VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI

 

TUTTI I SIMBIONTI DI VENOM SPIEGATI IN TERMINI BRUTTI E POVERI

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI
Guerre segrete (Secret Wars, 1984)

 

Allora, tutto parte da Guerre segrete. Una miniserie di dodici numeri scritta da Jim Shooter e disegnata da Mike Zeck. Effettivamente, Guerre segrete è un caposaldo nel panorama dei fumetti anni ottanta, se non altro per tutta una serie di implicazioni…

Non è tanto una questione di relazione (cioè di fatti, robe e cose stabilite in via definitiva nella continuity Marvel, tipo la nascita di Venom, giusto per stare in tema) quanto, semmai, di derivazione. Guerre segrete è stato il primo grande “evento” crossover della Marvel.

Ovvero, questo è stato il primo evento crossover a includere tutti i personaggi dell’azienda in una singola storia. L’alba di eventi ed eventini a scadenza regolare che promettono puntualmente di sconvolgere l’universo Marvel “che da lì in poi non sarebbe stato più lo stesso”.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI

 

Tra parentesi, Guerre segrete è un progetto nato e sviluppato su richiesta della Mattel, che all’epoca, intenzionata a cavalcare il tricheco del successo dei Masters of the Universe, progettava di uscirsene con una linea di giocattoli più o meno uguale, però basata sui supereroi Marvel.

In sostanza, la storia di Guerre segrete è piuttosto semplice: all’Arcano (in inglese Beyonder), il quale non aveva niente di meglio da fare, viene la curiosità di scoprire quale sia la forza più potente tra il “bene” e il “male”. Quindi rapisce un tot di super-gente a casaccio tra buoni e cattivi per farli combattere fra loro.

Per la bisogna vengono portati tutti su un pianeta artificiale, Battleworld, creato apposta per farli picchiare. La svolta è rappresentata dal fatto che l’Arcano, come premio, realizzerà qualsiasi desiderio del gruppo vincitore.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI

 

Nella squadra degli eroi c’è, ovviamente, pure Spider-Man che tra uno sputo, uno schiaffo e un morso, rimane giusto con il costume ridotto a coriandoli. In Guerre segrete n. 8 trova una specie di macchinetta tipo “pesca magica” che gli crea un nuovo costumetto nero splendente.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI
Amazing Spider-Man n. 299 e n. 300 (1988)

 

Per essere bello è bello, per carità. Ma una volta tornato sulla Terra, Peter si rende conto che il costume nero è un alieno, un essere vivo e senziente a tutti gli effetti. Un simbionte che in pratica lo sta parassitando.

Alla fine, com’è come non è, Peter riesce a spezzare il legame con il simbionte. Ora, vai a sapere se ci fossero altri piani editoriali oppure no, sta di fatto che il simbionte alieno verrà abbandonato da lì per i successivi quattro anni.

Nel maggio del 1988 la collana Amazing Spider-Man raggiunge il traguardo dei trecento numeri. Perciò, proprio come era stato fatto per il numero 100, dove a Peter gli spuntano altre quattro braccia abusive, e con il numero 200, in cui finalmente si trova faccia a faccia con l’assassino di zio Ben, necessita un evento speciale per celebrare il nuovo traguardo.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI
Venom (Eddie Brock)

 

Perciò, David Michelinie (ai testi) e Todd McFarlane (ai disegni), che all’epoca si occupavano della testata, hanno questa bella idea di ripescare il simbionte.
La paternità effettiva di Venom è ancora oggetto di sputi e pernacchie fra tutti gli autori coinvolti, però questa è un’altra storia.

In ogni caso, Michelinie ideò il personaggio di Eddie Brock, un giornalista del Daily Globe (tabloid concorrente del Daily Bugle) la cui carriera, nonché reputazione, venne distrutta dall’Uomo Ragno. Questo secondo lui, almeno.

Brock si vedeva il Pulitzer già in tasca per aver scoperto l’identità del  Mangiapeccati, specie di serial killer che stava terrorizzando New York. Eddie fa lo scoop del secolo monopolizzando le prime pagine dei quotidiani.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI

 

Scopre e intervista in esclusiva un certo Emil Gregg, che fa una serie di confessioni seguite in tutto il paese. Peccato che giusto poco tempo dopo, Spider-Man scopre e cattura il vero assassino. Viene fuori che il Mangiapeccati in realtà è tal Stan Carter.

Carter era un ex agente dello Shield impazzito a causa di una serie d’esperimenti condotti su di lui. Mentre Gregg era solo un povero mitomane autoconvintosi di essere un serial killer. Morale della favola: Brock viene licenziato, screditato e pure pigliato per il culo da vecchi e bambini per strada.

Visto che ormai non lo vogliono manco a Cioè per scrivere la colonnina degli oroscopi, depresso, demoralizzato, povero e disoccupato, Brock decide di suicidarsi. Prima, però, va in una chiesa come gesto simbolico. Proprio la stessa chiesa dove si nascondeva il simbionte.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI
Spider-Man – L’Uomo Ragno (Spider-Man, 1994)

 

Ecco, così nasce Venom, e qui torniamo al punto di prima. Cioè, raggiunta una soglia minima di popolarità, qualsiasi personaggio verrà sfruttato fino alla morte e oltre.

Pochi anni dopo, prodotta in America da Marvel Films Animation (ovviamente animata in Giappone) va in onda la serie Spider-Man, conosciuta a posteriori come Spider-Man: The Animated Series. Questa è la prima apparizione di Venom al di fuori dei fumetti. Spesso, forse troppo volentieri, si tende a considerare canonica e sfruttare questa storia qua.

Il punto è che Venom, come personaggio, viene fuori e si colloca in una narrazione troppo ad ampio respiro nei fumetti. La maggior parte delle serie animate non hanno la possibilità di fare un adattamento completo di Guerre segrete, e di sicuro non lo farebbe solo per introdurre Venom.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI

 

Di solito gli adattamenti animati si tengono sull’essenziale. Mantenendo giusto il nucleo centrale di storia e personaggi, riorganizzando background e narrazione a uso e consumo del mezzo specifico.

Peter trova il “costume nero” e quando si accorge che la responsabilità del suo comportamento diventato instabile e violento è del simbionte, gli dice “ti lascio perché ti amo troppo”. Si separano male e il simbionte si lega a Eddie Brock per fare comunella contro l’Uomo Ragno.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI
The Spectacular Spider-Man (2008)

 

Solo che in Spider-Man: The Animated Series il simbionte Venom arriva accidentalmente portato dall’astronauta John Jameson (il figlio di J.J.J. del Bugle) scroccando un passaggio abusivo sullo shuttle di rientro sulla Terra dopo una missione nello spazio.

Siccome questa versione ultra-semplificata dell’origine di Venom è una soluzione giovine, pratica e dinamica, l’hanno riutilizzata più volte in diverse serie animate successive e non solo. Tipo Spectacular Spider-Man del 2008.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI
Marvel’s Spider-Man (2017)

 

Pure in Marvel’s Spider-Man, quasi dieci anni dopo, hanno riciclato ‘sta versione. Tuttavia, a differenza della serie anima degli anni novanta, queste due ci ficcano dentro la Gatta Nera che tenta di rubare il simbionte prima che si leghi a Peter Parker.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI
Carnage (Cletus Kasady)

 

Venom, in breve, diventa popolarissimo e perciò è la nemesi numero uno di Spider-Man negli anni novanta. Anzi, Venom è ormai talmente famoso che ha bisogno di una nemesi numero uno tutta sua.

Carnage, ideato sempre da David Michelinie con Mark Bagley ai disegni, fa il suo debutto nel 1992 su The Amazing Spider-Man n. 361. Tecnicamente, in ordine d’importanza, Carnage è il secondo simbionte ad apparire nei fumetti, a tutti gli effetti “figlio” di Venom e pure sua nemesi principale.

In sostanza, David Michelinie all’epoca stava lavorando su Spider-Man e a quanto pare s’era stancato, non tanto del simbionte a livello concettuale, quanto di Eddie Brock, troppo triste e tormentato come personaggio. L’idea era quella di uccidere Brock e mettere il simbionte addosso a qualcun altro.

Figurati se la Marvel glielo lasciava fare. Allora, Michelinie se ne esce con questa storia in cui il simbionte torna da Eddie facendolo evadere di prigione. Nel frattempo, si perde un pezzo, diciamo un “seme”, che va a legarsi al serial killer Cletus Kasady, dando vita a Carnage.

VENOM E TUTTI GLI ALTRI SIMBIONTI
Spider-Carnage (Ben Reilly)

 

Che te lo dico a fare: pure Carnage riscuote un certo successo e quindi le mammelle della vacca sono lontanissime dal non essere strizzate ancora. Dal 1992 a oggi pure di Carnage ci sono millemila versioni, origini diverse e via dicendo.

Vale la pena menzionare almeno Spider-Carnage. Cioè, il simbionte di Cletus Kasady che si appiccica a Ben Reilly, nella run Web of Carnage pubblicata nel 1996. Subito dopo la Saga del clone, quando si scopre che il “vero” (per niente) Spider-Man in realtà è Ben Reilly e non Peter Parker.

Visto che nel 1996 si era in piena mania di simbionti e simbiontini (l’equivalente, in pratica, della proverbiale gallina dalle uova d’oro) bisognava trovare il modo di riciclarli ancora e appiccicarne uno pure al nuovo Uomo Ragno.

Venom (Venom: Lethal Protector, 1993)

 

Appunto: come ogni personaggio degno di nota, nel 1993 Venom si becca una testata regolare tutta sua, andata avanti fino al 1998. Con la quale il personaggio fa il grande passo da villain ad antieroe.
Bene. Perciò, adesso ha bisogno di avventure e nemici tutti suoi. Certo, non può stare là, solo con Carnage e l’Uomo Ragno a giocare a briscola.

Allora se ne va da New York, si trasferisce a San Francisco e si fa dei nemici tutti suoi. Con Black Jack e squillo di lusso. Anzi, senza Black Jack, va. Alla fine, Venom va in contrasto con la Life Foundation, guidata da Carlton Drake.

L’obiettivo finale di Drake è costruire dei bunker-habitat anti-apocalisse per ricchi sfondati, con l’idea di trarne profitto e per controllare qualunque società sopravviva da un’eventuale apocalisse. Tuttavia, di mezzo c’è una comunità di barboni che vive nel sottosuolo dove Drake vuole mettersi a costruire.

I simbionti della Life Foundation

 

Morale della favola: Venom si mette là e li difende. Drake non ci sta e così, sia per eliminarlo sia per proteggere la sua futura “società utopica”, tipo società di vigilanza privata, crea cinque simbionti generati con la forza da Venom: Agony, Phage, Riot, Lasher e Scream.

Appiccicati addosso ad altrettanti poveracci che lavoravano come guardie private per la società, dureranno comunque pochissimo. Visto che Donna Diego, l’ospite di Scream (il simbionte con i capelli gialli e rossi tipo Mirko dei Bee Hive) è schizofrenica e ammazza gli altri.

Hybrid (Scott Washington)

 

Quindi, Scream se ne va per i fatti suoi. Mentre i quatto simbiontini orfani si uniscono in un singolo essere che si fonde con Scott Washington, un ex guardiano della Life Foundation che li aveva precedentemente liberati convinto che in fondo, non erano malvagi. Wasghinton diventa così Hybrid.

I simbionti del Mercury Team

 

Tutto questo succedeva fra il 1995 e il 1996 circa. Mese più, mese meno. Nel frattempo Washington muore e i simbionti tornano a essere individui singoli. Quasi vent’anni dopo, nella run Carnage Usa  del 2012, vengono riciclati e affibbiati a quattro tizi del Mercury Team.

Il Mercury Team, alla fine, non è altro che la classica roba paramilitare tipo Shield per capirci. Però il suo obiettivo principale consiste nel mettere una pezza e fermare Carnage nel caso qualche mattina dovesse svegliarsi male e dare di matto.

Hybrid Deadpool

 

Un paio d’anni dopo pure questi quattro schiattano male, uccisi da Carnage in Deadpool vs Carnage del 2014. Alé.

Allora, rimasti un’altra volta orfani, i simbionti si riuniscono e si fondono a Deadpool, formando così, tipo Megazord, Hybrid Deadpool. E questa cosa pare scema forte.

Krobaa (Nigel Donlevy)

 

Fare figli abusivi mica bastava, eh. A qualcuno (David Michelinie) viene in mente che Venom non è una forma di vita singola, bensì un solo, semplice individuo appartenente a una razza (recentemente) denominata Klyntar.

Krooba, dopo la run Il pianeta dei simbionti, si scopre che è uno dei tanti simbionti arrivato sulla Terra a causa degli esperimenti del Dottor Donlevy. Impazzisce dopo essersi fuso a lui e Venom, poi, lo abbatte a colpi di macchinetta fotografica. Con il flash, per essere più precisi.

A ogni modo, alla fine Krooba/Donlevy, dopo aver dato i numeri per essere entrato in contatto con “la follia umana”, preferisce suicidarsi anziché ripetere l’esperienza.

She-Venom (Anne Weyng)

 

Su carta, Anne Weying è l’ex moglie di Eddie Brock che rimane coinvolta in uno scontro fra Spider-Man, Venom e il Mangiapeccati. In soldoni, siccome Venom continuava a crescere in popolarità, altro non è che la sua personale variante di Gwen Stacy.

Appunto, nel tentativo di salvare Anne dalle ferite letali causate dall’essere rimasta in mezzo a questi qua che si picchiavano, Eddie rompe il legame con il simbionte costringendolo a unirsi a lei per curarla. Sfortunatamente, sulla donna il simbionte ha un effetto tipo Carnage.

Anne sbrocca malissimo e comincia ad ammazzare gente a casaccio. Eddie riesce poi a convincerla (più che altro a convincere il simbionte) a separarsi dall’alieno, ma la somma delle esperienze è troppa. La ragazza ha un crollo psicotico e si suicida buttandosi giù da un palazzo.

She-Venom (Patricia Robertson)

 

Patricia Robertson è la seconda She-Venom e debutta verso la fine del 2002. In pratica, era una tenente specialista in comunicazioni dell’esercito americano, a congelarsi in una base vicino al Circolo polare artico.

Le dinamiche in cui ottiene il simbionte sono una strana via di mezzo fra La Cosa di Carpenter e la Saga del clone. Un casino inutile pure metterselo a spiegare, comunque il suo simbionte è un alieno chiamato The Suit, arrivato sulla Terra con una missione.

In sostanza sta qua per fermare un clone dell’originale Venom che stavano studiando nella base in cui era di stanza Patricia. Alla fine, per un po’ di tempo lei e Suit fanno coppia, fino a quando si lasciano e Patricia diventa la nuova Scream.

Toxin (Patrick Mulligan)

 

In Venom vs. Carnage del 2004, Carnage scopre il… metodo di riproduzione dei simbionti. Perciò si lancia in questa specie di parto al volo e dà vita a Toxin. Carnage, leggermente schifato dal risultato, sperando di vincere il premio genitore dell’anno, prova a uccidere il proprio “figlio”.

Dal canto suo, invece, Venom non voleva commettere lo stesso errore fatto con i simbionti della Life Foundation e, quindi, spera di allevare e addestrare il nuovo simbionte come alleato e partner.
Indebolito dal… beh, insomma… parto, Carnage non riesce a uccidere Toxin.

Allora lo lega a Patrick Mulligan, un poliziotto che stava lì, probabilmente a contare le quaglie. In ogni caso, Toxin in seguito si rivela molto più forte sia di Venom sia di Carnage, che insieme, addirittura, non riescono a batterlo.

Toxin (Eddie Brock)

 

Alcuni anni dopo, nel 2012 o giù di lì, alla fine Patrick… indovina? Esatto: muore male pure lui, ucciso da Blackheart. Il simbionte Toxin, portato al Devil’s Den (il casinò di Blackheart a Las Vegas) dopo aver fatto il giro delle sette chiese passando di mano in mano, finisce addosso a…

… Ta-Daaa! Eddie Brock. Al tempo separato dal simbionte Venom, che ora sta addosso a Flash Thompson, vecchio compagno di classe di Peter Parker e nuovo Venom con cui collabora saltuariamente.

Venom (Angelo Fortunato)

Tutto questo perché, sempre nel 2004, poco dopo la nascita di Toxin, Brock ha una crisi di mezza età. Convinto del fatto che basta fare il giovine ribelle fuori tempo massimo, decide di appendere chiodo e simbionte al muro.
Pensa pure bene di venderselo il simbionte, mettendolo all’asta.

Sì, esatto: e pure qua, se questa pare una scemenza è proprio perché è una scemenza. In ogni caso, ad aggiudicarsi il simbionte è il mafioso Don Fortunato, che ha comprato Venom per regalarlo a suo figlio Angelo. Tuttavia, Angelo è veramente un pirla di proporzioni astrali.

Durante lo scontro con Spider-Man, che per alcuni motivi smette di trattenersi e lo riempie malamente di botte, il simbionte, schifatissimo dal fatto che appena presi due schiaffi questo scappa piangendo, lo lascia proprio nel mezzo di un salto fra grattacieli. Morale della favola: ciao, Angelo.

Venom (Mac Gargan)

 

Poco dopo la parentesi con Angelo (S)Fortunato, il simbionte è alla ricerca di un nuovo ospite. Uno che condivida le sue stesse passioni: lunghe passeggiate sulla spiaggia, tramonti romantici e odio accecante nei confronti dell’Uomo Ragno. Quindi, chi è che viene ripescato dal cassone, così, come se niente fosse?

Mac Gargan, alias Lo Scorpione. Uno che schifa e combatte l’Uomo Ragno dagli anni sessanta. Quindi, adesso giusto per capirci, Gargan, cioè Venorpion, diventa il terzo Venom. Poi viene reclutato da Norman Osborn per i suoi Dark Avengers (è una storia lunga, lasciamo perdere).

Inoltre, Osborn somministra a Venorpion un farmaco che riporta la stazza del simbionte alle dimensioni che aveva quando si legò per la prima volta a Peter Parker, così da poterlo spacciare a comodo per Spider-Man. Questo, comunque, dopo un brutto scontro con Eddie Brock, cioè l’Anti-Venom. Eh…

Anti-Venom (Eddie Brock)

 

Già, viene fuori che Eddie Brock, separato dal simbionte che in qualche modo lo teneva in piedi, ha il cancro. Nonostante questo e i tentativi di riconciliazione con le scritte “Eddie ti amo, torniamo insieme!” fatte male con la bomboletta sotto il balcone, Eddie continua a rifiutare il simbionte.

Tuttavia, mentre serviva alla mensa dei poveri insieme a zia May, un certo Signor Li, grazie a certi “poteri misteriosi”, cura Eddie dal cancro e pure dalle particelle inattive del simbionte nel suo sangue. Queste, poi, diventano anticorpi e formano un nuovo simbionte, però non senziente: Anti-Venom.

Ms. She-Venom Marvel (Carol Danvers)

Com’è come non è, durante gli eventi di Siege, in cui Norman Osborn cerca di sottomettere Asgard, tra le varie cose sguinzaglia Venom addosso agli asgardiani, cioè Venorpion. Spider-Man allora va lì e lo affronta. Anche perché è ancora preso malissimo.

Sì, per quella storia d’essersi travestito e fatto passare per lui durante la saga del Regno Oscuro. Poi, Ms. Marvel arriva e tira un paio di cinquine a Venorpion, staccando a forza il simbionte da Gargan. Per ripicca, il simbionte s’appiccica direttamente a lei.

Venom (Flash Thompson)

 

Flash Thompson, balordo professionista e personalissimo bullo di Peter Parker ai tempi del liceo, il tempo di finire la scuola e mette la testa a posto. Parte per fare le guerre in giro per il mondo, lui e Peter diventano amici e nel frattempo, diventa pure il nuovo Venom. O meglio: Agente Venom.

Flash, che tra una guerra e l’altra perde anche le gambe, viene arruolato come parte del Project Rebirth 2.0. e legato al simbionte. È acquisito dal governo degli Stati Uniti dopo l’arresto di Mac Gargan. Più o meno Agente Venom ha gli stessi poteri di Spider-Man, ma usa un sacco di armi come il Punitore.

Scorn (Tanis Nieves)

 

In Carnage n. 5 del 2011, Carnage sbaglia a fare i conti e litiga con il potente supereroe Sentry, che in due secondi prende e lo incarta malamente. Apparentemente morto (come solo nei fumetti succede, quindi per finta) un pezzo di Carnage viene utilizzato per formare un braccio protesico.

Idea splendida, praticamente. La protesi simbiotica viene data alla dottoressa Tanis Nieves. Il braccio si lega, ovviamente, al suo nuovo ospite ed ecco Scorn. La differenza con tutto il resto dell’allegra banda di simbionti è che Scorn in parte è bionica. Perciò… può fondersi con le meccaniche, ecco.

Mania (Andrea Benton)

 

Andrea Benton è la tipa per cui il simbionte molla Patricia Robertson, la quale poi si fonde al simbionte che la Life Foundation aveva dato a Donna Diego (poi schiattata male) tornato in vita durante gli eventi precedenti di King in Black, diventando la nuova Scream.

Andrea, invece, diventa Mania. Giusto perché ormai quello She-Venom pareva brutto e faceva troppo anni novanta come nome.
Per un po’ le cose vanno bene così. Poi, lei e la Robertson, sotto il controllo del dio Knull, arrivano alle mani. Patricia Robertson muore e Andrea Benton diventa l’ultima Scream.

Sì, alla fine prendersi un simbionte è quasi facile quanto prendersi la sifilide in un bordello dell’Ottocento.

 

Ebbene, detto questo direi che è tutto.

Stay Tuned, ma soprattutto Stay Retro.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *