Batman è morto.

Batman è morto, anzi il “mio” Batman è morto.

Dopo una breve lotta con la leucemia, il 10 giugno 2017 ci ha lasciato all’età di 88 anni Adam West, l’unica persona al mondo che poteva vantarsi di essere stato Batman “ovunque”. Nasce in televisione, prosegue al cinema e, sorprendentemente, la sua versione del “crociato incappucciato” la ritroviamo anche nei cartoni animati, fino a chiudere il cerchio rinascendo come comic book nella serie di “Batman 66” (dove il personaggio del fumetto ha le sue fattezze facciali e fisiche).

“Batman ’66”, la recente serie a fumetti della Dc Comics nello stile dei telefilm di Adam West

 

Più simile a un cavaliere gentiluomo che a un Dark Knight, a lungo osteggiato e criticato da molti, il Batman televisivo è stato, in realtà, fonte di gioia e ispirazione per più generazioni. Basta leggere le decine di post di appassionati, di fan e soprattutto di autori di fumetti che devono la nascita dell’amore e della passione per il fumetto, e per i supereroi in particolare, ai telefilm di Batman.

Adam West sulla copertina del settimanale più diffuso d’America

 

Io Adam West, Batman, l’ho incontrato a 8 anni, in seconda elementare nel buio della sala della scuola che frequentavo. Anno 1975. Già mi ero appassionato ai fumetti, tanto da avere comprato il bambolotto di Batman della casa produttrice Baravelli con la maschera che si toglieva. All’epoca non sapevo nulla della serie tv di qualche anno prima, anche perché in Italia all’epoca non venne trasmessa.

Però esisteva un film del 1966 sempre con Adam West che, dopo essere stato proiettato nei cinema italiani negli anni sessanta, approdò nella mia scuola. Da noi si intitolava semplicemente “Batman”, mentre in America era “Batman – The movie”, diretto dal mestierante Leslie H. Martinson. Il film era stato girato tra la prima e la seconda serie del telefilm.

La locandina del film per il cinema

Emozionato a mille, il giorno della proiezione mi presentai a scuola accompagnato dal mio bambolotto di Batman suscitando un po’ di scalpore tra i miei compagni maschi abituati solo a soldatini e macchinine. Più successo ebbi tra le femmine, incuriosite da questa bambola al maschile più piccola delle loro Barbie, ma decisamente più intrigante e prestante di quel rammollito di Ken.

È incredibile come mi ricordi ancora particolari di quei momenti. Sedevo nella sala tenendo Batman costantemente in mano, rivolto allo schermo… e gli parlavo! Ok, sapevo che era finto, come lo sanno tutti i bambini quando giocano e animano oggetti di plastica, ma con chi potevo condividere quel momento incredibile in cui prendeva vita uno dei miei personaggi preferiti, se non con il personaggio stesso? Come poteva capirmi Giorgio, che non leggeva fumetti e giocava solo a pallone? Come poteva comprendere Alessia, che manco giocava più con le bambole perché impegnata a ingioiellarsi con la bigiotteria venduta da sua madre?

Adam West nei panni di Batman e Burt Ward in quelli del suo giovane partner Robin

 

Eravamo solo lui e io… e lui prendeva vita sullo schermo! Lui e Robin, il Joker, l’Enigmista, il Pinguino, la Donna Gatto. Tutti erano perfetti, e non mi importava nulla dei doppi sensi, della doppia lettura, infantile ed adulta, dell’assurdità di alcune situazioni. Tutto era assolutamente credibile e godibile. I colori, poi, i colori! Un trionfo di pop art: costumi perfetti nella loro semplice vestibilità, balloon che esplodevano sullo schermo, ma soprattutto una serie di ambientazioni e macchinari incredibili. Nulla era più affascinante della batmobile, del batscafo, del batcottero e soprattutto della sontuosa batcaverna!

La visione di quel film mi ha segnato, tanto che negli anni successivi andai a caccia di libri, riviste e fumetti che avessero articoli e soprattutto foto della serie tv. Trovai qualche numero del quattordicinale di Batman pubblicato nella seconda metà degli anni sessanta dalla Mondadori, ma soprattutto un romanzo dal titolo un po’ monco, “Batman contro i tre crudeli”, ispirato alla serie tv con copertina fotografica che avrò letto decine di volte.


Anni dopo, la serie televisiva approdò sulle tv private e finalmente potei vederla nella sua interezza. Bei momenti, ma non paragonabili alle sensazioni provate in quella lontana giornata. Grazie ad Adam West per tutto ciò che ha rappresentato per me e per migliaia di bambini e adulti in tutto il mondo!

Video (da cliccare) con la scena della bat dance che ispirerà il famoso ballo di John Travolta nel film “Pulp Fiction”

La serie tv venne interpretata da Adam West, nei panni di Batman, e da Burt Ward in quelli di Robin. Caratteristica principale della serie è la presenza di un “cattivo” diverso ogni puntata, interpretato da un’autentica star della tv, del cinema o dello spettacolo in generale. Da Vincent Price a Liberace, da Cesar Romero a Eli Wallach. Indimenticabile il personaggio di Catwoman interpretato da ben tre attrici diverse: Lee Meriwether nel film per il cinema, Julie Newmar e Eartha Kitt, a riprova delle molte vite dei gatti.

Trasmessa dal 1966 al 1968, la serie durò tre stagioni. Diventò di vero e proprio culto, grazie anche allo spirito “camp” che la permea. A riprova di ciò ricordo l’uso smodato e indiscriminato del suffisso bat- per indicare ogni oggetto posseduto dal Crociato Incappucciato: bat-plano, bat-fune, bat-arang (da boomerang), bat-telefono, bat-cintura e il mitico bat-repellente per squali!

Batman e Robin insieme a Batgirl (Yvonne Craig), personaggio creato espressamente per la serie televisiva e subito ripreso dai fumetti

 

Significativo l’episodio accaduto il 10 marzo 1966, quando la trasmissione di un episodio della serie venne interrotto dal notiziario straordinario sulle difficoltà tecniche degli astronauti Neil Armstrong e David Scott, imbarcati sulla capsula spaziale Gemini 8 in orbita intorno alla Terra. I centralini del network Abc subirono un assalto di telefonate da parte di telespettatori, imbufaliti per l’interruzione del telefilm e per nulla preoccupati della sorte degli astronauti!

Dopo le tre stagioni per la rete televisiva Abc, il telefilm stava per approdare alla concorrente Nbc, ma l’ipotesi sfumò quando si scoprì che ignoti avevano distrutto i set principali della serie costati centinaia di migliaia di dollari.

Adam West restò imprigionato nel ruolo di Batman per tutta la vita. Per quanti ruoli e camei potesse interpretare alla fine gli veniva sempre chiesto di rifare il verso a se stesso, ma la cosa smise di pesargli quando si rese conto che gli permetteva di condurre una vita dignitosa e serena.

Burt Ward, l’interprete di Robin, scelto più per la sua atleticità e somiglianza fisica col Robin a fumetti, che per particolari doti interpretative, resta ancora oggi un vecchio ragazzo, sia pure decisamente sovrappeso, con lo stesso sguardo sorridente di un tempo, totalmente dedito a una seria attività cinofila con la moglie. Entrambi molto attivi su Facebook.


Titolo originale
Batman
Paese Stati Uniti d’America
Anno 1966-1968
Formato serie tv
Genere azione, supereroi, commedia, fantastico
Stagioni 3
Episodi 120
Durata 25 min ogni episodio
Ideatore William Dozier
Soggetto originale Bob Kane e Bill Finger (creatori dei personaggi)
Sceneggiatura Lorenzo Semple Jr., Stanley Ralph Ross, Stanford Sherman, Charles Hoffman
Interpreti e personaggi Adam West: Bruce Wayne/Batman Burt Ward: Dick Grayson/Robin Alan Napier: Alfred Pennyworth Neil Hamilton: Commissario Gordon Stafford Repp: Capitano O’Hara Madge Blake: Zia Harriet Cooper Yvonne Craig: Barbara Gordon/Batgirl William Dozier: Narratore Cesar Romero: Joker Burgess Meredith: Pinguino Julie Newmar: Selina Kyle/Catwoman (stagione 1 e 2) Eartha Kitt: Selina Kyle/Catwoman (stagione 3) Frank Gorshin: Edward Nygma/Enigmista (stagione 1 e 3) John Astin: Edward Nygma/Enigmista (stagione 2) George Sanders: Victor Fries/Mr. Freeze (stagione 1) Otto Preminger: Victor Fries/Mr. Freeze (stagione 2) Eli Wallach: Victor Fries/Mr. Freeze (stagione 2)

Il compassato maggiordomo Alfred nel laboratorio della batcaverna insieme a Batman e Robin

 

(Per i fumetti di Batman pubblicati in Italia in quegli anni, vai all’articolo “Batman Pop”).

 

 

3 pensiero su “SFRECCIA SULLA BATMOBILE, ADAM WEST!”
  1. Nel film Apollo 13 di Ron Howard la interruzione del Bat-show è citata come contemporanea alla azione
    ( 1972) e io ho sempre pensato che il dinamico duo doveva davvero appassionare il pubblico USA se , come pensavo io, era + coinvolgente la replica di roba del ’66 di un probabile naufragio spaziale . Diavolaccio di un Ron ! D’altra parte , se la storia è buona , si stampi, acciderbolina.
    Anche Grant Morrison ( nato nel 1960 ) deve essere affascinato dal telefilm perchè lo cita nella sua run sulla JLA del 1996 con Bats che infligge non mi ricordo + che lezione di grammatica al suo pupillo – come faceva West con Ward – e nel primo numero della serie curata da lui molto + recentemente con Bats che associa l’odore di un uomo pipistrello in fiamme ( è sotto attacco da parte di uno stormo di cloni di man-bat ) a quello dell’arrosto della zia Harriet ed il tutto in una galleria ripiena di pop art che ricorda il mood del telefilm.
    Frank Miller , al contrario, da qualche parte ha affermato che il suo Dark Knight è anche una risposta al tono camp di uno spettacolo che non ha mai digerito.
    Per quel che può valere il mio sindacabilissimo parere, Adam West è l’attore che avrei scelto proprio per interpretare il Ken di Barbie ed è anche perfetto per cose come Bat repellente per gli squali e la sfida sul surf con il joker. Naturalmente non è il personaggio pulpeggiante di Kane e Finger e nemmeno il suo evolvere secondo lo spirito dei tempi nei lavori di Denny O’Neil, Neil Adams , Frank Miller, Dave Mazzucchelli e via cupeggiando. Bats è un archetipo e può funzionare anche mentre resta immobile in attesa che la temperatura mite di Gotham City uccida insetti nati in clima amazzonico. Non possiamo sempre e soltanto seguirlo oltre il crepuscolo alla caccia di qualche pericoloso psicopatico che minerà la sua salute mentale. Ogni tanto sentiamo la necessità di rilassarci e non preoccuparci troppo se Bats e Robin sono legati ad una bislacca macchina che funziona con il principio di Alla Fiera dell’est e non sapremo come faranno a cavarsela fino alla prossima puntata. Stessa bat-ora, stesso bat-canale !

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