UNDER NINJA, UN MISTERO DAL PASSATO

Questa serie parla appunto di ninja, spie e mercenari di alcuni secoli fa che, nella finzione di questo manga, dalla fine della Seconda guerra mondiale si nascondono tra la popolazione giapponese e vivono vite comuni, che però sono soltanto di facciata.
Personaggi misteriosi che sembrano far parte di un’unica grande “compagnia”, la quale assegna loro missioni dopo aver consegnato strani abiti e attrezzature.

Kuro Kumogakure è un ninja inoccupato diciassettenne. Divide la casa con un uomo attempato che, come lui, è senza una lavoro stabile.
Il giovane vive una vita quieta, ma allo stesso tempo povera e triste per l’assenza di divertimenti e svaghi a causa dalla mancanza di un lavoro e di soldi.

Un giorno la sua quotidianità viene stravolta dall’arrivo di un corriere che si rivela essere un ninja a tutti gli effetti, il quale gli affida uno strano pacco e la missione di infiltrarsi in una scuola superiore del quartiere.

Nel pacco, oltre alla divisa della scuola, c’è una strana tuta da ninja che appena il ragazzo indossa… eh, mica ve lo dico!
Dovete scoprire da soli quali sono le capacità di Kuro Kumogakure e della sua nuova tuta.

Tra l’altro, il ragazzo, pur avendo solo diciassette anni, sembra essere molto più maturo per aspetto e per il carattere.
Ho trovato questo personaggio piuttosto complesso, a tratti anche contorto e difficile da decifrare (del resto parliamo di un ninja, no?).

Il suo passato, così come la sua vita di tutti i giorni, è avvolta nel mistero, nascosta dietro una facciata di mediocrità che il ragazzo sembra sfruttare all’occorrenza. Ma sono certo che nei prossimi volumi le cose si chiariranno.

Come il protagonista, anche la trama in generale risulta piuttosto complessa. Soprattutto nella rappresentazione della figura dei ninja, i quali fanno parte di una organizzazione che li cataloga distinguendoli in genin (il livello più basso) e chunin (il livello più alto).

Quello che ci offre Kengo Hanazawa nel primo volume è soltanto un accenno su un mondo misterioso che si sviluppa e cresce nell’ombra, nonostante le difficoltà che sembra aver incontrato in passato.

Anche la caratterizzazione del protagonista passa in secondo piano, l’autore si concentra piuttosto su elementi ed eventi che sembrano di poco conto, ma che allo stesso tempo fanno pensare a collegamenti con sviluppi futuri.

Nei disegni si ritrova lo stile di I am a hero, ma, se ci soffermiamo sulle linee, le forme e gli sfondi, si comprende un grande balzo in avanti dell’autore.
Il suo è uno stile grafico caratterizzato sempre più da un forte dinamismo e dalle linee di movimento, che danno forza sia alle singole vignette sia alle tavole intere. Soprattutto nelle doppie pagine.

Nonostante questo primo volume mi abbia lasciato interdetto e abbastanza confuso, penso che continuerò la serie per sapere come evolverà la storia e il personaggio di Kuro Kumogakure.