Sin City è una delle opere di maggior successo scritte e disegnate da Frank Miller, pubblicata a puntate dalla casa editrice Dark Horse a partire dal 1991.

Frank Miller, divenuto famoso grazie ai suoi lavori per Marvel e Dc, su Devil e Batman, ha dimostrato di saper realizzare fumetti anche senza supereroi in un’epoca in cui stava venendo fuori con prepotenza la Image Comics.

LO STILE DI FRANK MILLER

Fin dagli esordi Frank Miller ha mostrato interesse verso il genere giallistico hard boiled. Il suo Devil di inizio anni ottanta era già fortemente influenzato da quello stile. Le didascalie erano scritte in prima persona, incentrandosi sui pensieri e gli stati d’animo del protagonista durante le indagini che l’Uomo senza Paura svolgeva in ogni episodio. La sua New York sporca e malfamata era ben diversa da quella luminosa che appariva sulle pagine dell’Uomo Ragno. Se il Tessiragnatele penzolava tra i grattacieli della Grande Mela, Devil agiva tra i docks e i bassifondi, tra locali e bische malfamate, dove il fumo di sigarette e la nebbia portuale conferivano un’aria minacciosa alle sue avventure.

Anche gli avversari di Devil erano cambiati. Frank Miller fa sparire i colorati e chiassosi “pagliacci in costume” come Jester, il Gufo, Mr. Fear e Stilt-Man per concentrarsi sui gangster come Kingpin e i suoi sicari (come Bullseye) o la setta di Ninja della Mano, che aldilà delle arti magiche, agiva e si comportava come la yakuza.

In particolare la sua saga di maggiori successo di Devil, Rinascita (disegnato da David Mazzucchelli), è un racconto dove l’eroe in costume appare pochissimo, concentrato per lo più su di un Matt Murdock ridotto a un senzatetto che vaga tra i vicoli più sporchi e degradati di New York.

SIN CITY, TUTTO IL MALE POSSIBILE



Frank Miller porta la stessa formula alla Dc, prendendo l’eroe dark per definizione, Batman, e riportandolo alle origini, come Il ritorno del Cavaliere Oscuro e Anno uno (quest’ultima sempre disegnata da Mazzucchelli). La stessa Gotham City diventa protagonista della storia, venendo descritta come una città divorata dalla corruzione, mentre i pensieri e le emozioni dei cittadini vengono esposti in modo dettagliato da Miller.

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L’ambientazione urbana è dunque un elemento cruciale nelle storie di Miller, che a seconda del momento diventa alleata o nemica del protagonista.

Non è dunque un caso se è proprio una città ad essere la protagonista del suo primo lavoro non pubblicato da Marvel o Dc.

SIN CITY

Lasciate le due majors, Frank Miller si accorda con la giovane casa editrice indipendente Dark Horse per pubblicare nel 1991 sull’albo speciale Dark Horse presents Fifth Anniversary Special un episodio intitolato Sin City, la città del peccato.

Sin City è il nomignolo con cui viene chiamata la città fittizia Basin City, che dalle ambientazioni descritte nei testi e nei disegni di Miller ricorda alcune località negli Stati Uniti sud-occidentali, come Las Vegas e Los Angeles, con un clima caldo e semiarido.

È una città losca, malfamata, con un alto tasso di criminalità e dove la polizia è corrotta. In questo scenario agisce Marv, un energumeno dalla forza brutale e un viso duro e inquietante.

Marv è un duro vecchio stampo, di poche parole e con evidenti disturbi psichiatrici, ma non immune dai sentimenti e che odia vedere le donne maltrattate. Frequenta il Kadie’s Club, uno strip bar dove passa le serate a bere. Lì viene avvicinato da Goldie, una donna stupenda che decide di passare la notte con lui.

Al risveglio Marv trova la ragazza morta e capisce di essere stato incastrato. La polizia arriva per arrestarlo, ma lui riesce a scappare. Decide di indagare sull’omicidio e di vendicare la donna della quale si era infatuato.

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Le indagini lo portano fino a una fattoria, dove trova l’assassino di Goldie. Il killer è un uomo di nome Kevin, che oltre ad essere un abile assassino è pure un cannibale. Il ragazzo rapisce donne, tutte prostitute, e le mangia dopo averle cotte.

Marv viene battuto da Kevin, ma riesce a scappare. Venuto a conoscenza che Goldie era una prostituta come le altre vittime va nella Città Vecchia, il quartiere a luci rosse della città, che le ragazze del luogo gestiscono autonomamente in accordo con la polizia. Le prostitute amministrano la giustizia usando le maniere forti con chi sgarra, e i poliziotti non interferiscono in cambio di denaro e prestazioni sessuali gratis.

Marv viene interrogato da Wendy, la gemella di Goldie. La donna gli rivela che tra i clienti della sorella c’erano numerosi preti e cardinali.

Ricostruendo gli eventi, Marv capisce che la donna era venuta a conoscenza dei crimini di Kevin e cercava protezione la sera che lo aveva avvicinato da Kadie.

Marv allora torna alla fattoria, dove si batte nuovamente con Kevin: questa volta ha una strategia che gli permette di sopraffare l’avversario. Kevin viene smembrato e lasciato in balia dei lupi.

Marv è deciso di farla pagare cara anche a chi forniva protezione al serial killer: il proprietario della fattoria in cui Kevin compiva i delitti, ovvero Patrick Henry Roark, cardinale appartenente alla famiglia più potente di Basin City.

Rintracciato l’uomo, gli rivela di essere a conoscenza dei delitti commessi da Kevin, e che anche lui ha consumato della carne umana, ritenendo che in questo modo ne mangiasse anche l’anima.

Marv lo uccide in modo brutale, ma poi non riesce a sfuggire all’arresto. Viene crivellato di colpi, ma in qualche modo sopravvive. Viene minacciato da un avvocato dei Roark che gli ordina di assumersi la colpa di tutti i delitti, incluse gli omicidi delle prostitute, altrimenti gli uccideranno la madre.

Marv accetta il patto, andando incontro alla sedia elettrica senza paura né rimpianti. Prima dell’esecuzione la gemella Wendy va a trovarlo in cella, trascorrendo con lui un’ultima notte d’amore.

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Oltre allo stile narrativo tipico dei polizieschi hard boiled, il disegno di Frank Miller è un totale bianco e nero, dove il netto contrasto di luci e ombre la fa da padrone dando un’immagine oscura della città.

Il fumetto ha successo, tanto che vengono commissionati dei seguiti. Questo capitolo viene ristampato nel 1995 con il nome di Sin City: il duro addio diventando di fatto il primo di una saga di successo.

GLI ALTRI EPISODI

Frank Miller decide di costruire un piccolo mondo in cui agiscono vari personaggi le cui strade si incrociano. Benché ogni episodio di Sin City possa venire letto da solo, è evidente che tutti i personaggi agiscono in un contesto coeso, dove ogni avvenimento ha delle conseguenze per gli altri.

Sulla base del Il Duro Addio e delle vicende di Marv Miller costruisce l’intera saga, raccontando l’influenza della potentissima famiglia Roark sulla città, le dinamiche delle ragazze alla Città Vecchia e anche il punto di vista degli agenti di polizia di Sin City, a volte eroi, altre villain.

Il secondo capitolo di Sin City, Una Donna per cui Uccidere, vede come protagonista Dwight McCarthty, fotografo per conto di un detective privato, che sbarca il lunario facendo foto a mariti infedeli per conto delle mogli sospettose.

Dwight ha evidentemente un passato turbolento da cui cerca di allontanarsi, costringendosi a una vita moderata, senza eccessi né vizi, cercando a suo dire, di contenere il proprio lato selvaggio.

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Un giorno viene contattato dalla sua ex Ava Lord, moglie del ricchissimo Damien Lord, per il quale lo ha lasciato anni fa e per cui il fotografo ancora evidentemente soffre.

Ava sostiene di essere in pericolo, che il marito la tiene prigioniera: lo ha contattato per ottenere il suo perdono perché teme di morire presto. La conversazione viene interrotta dal mastodontico autista di Ava, Manute, che la riporta a casa per conto del marito.

Il giorno dopo Dwight inizia a indagare sulla faccenda andando alla tenuta dei Lord, ma viene picchiato da Manute. Una volta a casa vi trova nuovamente Ava, che colpita dalla sua premuta gli si concede, e dopo il rapporto gli conferma di vivere in un inferno in cui Damien Lord la tortura e la umilia. Ancora una volta Manute interrompe la loro discussione, pestando Dwight e prendendo la donna con sé.



Dwight, determinato a salvare l’amata, raggiunge il Kadie’s Club, dove chiede all’amico Marv di dargli una mano. Marv (l’episodio vien prima del precedente) accetta di aiutarlo andando a villa Lord e combattendo contro Manute, mentre Dwight raggiunge Damien Lord e lo uccide.

A questo punto Ava si rivela una subdola e crudele manipolatrice, che ha spinto Dwight ad assassinare il marito per conto suo con la storiella della “dama in pericolo”, in modo che lei possa ereditarne la fortuna.

Ava spara a Dwight, che però non muore e riesce a fuggire. Lui e Marv raggiungono la Città Vecchia, dove il fotografo ha degli agganci. In passato ha aiutato le ragazze contro alcuni malviventi, in particolare Gail, una delle più carismatiche. Lei è ancora innamorata di lui e decide di aiutarlo.

Le donne gli procurano medici per curare le ferite e un chirurgo per ricostruirgli il volto, in modo da renderlo irriconoscibile. Con il sostegno di Gail e di Miho, una prostituta orientale abile con la spada samurai, Dwiight organizza la vendetta.

Spaventata, Ava contatta il boss del crimine Wallenquist per ottenere protezione da Dwitght. L’uomo l’assicura che manderà un sicario da Phoenix per occuparsi della questione.

L’uomo che si presenta a villa Lord però non è altri che Dwight con il volto rifatto. Purtroppo Manute riesce ugualmente a riconoscere il suo sguardo. Ne nasce una violenta colluttazione dove però Gail e Miho riescono ad avere la meglio sulle guardie. Miho inchioda Manute al terreno con le sue katane, e Dwight riesce ad avere la sua vendetta su Ava sparandole a bruciapelo.

Dwight è protagonista anche dell’episodio successivo: Un’abbuffata di Morte. Jackie Boy, un rozzo bullo ex fidanzato della nuova fiamma di Dwight, Shellie (una cameriera del Kadie’s Club) viene allontanato da questi quando si presenta all’appartamento della ragazza ubriaco insieme alla sua banda.

Convinto che Jackie Boy intenda andare a fare danni altrove Dwight lo segue fino alla Città Vecchia, dove in effetti lo vede abbordare in malo modo una ragazza, Becky. I suoi modi violenti vengono però fermati con l’uccisione da Miho, Gail e le altre ragazze, in grado di proteggersi da sole dai balordi come lui.

Perquisendo il cadavere le ragazze scoprono con orrore che Jackie Boy è in realtà il tenente di polizia Jack Rafferty. La Città Vecchia aveva ottenuto la propria indipendenza scendono a patti con la polizia, ma uno sbirro ucciso manderebbe all’aria il contratto, permettendo alla malavita di subentrare.

Per proteggerle, Dwight promette di sbarazzarsi dei cadaveri buttandoli in alcune pozze di catrame naturale, ma viene aggredito da alcuni mercenari irlandesi. Questi, agli ordini del boss Wallequist intendono recuperare la testa di Rafferty come prova del saltato accordo con le ragazze.

Con l’aiuto di Miho, Dwight riesce a sopravvivere e a organizzare una controffensiva.

Wallenquist manda Manute (che dopo l’episodio precedente lavora per lui) a trattare il “passaggio di consegne” tra le prostitute e la mala con Gail. I gangster sono stati avvertiti dell’omicidio del tenente di polizia da Becky, che ha tradito le compagne in cambio di denaro e della minaccia di rivelare alla madre la sua professione.

Si arriva a uno scambio in un vicolo: Gail viene rilasciata in cambio della testa di Rafferty. Nella bocca del poliziotto viene però infilata una granata che coglie di sorpresa Manute e i suoi uomini, poi vengono crivellati di colpi dalle prostitute appostate alle finestre e agli angoli del vicolo in cui si è tenuta la transazione, che si è rivelata una trappola ben orchestrata da Dwight.

Nel terzo episodio, Quel Bastardo Giallo, Frank Miller ci mostra Sin City dal punto di vista di un poliziotto, il detective John Hartigan. Questi è uno dei pochi poliziotti onesti del distretto, generoso e altruista. Passa il suo ultimo giorno prima del pensionamento (anticipato a causa di alcuni problemi cardiaci di cui soffre) per cercare la piccola Nancy Callaghan, una bambina rapita da un serial killer stupratore.

Questi si rivela essere Roark Jr, figlio del senatore Roark, la famiglia più potente di Basin City (come avevamo appreso nel primo volume). Nonostante l’influenza della famiglia Haritigan non si fa scrupoli a sparare al criminale, sparandogli all’orecchio, alla mano e ai genitali.


Ma prima che possa finirlo il collega di Hartigan, Bob, un poliziotto corrotto sul libro paga del senatore Roark gli spara alla schiena.

Hartigan viene ricoverato in ospedale, dove riceve la visita del senatore Roark in persona. L’uomo per vendicarsi di quanto subito dal figlio gli rivela di averlo incastrato per il rapimento della bambina, facendolo accusare di molestie sui minori. Gli fa curare il cuore in modo che Hartigan possa soffrire a lungo. Tutti lo abbandonano, disgustati per l’infamante accusa, ma la piccola Nancy Callaghan lo ringrazia, dicendo che lei sa la verità e che se è viva lo deve solo a lui.

Hartigan tace, per proteggere le persone a lui care non rivela a nessuno la realtà dei fatti, e viene incarcerato. Vive in una cella per ben 8 anni, confortato soltanto dalle lettere che Nancy gli scrive ogni settimana, fino a quando queste smettono di arrivare.  

Hartigan è convinto che sia successo perché la ragazza è ormai cresciuta, ma un giorno riceve la visita di un curioso personaggio dalla pelle gialla (unico elemento colorato del fumetto in bianco e nero) che emana un fetore incredibile. Costui prima lo colpisce, e al suo risveglio gli fa trovare una lettera contenente un dito di donna.


Uscendo di prigione trova la ragazza al Kadie’s Club, dove lavora come spogliarellista. Nancy lo riconosce e si getta tra le sue braccia. Hartigan però capisce che il dito era fasullo e che il tutto è stato orchestrato da qualcuno per fargli rivelare dove si nascondesse Nancy.

Hartigan porta Nancy in un piccolo motel, dove la ragazza si dichiara innamorata di lui e cerca di sedurlo. Lui respinge le avances ritenendosi troppo vecchio per lei. Intanto il duo viene rintracciato dal “bastardo giallo”, che si rivela essere Roark Jr, sfigurato dalle cure mediche che ha dovuto subire per guarire dalle ferite procurategli da Hartigan otto anni prima.

Junior lascia Hartigan appeso a un cappio e fugge con Nancy. Ma la forza di volontà di Hartigan e la sua determinazione sono tali da spingerlo a liberarsi e a raggiungerli alla fattoria dei Roark (la stessa che vedrà gli omicidi di Kevin del primo volume). Nancy viene torturata da Junior.

Hartigan ha finalmente modo di vendicarsi per gli otto anni passati in carcere, uccidendo a pugni il figlio del senatore Roark. Poi fa allontanare Nancy, dicendole di voler riabilitare il suo nome raccogliendo prove contro la famiglia Roark, ma in realtà sa bene che per proteggere la ragazza dall’influenza del senatore c’è solo un modo, e decide di suicidarsi con la propria pistola.

LA CITTÀ

Ci sono altri tre volumi ambientanti nella Città dei Peccati, intitolati Affari di Famiglia, Alcol, pupe e pallottole e All’inferno e Ritorno. Il primo è un episodio autoconclusivo di Dwight alle prese con l’indagine su un’esecuzione mafiosa avvenuta in un ristorante. Il secondo una serie di fumetti brevi su personaggi vari che arricchiscono ulteriormente la fauna criminale di Sin City con episodi legati alla corruzione e alla lussuria. Il terzo vede Wallace, un artista ex militare, che torna in azione per liberare la sua ragazza, Esther, da un gruppo di schiavisti e trafficanti di donne.

Il tutto arricchisce una realtà criminale che Miller delinea dettagliatamente, spesso facendo incrociare le strade ai vari protagonisti. Molti degli avvenimenti avvengono in contemporanea, in quando vediamo alcuni protagonisti di un volume apparire sullo sfondo di un altro, spesso legati al Kadie’s Club, che diventa il centro nevralgico di ogni situazione.



In tutti i 7 i volumi Frank Miller delinea e definisce la struttura della città, dominata da generazioni dalla famiglia Roark fin dai tempi della corsa all’oro alla fine dell’Ottocento. I Roark comandano su tutto e sono intoccabili, chi si mette contro di loro raramente sopravvive.

Altra importante figura nella struttura sociale di Sin City è il boss Wallenquist e la sua organizzazione criminale. Wallenquist è un potente criminale in stile Kingpin della Marvel che ha interessi in ogni affare losco della città, dal traffico di droga a quello di esseri umani, dal racket agli omicidi su commissione. La sua influenza e i sicari ai suoi ordini appaiono in ogni volume della saga.

Anche il dipartimento di polizia ha la sua rilevanza nei vari episodi, in cui quasi tutti i poliziotti, con un paio di eccezioni, risultano ambigui e corrotti, partecipando al sistema anziché combatterlo.

A uscirne come eroine sono le prostitute della Città Vecchia, che difendono il loro quartiere e la loro città in questo sottile equilibrio di potere con polizia e criminalità organizzata, difendendosi con le armi in caso di necessità: sono organizzate e letali come un piccolo esercito.

AL CINEMA

Dai volumi di Sin City è stato tratto un film di successo diretto da Robert Rodriguez, il quale ha usato il green screen per ottenere lo stesso effetto di contrasto tra bianco e nero dei disegni di Frank Miller (che è anche co-sceneggiatore del film).

La trasposizione cinematografica uscita nel 2005 prende Il Duro Addio, Un’abbuffata di Morte e Quel Bastardo Giallo e ne fa un racconto sequenziale con vari collegamenti tra i vari capitoli. Il cast ha interpreti straordinari come Mickey Rourke, Bruce Willis, Clive Owen, Rosario Dawson e Jessica Alba.



Nel 2014 esce il sequel Una donna per cui uccidere, che oltre a riprendere le vicende del secondo volume (più una piccola avventura di Marv pubblicata nel sesto volume) aggiunge due capitoli scritti appositamente da Frank Miller per il film.

Nel primo, Quella lunga, brutta notte, il giocatore d’azzardo Johnny sfida il senatore Roark a poker in una bisca clandestina dietro al Kadie’s Club. Vince una grossa somma, ma viene poi raggiunto dal senatore che lo fa pestare e si riprende la somma, rivelando di averlo riconosciuto, ed è solo per quel motivo che lo lascia vivere…

… Johnny (interpretato da Joseph Gordon-Lewitt) è infatti il figlio illegittimo del senatore, mai riconosciuto legalmente dal padre. Johnny si riprende dalle ferite e la notte dopo, anziché fuggire, torna al tavolo sfidando nuovamente il senatore. Vince nuovamente umiliandolo davanti a tutti, avendolo battuto per due volte di fila. Il suo trionfo al gioco però gli costa la vita, in quanto il senatore non esita a ucciderlo in pubblico.



L’ultimo episodio inedito, La grossa sconfitta, vede Nancy Callaghan ancora sconvolta per la morte di Hartigan, spinto a suicidarsi per proteggerla da Roark. Ossessionata dalla vendetta, e dalle visioni del fantasma di Hartigan che cerca di farla desistere, orchestra un piano per colpire il senatore.

Si sfigura volontariamente dicendo poi a Marv che sono stati gli uomini di Roark a farlo. Con questa motivazione l’uomo aiuta Nancy a farsi strada nella villa del senatore, permettendo alla donna di affrontare faccia a faccia la sua nemesi. Il senatore pare però sul punto di prevalere, ma quando nello specchio vede riflesso il fantasma di Hartigan, lo shock dà il tempo a Nancy di rialzarsi, impugnare la pistola e ucciderlo. Porta a termine la propria vendetta.



Ancora oggi Sin City risulta uno dei fumetti americani di maggior successo fuori dalle produzioni Marvel e Dc.





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