The Big Bang Theory di Chuck Lorre è stata la serie tv che ha sdoganato con violenza la figura del “nerd”, portandola alla ribalta e facendola diventare quasi la nuova icona sexy degli anni 2000.

Pochi però sapranno che Big Bang Theory ha avuto un predecessore britannico molto più vicino alle tematiche settoriali, che con ogni probabilità ha centrato in maniera migliore il tratteggio del geek.

Parlo di The IT Crowd, scritta da Graham Linehan e trasmessa dal network inglese Channel 4 dal febbraio del 2006, un anno prima dell’approdo in tv di Sheldon Cooper e soci.

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Se i protagonisti di tBBT col passare delle stagioni vivono situazioni ormai molto simili a serie come Friends e How I Met Your Mother (innamoramenti, incomprensioni e grandi cambiamenti) con “spruzzate” qua e là di richiami e riferimenti nerd, the IT Crowd ci riporta allo stato primordiale del geek: il seminterrato, luogo di emarginazione e inviso ai più.

Nel seminterrato in questione si trova il reparto IT (l’assistenza informatica) delle fantomatiche e non ben inquadrate Reynholm Industries, dove lavorano Roy (Chris O’Dowd), irlandese tanto svogliato da avere una sola risposta per ogni problema (“Ha provato a spegnere e riaccendere?” vero tormentone della serie) e con una innata attitudine a cacciarsi nei guai, e Moss (Richard Ayoade), candido secchione dalla pittoresca pettinatura e dalle vaste conoscenze, che ovviamente cozzano con la sua grande difficoltà nel relazionarsi col prossimo.

Le vicende della serie partono quando nel reparto finirà catapultata l’ambiziosa ma svampita Jen (Katherine Parkinson), complice la totale inettitudine del capo che la ritiene a torto un genio dell’informatica.

Esilaranti in particolare sono non tanto le comunque spassosissime interazioni tra i protagonisti, quanto i loro goffi tentativi di integrarsi e avere una vita sociale, tant’è che sembrano più a loro agio nel loro angusto stanzino che nel mondo esterno.

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Supportata da una solidissima e mai banale scrittura e contornata da memorabili personaggi ricorrenti, su tutti il goth Richmond, la serie (che quest’anno ha compiuto 10 anni dalla prima puntata) si articola in 4 stagioni da 6 puntate l’una, più uno speciale da circa 50 minuti pensato come degna chiusura di serie dagli autori (tra l’altro interamente disponibile sulla piattaforma Netflix per chi fosse interessato).

Se siete rimasti colpiti dalle tematiche che in passato hanno reso cult Big Bang Theory e cercate qualcosa di affine, o se semplicemente cercate un modo piacevole di passare qualche serata casalinga, The IT Crowd nella sua scorrevole e divertente paradossalità è il prodotto che fa decisamente al caso vostro.

Di Vito Papasodaro

vivo tra immaginario pop, fantascienza, nuvolette e altre cazzatelle. Cerco risposte nei libri di Palahniuk e non nella Bibbia.

2 pensiero su “NERD PRIMA DI SHELDON: “THE IT CROWD””

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