La serie di Zorro

Domenica 10 aprile 1966 nella “Tv dei Ragazzi” sul Canale Nazionale (l’attuale Rai Uno), all’interno del programma: “Il Club di Topolino”, va in onda “La prima impresa“, l’episodio iniziale de La spada di Zorro. Una serie della Walt Disney Production intitolata in patria semplicemente Zorro, andata in onda dal 1957 al 1959, in due stagioni per un totale di 78 episodi.

Il personaggio mascherato di Zorro è stato creato nel 1919 dallo scrittore pulp Johnston McCulley (1883-1958) in un romanzo a puntate su All-Story Weekly (rivista che già aveva lanciato Tarzan e John Carter di Edgar Rice Burroughs), intitolato “La maledizione di Capistrano”.

Portato l’anno dopo al grande successo internazionale dal film Il segno di Zorro (The Mark of Zorro, 1920) di Fred Niblo con Douglas Fairbanks, il romanzo viene ripubblicato in volume con il titolo della pellicola.

Douglas Fairbanks

Zorro ispira la nascita dei personaggi mascherati nelle pulp, tracimati negli anni trenta nelle strisce dei quotidiani con Phantom (in Italia conosciuto come l’Uomo Mascherato) e da qui nei nascenti comic book a partire da Batman.

Intanto altri film vengono dedicati al personaggio, il più notevole è l’omonimo di venti anni dopo: Il segno di Zorro (The Mark of Zorro, 1940), di Rouben Mamoulian con Tyrone Power.

Tyrone Power

La serie televisiva iniziata nel 1957, in bianco e nero (colorata nel 1992 con il computer), vede Guy Williams (pseudonimo dell’attore di origine siciliana Armando Joseph Catalano) nella parte di Zorro.

Tra i comprimari si staglia il pauroso sergente Garcia, interpretato superbamente da Henry Calvin.

Henry Calvin nelle vesti del sergente Garcia

Le avventure di Zorro

Siamo intorno al 1820, Don Diego de la Vega da Madrid, la capitale spagnola, dove studiava all’Università, viene richiamato dal padre nella natia Los Angeles.
(All’epoca gli Stati dalla California al Texas non erano ancora stati ingoblati dagli Stati Uniti e, insieme all’attuale Messico, facevano parte del vicereame di Nuova Spagna).

 

La regione è sottoposta alla crudeltà del malvagio ufficiale nominato dalla Spagna, il quale governa in modo illegale badando solo al profitto personale.


Il padre ha chiamato Diego proprio per farsi aiutare nella lotta contro questo prepotente. Il giovane, abile spadaccino, decide di agire sotto mentite spoglie assumendo l’identità di Zorro (che in spagnolo significa Volpe).


Colloca il suo rifugio sotto l’hacienda di famiglia, sfruttando un vecchio passaggio segreto e, in sella al suo cavallo Tornado, interviene in aiuto degli oppressi.


Don Alejandro de la Vega (George J. Lewis), padre del nostro eroe, è un uomo inflessibile con una rigida morale. Ricco proprietario terriero, non sopporta le ingiustizie e, a causa del proprio orgoglio, si mette spesso nei guai. Inizialmente ignora l’identità segreta del figlio, che stimola a essere meno frivolo e più impegnato nelle cose importanti, poi però sospetta che in realtà sia Zorro e alla fine scopre la verità.


Zorro trova un prezioso aiuto nel fedele servitore Bernardo (Gene Sheldon), che è muto e si fa passare anche per sordo al fine di poter ascoltare senza destare sospetti i discorsi degli avversari.

All’inizio è l’unico a conoscere la vera identità di Don Diego (che poi scoprirà anche il padre). Suo sincero amico, con cui si confida in tutto e da cui si fa aiutare spesso, Diego, da parte sua, lo difende senza esitazione.


Oltre a Bernardo, Zorro ha come amico Padre Felipe (Romney Brent), sacerdote della missione di San Gabriel, pronto anche lui a prestare aiuto quando occorre.


Il capitano Enrique Sánchez Monastario (Britt Lomond) è il primo avversario di Zorro. Spadroneggia sul popolo indifeso come sui ricchi possidenti. Cerca in ogni modo di catturare e screditare Zorro, ma con pessimi risultati.


Il subdolo avvocato Licenciado Piña (Than Wyenn) copre gli illeciti traffici del capitano e prova a consigliarlo per il meglio, ma Monastario non lo ascolta e lo disprezza perché lo considera un pavido.

Agli ordini di Monastario c’è il sergente Demetrio Lopez Garcia (Henry Calvin), che obbedisce suo malgrado perché di animo buono.


Prova a rendere meno opprimenti i soprusi dei superiori sui poveri cittadini e, nonostante sia costretto a battersi contro Zorro, sotto sotto è contento quando la fa franca.


A meno che non sia lui stesso a catturarlo, per poter spendere i soldi della ricompensa in abbondanti bevute e libagioni.

Ad aiutare il sergente c’è il caporale Reyes (Don Diamond). Sembra poco sveglio, ma ha grandi doti di lealtà verso il suo sergente, che però non esita a bacchettare quando combina disastri.


Monastario inanella una lunga serie di tentativi falliti contro il giustiziere mascherato, cerca anche di infangare il nome dell’eroe, ma ancora una volta fallisce miseramente.


Infine l’ufficiale spagnolo le paga tutte quando accusa di tradimento Don Diego davanti al viceré: Don Esteban (John Dehner) fa invece poi arrestare lui dopo l’entrata in scena di Bernardo travestito da Zorro per scagionare Don Diego.

L’Aquila contro la Volpe

In seguito, al posto di Monastario, come nuova minaccia arriva una sorta di organizzazione segreta il cui scopo è quello di assumere il potere in California per depredarne le ricchezze. Il loro capo prende il nome di Aquila, alias José Sebastián de Varga (Charles Korvin), un tipaccio arrogante.


Al suo fianco ha i soliti corrotti uomini di potere, tra cui il magistrato Carlos Galindo (Vinton Hayworth). Astuto quanto malvagio, nessuno sospetta il suo ruolo salvo Zorro.

Altro fido dell’Aquila è il proprietario terriero Estéban Rojas (Robin Hughes), chiamato da Galindo per far fuori il nuovo capitano del presidio Melindez.


E c’è poi l’esattore delle tasse José Morales (Robert Warwick), a cui piace aumentare le imposte il più possibile.

Zorro torna in azione per difendere i deboli e far prevalere la giustizia, debellando la banda di Galindo, che perde via via i suoi pezzi grazie anche all’arrivo da Madrid di un nuovo capitano, Arturo Toledano (Peter Adams), come nuovo comandante di Los Angeles. È un ufficiale onesto e fedele al re spagnolo.

La moglie di Toledano, Raquel Toledano (Suzanne Lloyd), è coinvolta con i cospiratori pensando che agiscano per un disinteressato ideale rivoluzionario, ignora che l’Aquila pensa solo ad arricchirsi.


Il capitano Toledano, avendo capito il vero piano dell’Aquila, si allea con Zorro. Dopo che Galindo è finito male, l’Aquila invia nuovi emissari assistiti da Raquel, rimasta sola per il trasferimento di suo marito nella città di San Diego grazie ai suoi maneggi. Ma anche i nuovi emissari vengono fermati da Zorro e Raquel stessa, ormai consapevole di essere stata ingannata, rischia di fare una brutta fine perché Varga se ne vuole liberare. Viene salvata da Zorro e, insieme al marito, torna in madrepatria. Don Diego, aiutato dal sergente Garcia e dalle sue truppe, dopo aver scoperto l’identità dell’Aquila lo batte a duello. A finirlo ci pensa un suo ex-scagnozzo.

In aiuto del Governatore

Nella seconda stagione della serie, Don Diego si trasferisce a Monterey per fare affari con un amico del padre, il nobile Don Gregorio Verdugo (Edward Franz), che si trova invischiato in una situazione poco pulita senza volerlo.


Diego trova il modo di rendersi utile come Zorro, contrastando prima la banda di rapinatori guidata da Pablo (Ken Lynch), il servo di Don Gregorio, un indiano molto furbo e maligno di cui si occuperà infine il sergente Garcia.

Poi aiuta il Governatore della California (John Litel), proteggendolo dagli attentati organizzati dai nobili che vogliono l’indipendenza dalla Spagna.


Il burbero Governatore è tradito anche dal capitano della propria scorta, Felipe Arellano (George Neise), che non godeva più della fiducia del suo datore di lavoro.

Lui se l’è segnata al dito unendosi a Don Manuel Larios (Douglas Kennedy), un nobile capo dei Rebatos, i ribelli che vogliono staccarsi dal governo spagnolo. Larios ha corrotto Arellano promettendogli la nomina a nuovo governatore, ma non ha fatto i conti con Zorro…

In questa seconda serie Don Diego trova anche il tempo per “amoreggiare” con la figlia di Don Gregorio, Ana María Verdugo (Jolene Brand), che quasi lo convince ad abbandonare il suo ruolo di giustiziere per mettere su famiglia.

I film del Zorro di Guy Williams

Dalla serie tv sono stati tratti due film composti da rimontaggi di scene viste negli episodi del telefilm.
“La sfida di Zorro” (The Sign of Zorro), del 1958, diretto da Lewis R. Foster e Norman Foster, in cui vediamo Zorro contro Monastario.
E “La rivincita di Zorro” (Zorro, the Avenger), del 1959, diretto da Charles Barton, in cui Zorro è impegnato contro l’Aquila.

 

 

 

Le sigle delle serie di Zorro

 

 

Nella prima edizione italiana era stata lasciata l’evocativa sigla in lingua inglese (in alto), in seguito ne viene realizzata una meno efficace nella nostra lingua (in basso).

 

 

Le versioni a fumetti di Zorro

I fumetti sulla serie di Zorro furono pubblicati nel comic book bimestrale Walt Disney’s Zorro della casa editrice Dell (la stessa che pubblicava le storie dei paperi di Carl Barks) dal 1959 al 1961, in seguito ristampati dalla Western.

Le avventure dello Zorro ispirate dalla serie tv sono state disegnate dal grande Alex Toth, oltre che da John Ushler e Warren Tufts.

La serie di Zorro

In Italia i fumetti della Disney su Zorro furono pubblicati dalla Arnoldo Mondadori nel 1966 e nel 1971. Oltre alla produzione americana, vennero anche disegnati da fumettisti italiani come Giuliano Giovetti e Pier Lorenzo De Vita.

 

Le storie vennero ristampate nel 1993 dalla The Walt Disney Company Italia.

 

 

 

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