Nel mondo dei fumetti non sono pochi i casi in cui un personaggio viene promosso dal ruolo di spalla a quello di eroe protagonista. Uno di questi è Jim Rhodes, alias War Machine, che nel corso della sua lunga vita editoriale è passato dall’essere il pilota di Tony Stark a suo sostituto come Iron Man, fino a ottenere un’armatura personale, ritagliandosi un ruolo rilevante nell’universo Marvel.

PILOTA, AMICO ED EROE

James “Rhodey” Rhodes esordisce nel 1979 sulle pagine di Iron Man n. 118 a opera di David Michelinie e Bob Layton. Viene mostrato come pilota e amico personale di Tony Stark, rilevando la posizione che fu di “Happy” Hogan. Arriva così anche per la serie di Iron Man l’introduzione di un nero, com’era usanza all’epoca.

WAR MACHINE, IL SECONDO IRON MAN



Un primo tentativo in tal senso era stato fatto nel 1970, quando sulle pagine di Iron Man n. 21 apparve Eddie March, un pugile afroamericano fan di Iron Man che sostituisce brevemente Stark dentro l’armatura. Durante uno scontro rimase gravemente ferito, si trasforma brevemente in un mostro chiamato “Freak” e in seguito sparisce dalle scene senza mai diventare una presenza rilevante all’interno della serie.

WAR MACHINE, IL SECONDO IRON MAN



Invece Jim Rhodes diventa presto confidente e amico di Tony Stark. Il loro primo incontro, che ci viene mostrato tramite un flashback, è avvenuto all’indomani della prima avventura di Iron Man. Rhodes, pilota in Vietnam, viene abbattuto e si ritrova nella giungla incrociando la strada di Tony Stark / Iron Man.
I due collaborano per recuperare un elicottero da una base vietnamita per poi ricongiungersi ai soldati americani. Stark offre a Rhodes un lavoro di pilota, lui però preferisce terminare prima il suo dovere di soldato in Vietnam (una retcon apparsa su Iron Man n. 144).

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Rhodey diventa una presenza fissa nel cast, aiuta Stark contro Justin Hammer quando viene incastrato per omicidio. Ma è soltanto nel 1983, con Denny O’Neil ai testi, che avviene la sua consacrazione.

In un ciclo di storie importante che abbiamo analizzato qui, Stark cade nell’alcolismo e diventa incapace di utilizzare l’armatura di Iron Man. Per salvare le Stark Industries dal criminale Magma, Jim Rhodes si vede costretto a indossarla al suo posto.

In breve tempo, Rhodey diventa un vero e proprio co-protagonista della serie, che vede da una parte Stark sempre più sprofondato nell’alcol e dall’altra Jim impratichirsi nell’uso dell’armatura, anche grazie al sostegno dello scienziato Morley Erwin.

La sostituzione del protagonista con un afroamericano è un evento senza precedenti, che tuttavia riceve consensi tra i lettori.

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Nei panni di Iron Man, Jim Rhodes prende parte alla fondazione dei Vendicatori della Costa Ovest e al maxi evento Guerre Segrete, rimanendo nel ruolo per ben due anni, fino a quando nel 1985 Tony Stark riprende a indossare l’armatura.

Jim torna al ruolo di pilota e di spalla a causa delle ferite riportate a seguito di un’esplosione, e anche perché l’utilizzo dell’elmetto di Iron Man gli procurava mal di testa e uno stato di paranoia, in quanto i “tracciati cerebrali” erano calibrati sul cervello di Stark.

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Questo espediente fa sì che Rhodey sia riluttante a tornare a indossare l’armatura di Iron Man, lasciando a Stark il ruolo di assoluto protagonista. Tuttavia rimane una presenza fissa e rilevante nel cast, anche durante la celebre Guerra di Armature di David Michelinie e Bob Layton (1988), e nel successivo ciclo di storie scritto da John Byrne e disegnato da John Romita Jr (1990) si dimostra un alleato fedele e importante.

Ma è con l’arrivo dello sceneggiatore Len Kaminski che Jim Rhodes vede elevarsi il proprio status.

WAR MACHINE

In un ciclo di storie precedenti del 1989, Tony Stark aveva subito un danno alla spina dorsale dopo che una sua ex fidanzata, Kathy Dale, gli aveva sparato. Per tornare a camminare dovette utilizzare un chip cibernetico all’interno della colonna vertebrale.

Kaminski nel 1992 utilizza questo espediente narrativo per costruirci sopra una storia in cui Stark simula la propria morte, con tanto di funerale pubblico, per entrare in uno stato di animazione sospesa rigenerativo, evitando in questo modo di esporsi indifeso ai nemici.

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Anche Jim Rhodes rimane all’oscuro della cosa, diventando amministratore delegato dell’azienda di Stark e tornando a indossare l’armatura di Iron Man, in questo caso il modello di colore nero e grigio noto come War Machine (Iron Man n. 284, 1992), munito di artiglieria pesante oltre ai soliti congegni.

Quando Stark torna nel mondo dei vivi (nel numuero 289) rivelando la verità a Jim Rhodes, questi reagisce furiosamente, allontanandosi dall’amico e tenendo l’armatura per sé.

WAR MACHINE, IL SECONDO IRON MAN

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La frattura tra i due amici dura a lungo, andando a spezzare un legame che nei fumetti conta 13 anni. Nei panni di War Machine, Jim Rhodey si afferma come eroe indipendente da Iron Man, apparendo nelle storie dei Vendicatori della Costa Ovest dal numero 94 fino alla chiusura della serie nel numero 102.

Prende parte così alla morte di Mimo e al crossover con gli X-Men Legami di Sangue, in cui Vendicatori e X-Men combattono a Genosha durante la rivolta dei mutanti tenuti in schiavitù.

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Nel 1994 Kaminski scrive una serie regolare di War Machine in cui mostra Rhodey nelle vesti insolite di anti-eroe, spesso con affiliazioni con altri eroi tecnologici come Deathlock e Cable, oppure alle prese con tematiche legate alle guerre in Africa in cui cerca di rovesciare un governo dittatoriale dello stato immaginario di Imaya infrangendo i trattati internazionali (con parecchi riferimenti ai conflitti reali che avvenivano in quegli anni in Somalia e in Ruanda).



La serie dura 25 numeri, ma già nel 1995 la narrazione prende una piega differente da quella iniziale.
In quel periodo la Marvel sta specializzando i personaggi “copie” degli originali, come Thunderstrike e UsAgent, eliminando il primo e dando al secondo un nuovo costume e uno scudo “energetico”.

Anche War Machine subisce dei drastici cambiamenti. Perde la sua armatura da combattimento e viene in contatto con un’entità aliena, Skye, che gli fornisce un’armatura senziente, la Eidolon Warwear, dalle incredibili capacità. Con ai testi Dan Abnett, la serie cambia completamente genere, passando a storie di alieni e viaggi nel tempo, che però portano alla chiusura della testata.




Si tratta di un periodo piuttosto oscuro per la produzione Marvel, che sta incappando in clamorosi flop come Force Works, la Traversata, Devil: Caduta dal Paradiso e la famigerata saga del clone. In questa serie, anziché puntare sulla propria tradizione narrativa la Marvel cerca di adeguarsi allo stile della Image Comics, che però si rivela un fuoco di paglia.

Jim Rhodes torna in possesso dell’armatura classica e i riferimenti alla warwear vengono a cadere, anche se dalla metà degli anni novanta ai primi duemila rimane un personaggio di contorno dall’interno dell’universo Marvel.

IL SUCCESSO NELL’MCU E NELL’UNIVERSO MARVEL DEI FUMETTI

Le cose cambiando nel nuovo decennio. A seguito del successo del film Iron Man del 2008, viene prodotto un sequel nel 2010, Iron Man 2, dove ha un ruolo importante anche War Machine. Jim Rhodes, interpretato nella prima pellicola da Terrence Howard, qui ha il volto di Don Chadle, che diventa il suo alter ego cinematografico in ogni trasposizione cinematografica, facendo di War Machine un personaggio noto al grande pubblico.



Anche nei fumetti, con il ruolo centrale assunto da Tony Stark nell’universo Marvel all’indomani di Civil War, War Machine beneficia di un incremento di presenze nelle storie. Non più spalla, ma eroe attivo.

Gli viene dedicata un’altra serie da solista (War Machine vol. 2, 2009/2010) in cui i temi militari e sui diritti civili vengono ripresi dallo sceneggiatore Greg Park, questa volta ambientandolo in Medio Oriente, facendo riferimento al conflitto in Iraq di quel periodo. Alcune parti del suo corpo vengono sostituite da componenti cibernetici, ma in seguito il suo corpo biologico viene ripristinato tramite clonazione.

Rhodey indossa anche l’armatura di Iron Patriot (cioè l’armatura di War Machine dipinta con i colori della bandiera americana) in una serie di 5 volumi, che si rifà a quanto avvenuto nel terzo film dedicato a Iron Man.



Jim Rhodes inizia una relazione sentimentale con un altro personaggio dai trascorsi militari, Carol Danvers aka Capitan Marvel, componendo così una celebre coppia di eroi multirazziale. Questo intreccio romantico è uno dei semi della discordia che portano a Civil War 2 nel 2016, in cui War Machine viene ucciso in uno scontro con Thanos: è la scintilla che provoca lo scontro tra la fazione di Danvers e quella di Tony Stark.



Inutile dirlo, la morte dell’eroe non è definitiva: Jim Rhodes torna in vita nel 2018, su Invicible Iron Man n. 600: Tony Stark scopre un modo per resuscitarlo sfruttando potenziamenti cibernetici che i loro corpi hanno acquisito utilizzando l’armatura.

Sebbene sia stato per molto tempo la “spalla nera” di un eroe bianco, Jim Rhodes ha saputo elevarsi assumendo un ruolo rilevante, spesso fornendo alle storie di Iron Man un punto di vista diverso da quello del ricco industriale.

LA SERIE ARMOR WARS

War Machine, come detto, è parte integrante del Marvel Cinematic Universe da quando Don Chadle ha assunto il ruolo in Iron Man 2, prendendo parte anche alla saga degli Avengers conclusasi con l’epico Endgame nel 2019.



Recentemente il personaggio è comparso nella serie tv Secret Invasion, dove viene rivelato che Rhodey è stato sostituito da un alieno skrull mutaforma. Non sappiamo né dove né quando sia avvenuto lo scambio, ma un film di prossima uscita, intitolato Armor Wars, lo vedrà protagonista alle prese con le conseguenze dell’invasione aliena.






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