Iron Man, l’alter ego dell’industriale Tony Stark, è più popolare che mai grazie ai film dei Marvel Studios, dov’è stato interpretato da Robert Downey Jr. Ciò ha rivitalizzato la carriera dell’attore, che veniva da alcuni insuccessi e da problemi legati al consumo di alcool e droga. Allo stesso tempo, la performance di Downey sullo schermo ha dato al personaggio dei fumetti quella fama che non era mai riuscito a raggiungere.

Infatti Iron Man non è era mai stato tra gli eroi dei fumetti di punta. Nonostante nell’universo Marvel sia una delle personalità più rilevanti, la sua serie non ha mai venduto molto.

Malgrado questo, nell’albo The Invincible Iron Man si sono sviluppate saghe di grande rilevanza per il protagonista e l’intero universo Marvel.
Una è senz’altro la saga di Obadiah Stane, nella quale assistiamo alla caduta e alla rinascita di Iron Man.

I PRECEDENTI: IL DEMONE DELLA BOTTIGLIA

Fin dagli esordi, il tallone d’Achille di Tony Stark / Iron Man è stata la salute precaria. Com’è noto, Stark costruì la prima armatura come supporto vitale per impedire alla scheggia di una mina che lo aveva colpito in Vietnam di raggiungere il suo cuore.

La batteria che alimentava l’armatura era fondamentale anche per la sua vita: Tony Stark doveva sempre accertarsi che fosse carica e centellinare le energie durante i combattimenti per evitare che il suo cuore smettesse di battere.

TONY STARK RINASCE COME IRON MAN


Questa fragilità, in contrapposizione con la potenza della sua armatura, è stato il marchio distintivo del personaggio. All’inizio degli anni settanta, questa debolezza viene rimossa grazie ai progressi medici.

Tra le fine degli anni settanta e l’inizio degli ottanta lo sceneggiatore David Michelinie prende in mano la serie, scrivendone i testi per quattro anni. Oltre a rimpolpare il cast di comprimari e di nemici, “regala” a Tony Stark una nuova, terribile, debolezza: l’alcolismo, un problema tabù nella cultura anglosassone.

Incastrato per omicidio dall’industriale rivale Justin Hammer, Stark deve scaglionarsi, ma per farlo non può contare sul suo alter ego in armatura, almeno inizialmente.

La crisi e lo stress per questa disavventura, unite all’acquisizione illegale delle quote della sua azienda da parte dello Shield porta Tony Stark ad abusare dell’alcol, cadendo nella dipendenza. Soltanto grazie all’aiuto della bella Bethany Cabe e del fidato maggiordomo Jarvis, Tony supera la crisi.

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La storia ottiene un discreto consenso da parte della critica per aver trattato un tema importante in una serie di supereroi, anche se David Michelinie liquida la questione con relativa semplicità.

La dipendenza dall’alcol non è qualcosa da cui si esce tanto semplicemente, come Tony Stark scoprirà a proprie spese.

LA SAGA DI OBADIAH STANE

Nel 1982 a scrivere le avventure di Iron Man arriva Denny O’Neil, celebre sceneggiatore di Batman, Lanterna Verde e Freccia Verde per la Dc negli anni settanta.

In particolare, O’Neil aveva scritto la storia Snowbirds no fly in cui Roy Harper, spalla di Freccia Verde, viene scoperto mentre fa uso di eroina. Lo sceneggiatore sapeva già, dunque, trattare il tema della dipendenza.

La sua bravura nel descrivere la caduta di Stark sta nel non mostrarcela subito, immediatamente, ma nel descrivere lentamente e gradualmente la sua discesa verso l’abisso.

Tony Staek viene messo sotto pressione da un nuovo rivale, il produttore di armi Obadiah Stane, tanto astuto e intelligente quanto subdolo, apparso per la prima volta in Iron Man n. 163 del 1982

Stane è un manipolatore fissato con gli scacchi di cui usa la strategia anche negli affari. Sfianca psicologicamente Stark, ostacolandogli gli affari, facendogli saltare alcuni contratti importanti e sabotando la sua ditta. E nella vita personale, mettendo in pericolo le persone a cui tiene.

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Tony Stark scopre il coinvolgimento di Obadiah Stane nei suoi guai, ma non ha le prove per fermarlo legalmente. A questo vanno aggiunti gli attacchi a Iron Man da parte di alcuni nemici, sempre agli ordini di Stane, che si rifanno anch’essi ai pezzi degli scacchi (Cavallo, Alfiere e Torre). E i disastri della vita amorosa, quando Tony viene lasciato in modo brusco da Indries Moomji, affasciante donna di cui si era innamorato, ma che faceva parte anch’essa del complotto di Stane: era la “regina” della sua scacchiera, ingaggiata per sedurre Stark e poi spezzargli il cuore.

La delusione amorosa, insieme a tutte le stressanti complicazioni a cui Tony è stato sottoposto fanno sì che ricada nel suo vecchio vizio, incollandosi alla bottiglia.

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Più paranoico che mai, non fidandosi più di nessuno, Tony Stark si isola, si chiude in sé stesso e beve sempre di più, tanto da indossare l’armatura da ubriaco mettendo in pericolo sé stesso e i propri dipendenti.

Il punto di rottura avviene quando il criminale Magma, sconfitto in passato da Iron Man e dall’Uomo Ragno, attacca la Stark International per vendicarsi.

Tony è talmente ubriaco che sviene nel proprio laboratorio. Per disperazione, l’assistente tecnico Jim Rhodes ne indossa l’armatura per scongiurare l’attacco di Magma, diventando per la prima volta il sostituto di Iron Man.

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Non si tratta di un cambiamento momentaneo, la serie inizia a seguire due fili narrativi differenti. Da una parte assistiamo alla nascita di un nuovo eroe, Jim Rhodes, e ai suoi tentativi di essere all’altezza del nuovo ruolo, grazie anche all’aiuto che riceve da una coppia di brillanti scienziati (l’impacciato Morley Erwin e la pragmatica sorella Clytemnestra), e dall’altra al decadimento di Tony Stark.
Quest’ultimo, sempre più schiavo del bere, si ritrova con la propria azienda inglobata da quella di Stane, i conti bancari bloccati, le proprietà confiscate, finendo con il diventare un barbone per le strade di New York.

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Denny O’Neil, seppur non brillante come lo era stato alla Dc, è abile nel bilanciare l’ascesa della carriera di eroe di Rhodes e il tracollo di Stark, che dal lusso più sfrenato diventa un paria della società. Una caduta in disgrazia che anticipa quella che Frank Miller farà fare qualche anno più tardi a Matt Murdock.

O’Neil purtroppo è affiancato dalle matite di Luke McDonnell, un disegnatore inadatto a rappresentare le atmosfere richieste alle storie.

Le vicissitudini narrate su The Invicible Iron Man n. 163 – 183, tra il 1982 e il 1983, hanno ripercussioni su altre serie Marvel. Per esempio, nei panni di Iron Man, Jim Rhodes contribuisce alla formazione dei Vendicatori della Costa Ovest e prende parte alla saga Guerre Segrete. L’alcolismo di Stark sconvolge molti dei suoi compagni Vendicatori, in primis Capitan America, e l’acquisizione da parte della Stane International viene citata da molti altri personaggi Marvel.

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Durante una tormenta di neve la senzatetto Gertl Anders, amica di Tony Stark, partorisce un bambino. La donna verrà trovata senza vita il giorno dopo, ma Tony è riuscito con il suo corpo a salvare la vita al piccolo. Il doversi prendere cura di una creatura indifesa dà a Tony la scossa necessaria per prendere coscienza del proprio problema, arrivando alla decisione di non bere più.

Abbandona New York, dove ormai non ha più niente e si ricongiunge a Jim Rhodes e ai fratelli Erwin nella Silicon Valley, in California, dove li aiuta a mettere in piedi una piccola azienda, la Circuits Maximus.

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La sua risalita è lenta e faticosa, non rientra subito in possesso dell’armatura di Iron Man. Per tutto il 1984 è ancora Jim Rhodes il proprietario dell’armatura, sebbene sempre più soggetto alla paranoia, all’ira e a frequenti mal di testa. Questo perché l’elmetto di Iron Man era calibrato sulle “onde cerebrali” di Stark, cosa che darà parecchi grattacapi a Jim (Iron Man n. 184 – 192 del 1994).

Nonostante i frequenti litigi e le conseguenti riconciliazioni tra i due, sembra che Tony Stark non voglia tornare a riprendere i panni di Iron Man, indicando nello stress che comporta indossare l’armatura una delle cause per cui aveva ripreso a bere.

Nel frattempo Obadiah Stane torna a farsi sentire. Nel corso dei mesi Iron Man/Jim Rhodes ha continuato a essere una spina nel fianco, rifiutando di lavorare per lui e di consegnargli l’armatura.
Così attacca la Circuits Maximus, ma la collaborazione tra Rhodes e Stark riesce a scongiurare il pericolo.

Stane decide allora di far rapire le persone care a Stark. Dai collaboratori storici come Pepper Potts e Happy Hogan, a quelli più recenti come Bethany Cabe e la sua ex segretaria Mrs. Arbogast, incluso il figlio appena nato di Gertl Anders.

Il criminale distrugge anche la Circuits Maximus piazzando degli esplosivi, ferendo Jim Rhodes e Cly Erwin e uccidendo il povero Morley.

Alla fine, deciso a chiudere i conti con Stane, Stark torna a indossare l’armatura di Iron Man. Per l’occasione sfoggia una nuova versione che stava preparando per Rhodey, chiamata Silver Centurion.

TONY STARK RINASCE COME IRON MAN


Raggiunta in volo New York, il nuovo Iron Man affronta Stane, che per l’occasione indossa l’armatura Iron Monger, creata dagli appunti di Stark da uno staff di suoi scienziati.
Sulle pagine di Iron Man n. 200 del 1985 va finalmente in scena lo sconto che i lettori aspettano da tre anni.

Nella lotta, il più esperto Tony Stark riesce a prevalere sul cinico e spietato Stane, riuscendo anche a salvare i propri amici.
Alla fine lo sconfitto Obadiah Stane, ricordando quanto fece suo padre quand’era bambino, si suicida.



CONSEGUENZE

Stane era il tipico esempio di avversari degli anni ottanta, ispirati dagli yuppies dell’epoca. Una misteriosa figura macchiavellica che preferisce colpire da lontano piuttosto che agire in prima persona, cosa che influenzerà la caratterizzazione in seguito di altri celebri villain come Kingpin, il Teschio Rosso e Lex Luthor.
Nel primo film del 2008 dedicato a Iron Man gli autori hanno scelto come avversario proprio Obadiah Stane, interpretato da Jeff Bridges.


Nel 2008 Matt Fraction e Barry Kitson prendono spunto da questa saga creando Ezekiel “Zeke” Stane, figlio di Obadiah, che per vendicarsi diventa un criminale votato alla distruzione di Tony Stark, trasformando il proprio corpo in quello di un cyborg.


Dopo essere tornato nel ruolo di “semplice” spalla, nel 1992 Jim Rhodes torna ad avere una propria armatura nella versione di War Machine. In questi panni Rhodes è protagonista di molte storie sia con i Vendicatori, sia in miniserie a lui dedicate, diventando abbastanza popolare da ottenere la trasposizione cinematografica nel Marvel Cinematic Universe, interpretato da Don Chadle.


I problemi con l’alcol di Tony Stark vengono regolarmente ricordati dal protagonista, in quanto è una battaglia che deve condurre ogni giorno per il resto della sua vita…





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