Anna Björnsdóttir è una donna islandese che vive a Santa Monica, la città dei vip vicino a Los Angeles. Da giovane aveva rappresentato l’Islanda a Miss Universo, dopo di che aveva tentato fortuna a Hollywood come modella e attrice, dopo aver modificato il cognome in Bjorn per renderlo più orecchiabile.

Partecipa a qualche film, diventa testimonial di alcuni cosmetici. anni spensierati, fatti di flirt e servizi fotografici sui giornali che parlavano di lei. Ora che, nel 2011, ha 56 anni, tutto è finito da in pezzo. Vive in un bell’appartamento vicino alla spiaggia, ma non potrà permetterselo ancora per molto.
Come tanti, non le dispiacerebbe mettere le mani su un bel po’ di soldi. Magari vincendo alla lotteria o, perché no, scoprendo dove si trova il latitante Whitey Bulger.

WHITEY BULGER, IL BOSS CATTURATO DA MISS ISLANDA



Non è strano che questo nome le sia venuto in testa. Da un po’ di tempo l’Fbi ha iniziato una campagna martellante sul vecchio boss, che si trova al secondo posto nella lista dei dieci principali criminali ricercati della polizia federale. Anzi, al primo, dopo che il terrorista internazionale Osama Bin Laden è stato ucciso.

Le strade sono tappezzate dalle foto di questo Bulger con la scritta “wanted”, ricercato. Sembra di essere nel Far West, pensa un po’ infastidita Anna. Certo che la taglia è da capogiro: due milioni di dollari. In televisione passano gli spot dell’Fbi, con le immagini non troppo recenti del boss che ora ha 81 anni, insieme alle foto della compagna, Catherine Greig, 60 anni.

Dicono che la Greig sia ossessionata dal look e dai suoi molti cagnolini, probabilmente passa buona parte del suo tempo in palestra e nei saloni canini. Su di lei c’è una taglia più modesta, di centomila dollari. Certo, sarebbe bello beccare quei due e incassare i soldi, ma come si fa?

Secondo i giornali, sono stati segnalati in tutti i continenti del mondo. Ultimamente li avrebbero visti in Sicilia, a Taormina. Ma, sempre stando ai giornali, questi potrebbero essere dei depistaggi. E dire che lei, Anna Bjorn, in pratica conosce solo i propri coinquilini.

Come questa adorabile coppietta che le passa davanti adesso, facendo, come al solito, cenni di saluto. Lui ha molti più anni della signora, si vede subito. E lei, sempre con tutti quei cagnolini appresso! Ehi, aspetta un momento…

James Bulger, che verrà sempre chiamato con il nomignolo di Whitey (“biancastro”), nasce nel 1929 nelle vicinanze di Boston, capitale dello stato americano del Massachusetts. La sua è una modesta famiglia di origine irlandese. Madre casalinga e padre scaricatore di porto, che dopo aver perso un braccio sul lavoro si trova in gravi difficoltà economiche. Ciononostante, riesce a mandare tutti i sei figli a scuola.

Il terzogenito, William, brillerà negli studi, diventando un uomo di cui la famiglia potrà essere fiera. Mentre non sarà fiera del primogenito: Whitey. A 10 anni inizia a frequentare una banda di giovani delinquenti e a 14 viene arrestato per furto. Dopo essere entrato e uscito più volte dal riformatorio, nei primi anni cinquanta rapina alcune banche.



Catturato nel 1956, viene condannato a 25 anni di prigione. Nel carcere di Atlanta, per ottenere uno sconto sulla pena, insieme ad altri detenuti accetta di essere coinvolto dalla Cia nel progetto Mk-Ultra. Si tratta di un programma per testare l’Lsd, un allucinogeno inventato nei laboratori finanziati dallo Stato.

L’idea originale era quella di ottenere un farmaco in grado di “controllare la mente” delle spie nemiche catturate. L’esperimento fallisce e, per diciotto mesi, Whitey Bulger soffre di terribili incubi che lo rendono insonne. Quanto all’Lsd, negli anni sessanta diventa una delle droghe sintetiche più diffuse tra gli hippy. Bulger viene rilasciato nel 1965, dopo solo nove anni di prigione.

Stavolta entra in una grossa banda della criminalità irlandese dei quartieri a sud di Boston: la Killeen Gang, che poi lascia per far parte della rivale Winter Hill Gang, della quale ben presto diventa il capo. Nei primi anni settanta queste attività destano la viva attenzione di John Connolly, agente speciale dell’Fbi, ma per motivi ben diversi da quelli che si potrebbero immaginare.

Secondo gli agenti federali, la criminalità irlandese, predominante all’inizio del novecento, prima o poi verrà spazzata via dalla mafia italoamericana. Quindi non costituirebbe un grave disturbo per l’ordine pubblico dato che il vero problema sono, appunto, le gang di origine siciliana.

Lo sbirro John Connoly promette a Whitey Bulger che sarà lasciato in pace, se, in cambio, gli fornirà tutte le informazioni possibili sulle attività dei mafiosi “veri”. Il boss accetta immediatamente la proposta, dato che ne avrà solo vantaggi.

Probabilmente, mentre discutono negli uffici dell’Fbi, i due si fanno l’occhiolino: Connolly è pure lui di origine irlandese e conosce molto bene Whitey Bulger. Era ancora un bambino quando il futuro boss aveva offerto un gelato a lui e agli altri cenciosi ragazzini della zona del porto.

Se da questo momento Bulger farà il doppio gioco, agendo sia come boss sia come informatore, da parte sua l’agente Connoly finisce sul libro paga del vecchio amico. In fin dei conti è stato il boss a comprare la collaborazione dell’Fbi, non viceversa.

Proprio in questo periodo scoppia un dissidio tra le due bande irlandesi, per la divisione delle rispettive zone di influenza. Withey Bulger sistema la faccenda con i suoi vecchi capi della Killeen Gang, andando a ucciderli personalmente uno a uno senza che la polizia muova un dito. Questa strage permette alla Winter Hill Gang di prendere il controllo delle attività criminali di tutta la parte meridionale di Boston, mentre il resto della metropoli rimane gestito dalla potente famiglia mafiosa dei Patriarca.

Sfidarla sarebbe una follia, ma ci pensa l’Fbi di Connoly a fare il lavoro per gli irlandesi, arrestandone i maggiori componenti. Trovando il terreno sgombro, la Winter Hill Gang di Whitey Bulger rileva tutte le attività dei siciliani finché, nel 1975, ottiene il controllo dell’intera città.

Boston diventa la prima metropoli americana riconquistata dagli irlandesi, mentre i mafiosi siciliani delle altre città sono troppo occupati a contrastare la nuova criminalità organizzata proveniente da altri paesi, come la Cina e il Messico, per reagire.

Per quasi un ventennio, Whitey Bulger controlla il traffico di droga e le sale di gioco d’azzardo di Boston. Ma non può comprare tutti. Nel 1989, la Dea, un ente governativo preposto alla lotta del traffico internazionale della droga, inizia a sospettare che a Boston ci sia qualcosa di marcio.

Dopo un’approfondita indagine, la Dea scopre che il problema è rappresentato proprio da John Connoly, che, per questo motivo, l’anno successivo viene estromesso dall’Fbi. Whitey Bulger usa tutta la propria influenza sul sindaco di Boston, Ray Flynn, per mettere il suo amico a capo della polizia cittadina, ma la mossa non gli riesce.

Nel 1994 tutte le forze di polizia, nazionali e locali, si organizzano per pianificare una grande retata contro la Winter Hill Gang. Qualcuno dei suoi vecchi uomini nell’Fbi, però, fa in tempo ad avvertire Connoly, che a sua volta allerta il boss. Quando gli agenti chiudono le case da gioco illegali e arrestano i trafficanti di droga, Whitey Bulger riesce a squagliarsela.

Nel 1999, le autorità dichiarano che la Winter Hill Gang non esiste più. In questo stesso anno, l’ex agente John Connoly viene incriminato per avere avvertito Bulger, falsificato i rapporti all’Fbi e aver preso tangenti. Nel 2002 è condannato a 10 anni: non molti, rispetto ai reati di cui era accusato, perché di alcuni non sono state trovate prove sufficienti.

L’anno dopo a rimetterci è William Bulger, il fratello di Whitey che era riuscito a farsi strada onestamente diventando per molti anni presidente del senato del Massachusetts e che ora ricopre l’incarico di rettore dell’università che porta il nome dello stato. Aveva parlato al telefono con il fratello latitante: siccome non l’aveva aiutato in alcun modo non è punibile, ma lo scandalo che ne segue gli impone di dare le dimissioni da rettore.

Nel 2006, la vita di Whitey Bulger ispira il film The Departed – Il bene e il male di Martin Scorsese, con Jack Nicholson nella parte del criminale. Ma se in questa pellicola i nomi dei personaggi sono cambiati e la trama è di fantasia, nel 2015 esce un film più fedele sul boss di Boston: Black Mass – L’ultimo gangster, con Jonny Depp.

Intanto, Whitey Bulger, arrestato il 22 giugno 2011 in un blitz a Santa Monica grazie alla segnalazione dell’ex Miss Islanda, nel 12 giugno 2013 vene messo sotto processo per l’omicidio di 19 persone. Probabilmente, durante la sua lunga attività di boss, Bulger ne aveva fatte uccidere molte di più. Almeno 40, secondo le stime più prudenti.

Condannato a due ergastoli “più cinque anni”, nel 2018 Whitey Bulger muore in carcere a 89 anni, ucciso da una persona rimasta senza nome, probabilmente in una resa dei conti all’interno della mafia.


(Nella foto di apertura, una scatto del film Black Mass – L’ultimo gangster (2015) di Scott Cooper, interpretato da Johnny Depp).


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Di Sauro Pennacchioli

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