Nonostante le campane a lutto che i detrattori del genere continuano a suonare a distesa, quello dei supereroi e delle supereroine dimostra ancora una incredibile vitalità. Certo, il personaggio che vi presentiamo in questo breve articolo è piuttosto sui generi, ma, se ci fate caso, le caratteristiche tipiche ci sono tutte.

Un supereroe deve avere una sua origine, qualcosa che spieghi la natura dei suoi poteri in maniera, per quanto possibile, credibile. Tiziana Capezzòli, detta Tits, è una ragazza senza tanti grilli per la testa, carina, ma timida e insicura. Avendo scelto di vivere in maniera autonoma per allontanarsi da due genitori piuttosto assenti, è stata costretta ad accettare una serie di compromessi: nella immaginaria città di Minchiopolis lavora in una gelateria, vessata e sfruttata dal proprietario. In più la sua relazione con Brandon, un nerd appassionato di tecnologia, sta arrivando al capolinea.

Il pericolo è dietro l’angolo e nella routine giornaliera di Tiziana arriva una terribile minaccia. Una mattina le viene recapitata una cartella esattoriale con una salatissima multa da pagare. Ovviamente, Tits non ha la somma a sua disposizione. Per fronteggiare l’emergenza decide di partecipare alla sperimentazione di quello che crede un farmaco contro la cistite, prodotto dalla “Vacca Corporation”. La ricompensa promessa è molto lauta, ma le cose prendono una piega inaspettata. Il misterioso intruglio, infatti, le dona dei super poteri che scaturiscono da quello che è diventato un autentico super seno. Tiziana diventa Super Tits, una giunonica valchiria.


Pur titubante, Super Tits decide di mettere al servizio della comunità le sue doti, consapevole del fatto che “da un grande seno derivano grandi responsabilità”. Tra i tanti poteri “graditi”, ce n’è anche uno alquanto imbarazzante. Scopre, infatti, che nessun tessuto può ricoprire le sue tette per più di 40 minuti prima di incenerirsi, lasciandola ad affrontare i suoi nemici in topless.

I suoi nemici? Certo, come tutte le super eroine, anche lei ha la sua nemesi: Meretricia Ivol, la presidentessa della Vacca Corporation, una sorta di Lex Luthor, solo più cattiva. Meretricia è potente, ricca, priva di ogni scrupolo morale ed è una bellissima donna, letteralmente rifatta dalla testa ai piedi dalla chirurgia plastica. A muovere tutte le sue azioni non può essere che l’ossessione per l’eterna giovinezza. Vedremo gli sviluppi futuri di questa ricerca.

Cosa dire di questo fumetto? Beh, le pagine del primo albo, uscito nel febbraio 2017 (Cronache di Topolinia spillato, 20 pagine a colori + cover, € 6,00) sono poche per emettere un giudizio definitivo. L’autrice, Elena Mirulla, nata a Genova nel 1983, pur essendo ancora relativamente giovane ha ormai molti anni di esperienza nel settore sexy-umoristico e anche questa Super Tits, progettata con il marito Christian Terranova, ricalca un po’ lo stile grafico dei suoi lavori precedenti (Sexy Tales, per esempio). La sua eroina si colloca a metà tra She-Hulk e l’Incantevole Creamy.


Il disegno è quello tipico di Elena, ricchissimo di suggestioni manga, ma anche molto moderno e filtrato da un gusto latino. Debolezze non ne mancano, per esempio alcune “volgarità” come il nome della città, per dirne una, o la moneta corrente usata (i minchios). Ma, tutto sommato, la lettura è più che gradevole. Rimane il rammarico per l’eccessiva brevità della storia: probabilmente il secondo albo, “La nemica che mi amava”, in uscita a fine ottobre a Lucca Comics 2017, ci dirà qualcosa di più.

Mal che vada, sarà una lettura stuzzicante


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2 pensiero su “SUPER TITS, LA SUPEREROINA ITALIANA CON LE SUPERTETTE”
  1. Ho scoperto questo fumetto durante la precedente quarantena, poiché l’Editore aveva messo gratuitamente a disposizione il n. 1. Mi è piaciuto subito, per le più che ovvie ragioni (altre non ce ne sono…la storia è un mero pretesto, e i personaggi sono persino abbastanza ben riusciti, considerando il tono dell’opera). Ho continuato ad acquistare gli albi, ad oggi (autunno 2020) sta per uscire il n. 7. Non conosco le altre opere dell’autrice, ma mi pare di capire che riproponga la stessa idea su sostrati differenti (qui i supereroi, là i personaggi delle favole).

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