A causa del coronavirus molte aziende si sono viste costrette ad adottare lo smart working, facendo lavorare da casa i propri dipendenti. I dati dicono che addirittura il 90% delle grandi aziende ha deciso di permettere ai propri dipendenti di attuare questa nuova forma di lavoro, con benefici sia per i lavoratori sia per le imprese stesse. In una situazione del genere sono sempre più numerose le persone che hanno cominciato a pensare a una possibilità concreta: invece di lavorare fra le quattro mura domestiche, perché non farlo al mare, in montagna, o in qualsiasi altro luogo in grado di aiutare a rilassarsi? È una tendenza nota come workation, già molto gettonata all’estero e che negli ultimi mesi sta prendendo piede in Italia. Vediamo di approfondire il discorso per capire come farlo al meglio.

 

Cos’è il workation e come funziona?

Il termine workation è l’unione delle parole “work” e “vacation”, quindi il significato è piuttosto chiaro: lavorare quando siamo in vacanza, creando una sorta di postazione smart in grado di renderlo possibile. Naturalmente la soluzione è resa possibile solo grazie allo smart working, che dematerializza l’ufficio e ci consente di lavorare ovunque, necessitando soltanto di un portatile e una connessione a Internet. Così ogni luogo diventa adatto, dalla casa al mare fino al cottage in montagna, senza escludere le rive delle spiagge del nostro paese, anche se con l’autunno sarà difficile. Come detto poco sopra, questa tendenza è nuova da noi, l’Italia ha “scoperto” il lavoro agile con un certo ritardo.

 

Consigli per organizzarsi al meglio

Chiaramente non esiste workation senza una connessione al web, e non una qualsiasi: serve un collegamento adatto al contesto, in grado di arrivare ovunque, e che allo stesso tempo non costi troppo. In questo caso, un’offerta di Internet ricaricabile che sia senza abbonamento potrebbe essere la scelta migliore, in quanto permette di pagare solo per quanto si consuma. Data la possibilità di lavorare rilassandosi al tempo stesso, poi, è ovvio che tutto dipende dalla capacità di organizzarsi nel modo corretto. Ciò vuol dire pianificare gli orari e imparare a separare, comunque, il lavoro e la vacanza. Si tratta di un’abitudine più complessa rispetto allo smart working a casa, dunque serve capire come resistere alle tante distrazioni che ci circondano. Inoltre, è importante lavorare in uno spazio privo di fonti di disturbo: per fare un esempio, una spiaggia affollata non è esattamente il luogo ideale, perché non potremmo concentrarci. Un altro consiglio utile? Meglio non esagerare con il tempo dedicato alla workation e staccare la spina, per godersi quella che resta pur sempre una vacanza, insieme alla compagnia dei propri cari, della famiglia e degli amici.

 

Lo smart working piace sempre di più sia alle aziende sia ai dipendenti, e il modo in cui si sta evolvendo lascia presagire che le opportunità da scoprire siano ancora tantissime.

 

 

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