Dopo il successo della prima edizione televisiva di “Gulp!” nel 1972, la Rai decise qualche anno dopo di proporre nuove puntate. Con il nuovo titolo “SuperGulp! Fumetti in Tv”, dal 15 marzo 1977 e per quindici settimane, tornarono sul piccolo schermo i “fumetti animati”. Protagonisti Nick Carter, Tintin, Alan Ford, Corto Maltese, Jak Mandolino e Jonny Logan. Dagli Stati Uniti arrivarono due serie supereroiche: l’Uomo Ragno e i Fantastici Quattro.
Si replicò l’anno successivo, dal 4 maggio, con una seconda serie. Ai vecchi si aggiunsero nuovi personaggi: Cocco Bill, Mandrake, Cino e Franco, Lupo Alberto, l’Uomo Mascherato, Thor e Rip Kirby.


La casa editrice Arnoldo Mondadori, per sfruttare la scia della fortunata trasmissione, mandò in edicola il 14 dello stesso mese un settimanale stampato in offset di ampio formato: cm. 20,5×26. Un primo “numero speciale fuori commercio” venne allegato ad altre testate della casa editrice per lanciare la nuova pubblicazione, in vendita dalla settimana successiva a 350 lire.
All’interno non c’erano esattamente gli stessi fumetti proposti dalla trasmissione. Probabilmente per problemi di indisponibilità dei diritti, venne messo insieme un giornale con materiali decisamente eterogenei. La filosofia sembrava essere quella del “buttiamoci dentro quello che si può”. Così approdarono sulle pagine della neonata rivista Ralph Kendall di Del Castillo, Mortadello e Filemone di Ibanez, Ernie Pike di Oesterheld e Hugo Pratt, Doc Justice di J. Ollivier e Raphael Marcello, Parallelo 5 di Attilio Micheluzzi e Allan Quaterman di Castelli e Busticchi, una specie di prova generale di Martin Mystère.
A garantire l’aggancio con la trasmissione c’erano il Nick Carter di Bonvi e i due eroi Marvel: l’Uomo Ragno e i Fantastici Quattro. Forse per motivi di lunghezza degli episodi, forse per problemi di diritti si decise di produrre in Italia le storie dei due character. A farlo furono autori rimasti anonimi. Si riconoscono in qualche storia le mani di Daniele Fagarazzi e di Fabio Civitelli, attuale disegnatore di Tex.


Terminato il “traino” del SuperGulp! televisivo, le vendite scemarono rapidamente. Evidentemente il minestrone di storie, alcune di ottima qualità ma buttate dentro un po’ a casaccio, non accontentò il gusto degli appassionati di fumetto. Con il numero 25 venne ridotto il formato a cm. 16,5×23,5 e fu inserita una nuova serie “fatta in casa”, il western “Old Story” di Paolo Ongaro. Il cambiamento non sortì effetti e la collana chiuse con il n. 34.

All’epoca mi fu chiesto da uno studio che collaborava alla realizzazione delle storie supereroiche di inchiostrare alcuni episodi dell’Uomo Ragno. Uno, “Ritorna il Camaleonte” fu pubblicato sul n. 33, gli altri due rimasero inediti per la sopravvenuta cessazione delle pubblicazioni. L’altro giorno ho ritrovato casualmente le fotocopie in fondo a un cassetto, e Giornale POP è lieto di presentarvene alcune pagine in assoluta esclusiva a scopo puramente storico-scientifico.

(C) Marvel Entertainment

4 pensiero su “SCOPERTE 2 STORIE INEDITE DELL’UOMO RAGNO”
  1. L’Uomo Ragno e I Fantastici Quattro realizzate in Italia per Supergulp furono espressamente volute perché il settimanale, forse su imput di Bellavista o di Fossati, voleva pubblicare storie molto semplici, meno complesse, sia come storia che come lunghezza, di quelle originali per destinarle a un pubblico dai sei agli otto anni. Tra gli autori anonimi: Leone Cimpellin e Giorgio Montorio. Il fatto che la rivista dava un’idea raffazzonata è probabilmente dovuta a una redazione estremamente ridotta composta dal direttore Bellavista (che di fumetto masticava poco) da Fossati che faceva tutto il lavoro ma, appena assunto, non aveva gran potere e un grafico che si limitava a fare il grafico.

    1. Lo erano sicuramente. Lo studio che mi aveva chiesto di inchiostrare le tavole utilizzava all’epoca disegnatori che lavoravano con l’episcopio.

  2. La sospensione di Mortadello e Flemone dei quali si era appena iniziato a pubblicare la seconda storia depauperò la parte umoristica del settimanale, per il resto con una eccessiva presenza di fumetti bellici.
    Da ricordare che erano presenti anche le graziose vignette di Mariano Congiu.

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