Il progresso ci regala un mondo sempre più connesso e facile da raggiungere in ogni sua latitudine. Chi ama viaggiare non può che esultare di fronte all’infinito dischiudersi di mete che ci ha donato l’ultimo trentennio. Fate girare vorticosamente il mappamondo, chiudete gli occhi e puntate il dito. Ecco, se non state indicando un punto disperso nell’Oceano Pacifico allora è un viaggio che si può fare. A noi è capitata una meta magica che andremo a descrivere, lo scrigno di un passato dove, allora sì, arrivare da una parte all’altra del globo era affare complicato e pericoloso: parliamo dell’Uzbekistan, una perla sulla Via della seta.

 

Un paio di riferimenti sull’Uzbekistan

L’Uzbekistan è diventata una repubblica indipendente nel 1991, penultimo Paese a essersi separato dall’Unione Sovietica, venti giorni prima dell’Armenia. Confina con Kazakistan, Turkmenistan, Afghanistan, Kirghizistan e Tagikistan, tutti Paesi che non hanno sbocco sul mare. Il territorio uzbeko è prevalentemente montuoso e desertico. Ciò detto, la grande attrazione del Paese sono le meravigliose città. L’Uzbekistan faceva parte della famosa Via della seta, passaggio da ovest a est del macrocontinente euroasiatico, quindi queste città sono nate, cresciute e prosperate grazie ai commerci tra occidente e oriente. Ne conservano oggi la memoria attraverso un fascino unico al mondo.

 

La capitale Tashkent

Si trova nella parte nordorientale del Paese, si presenta come una città dell’est Europa dal punto di vista architettonico, ma anche culturale. Il punto forte di questa città è l’essere il volto moderno del paese. Questo volto ci viene mostrato attraverso il Museo delle Arti Applicate e le tante iniziative culturali che si svolgono giorno per giorno, un fermento costante nell’atmosfera di questa città. Non dimentichiamoci però che qui viene custodita la copia più antica del Corano e che le stazioni della metropolitana hanno conservato lo stesso aspetto dell’epoca sovietica, un’architettura che in città si può ammirare in ogni dove.

 

Bukhara

Si tratta di una città di oltre 200mila abitanti che conserva il vero fascino di ciò che è ed è stato l’Uzbekistan, ovvero un paese in maggioranza islamico. Qui il tempo si è fermato, la città sembra un set cinematografico per un film sulla cultura araba. L’architettura è indubbiamente il pezzo forte di ciò che possiamo godere qui a Bukhara. Il complesso monumentale di Lyabi Hauz, formato da due madrase (scuole islamiche) e una grande moschea, vale già da solo tutto il viaggio.

 

Khiva

Durante l’impero di Tamerlano questa città era un punto nevralgico dei commerci, oggi restano tracce di questo passato glorioso. Non si può fare meno di visitare il Minareto di Kalta Minor con i suoi incredibili colori, o la terrazza della Fortezza di Kunya Ark, che vi darà affaccio su un panorama mozzafiato.

 

Samarcanda

Non ci siamo dimenticati di quella che per anni è stata la tappa obbligata di mercanti e carovaniere che in questa città trovavano una vera e propria oasi. Qui hanno prosperato culture, lingue e religioni diverse, il cuore pulsante dell’Asia minore, una città che ha una storia unica e che oggi rivive nei suoi quartieri più antichi, patrimonio dell’umanità. Da piazza Regista, circondata dalle tre madrase di Shedor, Tilla Kari e Ulugbek, ai mausolei di Shah-i Zinda, Khoja Doniyot e Bibi-Khanym. È riduttivo fare l’elenco quanto di bello c’è da vedere a Samarcanda, ma è soprattutto faticoso vista la tale quantità di meravigliosi resti dello splendore di questo luogo che oggi apre le braccia al turismo.

 

Consigli pratici

I periodi ideali per visitare questo Paese sono la primavera e l’autunno, ma è sempre consigliabile portare un abbigliamento adeguato a un clima cangiante e, soprattutto, a una fortissima escursione termica. Se valutate di spostarvi da una città all’altra, il miglior consiglio è rivolgersi ad agenzie specializzate (qui ne trovate una che organizza tour completi tra le città dell’Uzbekistan) perché le distanza sono notevoli, i trasporti interni un po’ meno. Si tratta pur sempre di un Paese radicalmente diverso rispetto al nostro e per questo anche l’idea di una guida potrebbe essere davvero da considerare, soprattutto per i turisti meno avvezzi.

 

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