TIK TOK, MI ESIBISCO DUNQUE ESISTO

Tik Tok è una piattaforma di video autoprodotti dagli utenti. Con il nome di Douyin (抖音S, DǒuyīnP) è un social network cinese, lanciato nel settembre 2016. L’età media degli utenti di TikTok è notevolmente inferiore rispetto a chi usa gli altri social network. Tre utenti TikTok su dieci hanno tra i 16 e i 24 anni e l’età media si aggira attorno ai 34 anni, 7 in meno degli utenti social.



Nel cratere del Vesuvio

Tik Tok è un mezzo straordinario che porta il mondo davanti agli occhi di tutti gli iscritti. Chiunque abbia l’applicazione su un cellulare può riprendere con la telecamera incorporata quello che sta vedendo e trasmetterlo immediatamente. Nel video qui sopra un “tik toker” visita il cratere del Vesuvio.


La raccolta dei kiwi in Nuova Zelanda

@gill22nz

Hard work 😓 newzealand 🇦🇺 picking 🥝 kiwi fruit 💪

♬ original sound – Inder Sidhu
In questo Tik Tok vediamo il duro lavoro dei raccoglitori di kiwi

Sono sempre stata curiosa di sapere come avviene la racconta dei kiwi in Nuova Zelanda, come sono gli alberi di kiwi. Ed eccoli qui in un video. È un enorme pergolato da cui pendono i frutti.



Tik Tok, il paradiso degli esibizionisti

Per le sue caratteristiche questo social network favorisce la tendenza all’esibizionismo, che è presente, chi più chi meno, in ognuno di noi. Ci fa anche compagnia contribuendo a rinforzare l’illusione di avere molti amici e di vivere nel mondo reale. Il realtà su Tik Tok ognuno di noi è solo. Il mondo reale è infinitamente più complesso.

Attraverso l’App, gli utenti possono creare brevi video di durata variabile (da 15 a 60 secondi) ed eventualmente modificare la velocità di riproduzione, aggiungere filtri, effetti particolari e suoni.
In Cina l’applicazione, fin dall’inizio, era diversa rispetto a quella rilasciata in Occidente. Era più sviluppata e aveva anche funzioni per l’inserimento di video pubblicitari.
Attualmente Tik Tok sta implementando fuori dalla Cina le funzioni della App cinese.


Breve storia di Tik Tok

https://youtube.com/watch?v=siV7rRJNXP8
Douyn Official, il Tik Tok cinese

L’antenata di Douyin, cioè Musical.ly Inc., è stata fondata in Cina da Alex Zhu e Luyu Yang. Prima di lanciare Musical.ly, i due hanno creato un social network con scopi educativi, in cui gli utenti potevano imparare e insegnare diverse materie mediante brevi video di 3–5 minuti. La piattaforma non ebbe successo, così Alex Zhu e Luyu Yang decisero di puntare sugli adolescenti. L’idea iniziale era di creare una piattaforma che incorporasse musica e video in un social network. La prima versione di Musical.ly è stata lanciata nell’agosto 2014.

Il 24 luglio 2016 Musical.ly ha lanciato Live.ly, una piattaforma per lo streaming video in diretta, la trasmissione dei video mentre venivano registrati.
Nel settembre 2017, Musical.ly ha iniziato a espandersi nel mercato indonesiano. Nel novembre 2017 l’azienda cinese ByteDance ha acquistato Musical.ly per circa 750 milioni di euro. Il 2 agosto 2018 ByteDance cambia il nome di Musical.ly in Tik Tok e dilaga in tutto il mondo. Gli utenti che utilizzano la piattaforma di TikTok sono noti come tik toker.
Nel 2020, Tik Tok, escluso Douyin, ha superato 1 miliardo di utenti in tutto il mondo in meno di quattro anni. Nello stesso anno Douyin ha circa 500 milioni di utenti attivi mensilmente.

Come altri social, Tik Tok è invasa dai boomer, nomignolo dato alle persone nate nel periodo dell’esplosione (boom) di nascite nel mondo occidentale (1945/1965).



La prima tik toker al mondo

Charli D’Amelio

Nell’autunno dello stesso anno, la sedicenne Charli D’Amelio del Connecticut è stata la prima persona al mondo a raggiungere 100 milioni di follower sulla piattaforma.



Come ho fatto a conoscere Tik Tok

La compagna di mio figlio nei primi giorni dell’epidemia di Covid mi ha detto: “Dai Angela, ti metto una App sul telefonino, è cinese, vedrai che ti diverti!”. E mi ha caricato la App di Tik Tok. “Che cosa ti piace? I video comici? Il ballo?”. Tik Tok consente di scegliere la tipologia di video che si riceveranno in base ai propri gusti.

Non l’avesse mai fatto! Confesso: passo molto tempo a sghignazzare guardando Tik Tok sul cellulare! Per fortuna non mi sono ancora messa a riprendermi, né a fare commenti ai video degli altri. Chissà se verrò presa anche io dalla follia che occupa mie quasi coetanee in disarmo che esibiscono le flosce cosce…


Il piacere di esibirsi

Mamma mia, Patrizia Cuomo

Tik Tok è il delirio dell’esibizionismo. Come se non ci fosse un domani, come se a non essere famosi si rischiasse di dissolversi nell’aria.

Ricordo ancora la prima volta che una persona si esibì davanti a me.
Era la sorella di mia nonna, quindi una mia prozia. Alta per l’epoca, molto magra, elegante. Fumava sottili sigarillo. Indossava pantaloni appena sotto il ginocchio a quadretti beige, detti pinocchietti, che da noi non erano ancora arrivati. Abitava in Francia dove era emigrata con la famiglia e amava molto la sorella, mia nonna, così ogni tanto la veniva a trovare. Mia nonna ne disapprovava il comportamento e le sentivo bisbigliare tutta la notte. La zia voleva andare al Santuario della Consolata, una chiesa oggetto di pubblica venerazione a Torino.

Qualcuno ci accompagnò in auto, forse mio padre, ed entrammo in chiesa. La Consolata è a pianta quasi circolare all’interno, con svariati altari tutto intorno. L’altare dedicato alla Consolata aveva un portacandele grande, di legno, sfolgorante per le candele accese dai fedeli. Mia nonna si inginocchiò a fatica nei banchi di fronte all’altare della Madonna.

Io mi aspettavo che la zia con i suoi eleganti pinocchietti si inginocchiasse a fianco di mia nonna. Invece lei si prostrò a terra di fronte al porta candele e, alzando le braccia scheletriche al cielo, si mise a cantilenare: “Signore perdonami, sono una peccatrice! Quel povero uomo, gli ho fatto tanti torti… Signore perdonami!”. Piangeva profusamente, singhiozzando. Si chinava battendo quasi il capo per terra e alzando la voce. Io mi sono guardata intorno, temendo che gli altri fedeli avessero sentito, ma la chiesa era quasi del tutto deserta.

Mia nonna appoggiò il braccio sul banco e si rialzò a fatica. Aveva problemi cardiaci. Si avvicinò alla sorella e le sussurrò: “Smettila di fare il bagascione. Spaventi la bambina“. Intanto si asciugava il sudore con un fazzoletto bianco. Mi pare di ricordare (avrò avuto quattro anni e mezzo, forse cinque) che la sorella si alzò come se niente fosse con il viso coperto di lacrimoni, ma non disperata. Anzi mi sembrava piuttosto compiaciuta.


La blaga
L’odio verso l’esibizionismo non era solo una caratteristica della mia famiglia, ma era tipicamente piemontese. All’epoca in Piemonte l’insulto più sanguinoso era blagheur, che significa vanitoso, borioso, elegantone vanesio.
La blaga è l’ostentazione, significa vantarsi, blaghé significa esibirsi. Era considerato il peggiore dei difetti perché sottintendeva l’incapacità di farsi piccoli, di nascondersi per non diventare un bersaglio. Quindi, in ultima analisi, sottintendeva una certa stupidità.

C’erano tanti proverbi che invitavano a dissimulare le proprie capacità per non farsi prendere di mira: pisa pi curt (piscia più corto), tieniti basso così se cadi non ti rompi le corna. Blagheur dla mustra ed bosc era il poveraccio che si vantava, ma non aveva che un orologio finto, di legno.
Quando Giovanni Agnelli indossò l’orologio sopra il polsino della camicia per non consumarlo (almeno, così diceva lui) parve a tutti un’ostentazione. Lui, ricchissimo padrone della Fiat, ostentava di voler risparmiare i polsini. Oddio! Voleva piacere a noi poveretti? Eravamo preoccupati per l’azienda e per il nostro destino.



Non viviamo su Tik Tok , giorno e notte, andiamo a farci un giro!

Il narcisista è molto attratto dai social in quanto può trovarvi proprio quello che ricerca, ovvero l’ammirazione.

È vero che Andy Warhol ha detto: “Ognuno, nella vita, ha diritto a un quarto d’ora di celebrità”, ma c’è chi vive su Tik Tok costantemente, di giorno e di notte. C’è addirittura chi si sveglia per controllare se ha un follower o un like in più. Ci sono persone che non riescono a riaddormentarsi se il proprio video non sta avendo il successo sperato.

https://youtube.com/watch?v=2-hOS3R8dWU
Celine Corsetti

I social media, e Tik Tok non fa eccezione, sono spesso la vetrina ideale per personalità narcisiste. Per chi, invece di preoccuparsi di se stesso, si preoccupa dell’immagine che proietta sul mondo esterno. I narcisisti amano apparire, sono incapaci di empatia e mal tollerano le critiche, ostentando grandissima autostima.

Chi ha una personalità caratterizzata da tratti narcisistici ostenta la sua grandiosità, ma ha bisogno di essere adulato. Ha necessità di legarsi con persone speciali o istituzioni, tende anche a criticare altre persone in modo da mantenere un senso di superiorità.

In soli 10 anni negli Stati Uniti c’è stato un aumento del 7% di casi di narcisismo patologico della personalità, così come di casi di obesità. Secondo uno studio ciò che ha influenzato il loro aumento è l’eccesso di utilizzo dei social network.

La nonna di fuoco



I narcisisti nascosti
I social attirano anche chi è fortemente sensibile alle critiche e pensa di non essere capace o all’altezza. Sospetta di non poter essere ammirato dagli altri, ma vorrebbe al tempo stesso esserlo. Questo tipo di narcisista è denominato covert (coperto, nascosto) ed è caratterizzato da debolezza, insicurezza, fragilità e vulnerabilità. Tali persone trovano nei social un modo per superare questa barriera o paura e per cercare di soddisfare la voglia nascosta di ammirazione.

Quali sono alcuni dei tipici comportamenti di un narcisista su Tik Tok?

Lý Nga è il ballerino cinese che balla su Tik Tok in piazza, accompagnato soprattutto da donne di mezza età

Klaby Lame, l’operaio di Chivasso diventato famoso su Tik Tok per brevi video dove mette in ridicolo i comportamenti di altri tik toker



Il narcisista su Tik Tok

Il narcisista su Tik Tok è sempre in vista. Esibirsi è il primo aspetto importante del narciso: vivere è essere visibili.
Il personaggio di Narciso, nella mitologia, cade nell’acqua specchiandosi e beandosi di se stesso, e per i narcisisti la visibilità è da considerarsi la misura del valore.

Alla popolarità il narciso può arrivare sia in maniera diretta, pubblicando di continuo, sia in maniera indiretta, approvando (o disapprovando) quanto è in rete. Tik Tok consente i commenti a meno che l’utente li blocchi. Anche coloro che ricevono critiche sanguinose non bloccano i commenti: meglio la critica del silenzio.



Vita da tik toker

Il tik toker vuole piacere, avere un riscontro, un feedback, un like, molti followers.

È un “selfomane“, cioè si scatta mille foto che riversa su internet. Mille pose, mille sguardi, preferibilmente dall’alto. Infinite varianti di luce, pronunciamenti di labbra (se donna), atteggiamento finto-disinteressato (se uomo).

Tutti questi aspetti non identificano una malattia, evidenziano però un collegamento tra narcisismo e social network.


Quando eravamo narcisisti senza sapere di esserlo

Il concetto di narcisismo come una tappa dello sviluppo del bambino risale a Sigmund Freud, all’inizio del Novecento. Nella pancia della mamma il bambino è sicuro, tranquillo, totalmente dipendente e in simbiosi. Subito dopo la nascita, il bambino avverte la propria debolezza, la propria vulnerabilità. Richiede disperatamente l’affetto e la protezione della madre. Un alto concetto di sé, l’amore per sé stesso, la grandiosità lo aiutano a proteggersi e a superare la ferita del distacco dalla madre.

Se il bambino riesce a entrare in rapporto con gli altri, a socializzare, supererà la sua ferita. Alcune volte però questo non avviene perché i genitori sono freddi e severi oppure perché le aspettative su di lui sono troppo alte e irraggiungibili, oppure ancora per predisposizione. Avremo così un adulto narcisista o con tratti narcisistici.

Nel 1971 sono stati introdotti nel manuale DSM5 (manuale diagnostico) i criteri per diagnosticare il disturbo narcisistico della personalità.

Forse tutti siamo un po’ narcisi e desideriamo essere ammirati, alcuni spudoratamente altri vergognandosi. Nel passato non se ne parlava come oggi, chi soffriva di narcisismo ci pareva un po’ strano, un po’ infantile.

Ricordo una mia conoscente del mare. Ci vedevamo essenzialmente sulla spiaggia. Era una signora benestante. Arrivava in spiaggia a mezzogiorno con il solleone. Si portava da mangiare pane e pomodoro, che avrebbe consumato sulla sdraio. Non ricordo che avesse la bottiglietta dell’olio ma presumo di sì. Noi che mangiavamo un panino al chioschetto o andavamo a casa per pranzo, per lei eravamo delle incapaci, delle sprecone.

Durante la stagione balneare si faceva la tinta sulla spiaggia. Non aveva bisogno di risparmiare, sarebbe potuta andare dal miglior parrucchiere della costa ligure. Si faceva una tinta nerissima che strideva con il suo incarnato marrone scuro, frutto delle ore ed ore passate al sole. All’epoca era di moda l’abbronzatura e sapevamo molto poco dei danni alla pelle.

Le giravo alla larga nel timore che mi ingaggiasse per spalmarle la tinta sui capelli.
Poi si metteva al sole con la tintura che le colava dal capo lungo il collo. Era molto compiaciuta, gongolante. Andava a risciacquarsi nella doccia con grande sconcerto del bagnino ligure che mugugnava sottovoce in dialetto.

Naturalmente aveva i capelli bruciati ed estremamente radi. Forse era un fatto ereditario, ma sicuramente la tintura fai da te non aiutava.

Nella mia testa farsi la tinta da sole è il massimo della miseria, dello stato di necessità. La mia cara nipote, nei giorni del lockdown si è prestata, mi ha fatto la tinta. Non avrei mai più pensato che, nella mia vita, mi sarebbe successo e che avrei fatto i salti di gioia perché ero riuscita a farmi la tinta a casa!



Chi non sa insegna

Patrizia Cuomo cucina

Come dice il proverbio: “Chi sa fa e chi non sa insegna…”. Tik Tok è il luogo deputato dei dilettanti allo sbaraglio. Esiste un collegamento fra Tik Tok e l’insegnamento fin dalla nascita del social. Molti insegnano a cucinare, anche coloro che non ne sanno nulla. La cucina è un’arte che pratichiamo tutti indegnamente perché tutti dobbiamo mangiare.

Io so di non sapere, so di non essere particolarmente brava. Invece ci sono alcune che sono convinte di essere ottime cuoche anche se cucinano a capocchia, cioè senza seguire una ricetta, senza pesare gli ingredienti, senza un preciso procedimento. Considerano la spontaneità, la rusticità un valore assoluto e rifiutano i confini, i limiti, le dosi precise.



I “brucia pentole”

Ma alcuni tik toker non ci stanno e criticano i “brucia pentole”.

Il dottor Guido Mori, (laureato in chimica, chef ed esperto di cucina) critica un brucia pentole che sta rovinando una pregiatissima carne giapponese.

Povere bestie!

https://youtube.com/watch?v=uBLj2tzA_q4

La prova che Tik Tok è il paradiso dei narcisi cresciutelli sono i video con i cani. Le povere bestie, che si contengono a fatica, sono trattate come giocattoli. Devono servire per divertire il padrone che li veste e li riveste come fossero bambole, li bacia e ribacia e pretende altrettanto.



Tik Tok ci porta il mondo sul cellulare

Ogni tanto però sul mio Tik Tok, in mezzo ai narcisisti che si esibiscono, si criticano e cucinano piatti improponibili, compare un video che arriva da lontano con immagini incredibili.



Il mondo su Tik Tok

Contadina cinese cucina un favo d’api con tutte le api (credo).

Ragazza cinese scava i germogli di bambù per fare un piatto.
Qui sopra siamo negli Stati Uniti (Ohio) nella fattoria Rothert Farm Inc, dove si produce con mezzi moderni.

@progettohappiness

Il duro lavoro delle bambine nel mercato di Calavi – “LA SPOSA BAMBINA” su YouTube. #benin #africa #bambina #progettohappiness

♬ suono originale – progettohappiness

Il video qui sopra è stato girato nel Benin (Africa occidentale), dove le bambine nel mercato di Calavi svuotano i sacchi di juta pieni di carbone.

@la.repubblica

La vendetta di Mosca per l’attacco al ponte della Crimea si è abbattuta su Kiev. Nella mattina del 10 ottobre i missili hanno colpito la capitale ucraina: si tratta della prima volta da giugno. Le autorità hanno riferito di morti e feriti. Un automobilista è riuscito a riprendere il momento esatto dell’esplosione di un missile russo caduto nel cuore di Kiev. #Kiev #Russia #Ucraina

♬ suono originale – la.repubblica
Missile russo su Kiev.

@borisao_blois

Aquellos agujeros en el hielo…🕳️ X @papayesauriooficial #cgi #horror #esquimales #ice #eskimo #worm

♬ sonido original – Borisao Blois
Quei buchi nel ghiaccio… sarà un filmato horror o è stato ripreso dal vivo?


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