Supergirl è una delle più popolari eroine della Dc Comics. Come molti altri personaggi della casa editrice il suo nome è stato assunto da più persone nel corso dei decenni, ma la versione più iconica passata alla storia è quella della cugina di Superman.

Uccisa dai dirigenti Dc nel 1985, sembrava destinata a rimanere morta, ma oggi è tornata a essere più popolare che mai.

SUPERGIRL: KARA ZOR-EL, LA RAGAZZA D’ACCIAIO

Fin dagli albori della Golden Age, la Dc aveva introdotto in alcune storie autoconclusive con versioni femminili di Superman, come Lois Lane: Superwoman (1943), in cui la celebre giornalista del Daily Planet sogna di avere ottenuto i poteri dell’Uomo D’Acciaio. Anche Claire Kent: Super Sister era una versione femminile di Superman, dove il giovane Superboy viene tramutato in una ragazza.

La Dc Comics, che vanta tra le proprie fila la supereroina per eccellenza, Wonder Woman, negli anni Cinquanta, essendo anche in diretta concorrenza con Archie per le vendite, punta molto al pubblico femminile: così nel 1959 Otto Binder e Al Plastino creano ufficialmente Supergirl, nel numero 252 di Action Comics.

Lo stesso Otto Binder nel 1942 aveva creato Mary Marvel, la controparte femminile di Capitan Marvel / Shazam. Trasferendosi alla Dc, proprio la casa editrice che all’inizio del 1953 aveva fatto chiudere Capitan Marvel con l’accusa di plagio, Binder aveva trasferito su Superman l’idea della “superfamiglia” al supereroe della Fawcett.

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Kara Zor-El è cugina di Kal-El, essendo figlia del fratello di suo padre. Lei e la sua famiglia sopravvissero alla distruzione di Krypton in quando la loro città Argo si staccò dal pianeta in modo da vivere nello spazio in modo autonomo, ma presto l’avvelenamento da kryptonite colpì pure la loro colonia e Kara fu mandata sulla Terra suo cugino.

Qui, adottata l’identità di Linda Lee, cresce in un orfanotrofio dove la notte utilizza i propri superpoteri. Come Clark Kent protegge la propria identità dietro a un paio di occhiali, inoltre Linda utilizza una parrucca castana per nascondere i capelli biondi.

Agisce in gran segreto fin quando Superman non fu pronto a rivelare la sua esistenza al mondo. Supergirl riceve immediatamente il consenso dei lettori e viene inclusa nel merchandising legato a Superman.

Durante la Silver Age degli anni Sessanta, nel pieno dell’ondata femminista, Supergirl è una delle eroine più popolari della Dc, al pari di Wonder Woman e Batgirl, altro personaggio nato sulla stessa scia, con la quale diventa grande amica.

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Supergirl viene anche inclusa nella serie della Legione dei Supereroi, ambientata nel 30esimo secolo.

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Le avventure di Supergirl, inizialmente di poche pagine pubblicate in appendice su Action Comics, diventano più lunghe e passano nell’albo Adventure Comics, in cui la ragazza viene adottata dalla famiglia Danvers assumendo il nome di Linda Lee Danvers, e poi, negli anni settanta, le venne dedicata una testata omonima.

Curiosamente il nome Danvers è anche quello di Carol Danvers alias Ms Marvel, che di fatto è la Supergirl della Marvel: anch’essa può volare ed è supereforte. Con tutta probabilità si tratta di una coincidenza, perché Carol Danvers fu creata nel 1968 come interesse sentimentale di Capitan Mar-Vell, e dunque non era stata originariamente concepita come supereroina, ruolo che assumerà solamente nel 1977.

LA MORTE IN “CRISI SULLE TERRE INFINITE

Nel 1985 l’universo Dc si avvicinava ai 50 anni di storia editoriale, anni che si sentono tutti. Spesso la continuity legata ai personaggi risulta confusionaria e contraddittoria, anche perché non era mai stata attuata seriamente, a differenza della Marvel.

Gli editor decisero di diminuire il numero dei personaggi, eliminando tutto ciò che fosse ritenuto superfluo, superato o ridondante.

Nonostante la notorietà di Supergirl, tale da aver spinto nel 1984, la Warnes Bros a produrne il film Supergirl: La ragazza d’acciaio, la Dc Comics riteneva che il personaggio rientrasse tra quelli inutili, da eliminare. Il mondo leggero di Otto Binder con il suo concetto di “superfamiglia” era ormai tramontato a favore delle più cupe tinte moderne, e, malgrado la notorietà, Supergirl non aveva mai venduto molto.

C’erano anche altri fattori. Si voleva che Superman fosse effettivamente l’ultimo sopravvissuto del pianeta e inoltre le apparizioni di Supergirl, tra serie personale e quella della Legione, iniziavano ad essere confusionarie.

Dick Giordano, all’epoca vicepresidente esecutivo della Dc, non aveva mai nascosto di non provare molta simpatia per il personaggio, che a suo dire “non aggiungeva nulla alla mitologia di Superman”.

Così, durante il maxi-crossover Crisi sulle Terre Infinite di Marv Wolfman e George Perez, Supergirl va incontro al proprio destino: una delegazione dei più potenti eroi delle varie Terre Dc attacca l’Anti-Monitor, l’entità malvagia che sta distruggendo gli universi paralleli attraverso un’inarrestabile nube di antimateria.

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Supergirl interviene nella lotta tra lui e Superman in aiuto del cugino, ma durante la drammatica lotta una distrazione le è fatale: l’Anti-Monitori la colpisce, Supergirl cade morendo tra le braccia del disperato cugino.

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La copertina con Superman che solleva il cadavere di Supergirl è una delle più iconiche della storia dei fumetti, omaggiata e replicata da molti autori


Al suo funerale partecipano commossi tutti i supereroi e l’amica di sempre, Batgirl, pronuncia l’elogio funebre. La morte di Supergirl è una delle pagine più commoventi della saga, e molti fan hanno definito la sua morte come la più bella storia mai scritta sul personaggio.

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LE ALTRE SUPERGIRL: MATRICE, POWER GIRL E LINDA DANVERS

Nel nuovo universo post-Crisi, dunque, Superman è l’unico sopravvissuto di Krypton. Ma poteva la Dc rinunciare totalmente alla figura di Supergirl?

La risposta è “sì e no”. Nel 1986 John Byrne, autore ingaggiato per riscrivere il mito dell’Uomo D’Acciaio, riesce a introdurre una nuova Supergirl, abbandonando completamente il retaggio kryptoniano pur riutilizzando l’aspetto e i poteri dell’eroina di Otto Binder e Al Plastino.

Aggirando con un escamotage narrativo l’assenza di altri universi, Byrne estrae da un non specificato “universo tasca” (una realtà alternativa che però non fa parte di un multiverso) una nuova Supergirl. La quale non è una donna ma una “Matrice”, ossia una creatura protoplasmoide mutaforma creata in laboratorio per fermare i criminali kryptoniani.

Quando costoro giungono nella nostra dimensione, Supergirl aiuta Superman a sconfiggerli rimanendo ferita. Superman allora decide di darla in affidamento ai propri genitori, in modo che i Kent possano aiutare questa ingenua creatura a inserirsi nel nostro mondo.

La nuova ingenua e plagiabile Supergirl diventa l’amante di Alexsander Luthor II, sedicente figlio di Lex, che in realtà è egli stesso in un giovane corpo clonato.

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Luthor manipola Matrice come suo ignaro strumento, nei panni di Supergirl prende anche parte al ciclo narrativo sulla Morte e la Resurrezione di Superman (1992), per poi allontanarsi da lui una volta capito quanto in realtà sia malvagio. Ma questa nuova versione è più un personaggio di contorno nelle storie dell’Uomo D’Acciaio che una vera e propria eroina.

L’eredità da eroina di Supergirl sembra piuttosto essere raccolta da Power Girl, personaggio creato da Gerry Conway e Wally Wood nel 1976. Originariamente era a tutti gli effetti la versione di Supergirl di Terra 2, ne riprendeva sia il nome che le origini (Kara-L cugina di Superman), ma il suo costume, la pettinatura e il suo atteggiamento erano diversi.

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Power Girl, con il suo seno prosperoso semiscoperto creato da Wood e una personalità decisamente più matura e aggressiva, divenne gradita ai fan ed è sopravvissuta all’epurazione del Multiverso dopo Crisis.

Nel nuovo corso Dc, Kara L/Karen Starr non era più di origine kryptoniana: la sua origine venne riscritta collegandola al mago atlantideo di nome Arion, un personaggio che all’epoca aveva una testata propria.

Legando il suo nome più alla Justice League of America (Jla) che a Superman, sebbene sia una superdonna bionda forzuta in grado di volare, dotata anche di un mantello, Power Girl è divenuta con il tempo un personaggio a sé che ha poco o nulla a che vedere con Supergirl. Gli autori hanno giocato molto sul suo aspetto da “maggiorata”, a volte in toni seriosi e altre in maniera ironica, rendendo Power Girl un’icona tra le eroine Dc.

A metà degli anni novanta la Dc decide di lanciare una nuova Supergirl. Ad occuparsene viene ingaggiato Peter David (già autore di Aquaman) con ai disegni Gray Frank.

Nel 1996, dunque, viene rilanciata una nuova serie di Supergirl, la cui protagonista è Linda Danvers… ma costei è un personaggio completamente diverso da Kara El.

Questa Linda è una normale ragazza terreste che cade vittima di un rito satanico organizzato dal suo fidanzato: viene salvata proprio da Matrice, e le due vengono fuse anima e corpo, dando vita a una nuova Supergirl.

Più che alla fantascienza, la nuova Supergirl è legata al misticismo e alla “spiritualità della natura”: è una sorta di “Angelo della Terra” che combatte demoni e creature infernali. Oltre ai classici poteri è dotata di ali infuocate ed è in grado di teletrasportarsi. Invece del costume classico, indossa, oltre al mantello rosso e alla caratteristica “S”, una t-shirt bianca e pantaloncini blu.


La serie di questa Supergirl è tra le più longeve tra quelle dedicate a una supereroina. Peter David, inoltre, districandosi abilmente nella continuity del nuovo universo Dc, fa in modo che Linda incontri l’originale Kara nel ciclo Manny Happy Returns (Supergirl 75/80, 2002/2003).

In questa storia Linda apprende che Kara è destinata a morire nell’universo pre-Crisi. Così decide di sostituirsi a lei, vivendo un’esistenza in quella realtà alternativa, dove Superman però capisce che quella ragazza non è sua cugina. Lui e Linda finiscono per innamorarsi e hanno una bambina di nome Ariella (così chiamata in onore della mamma di Kara).

Dunque Linda Danvers vive un’esistenza nell’universo Silver Age, dove tutto era più semplice e per gli eroi era previsto un lieto fine.


Questo scambio di ruoli genera un’anomalia nel flusso temporale, lo Spettro (un essere dotato di poteri quasi divini) la invita a tornare nella sua linea temporale, ripristinando la storia così com’era in origine.

Dopo questa esperienza, una Linda distrutta emotivamente decide di appendere il mantello al chiodo, sparendo dalla circolazione.

La serie di Supergirl durata dal 1996 al 2003 finisce in questo mondo, ma l’ultima run ha mostrato alla dirigenza Dc come il pubblico abbia ancora interesse verso Kara Zor-El.

Così un anno dopo, la Dc decide di rintegrare l’originale Supergirl nel proprio universo.

IL RITORNO DI SUPERGIRL

L’editor Dc dell’epoca, Dan DiDio, e lo sceneggiatore Jeph Loeb sono i fautori del ritorno in auge della cugina di Superman. Nella serie Superman/Batman, Loeb descrive l’arrivo di un meteorite in rotta di collisione verso la Terra. Si scopre che all’interno si trova proprio Kara Zor-El, la cugina di Superman.

Certi dogmi editoriali vengono a cadere nei primi anni 2000 e la Dc decide di riprendere la storia originale di Supergirl riadattandola ai tempi moderni.

Approfittando dei vari reboot fatti dalla casa editrice nel 2011, il cosiddetto New 52, e quello del 2016, il Dc Rebirth, Supergirl riceve delle nuove brevi serie personali pubblicate regolarmente dal 2005 a oggi.

Così, a quasi trent’anni dalla sua morte, Supergirl ritorna a fare capolino nelle serie Dc, ricevendo buoni consensi da parte dei lettori, che a quanto pare non l’hanno mai dimenticata.



SUPERGIRL SULLO SCHERMO

Come abbiamo detto, Supergirl è stata protagonista di un film già nel 1984, uno spin-off del celebre Superman di Richard Donner con Christopher Reeve, Supergirl: La ragazza d’acciaio, dove è stata interpretata da Helen Slater, che, benché il film abbia incassato poco, ricevette alcuni consensi per la sua interpretazione.


Kara Zor-El è apparsa anche nella serie televisiva Smallville, interpretata da Laura Vandervoot.


Nel 2015 la rete televisiva americana Cbs ha prodotto una serie dedicata alla Ragazza d’Acciaio, Supergirl, dove la protagonista è interpretata da Melissa Benoist. Si tratta di una serie che fa parte del cosiddetto Arrowverse, insieme a personaggi come Green Arrow e Flash.


Flash e Supergirl, entrambi morti in Crisi sulle Terre Infinite, si sono incontrati in un crossover tra le due serie, in cui ha fatto un cameo anche Marv Wolfman, lo sceneggiatore che scrisse le loro morti nelle serie a fumetti.







2 pensiero su “SUPERGIRL RITORNA SEMPRE”
  1. Ma quanto è incasinato il D.C. Universe! Se non ci fosse il nostro Mobilia a chiarircene i lati oscuri, verrebbe voglia di non provare neanche a capire.

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