Il settore del trading online, complice l’avanzamento delle tecnologie IT degli ultimi anni, ha visto un’enorme diffusione nel decennio appena passato.

Come se ciò non bastasse, nel 2020 si è assistito a un’ulteriore crescita di questo fenomeno a causa della pandemia di Covid-19, che ha costretto tante persone a casa, le quali a loro volta hanno cercato di reinvestire i propri capitali per non rimanere con le mani in mano.

Parleremo del fenomeno partendo dall’analisi sul trading online (clicca per andare alla pagina) effettuata da EdilBroker.it.

 

Trading online: di cosa si stratta

Con “trading online” ci si riferisce a un tipo di attività che prevede la compravendita di asset finanziari con il fine di generare un profitto direttamente proporzionato alle nostre previsioni di guadagno.

In queste operazione è possibile trattare con una variegata serie di asset presenti in diversi mercati finanziari, tra i quali si annoverano:

  • Azioni
  • Indici
  • Coppie valutarie
  • Criptovalute
  • Materie prime

Per fare un esempio, se decidessimo di aprire una posizione su una piattaforma di trading online acquistando un’azione Microsoft al costo di 100 euro, presupponendo una sua crescita da lì a un mese, si provvederà acquisendo 10 azioni al costo complessivo di 1000 euro.

Mettiamo perciò che la nostra previsione si riveli corretta, e da lì a un mese le azioni Microsoft salgano di valore fino a toccare quota 150 euro per azione. Nel momento in cui chiudessimo la posizione precedentemente aperta, incasseremo 1500 euro, guadagnando di conseguenza 500 euro grazie alla differenza con l’investimento iniziale.

 

Trading Online: come incominciare

Per eseguire questo tipo di operazioni ci sarà bisogno dell’intercessione di un broker online. Sarà lui a fare da intermediario tra noi e i mercati finanziari, fornendoci sia un conto trader sia una (o più, a seconda del broker) piattaforma per fare trading online.

Nel momento in cui dovremo selezionare un servizio di brokeraggio ci saranno diverse cose sui cui fare attenzione, la principale tra queste è assicurarsi di essersi rivolti a un broker online regolamentato. Ciò significa che un ente regolatore abbia concesso la propria licenza al broker, il quale a sua volta deve rientrare nei regolamenti e nelle indicazioni fornite dal suddetto ente.

Ne esistono diversi sparsi per il mondo e tra i più famosi troviamo:

  • La CONSOB regolamenta un servizio di brokeraggio online in Italia.
  • La CySEC regolamenta un servizio di brokeraggio online nell’Unione Europea.
  • La FCA regolamenta un servizio brokeraggio online nel Regno Unito.
  • L’ASIC regolamenta un servizio di brokeraggio online in Australia.
  • La FinCEN regolamenta un servizio di brokeraggio online negli Stati Uniti e in ogni stato federato.

I suddetti enti forniscono delle licenze ai broker da essi regolamentati con un numero seriale facilmente verificabile sul sito delle loro pagine principali.

Ogni broker si differenzia per la sua offerta in termine di costi del servizio e per il tipo di piattaforma o piattaforme incluse nel suo servizio. La scelta dovrà essere fatta anche in basa a motivi di tipo economico e tecnico, fermo restando che non ci siano costi aggiuntivi nascosti o divieti relativi a date tecniche di trading che potrebbero cozzare con il nostro stile di investimento.

Pensiamo, per esempio, all’impossibilità di fare scalping su una piattaforma: se si è interessati a questa modalità di investimento online va da sé che un broker che non la permette non rientrerà nella nostra scelta.

 

 

 

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