Nel marzo 1970 la Mondadori termina la sua lunga avventura con i fumetti della National Periodical Publications (poi diventata Dc Comics) pubblicando gli ultimi numeri dei suoi due quattordicinali. Sono il numero 82 di Batman e il 651 di Superman, quest’ultima una numerazione continuata dagli Albi del Falco (Nembo Kid), che erano iniziati nel 1954.

WILLIAMS INTEUROPA, EDITORE AMERICANO PER LA DC ITALIANA
Primo numero degli Albi del Falco – Nembo Kid del 1954 e l’ultimo del 1970. Primo numero di Batman del 1966 e l’ultimo del 1970

 

Anche se, per la precisione, l’ultimo albo dell’editore milanese con all’interno personaggi della National (insieme ad altri) è il tascabile trimestrale Comix n. 3, datato gennaio 1971.

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I tre numeri di Comix: gli ultimi albi della Mondadori con i fumetti della Dc Comics (1970/1971)

 

La Mondadori aveva cercato di cedere i diritti italiani della National a Sergio Bonelli, ma questi, scottato dalla sfortunata pubblicazione dei fumetti della Gold Key qualche anno prima, rinuncia. Lo spazio dei supereroi viene immediatamente riempito un mese dopo, nell’aprile 1970, dalla Editoriale Corno, che pubblica i quattordicinali Marvel dell’Uomo Ragno e di Devil. I diritti italiani della Dc Comics rimangono a disposizione…

Nello stesso periodo il colosso editoriale americano Warner Bros, che ha acquistato la National Publications/Dc Comics e quello che restava della Ec Comics (la rivista Mad), sta per varare un grande progetto in Europa. Lo fa attraverso il suo distributore Independent News Distribution, che acquista la Thorpe & Porter. Si tratta di una casa editrice che controlla la Williams, un gruppo attivo dall’inizio degli anni sessanta nei paesi del Nord Europa. Pubblica soprattutto, in varie lingue, Classic Illustrated, storico comic book americano che adatta a fumetti i grandi classici della letteratura di ogni tempo.

Il gruppo editoriale diventa un marchio unico della Warner che pubblica fumetti in Danimarca, Svezia, Finlandia, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Francia e, come vedremo subito, anche Italia.

Le Edizioni Williams Inteuropa italiane nascono dall’acquisto delle Edizioni Inteuropa, fondate nel 1969 da Franco Fasani e Guglielmo Torelli, due imprenditori strettamente legati al mondo dell’editoria a fumetti. Franco è figlio di Angelo Fasani, il proprietario della tipografia Grafiche Fasani e delle Edizioni Fasani. Guglielmo è il nipote di Tristano Torelli, storico editore delle Edizioni Torelli, attivo da vari decenni e che gli ha ceduto la società.

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Il logo delle Edizioni Williams Inteuropa

 

I due, rimasti a capo della nuova società controllata dagli americani, assumono Ferruccio Alessandri per coordinare le attività editoriali. Alessandri all’epoca era titolare di una piccola agenzia pubblicitaria e coinvolto nel mondo del fumetto come traduttore delle strisce americane della King Features e collaboratore di Linus ed Eureka.

Alessandri accetta la proposta di Fasani e Torelli soprattutto per coronare il sogno di curare l’edizione italiana della rivista Mad, di cui è grande fan e che segue dal primo numero dell’edizione originale.

La storica rivista satirica, nata nel 1952 per la Ec Comics, era stata acquistata dalla Warner come era successo con i fumetti della National. Quindi la Williams, emanazione della Warner, aveva le licenze di Mad per l’Europa, oltre che dei fumetti Dc.

La redazione della Williams Inteuropa si trovava a Milano, in via Emilio Cornalia 19, nei pressi della Stazione centrale. Lo staff è composto da Fasani e Torelli, dalla grafica Giulia Carrillo, la segretaria Luciana Mazzocchi e una serie di direttori editoriali che si daranno il cambio: F. Scocchera, E. Vigorelli, A. Bellomi. E lo stesso Alessandri, che seguiva praticamente tutte le fasi di produzione.

La Williams ha in catalogo alcune pubblicazioni come Pecos Bill e La Mezz’ora, rivista umoristica inglese di barzellette e vignette erotiche (probabilmente la sua serie di maggior successo). A queste vanno aggiunti alcuni albi legati a personaggi dei cartoni animati e dei telefilm: Stanlio & Ollio, Calimero, Casper, Charlot e il Dottor Dolittle.

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Pubblicazioni della Williams Inteuropa dedicate ai personaggi dei cartoni animati

 

Nel 1971 ripartono i fumetti della National in Italia, con Superman e Batman. Albi striminziti di 32 pagine, mentre la Mondadori li pubblicava con 48, come l’Editoriale Corno pubblica su 48 pagine i fumetti Marvel. Se non altro quelli della Williams erano tutti a colori, mentre fino a quel momento i comic book in Italia venivano pubblicati con due pagine in bianco e nero e due a colori in alternanza. La cosa peggiore, però, è che non veniva rispettata la cronologia delle storie, creando confusione nei lettori, e i personaggi erano presentati in maniera confusionaria.

I materiali di stampa venivano forniti alla redazione italiana senza alcun criterio e, non di rado, in pessime condizioni. Ferruccio Alessandri ricorda di aver litigato spesso con chi inviava le pellicole sbagliate dalle redazioni di altri Stati, soprattutto dalla Svezia.

Si perse così la grande occasione di vedere pubblicati degnamente capolavori come Batman di Denny O’Neal e Neal Adams, e, soprattutto, la serie di Green Lantern e Green Arrow degli stessi autori. Anche serie interessanti come Flash scritto da Cary Bates e Superman disegnato da Curt Swan subirono penalizzazioni.

Le due collane dedicate a Superman e a Batman, dopo 11 albi, vengono rilanciate a 48 pagine e riprendendo la numerazione. L’Uomo Pipistrello si fermerà con il n. 21, l’Uomo d’Acciaio con il 16. Per poi ripartire, con una ennesima serie, insieme a Superboy, e che conterà 27 uscite.

I numeri uno di Batman e Superman della prima e della seconda serie pubblicate dalla Williams Inteuropa

 

Vengono lanciate anche altre testate con personaggi della National: Fobos, 4 numeri con storie antologiche horror (poi spostate nei Pocket del Terrore, corposi volumetti in bianco e nero); il simil-western Tomahawk, 7 numeri; e poi Flash, 15 numeri.

La Williams italiana era autonoma nella scelta di titoli ed edizioni, da pescare nel licensing della casa madre, che manteneva la parola finale e dava l’approvazione.

Il fiore all’occhiello era la rivista di Mad, 12 numeri e qualche speciale. Ferruccio Alessandri la seguiva personalmente con grande passione: scriveva gli articoli, lo traduceva, faceva il lettering, realizzava tutti gli adattamenti grafici (i titoli erano scritti a mano con i letraset, una sorta di alfabeto a “trasferelli”). Il risultato era una rivista premiata come miglior edizione europea, e lo stesso Gaines aveva scritto ad Alessandri per complimentarsi.

Altre pubblicazioni Dc e Warner della Williams Inteuropa: Fobos n. 1, Tomahawk n. 2 e Mad n. 1

 

Il progetto editoriale su scala continentale inizia a scricchiolare, secondo alcuni per una scelta sbagliata della casa madre: venivano dati premi di produzione ai dirigenti non per il venduto ma sul materiale stampato. Si era quindi prodotto il più possibile curandosi poco o nulla della scelta dei fumetti e delle modalità per imporsi sul mercato. Insomma, tanta carta stampata e poca strategia editoriale.

L’avventura europea della Warner terminava dopo poco più di quattro anni, con un inevitabile fallimento e un grande buco nelle sue casse. Il marchio Williams viene ceduto nel 1976, continuando a esistere in alcuni Paesi esteri fino alla fine degli anni settanta.

Del colosso restavano solo i pezzi. In Italia Antonio Bellomi fonda l’Editrice Il Picchio continuando a pubblicare La Mezz’ora, Stanlio & Ollio e I Pocket del Terrore. Gianni Eusebio e Giuliano Cimarra riprendono Pecos Bill, si inseriscono nel filone del fumetto erotico dei tascabili (Cappuccetto Rotto, Kalamity Jane…) e nella distribuzione dei periodici con la società Diffusione Nazionale. Saranno poi presenti, con le Edizioni Tv, nel gran proliferare di riviste a fumetti dedicate ai cartoni animati giapponesi di inizio anni ottanta.
Diverso epilogo per gli editori originali: Angelo Fasani apre un ristorante, mentre Guglielmo Torelli si ritira.

 

(Si ringrazia per la gentile collaborazione Ferruccio e Marzia Alessandri, e Gianni Bono).

 

2 pensiero su “WILLIAMS INTEUROPA, EDITORE AMERICANO PER LA DC ITALIANA”
  1. Grazie per il post completo e preciso che finalmente racconta qualche dettaglio su questa casa editrice e sulla sua storia, che ormai sembrava ammantata nel mistero.

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