Nel vasto universo della Dc, Speedy è il nome dell’aiutante di Freccia Verde, l’impareggiabile arciere. I più vecchi tra noi ricorderanno che in Italia era stato presentato per la prima volta dalla Mondadori, tra gli anni cinquanta e sessanta, con il nome di Saetta negli albi di Nembo Kid.

Nato come giovane aiutante del protagonista, Speedy è divenuto con il tempo sinonimo di eroe maledetto, che in tutte le sue incarnazioni ha affrontato grandi problemi quali la tossicodipendenza, la perdita di un figlio, la prostituzione e l’infezione da Hiv.

 

Le origini di Speedy

Speedy è apparso per la prima volta insieme a Freccia Verde sull’albo antologico More Fun Comics n. 73 del novembre 1941, creato dallo sceneggiatore Mort Weisinger e dal disegnatore George Papp.
Com’era consuetudine in quegli anni, spesso all’eroe si associava una spalla adolescente, seguendo l’esempio di Batman e Robin.

Speedy è in realtà Roy Harper Jr: in seguito si apprenderà che è il figlio di un ranger morto prestando servizio durante l’incendio di un bosco.
Venne quindi allevato dal pellerossa Brave Bow (“Arco Coraggioso”, in seguito opportunamente rinominato Big Bow, “Grande Arco”), il capo di una tribù di navajo (uno dei rari casi nei fumetti dell’epoca di un nativo dei nostri giorni) che lo introdurrà all’uso dell’arco.

SPEEDY, ARCIERE MALEDETTO

Ammalatosi Brave Bow, Roy viene adottato dal milionario Oliver Queen, alias il giustiziere mascherato Green Arrow (Freccia Verde). Il quale, impressionato dalla sua abilità, lo prende in custodia facendolo diventare il proprio partner.

Indossato un costume rosso, dalla foggia uguale a quello del suo mentore, viene ribattezzato Speedy, per la sua velocità nell’incoccare freccie e per aver fermato alcuni ladri prima che Freccia Verde riuscisse a intervenire.

Per tutti gli anni quaranta Speedy affianca Freccia Verde, anche quando milita nei Seven Soldier of Victory. Una squadra di supereroi simile alla Justice Society, sempre scritta da Mort Weisinger, di cui Roy era membro effettivo.

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All’inizio degli anni sessanta, Speedy si unisce ad altri celebri adolescenti della Dc, formando i Teen Titans. Ne diventa un membro fisso nel 1969, a partire dal numero 19. In questo periodo ha una relazione amorosa con la giovane protetta di Wonder Woman, Donna Troy alias Wonder Girl.

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Fin qui il suo percorso narrativo è lineare come quello di qualsiasi altro supereroe Dc dell’epoca, ma è con l’arrivo degli anni settanta che per Roy le cose iniziano ad andar male.

 

Speedy nell’abisso dell’eroina

Nell’aprile del 1970 lo sceneggiatore Denny O’Neil rivoluziona il personaggio di Freccia Verde, discostandolo totalmente dal personaggio che era stato fino a quel momento, ossia un clone di Batman.

Per prima cosa, gli fa perdere la sua fortuna economica, poi lo rende un eroe urbano, un attivista sociale vicino ai problemi della gente comune. Lo separa da Speedy, la sua spalla storica, per metterlo al fianco del poliziotto spaziale Lanterna Verde, in un ciclo di storie disegnate da Neal Adams destinate a passare alla storia.

L’insolita coppia di supereroi va in giro per gli Stati Uniti venendo direttamente a contatto con i problemi reali della società americana.
Una di queste storie, nei numeri 85 e 86 dell’albo Green Lantern – Green Arrow, vede il ritorno di Roy in chiave drammatica.

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La storia vede i due eroi in verde affrontare una banda di spacciatori e imbattersi in Roy, credendo inizialmente che il ragazzo fosse lì sotto copertura.
Con grande disappunto, Oliver Queen scopre che il ragazzo in realtà fa uso di eroina, cogliendolo proprio nel momento in cui è sul punto di bucarsi. La reazione dell’uomo è dura e violenta: schiaffeggia il ragazzo e lo caccia di casa.

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Lanterna Verde lo ritrova in un vicolo in preda a una grave crisi d’astinenza, dopo aver scoperto che uno degli amici sbandati di Roy è morto per una overdose.
Lo porta a casa di Dinah Lance alias Black Canary, fidanzata di Freccia Verde, che resta vicino al ragazzo durante il duro percorso di disintossicazione.

La storia rappresenta un vero shock per l’epoca, tanto che Denny O’Neil e Neal Adams vengono intervistati da giornali e radio.
Sebbene “Snowbirds no fly” non sia stata la prima storia a fumetti a trattare il tema dell’uso di stupefacenti (in Amazing Spider-Man n. 96/98, usciti alcuni mesi prima, Peter Parker scopre che l’amico Harry Osborn fa uso di Lsd) è senz’altro quella che ha fatto più discutere.

Per la prima volta si mostrano i tossicodipendenti non come semplici balordi, ma come ragazzi sofferenti che in un momento di stress o di depressione cadono vittime della droga.

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O’Neil ha spiegato che la scelta di fare di un giovane supereroe come Roy un tossicodipendente è stata presa per dare maggior impatto emotivo sul lettore, rispetto a un personaggio creato per l’occasione. Inoltre si è voluto mostrare che anche un bravo ragazzo può cadere nel baratro: il rischio non è solo per i poco di buono o chi vive ai margini della società.

Roy ha iniziato a bucarsi quando si è sentito abbandonato da Oliver. Solo dopo che il suo mentore ha avuto una reazione tanto insensibile, Roy trova la forza di reagire per mostrarsi migliore di quanto il patrigno pensi. Un conflitto tra generazioni tipico per gli Stati Uniti tra gli anni sessanta e settanta.

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Grazie al sostegno di Hal Jordan e Dinah, Roy riesce a disintossicarsi, ma decide di troncare la partnership con Green Arrow. I due, in effetti, non lavoreranno più insieme.
Per Roy, come per gli altri celebri sidekicks dell’epoca, è arrivato il momento di crescere.

 

Arsenal, i Titans e la figlia Lian

Per Speedy si riaprono le porte dei Teen Titans, dove continuerà ad apparire più o meno regolarmente.
Suonerà la batteria in una band, i Great Frog, e aiuterà la Dea (l’antidroga statunitense) come consulente e come agente operativo.
Quando Marv Wolfman e George Perez rinnovano la testata negli anni ottanta, non si scordano di Roy, riaggregandolo ancora una volta al cast.

Durante una missione, va in Giappone a dare la caccia all’assassina Chesire. Il giovane arciere però se ne innamora, ha una breve relazione con lei e decide di lasciarla andare libera. La cosa non sarà priva di conseguenze.
Su New Titans n. 21 (1986), scritto da Marv Wolfman e disegnato da Eduardo Barreto, Chesire fa il suo ritorno rivelando a Speedy di aver avuto una figlia e che lui ne è il padre.

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La donna decide di affidargli la custodia della bambina, che si chiama Lian.
Così, a vent’anni, Roy si ritrova a essere un genitore single.
Ex tossicodipendente e ora ragazzo padre. Decisamente insolito, per un supereroe.

Roy diventa un uomo più responsabile e un padre affettuoso e presente, forse per mostrarsi migliore di Oliver Queen.
Così com’era successo a Nightwing (il primo Robin), anche per lui arriva il momento di tagliare i ponti con il passato. Abbandonando l’alias di Speedy (ritenendolo poco adatto a un giovane adulto) e assumendo quello di Arsenal, ora, oltre ad arco e frecce, utilizza anche pugnali, bolas e ogni tipo di arma da lancio.

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Si unisce all’organizzazione Checkmate (l’agenzia di antispionaggio della Dc simile allo Shield della Marvel) e continua a militare nei Titans, ora non più Teen.
Riesce a riconciliarsi con Ollie, dopo anni in cui i due non si parlavano. Reso migliore dalla paternità, Roy riesce a perdonare il suo ex mentore.

Tra le fine degli anni novanta e i primi del 2000, Arsenal diventa uno dei personaggi più importanti della gestione di Devin K. Grayson alla guida dei riformati Titans. Non solo: l’autrice scrive una miniserie a lui dedicata, in cui scopriamo che il ragazzo discende da Vandal Savage, un criminale immortale. Il quale intende fare di lui e della figlioletta Lian delle riserve di organi per prolungare la propria già lunga vita.
La serie psicoanalizza Roy, un ragazzo apparentemente spaccone e sciupafemmine, ma in realtà sensibile e a volte insicuro. Non del tutto capace di affrontare le perdite e le separazioni.

SPEEDY, ARCIERE MALEDETTO

In questo periodo Oliver Queen muore (provvisoriamente) in un’esplosione aerea mentre lotta con alcuni terroristi nei cieli di Metropolis. Il manto di Freccia Verde viene raccolto da Connor Hawke, un figlio biologico di Ollie avuto in gioventù.

Connor è quanto di più diverso ci sia dal padre. Cresciuto un un monastero buddista, ha una formazione zen: è calmo e pacato, laddove il padre era irascibile e sanguigno. Roy lo prende in simpatia, vedendo il lui una sorta di fratello minore a cui fare da guida, uniti entrambi dalla trascuratezza da parte di Oliver Queen.

Roy è presente anche quando Ollie viene resuscitato da Hal Jordan, nei panni dello Spettro. Poi lo accompagna nella ricerca degli oggetti di gioventù trafugati durante la sua morte (Green Arrow 16/21 di Brad Meltzer, 2002).

Dopo una fase nel gruppo degli Outsiders, per Roy avviene il “salto di qualità” venendo invitato a unirsi alla Justice League America. Entra con il nuovo alias di Freccia Rossa, e ha una breve relazione con la compagna di squadra Hawkgirl.
Roy sembrerebbe arrivato alla consacrazione, mentre è l’inizio della fine.

 

 

La morte della figlia Liam

Nella miniserie del 2009 “Cry for Justice”, scritta da James Robinson e disegnata da Mauro Cascioli, Roy viene attaccato dal criminale Prometheus. Colto di sorpresa, durante lo scontro gli viene reciso il braccio destro.

Mentre viene soccorso dai compagni della Jla, un socio di Prometheus, Elettrocutioner, scatena un terremoto a Star City, la città di Roy, provocando migliaia di vittime, tra cui Lian Harper, sua figlia.

La discesa nella disperazione e nel dolore di Roy viene descritta da J.T. Krul nella miniserie del 2010  “Rise of Arsenal”, in cui assistiamo al dramma di questo eroe che già aveva sofferto tanto nella vita.
Oltre all’insopportabile dolore dovuto alla morte dell’amata figlioletta, Roy è in preda a dolori fisici causati all’arto fantasma, tanto da iniziare a diventare dipendente dagli antidolorifici.

Neppure il braccio artificiale creato appositamente per lui da Cyborg gli dà sollievo.
Roy non riesce a darsi pace e inizia ad avere allucinazioni della piccola figlia scomparsa.

Cade in preda allo sconforto e lentamente sprofonda nuovamente nella tossicodipendenza, iniziando a rapinare gli spacciatori e a fumarsi l’eroina.
Dick Grayson, che in quel periodo veste i panni di Batman, e Black Canary lo catturano per rinchiuderlo in una clinica per tossicodipendenti, da cui Roy scappa quando scopre che Elettrocutioner si trova in un carcere lì vicino.

Freccia Verde cerca di impedire al proprio protetto di commettere l’omicidio. Ma Roy, ormai incontrollabile, furente, in preda a dolori lancinanti e alla visione della defunta figlia, uccide il criminale a sangue freddo.

Per Roy pare non ci sia più alcuna speranza di redenzione.
Si unisce alla versione malvagia dei Titans guidata da Chesire e Deathstroke, ma è proprio qui che trova la forza di interrompere la propria autodistruzione.

Il lungo ciclo di dolore termina quando, all’interno del maxievento Dc Convergence, Roy viene a contatto con lo stregone demoniaco Dreamlslayer, che gli propone il più classico dei “patti col diavolo”: gli ridarrà la figlia Lian se lui tradirà i Titans.
Roy riesce a giocare d’astuzia e a raggirare il demonio, riuscendo a riottenere l’amata figlia senza dover fare del male agli amici.
Roy riabbraccia così la piccola Lian e i due tornano a vivere insieme.

Con l’evento New 52 e il totale reboot dell’Universo Dc, le vite di tutti i supereroi vengono rinarrate dall’inizio, cambiandone alcuni dettagli e cancellando alcuni eventi.
Pertanto molte delle cose accadute a Roy fino al 2011 vengono totalmente annullate, incluse la nascita e la morte di Lian.

 

Mia Dearden, la nuova Speedy

Facciamo un passo indietro. A metà degli anni novanta la Dc decide di rinfrescare il suo parco di eroi. Dopo aver eliminato Hal Jordan facendolo sostituire da Kyle Rainer (ne abbiamo parlato qui), nel 1995 fece la stessa cosa con Freccia Verde, facendo morire Oliver Queen nei numeri 100-101 e sostituendolo con Connor Hawke.
Il nuovo corso dell’arciere di smeraldo, scritto da Chuck Dixon, non ha grande fortuna e chiude dopo 37 numeri.

Nel 2001 la Dc torna sui propri passi facendo ritornare Oliver Queen (pur non eliminando Connor Hakwe) nella miniserie “La faretra”, scritta per l’occasione da Kevin Smith, il regista di Clerks.
Questo arco di storie vede esordire anche Mia Dearden, un personaggio destinato a diventare importante nella mitologia del personaggio.

Abusata dal padre e scappata di casa in tenera età, Mia trova rifugio tra le braccia di un balordo che la costringerà a prostituirsi.
Durante una prestazione sessuale con un politico corrotto, incontra il redivivo Freccia Verde.

Mia diventa la protetta di Queen, di cui intuisce facilmente l’identità segreta, e a poco a poco fa amicizia con tutta la sua “famiglia”, inclusi Connor, Roy e Dinah Lance. Diventando come una figlia per Ollie.
Approfittando di una seconda possibilità dopo gli errori commessi nei confronti di Roy, Ollie decide di non essere più un patrigno che trascura i figli, diventando protettivo nei confronti della ragazza, intelligente, abile e determinata a diventare la nuova Speedy.

Sebbene inizialmente sia solo un membro della famiglia e non un’eroina sul campo, la determinazione di Mia e le circostanze fanno si che la ragazza debba impugnare l’arco in alcune occasioni.
Nel 2004 lo sceneggiatore Judd Winick, ai testi di Green Arrow n. 43/45, rivela che Mia è positiva all’Hiv: i suoi trascorsi come prostituta le hanno portato il conto.

Mia sembra accogliere la notizia con un misto di coraggio e rabbia, ma solo davanti all’amico Connor rivela tutte le proprie paure. Sapeva che un giorno avrebbe dovuto dire a qualcuno del suo torbido passato, ma adesso che è malata… chi l’amerà mai?
Connor però l’aiuta e le infonde coraggio, facendole capire che la vita non è finita.

Mia torna a scuola dove spiega davanti alla classe come si sia infettata a causa del suo passato, ma anche che l’Hiv non sia una prerogativa solo di prostitute e di omosessuali, facendo una campagna di promozione alla prevenzione. “Sono viva”, dice, “con l’Hiv, ma viva”.

Con un nuovo spirito, Mia affronta Ollie e lo convince a darle il ruolo di Speedy.
Oliver accetta e la spinge a unirsi ai Titans.

Mia Dearden dunque porta avanti la maledizione di Speedy, primo supereroe tossicodipendente che passa il manto a lei, la prima supereroina sieropositiva.
Con l’avvento del New 52, Mia scompare e con lei tutti gli eventi che la riguardano.

Quanto a Roy, oggi viene considerato ufficialmente morto, ma in realtà è vivo e vegeto e agisce nell’ombra pronto a tornare…

 

Colton Haynes nel ruolo di Speedy nella serie televisiva “Arrow”

 

 

 

 

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