Solarpunk e Agritech: il futuro è ora

Il Solarpunk è un movimento culturale, letterario e sociale che enfatizza l’applicazione della scienza e delle tecnologie sostenibili per migliorare le società e gli ecosistemi naturali. In particolare la fantascienza è il genere letterario prediletto dagli autori Solarpunk, perché consente di esprimere una visione utopica e ottimista del futuro.

Ma quando leggerete le storie Solarpunk non aspettatevi di incontrare supereroi muscolosi che maneggiamo con destrezza pistole o spade laser alla Guerre Stellari, oppure di imbattervi in artisti marziali come Neo di Matrix, tipico archetipo del genere cyberpunk.

I protagonisti delle storie Solarpunk sono spesso persone ordinarie (non di rado agronomi o biologi) sensibili, intelligenti e abituate a maneggiare dispositivi tecnologici o utensili “inoffensivi” come decespugliatori a scoppio, rasaerba e motozappe per lavorare la terra. Oppure possiamo trovarli intenti a guidare adagio trattori alimentati con l’energia elettrica, piuttosto che a bordo di astronavi che viaggiano tra le stelle.

Il Solarpunk si è diffuso in Italia grazie anche al lavoro svolto da Francesco Verso, premio Urania e autore de “I Camminatori” (primo romanzo italiano ed europeo del genere). Poi con la sua casa editrice Future Fiction, Verso ha importato in Italia molte storie Solarpunk, pubblicando varie antologie internazionali, dedicate a questo sottogenere della fantascienza.

In queste storie ambientate nel futuro, troviamo spesso soluzioni scientifiche e tecnologiche che anticipano o sono molti simili a quelle reali nell’innovativo settore Agritech.

Agritech: tecnologie e processi per l’ambiente

Ma cos’è l’Agritech? A grandi linee possiamo definire l’Agritech (acronimo di Agriculture Technology), come un insieme strutturato ed eterogeneo di applicazioni tecnologiche e processi produttivi innovativi applicabili in campo agricolo e aziendale. Tra i principali scopi che l’Agitech si prefigge di raggiungere c’è sicuramente l’aumento e l’ottimizzazione della produzione, tramite la minimizzazione degli sprechi di risorse, in una prospettiva di sviluppo sostenibile.

Per raggiungere questo obiettivo si fa leva soprattutto su una serie di applicazioni scientifiche, tecnologiche e tecniche tra cui: sensoristica avanzata, robotica, IA (intelligenza artificiale), Internet of things, biotecnologie, trattori a guida autonoma o semi-autonoma, droni ed evoluti software dedicati all’analisi dei dati.

Come anticipato, esistono forti connessioni tra le reali applicazioni Agritech, presenti nei nostri ecosistemi economici e, l’immaginario presente nelle storie create dagli autori che si rifanno al genere letterario Solarpunk.

Vertical Farming: tra Agritech e Solarpunk

Il Vertical Farming compare in varie storie Solarpunk, ma di cosa si tratta? E’ una tra le più avveniristiche applicazioni che sfrutta alcuni principi Agritech e della bioedilizia.

Lo scopo è coltivare in serre tecnologiche che si sviluppano verticalmente verdura, frutta e fiori, isolando le piante dal mondo esterno, permettendo di avvicinare il luogo della produzione al consumatore, minimizzando di conseguenza lo spreco di risorse produttive (acqua, luce, sementi eccetera) e i costi economici e ambientali della logistica. All’interno delle serre vengono applicate tecniche di coltivazione idroponica e aeroponica insieme al controllo, tramite evoluti software gestionali, dell’utilizzo di acqua, luce, temperatura, umidità eliminando l’uso di pesticidi o erbicidi, il più possibile o totalmente.

Un caso di successo di Vertical Farming è Planet Farm, azienda agricola anglo-italiana fondata nel 2018 da Luca Travaglini e Daniele Benatoff: la ex start up nel suo stabilimento di Cavenago, vicino Milano, produce in modo sostenibile e per 365 giorni l’anno, verdure in foglie ed erbe aromatiche, riducendo del 95% il consumo idrico.

Sembra proprio di trovarsi in uno scenario futuristico dai tratti Solarpunk, ma è invece molto reale.