Insieme a Scoop!, di cui ho parlato qui, un’altra rivista è sbarcata in edicola. E questa è effettivamente una rivista di fumetti.

SHONEN CIAO, UNA NUOVA RIVISTA DI FUMETTI

Si chiama Shonen Ciao e la sponsorizza, forte del successo del suo Scottecs Megazine (50mila copie vendute del primo numero e poi assestatosi sulle 20mila: da far invidia a più di metà delle pubblicazioni bonelliane), quel fenomeno di Sio. Il quale ha realizzato la copertina e due paginette interne, quelle di apertura e chiusura.

Il resto della snella pubblicazione (64 pagine in bianco e nero, spillata, al prezzo di 4 euro, trimestrale) ospita sei storie di 10 pagine ciascuna, opera di autori e autrici piuttosto giovani secondo gli standard italiani: dai 30 ai 40 anni all’incirca.

Chi frequenta i manga sa che lo shonen, uno dei tanti generi in cui si divide la produzione giapponese, sta a indicare il target della pubblicazione, cioè gli adolescenti. In Giappone le serie dei fumetti escono a puntate su pubblicazioni settimanali o mensili con centinaia di pagine stampate su carta di bassa qualità, poi raccolte nei più eleganti volumetti chiamati tankobon.
Per esempio, la casa editrice Shueisha pubblica uno dei settimanali più fortunati del genere che si chiama, appunto, Shonen Jump.

SHONEN CIAO, UNA NUOVA RIVISTA DI FUMETTI

 

Diamo un’occhiata ravvicinata ai contenuti della nuova arrivata in casa Shockdom. Premetto che potrei aver frainteso più di una cosa, visto che le storie parlano una “lingua” che non pratico molto, ma dovrebbe essere al contrario molto chiara alle ultime generazioni.

Apre l’albo “Residence Stravaganza” di Chiara Zuliani. Protagonista della serie a puntate è Luna, un’animaletta (gattina? cagnolina? coniglietta? come la apostrofa uno degli altri personaggi) di pelo nero, dotata di poteri non indifferenti che al momento sembra non controllare ancora bene. Sua compagna di stanza è il drago (draghessa) Hana.
Le dieci pagine a disposizione consentono all’autrice di mettere in scena l’ambiente, alcuni personaggi e poco più, prima del “continua…”

SHONEN CIAO, UNA NUOVA RIVISTA DI FUMETTI

È poi la volta di Dado con l’apporto ai mezzi toni di Elia Bisogno, che presenta “Time clash”. Un episodio autoconclusivo incentrato sulla missione di due coppie di agenti temporali, una proveniente dal futuro e l’altra dal passato, alle prese con il giovane Adolf Hitler. L’idea è ben congegnata, con azzeccato colpo di scena finale, e la narrazione scorre fluida, piacevolmente.

SHONEN CIAO, UNA NUOVA RIVISTA DI FUMETTI

Più sul versante shojo (manga per ragazze) il terzo fumetto: “Splash, una storia di pesci” di Eleonora Bruni. Anche questo a puntate, l’episodio si conclude con un “fine…?”. Una storia d’amore lesbico tra l’anonima cameriera di un ristorante di pesce e una creatura acquatica. Anche qui, nel ristretto spazio concesso, c’è appena il tempo per mettere in scena le protagoniste.

La seconda parte di Shonen Ciao è aperta da “Damn”, opera di Stefano “the Sparker” Conte, che abbiamo imparato a conoscere (e apprezzare) sull’albo Volt della Saldapress. Un ragazzino, Dante, è alle prese con un pestifero demone di nome Kakka uscito dalla tazza del water per imparare la cattiveria dagli umani. L’autore, abituato a muoversi su questa formula narrativa, riesce a riempire le dieci pagine a disposizione con una succosa e divertente puntata. Continua…

La “veterana” Ilaria Catalani (Zannablù, Monster Allergy, Me contro Te…) racconta il difficile rapporto tra il giovane Max e il “fratellastro” Ostry, trovato dentro un’ostrica in tempo per rovinargli il compleanno e poi la vita. Compresa quella sentimentale con la graziosa Clara, per cui spasima. Questo primo episodio, “Gara di disegno”, è gradevole, ben ritmato, con i giusti tempi umoristici e un godibile pizzico di spietatezza… e continua.

In chiusura, “Shonen Boom” di Daw. Un ragazzino aspira a “fare shonen“, e il padre lo iscrive all’apposita scuola. Il problema è che per entrare deve superare almeno due delle tre prove d’ammissione. E non sarà facile. Questa prima puntata (sì, anche questo continua…) riecheggia alcune cose del su citato Volt, ma è comunque divertente.

Dal punto di vista grafico se la palma della qualità va indiscutibilmente alla Catalani, il resto di Shonen Ciao è mediamente buono. L’unico lavoro un po’ più debole (il tratto e la generale povertà del disegno, spoglio e a tratti immaturo) è quello della Bruni.

Le perplessità maggiori vengono dalla formula scelta per la pubblicazione. La trimestralità mal si accompagna alle storie a puntate, specialmente in una testata rivolta a una generazione abituata alle maratone di serie televisive e dunque forse incapace di aspettare un solo giorno per vedere la puntata successiva. Inoltre, l’obbligo delle dieci pagine per tutti gli autori/autrici crea una certa monotonia.
Se autori come Conte e soprattutto Daw, bravissimo nelle strisce come nelle gag da una pagina, fossero stati invitati a usare i loro formati narrativi, forse la rivista avrebbe acquistato più ritmo e carattere.

La pubblicazione è comunque gradevole (per quello che posso giudicare da anziano fuori target) e non posso che farle i migliori auguri.
Spero anche, nei prossimi numeri di Shonen Ciao, di vedere in copertina pure gli altri autori e autrici. Non avranno lo stesso seguito di Sio, ma meritano di stare in vetrina dando un’impronta meno “infantile” alla testata.

 

 

 

Un pensiero su “SHONEN CIAO, UNA NUOVA RIVISTA DI FUMETTI”
  1. 20 mila copie ora saranno pure considerate un successo , ma sono oggettivamente delle vendite misere.
    Mi ricordo quando Lupoi , negli editoriali delle testate Star comics /Marvel . si lamentava delle vendite basse degli albi, e vendevano quasi o più di Scottecs.
    Un altra epoca.

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