VIAGGIO NELLA CORSICA... ITALIANA

La Corsica è davvero “la più italiana delle isole straniere” perché è legata al nostro Paese sia storicamente sia culturalmente. Distante solo 12 chilometri dalla sua “gemella”, la Sardegna, “l’sola della bellezza” è una regione francese, ma qui il senso di appartenenza del fiero popolo còrso fa pensare che ci si trovi in tutt’altro posto.

 

Come raggiungere l’isola

L’isola è facilmente raggiungibile sia dall’Italia sia dalla Francia prendendo il traghetto dal porto di Nizza verso la Corsica, ma i francesi che ogni estate la scelgono come meta per trascorrere le vacanze devono prepararsi a sbarcare in un luogo dove ci sono ben pochi elementi che rimandano alla madrepatria, a cominciare dalla lingua.

Il francese è la prima lingua, certo, ma il còrso è l’idioma che rappresenta più di tutti questa terra, e che non è mai scomparso completamente, tanto da essere ancora utilizzato per indicare i nomi delle città.

Sui cartelli stradali della Corsica i toponimi sono riportati sia in francese sia in còrso. Per chi viene dall’Italia non ci sarà bisogno di fare un corso accelerato di français prima di partire, dal momento che l’italiano è la terza lingua più parlata sull’isola.

 

Perché in Corsica si parla italiano

L’italiano è una delle lingue più studiate al mondo, ma le ragioni per le quali in Corsica viene parlata in modo corrente sono unicamente di carattere storico. L’isola, infatti, è stata legata al nostro Paese fin dai tempi antichi in virtù della sua posizione geografica privilegiata.

La vera storia della Corsica italiana inizia nel XII secolo, quando l’isola divenne oggetto di un’aspra contesa tra due delle Repubbliche Marinare, Genova e Pisa. Il dominio genovese durò, tra alterne vicende, fino alla fine del XVIII secolo, con il trattato di Versailles.

 

La cessione alla Francia

Nel 1768, infatti, il re di Francia Luigi XV entrò in possesso dell’isola, con il benestare della Repubblica di Genova, che cedette l’intero territorio al sovrano in cambio dell’aiuto militare dei francesi.

Sull’isola era in corso una rivolta del popolo còrso, che le milizie genovesi non riuscivano in alcun modo a sedare. Da qui la richiesta di rinforzi nei confronti della Francia, che inviò le sue truppe e riuscì a soffocare la ribellione.

In cambio del suo sostegno, Luigi XV, chiese e ottenne la possibilità di occupare l’isola, fino a che Genova non avesse ripagato i suoi debiti nei confronti del sovrano. Cosa che non avvenne mai, perché la Repubblica non era in grado di corrispondere quanto dovuto, per cui la Francia, da allora, detiene formalmente il controllo dell’isola.

Ma una parte del popolo còrso non si è arreso a questo stato di cose e per secoli ha continuato a rivendicare l’indipendenza.

 

 

 

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