I primi cartoni animati realizzati in Giappone, gli “anime”, erano lungometraggi per il cinema. La leggenda del serpente bianco (Hakujaden, 1958) di Taiji Yabushita, è stato trasmesso dalla nostra tv per la prima volta il 12 dicembre 1970 sul Secondo Canale (l’attuale Rai Due) all’interno del programma Mille e una Sera, e poi replicato nella Tv dei Ragazzi.

I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980

Il secondo lungometraggio esportato in Italia è stato Il piccolo samurai Sasuke (Shōnen sarutobi Sasuke, 1959), di Taiji Yabushita e Akira Daikuhara. Fu visto solo nelle mostre cinematografiche: a Venezia nel 1960 e a Rimini nel 1962.I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980

Quindi è arrivato Le 13 fatiche di Ercolino (Saiyuki, 1960) di Daisaku Shirakawa e Taiji Yabushita, da noi in tv per la prima volta il 12 agosto 1969 nella Tv dei Ragazzi sul Programma Nazionale (l’attuale Rai Uno).I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980

Robin e i due moschettieri e ½ (Anju to Zushiōmaru, 1961) di Taiji Yabushita, da noi il 28 dicembre 1974 nella Tv dei Ragazzi sul Programma Nazionale.I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980

Le meravigliose avventure di Simbad (Arabian nights – Sindbad no boken, 1962) di Masao Kuroda e Taiji Yabushita, da noi trasmesso il 2 settembre 1969 nella Tv dei Ragazzi sul Programma Nazionale.I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980

Sono seguiti poi molti altri film, trasmessi sia dalla Rai sia dalle tv private, tra cui Il gatto con gli stivali (Nagagutsu o haita neko, 1969) di Kimio Yabuki, in onda sulle tv locali il 7 novembre 1978 (o forse già il 1 ottobre 1977).I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980

20.000 leghe sotto i mari (Kaitei Sanman Mile – 30,000 Miles Under the Sea, 1970), con la regia di Takeshi Tamiya e ideato dal fumettista giapponese Shotaro Ishinomori. Era già in onda il 4 luglio 1976 su Capodistria, emittente iugoslava in lingua italiana che poteva essere vista nella parte orientale del nostro Paese, ma fu trasmesso sulle nostre tv locali più volte negli anni settanta.I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980

Ali Baba e i quaranta ladroni (Ali Baba to 40 hiki no touzoku, 1971), di Akira Daikuhara e Hiroshi Shidara. In onda l’1 gennaio 1976 all’interno della Tv dei Ragazzi alle 16 sul Nazionale.  I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980

Gli allegri pirati dell’Isola del Tesoro (D-obutsu Takaraji-ma, 1971) di Hiroshi Ikeda, da noi il 25 dicembre 1976 sulla Tv Svizzera, emittente in lingua italiana all’epoca visibile nel Nord Italia.

L’orsetto panda e gli amici della foresta (Panda no daibōken, 1973), di Yugo Serigawa. Trasmesso il 26 aprile 1976 sul Nazionale all’interno della Tv dei Ragazzi alle 17.40. Era stato già trasmesso su Telemontecarlo (terza e ultima emittente straniera in lingua italiana all’epoca visibile in alcune parti del Paese) alle 18.30 del 25 dicembre 1975.

La prima serie anime in Giappone fu Astro Boy (Tetsuwan Atom, 1963) di Osamu Tezuka. Seguita da un’altra nel 1980, che fu quella da noi trasmessa nell’aprile del 1982.

Seguita da Kimba il leone bianco (Jungle taitei, 1965), di Eiichi Yamamoto e Osamu Tezuka. Da cui fu tratto il lungometraggio omonimo che da noi divenne Leo il re della giungla, del 1966.

L’approdo delle serie giapponesi nella nostra televisione

In Italia, dopo il periodo in cui sono stati presentati i lungometraggi tra la fine degli anni sessanta e la prima metà dei settanta, le serie animate approdarono sulla nostra televisione nella seconda metà degli anni settanta. Dal 1975 al 1978 furono trasmesse in prima tv solo 7 serie, ma nei due anni successivi se ne aggiunsero ben 39. Il numero continuò a crescere nei primi anni ottanta (127 solo tra il 1981 e il 1983), per poi diminuire dalla seconda metà degli anni ottanta in poi.
Il tutto accompagnato dal merchandising di giocattoli, fumetti, libri, pupazzi, trasferelli, oggetti vari e i dischi delle varie sigle, che scalarono le vette delle hit.

Erano cartoni molto graditi dai piccoli e dai ragazzi, nonostante fossero abituati da tempo ai rassicuranti personaggi Disney e Hanna-Barbera. Tutti si appassionarono alla novità rappresentata dalle storie raccontate negli anime, con guerre spaziali e avventure drammatiche. Scatenando, al contrario, l’avversione dei cosiddetti “benpensanti” che li ritenevano altamente diseducativi.

Tutto questo grazie alla Rai, ma soprattutto alle tv private, dato che con la sentenza n. 202 del 28 luglio 1976 la Corte costituzionale aveva liberizzato le frequenze nell’etere. Reti radiofoniche e subito dopo televisive proliferarono. Per questo motivo le serie animate giapponesi, economicamente convenienti, si moltiplicarono tramite il lavoro di importazione e distribuzione delle società italiane Doro Tv Merchandising e ITB.

Le prime serie ad arrivare furono quelle nate dalla collaborazione tra aziende europee e giapponesi. Barbapapà, Vicky il vichingo e Heidi furono tra le prime serie trasmesse da noi.

Cronologia degli anime trasmessi in Italia

Martedì 13 gennaio 1976, alle 17.15 sul Canale Nazionale nella nella fascia per i più “piccini” della Tv dei Ragazzi va in onda Barbapapà.
Serie del 1974 basata sui fumetti dei francesi Annette Tison e Talus Taylor, è stata realizzata in Giappone da una co-produzione tra la Tv olandese Polyscope, la K&S e lo studio Top Craft.
Sulla Televisione della Svizzera italiana era già stato trasmessa da lunedì 15 settembre 1975.Nelle loro avventure i Barbapapà si preoccupano soprattutto di evidenziare il rispetto della natura. Spesso devono affrontare perfidi bracconieri o affaristi senza scrupoli che inquinano l’ambiente, o mettono in pericolo la vita degli animali. In queste imprese il protagonista è il “giallo” Barbazoo, l’amante della natura.
Poi ci sono le avventure investigative dell’emulo di Sherlock Holmes, il “rosso” e atletico Barbaforte, accompagnato dal fido Watson, “l’azzurro” e scientifico Barbabravo, sempre pronto ad inventare qualcosa.
Non mancano le avventure misteriose, come quella contro il fantomatico Peppistrello, e parodie storiche come quella dei Moschettieri.
Il “nero” Barbabarba è il pittore di famiglia, ed è l’unico ad avere il pelo folto.
Infine ci sono le tre sorelle: “l’arancione” Barbottina, a cui piace leggere i libri e fa tanto la saputella; la “viola” Barbabella, a cui piacciono i gioielli e le comodità; e la “verde” Barbalalla, esperta musicale.

Martedì 4 maggio 1976, all’interno della Tv dei Ragazzi su Rai Uno, alle 16.45 va in onda Vicky il Vichingo (Chiisana Viking Vikke, 1974). Serie co-prodotta dalla Taurus Film e dalla Zuiyo, basata sui libri per bambini degli anni sessanta dello scrittore svedese Runer Jonsson.Viene replicato all’interno di Qui Cartoni Animati su Rai Due a partire da domenica 2 gennaio 1977, alle 12.30. Sempre nel 1977 in Qui Cartoni Animati, su Rai Due a partire dal 4 settembre, sempre di domenica e sempre alle 12.30, viene proseguita la serie.Vicky vive nel villaggio di Flake, è figlio di Halvar, il capo una ciurma di rozzi vichinghi. Spesso, nelle loro scorrerie, i vichinghi si trovano nei pasticci. Allora Vicky stropiccia il naso facendosi venire l’idea geniale che risolve i problemi.
Vicky è un ragazzino intelligente e furbo, tutto il contrario del padre e dei suoi compagni di viaggio che usano solo la forza bruta.
L’amica di Vicky si chiama Ylvi. Tra i membri dell’equipaggio il più anziano è Urobe, che conosce tutte le saghe nordiche. Faxe è il più grosso della ciurma ed è altrettanto imbranato. Ulme “allieta” i viaggi con la sua musica. Tjure e Snorre litigano spesso e Gorm è la vedetta della nave.
Gli uomini di Halvar sono spesso alle prese con i pirati del terribile Sven.

Dal 5 settembre 1977 sulle tv private va in onda Kimba, il leone bianco (Janguru Taitei), anime con due serie, del 1965 e del 1966, basate sull’omonimo manga di Osamu Tezuka del 1950. La seconda serie fu trasmessa dal 1 marzo 1982 sulle tv locali.Nella prima serie abbiamo un Kimba piccoletto, nella seconda lo troviamo più grande e sposato con la sua compagna da cui ha dei cuccioli.

Il leone Panja regna sulla giungla africana cercando di proteggere gli animali dagli invadenti umani. Considerato una minaccia dagli abitanti di un villaggio, Panja viene ucciso da un cacciatore. La sua compagna, Eliza, che aspetta da lui un cucciolo, viene messa su una nave per diventare l’attrazione in uno zoo. Sulla nave nasce il piccolo Kimba, ed Eliza gli detta i voleri del padre.A causa di una tempesta la nave subisce un naufragio, Kimba si salva e riesce a tornare nel suo mondo. Seguendo gli insegnamenti della madre, decide di trovare un sistema per rendere pacifica la convivenza tra animali e uomini.
Affronta e sconfigge Bubu, un leone che aveva usurpato la sovranità del padre e tutti gli animali gli riconoscono l’autorità per governare. Da quel momento si impegna per organizzare la vita dei suoi sudditi e combattere i cacciatori e gli speculatori.

Martedì 7 febbraio 1978 alle 17.05, su Rai Uno va in onda la prima puntata di Heidi (Arupusu no shōjo Haiji, 1974), regia di Isao Takahata e disegni di Yōichi Kotabe. Basato sull’omonimo romanzo del 1880 della scrittrice svizzera Johanna Spyri.La zia Dete porta la piccola orfanella Heidi dal nonno, un vecchio che vive isolato nella sua baita in montagna vicino al paesino di Maienfield, nelle Alpi svizzere. All’inizio il nonno non è tanto contento, ma la ragazzina è così simpatica e piena di vitalità che le si affeziona.
Heidi conosce il pastorello Peter, che si occupa di portare al pascolo le capre del villaggio, comprese le due capre del “vecchio dell’Alpe”. Lui e Heidi diventano grandi amici, vivendo avventure nei pascoli e nei boschi con tutti gli animali. Incluso il cane San Bernardo del nonno, il gigantesco e indolente Nebbia, e la capretta Fiocco di Neve. Tutto va per il meglio finché a zia Dete viene in mente di portare la nipote in una casa più “civile”, e la conduce dalla famiglia Sesemann di Francoforte, dove diventa la compagna di giochi di Clara, più grande di Heidi, costretta su una sedia a rotelle.
Tra le due bambine si instaura una bella amicizia, ma Heidi soffre la ferrea disciplina della signora Rottenmeier, l’acida governante di Casa Sesemann che si occupa dell’educazione di Clara e di tenere in ordine la casa, perché il signor Sesemann, padre di Clara (la madre non c’è più), è sempre in giro per lavoro.
A rallegrare le due bimbe ci pensa la signora Sesemann (mamma del padre), che fa visite a sorpresa alla sua adorata nipote. Ma la Rottenmeier incupisce sempre più la piccola Heidi, che ne soffre tanto da diventare sonnambula. Il dottor Classen consiglia di farla tornare a casa sua, sui monti, o potrebbe ammalarsi di più.

Martedì 4 aprile 1978 alle 18.45 su Rai Due, Maria Giovanna Elmi presenta “Buonasera con… Superman e Atlas Ufo Robot”. Programma a cura di Nicoletta Artom. Al suo interno vengono trasmessi Superman (The New Adventures of Superman) e Atlas Ufo Robot (Ufo Robo Grendizer, 1975) di Go Nagai.Il principe Duke Fleed scampa alla distruzione del proprio pianeta da parte delle forze di Re Vega. A bordo del robot Goldrake riesce a fuggire e a raggiungere il pianeta Terra, dove viene accolto dal Dottor Procton, direttore dell’Istituto di Ricerche Spaziali. Il dottore lo fa passare per il proprio figlio adottivo.  Il principe prende il nome di Actarus e va a lavorare nel ranch che Rigel conduce insieme ai suoi figli Venusia e Mizar. Poi arriva Alcor, i due hanno un burrascoso incontro ma diventano amici. Arrivano anche gli alieni (che Rigel crede amichevoli) e iniziano gli scontri con mostri spaziali sempre diversi.
Infatti Vega ha deciso di invadere anche la Terra. Il vegano
Gandal, con la consorte Lady Gandal, e Hydargos sono a capo di una base nascosta sulla Luna.
Procton sforna diverse astronavi per aiutare i ragazzi nel respingere gli invasori che, man mano, si trovano a mal partito. Il vegano Hydargos muore all’inizio della seconda serie e viene rimpiazzato da Zuril, lo scienziato dall’occhio computerizzato. In seguito si scopre che Maria, la sorellina di Actarus, è ancora viva, e lei li aiuta nella battaglia.

Domenica 29 ottobre 1978 alle 12.30 sulla Tv2, all’interno di Qui Cartoni Animati, va in onda Fiabe e leggende giapponesi (Manga Nihon Mukashi Banashi, 1975), di Yoshitake Suzuki e dello studio d’animazione giapponese Group TAC.In ogni episodio adatta un racconto popolare giapponese.

Giovedì 23 novembre 1978, alle 17.05 all’interno della Tv2 Ragazzi, va in onda Zum, il delfino bianco (Oum le dauphin blanc – Iruka to Shōnen, 1971), cartone franco-giapponese; vi partecipò lo studio di animazione nipponico Eiken. Diretto da René Borg e creato da Marc Bonnet, da un’idea dello scrittore Vladimir Tarta. Il cartone era stato già trasmesso dalla Tv Svizzera da venerdì 22 ottobre 1976.Protagonisti sono il delfino bianco Zum, che nuota intorno a un’isola dei mari del Sud in compagnia dei suoi amici Gianni e Marina. Due bambini che vivono insieme al loro nonno Pietro, un vecchio marinaio. Ci sono anche il merlo indiano Seneca, chiacchierone e sputasentenze, l’orsetto lavatore Raoul, l’opossum Flemma, e il cormorano Pizzichino. Al gruppo si aggiunge la compagna di Zum, la delfina Mamum. Insieme esplorano il mondo sottomarino vivendo molte avventure.

Dal 12 marzo 1979 sulle tv private va in onda Jeeg Robot d’Acciaio (Kōtetsu Jīgu, 1975), creato da Go Nagai, con i disegni di Tatsuya Yasuda.L’antico popolo Yamatai della regina Himika si risveglia dopo un lungo sonno. Al fianco della regina ci sono i comandanti Ikima, Amaso e Mimashi. Tutti impegnati nella caccia della mitica Campana di Bronzo.A contrastarli c’è Hiroshi, che si trasforma in Jeeg, robot d’acciaio, aiutato da Miwa a bordo del Big Shooter, e da Pancho e Don alla guida del Mechadon 1 e poi 2.
La base di Jeeg è guidata dal professor Dairi e dal cervello computerizzato del padre di Hiroshi, ucciso dagli sgherri di Himika.
Jeeg dispone di diversi componenti per la battaglia: missili perforanti, bazooka spaziale, scudi rotanti, e anche un cavallo robot con cui diventa un centauro. La sua arma preferita è il raggio protonico con il quale spesso finisce gli scontri. Dopo molte battaglie e altrettante sconfitte, la regina evoca l’Imperatore del Drago. Ma l’Imperatore la elimina e si impossessa del potere, accompagnato dal generale Flora e da un nuovo stuolo di soldati meccanizzati.
Jeeg affronta decine di mostri, uno più terribile dell’altro e alla fine se la deve vedere con l’Imperatore in persona

Lunedì 9 aprile 1979 su Rai Due, all’interno del programma contenitore Buonasera con Rita al Circo, va in onda Capitan Harlock (Uchuu kaizoku Kyaputen Harokku, 1978), basato sul manga di Leiji Matsumoto del 1977.Harlock, a bordo dell’Alkadia (Arcadia), guida una banda di pirati nella lotta contro tirannia. Siamo nel 2977, la società è diventata apatica e indifferente alle bellezze del pianeta, di cui ha consumato tutte le risorse.
A turbare la tranquillità piomba sulla Terra un’enorme sfera nera che semina morte, ma il primo ministro Kirita pensa solo ai propri interessi.
Lo scienziato Daiba, padre di Tadashi, cerca di scoprire la verità, ma viene fatto fuori da una killer. Tadashi prova ad affrontarla e, per sua fortuna, interviene Harlock ad aiutarlo. Scoprono che si tratta del popolo vegetale delle mazoniane guidato dalla regina Raflesia, che vuole conquistare la Terra perché il loro pianeta non c’é più. Inizia una serie di avventure e scontri in cui Harlock, Tadashi e l’equipaggio dell’Alkadia combattono per salvare la Terra. Kirita per catturare il capitano arriva a usare come esca la piccola Mayu, che vive in un collegio sulla Terra, e di cui Harlock è tutore.
Tra i membri dell’equipaggio c’è la bella Yuki, ufficiale scientifico; la misteriosa donna aliena, Meeme, dotata di poteri psichici; Yattaran, il primo ufficiale, a cui sono spesso affidati i momenti più “comici” del cartone, assistito in questo dal dottore di bordo, Zero, e dalla cuoca Masu.

Dal 19 aprile 1979 sulle tv locali va in onda Danguard (A Wakusei robo Danguard Ace, 1977), di Leiji Matsumoto e Dan Kobayashi.Nella Terra del futuro, in cui le risorse naturali sono in via d’esaurimento, per sopravvivere l’umanità cerca di raggiungere il mitico decimo pianeta.
Il dottor Galax, che dirige la base Yasdam, insieme ad altri scienziati crea il Progetto Prometeo, che ha come scopo la colonizzazione del pianeta. Ad assistere al lancio del primo missile ci sono Galax, il dottor Doppler e Arin, figlio del comandante Cosmos che guida il razzo spaziale. Giunti nello spazio, il comandante Cosmos sembra impazzire e distrugge tutte le astronavi.
Doppler ne approfitta per proclamarsi cancelliere, dà del traditore a Cosmos e inizia a guerreggiare con gli scienziati del progetto, sostenendo che solo a lui e alla sua razza di “eletti” è riservato l’onore di trasferirsi sul decimo pianeta. Arin intanto cresce e intraprende la carriera di pilota per poter guidare il Satellizzatore, una enorme macchina da guerra in grado di trasformarsi nel robot Danguard, costruito per fronteggiare il tirannico Doppler.
Durante gli scontri entra in scena un pilota dal volto coperto da una maschera di ferro: ha disertato dalle forze del cancelliere e chiede di unirsi alle truppe del dottor Galax per combattere il comune nemico. Sostiene di avere un vuoto di memoria circa la propria identità. Galax lo battezza Capitano Dan e lo nomina addestratore dei piloti per scegliere il più adatto a guidare Danguard. Doppler intanto continua a inviare i suoi robot Megasatan per fare più danni possibili.

Dal 6 maggio 1979 sulle tv locali va in onda Il Grande Mazinga (Gurēto Majingā, 1974), anime di Go Nagai.L’Impero di mikene riemerge dalle profondità della terra, deciso a conquistare il pianeta. Per fronteggiare la minaccia il dottor Kenzo Kabuto ha allenato il figlio adottivo Tetsuya per metterlo alla guida del Grande Mazinga.
Ad aiutarlo c’è un altra ragazza adottata dal dottore: Jun Hono, la quale guida il robot Venus Alfa. C’è anche Junior Robot, guidato dall’altro figlio del dottore, il piccolo Shiro. Altro valido aiuto (si fa per dire) è dato dal Boss Robot di Boss, Nuke e Mucha, amici-rivali di Tetsuya. Il Boss Robot, oltre a far pasticci, a volte si rivela utile in battaglia (soprattutto come esca). I nemici sono giganteschi robot con una testa incastonata, di solito, nel torace. Mikene è governato dall’Imperatore delle Tenebre, i suoi sottoposti sono: il ministro Argos, con cui collabora il Duca Gorgon (prima) e la Marchesa Yanus (poi). Il Generale Nero comanda l’esercito con l’aiuto di 7 Generali: Yuri Caesar, che sguinzaglia i mostri “umanoidi”; Rigarn, a capo dei mostri “mammiferi”; Birdler, a capo dei mostri “uccello”; Drayato, a capo dei mostri “rettile”; Scarabeth, guida i mostri “insetto”; Ardias, dirige i mostri “demoniaci”.
Spesso i Generali, piuttosto che aiutarsi a vicenda, preferiscono litigare, e l’Imperatore delle Tenebre deve ristabilire l’ordine. Infine arriva il Maresciallo delle Tenebre, alias Dottor Inferno.


Dal 14 maggio 1979 sulle tv locali va in onda Ryu il ragazzo delle caverne (Genshi shōnen Ryū, 1971), tratto dal manga del 1969-1970 di Shōtarō Ishinomori.Ci troviamo in un’era preistorica piuttosto fantasiosa. Il piccolo Ryu, emarginato perché diverso dagli altri, è offerto come sacrificio al feroce tirannosauro con un occhio solo. Una sorta di uomo-scimmia, Kitty, riesce a portarlo al sicuro e si prende cura di lui. Diventato adulto, Ryu incontra una bella ragazza, Ran, ma non può evitare la morte di Kitty per colpa del solito tirannosauro. Decide allora di intraprendere un viaggio alla ricerca della sua vera madre, mentre Ran, il cui villaggio è stato distrutto sempre dal tirannosauro, cerca il suo fratellino, Don, venduto a un’altra tribù. Ryu è molto diffidente verso tutti, mentre Ran è più predisposta ad aiutare il prossimo e finisce con l’ammorbidire il carattere del ragazzo. Ryu trova aiuto solo nel cacciatore Kiba, che vuole anche lui uccidere il tirannosauro perché ha sterminato la propria famiglia. I tre ragazzi affrontano un viaggio pieno di pericoli, immersi in una natura ostile, con animali e piante feroci, ed esseri umani altrettanto pericolosi.

Dal 3 settembre 1979 sulle tv locali va in onda la prima serie di Lupin III (Rupan Sansei, 1971), tratto dal manga del 1967 di Monkey Punch (Kazuhiko Katō). La serie viene poi trasmessa da Retequattro dal luglio 1981. Qui Lupin indossa la giacca verde, mentre nella seconda serie del 1977 (da noi trasmessa sempre sulle tv locali dall’aprile 1982) diventa rossa. Quindi rosa nella terza del 1984 (dal gennaio 1989 nel contenitore Bim Bum Bam).Lupin III è il nipote del celebre ladro gentiluomo dei romanzi di Maurice Leblanc, Arsènio Lupin, da cui ha ereditato l’abilità nel furto. Suo amico inseparabile è Daisuke Jigen, dotato di una mira infallibile con la pistola.
La bella Fujiko Mine (Margot) sfrutta l’attrazione che Lupin ha nei suoi confronti per fargli rubare quello che a lei interessa.
Si unisce al gruppo anche il samurai Goemon Ishikawa, dotato di una spada katana in grado di tagliare qualsiasi cosa.
A dar loro costantemente la caccia c’è l’ispettore dell’Interpol, Koichi Zenigata, il quale ha una vera e propria ossessione nei confronti di Lupin III. La prima serie è drammatica e con situazioni “noir”, mentre nelle successive aumenta il lato comico con avventure ricche d’azione, inseguimenti e sparatorie.

Dal 1 ottobre 1979 sulle tv locali va in onda Don Chuck castoro (Don Chuck monogatari, 1975), diretto da Kazuyuki Okaseko e Kouzo Takagaki.La seconda serie, Don Chuck Story (Shin Don Chuck Monogatari), va in onda dal 1 febbraio 1981 sempre sulle tv private.Il protagonista è il piccolo castoro Don Chuck che vive con il papà Aristotele, mentre la mamma è morta. Chuck ha tanti amici, a partire dalla castorina Lala e dall’orsetto Daigo, con cui vive diverse avventure nella foresta. Il suo villaggio può contare sull’aiuto della capra-dottore, Mei, la cui assistente è la coniglietta Mimi. Chuck deve fare i conti con i guai causati dalla banda del lupo Rappa e dei suoi sgherri: la volpe Conta e il procione Cacinco.

Dal 8 ottobre 1979, sulle nostre tv locali all’interno del contenitore Ciao Ciao, va in onda Tekkaman (Uchu no Kishi Tekkaman, 1975), di Tatsuo Yoshida.Alla fine del 21° secolo, a causa dell’inquinamento, la razza umana deve trovare un altro pianeta su cui abitare. Il dottor Shukura Amachi dirige il Programma di sviluppo spaziale per individuare il pianeta idoneo, ma gli alieni di Waldaster, guidati da Rambos e dall’imperatore Dobrai, attaccano i terrestri.
Viene colpito dagli alieni anche l’astronave del capitano Minami, assistente di Amachi e padre di George. Amachi mostra a George il robot Pegas con all’interno una camera di trasformazione in grado di potenziare un essere umano e farlo diventare Tekkaman, un super guerriero protetto da una corazza invulnerabile in grado di combattere nello spazio equipaggiato con la Tek-Lancia, la Tex-Frusta e la sua arma finale, il Voltekker. George deve ricordare che la trasformazione dura solo circa 38 minuti, trascorsi i quali deve tornare normale per non morire. George parte a bordo dell’astronave Terra Azzurra in compagnia della figlia di Amachi, Hiromi, e di due alieni: Andro Umeda, sopravvissuto alla distruzione del proprio pianeta da parte di Waldaster, e Mutan, la mascotte con strani poteri. I cinque, con il nome di Cavalieri dello Spazio, affrontano le truppe di Rambos, cercando di carpire il segreto del “Salto spaziale” per poter compiere lunghi viaggi nello spazio e raggiungere così un pianeta su cui trasferire l’umanità.

Dal 8 ottobre 1979 sulle nostre tv locali va in onda Gaiking (Daikū Maryū Gaiking, 1976), di Kunio Nakatami, Akio Sugino, Dan Kobayashi e Go Nagai.Il sole Sigma del pianeta Zela sta per diventare un buco nero. Gli abitanti costruiscono Black Darius, un grande robot dotato di propria intelligenza e gli affidano il compito di salvarli. Ma Black Darius si ribella e crea 4 generali: Dankel, Desmond, Killer e Asmoff, che mette a capo dell’Armata dell’Orrore nero, trasformando poi molti zelani in cyborg per conquistare tutto il conquistabile.
Non potendo salvare il proprio pianeta Darius decide di occupare la Terra, già visitata nel passato dagli abitanti di Zela. Sulla Terra il professor Daimoni ha costruito il Drago spaziale, un’astronave da combattimento con un valoroso equipaggio: il vice-comandante Sakon; Pete, addetto alla guida; Midori, addetta alle comunicazioni. Più i piloti Fan Lee, Yamatake e Bunta, che guidano i mezzi Skylar (per il cielo), Buzzolar (per la terra) e Nessak (per gli oceani).
Incaricato a pilotare il robot da combattimento Gaiking è Sanshiro, che vorrebbe continuare a giocare a baseball per i fatti suoi, ma poi viene convinto a lottare contro i cattivi. I quattro grandi generali a bordo inviano i loro mostri o li risvegliano direttamente sulla Terra, dove erano stati lasciati in passato. Intanto alcuni zelani ribellati a Darius cercano di raggiungere la Terra per salvarsi, anche perché il buco nero sta per distruggere il pianeta. Darius e la sua banda scappano pure loro, rifugiandosi su Marte. La battaglia del Gaiking si sposta nello spazio.

Dal 15 ottobre 1979 sulle nostre tv locali va in onda Ken Falco (Machine Hayabusa, 1976), ideato da Mikiya Mochizuki e diretto da Yugo Serikawa.Ken Hayabusa è un giovane pilota da corsa della scuderia Sayonji, dal nome del suo baffuto e capellone proprietario. Ken è figlio dell’ingegnere che ha progettato la Hayabusa Special. In seguito il padre è morto per un incidente durante le prove, mentre il fratello ha perso la vita a causa di un incidente provocato dal malvagio rivale Ayab. La scuderia di Falco è composta da Mutsu, Gatetsu, Kamikaze, e Yamato, che pilotano le auto 2, 3, 4 e 5. Oltre che da Sakura, la sorella di Sayongi. Le corse che affrontano sono simili ai rally, ma molto più dure. I più pericolosi avversari, nonché nemici giurati, sono i membri della scuderia Black shadow, guidata da Ayab Mobil Dick, un tipo misterioso e malvagio che cela il volto dietro una maschera di ferro. I suoi piloti non esitano a sfruttare qualsiasi mezzo per sconfiggere la squadra capitanata da Ken.

Dal 15 ottobre 1979 sulle tv locali vanno in onda Le avventure dell’Ape Magà (Konchu Monogatari Minashigo Hutch, 1970), creato da Tatsuo Yoshida.Protagonista è la piccola ape Magà, che nell’originale giapponese è un “maschietto” di nome Hutch, mentre in Italia l’hanno considerato una “femminuccia” creando qualche problema nella traduzione.
Magà è una ape a dir poco sfortunata. L’alveare è attaccato dalle vespe cattive e Magà resta separata dalla madre regina. Intraprende così un viaggio alla ricerca della mamma scomparsa. Durante il suo peregrinare incontra molti altri insetti e con alcuni stringe amicizia, ma incontra anche animali malvagi.

Lunedì 22 ottobre 1979 alle 17 su Rai Uno va in onda Remi – Le sue avventure (Ienakiko, 1977), ispirato al romanzo “Senza famiglia” dello scrittore francese Hector Malot.Il piccolo Richard Milligan viene rapito dallo zio che mira all’eredità della famiglia e che poi lo abbandona nelle strade di Parigi. Viene trovato e cresciuto dal muratore Barberin e da sua moglie. In seguito Barberin si infortuna sul lavoro rimanendo invalido. Non potendo mantenere tutta la famiglia, accetta, nonostante le suppliche della moglie, di affidare il bambino al vecchio suonatore ambulante Vitali, che promette di occuparsene.
Vitali insegna a Remì a leggere e scrivere. Il suonatore ha con sè i cani Capi, Zerbino, Dolce, e la scimmietta Joli Coeur. Tutti insieme girano per i paesi della Francia guadagnandosi da vivere con i loro spettacoli.
Il povero Remì affronta tragedie su tragedie: muoiono tutti i suoi compagni e gli resta solo il cane bianco, Capi. Incontra pure la sua vera madre, ma nessuno dei due riconosce l’altro. Poi trova lavoro come giardiniere a Parigi, dove incontra la coetanea Elisa, un piccola bimba muta.
Stringe amicizia con il furfantello Mattia, che suona il violino diventando suo compagno fino al commovente ricongiungimento con la madre e alla fine delle sue tribolazioni.

Domenica 11 novembre 1979 su Rai Due alle 12.30, all’interno del contenitore Qui Cartoni Animati, vanno in onda i primi due episodi di Racconti giapponesi (Kage-e Mukashi Banashi, 1976), della compagnia teatrale Kakashiza. La serie è realizzata con la tecnica delle “silhouettes animate” con sagome nere di cartone che illuminate da dietro (ombre cinesi).Narra storie e leggende giapponesi, ma anche favole di Esopo e i racconti dei fratelli Grimm.

Lunedì 21 gennaio 1980 alle 17.30 sulla Rai Uno, all’interno del programma 321 Contatto, va in onda il primo episodio di Mazinga Z (Majingā Zetto, 1972), creato da Go Nagai.Lo scienziato Juzo Kabuto costruisce un grande robot per opporsi ai folli piani di dominio del dottor Inferno, un suo collega che aveva partecipato a una spedizione archeologica in un’isola greca. Lì, avevano scoperto i resti della civiltà di Mikene. Inferno trova degli antichi terribili robot da combattimento e fa fuori tutti gli altri ricercatori, meno Kabuto che riesce a scappare. Poi Kabuto, in punto di morte, lascia il robot Mazinga Z al nipote Koji (da noi chiamato Ryo, e poi Alcor).
Il professor Yumi è il sostituto di Kabuto alla guida del Centro ricerche per l’energia fotoatomica. Per aiutare Mazinga Z nella lotta contro i robot di Inferno viene costruito il robot femminile Afrodite A, guidato da Sayaka, la figlia di Yumi. A dare un ulteriore mano (più o meno), c’è il “Boss Robot” di Boss, Nuke e Mucha, tre amici di Ryo.

Il dottor Inferno può contare sul Barone Ashura, metà uomo e metà donna, un essere da lui creato unendo le due metà di due mummie trovate nelle rovine di Mikene. Oltre che sul conte Blocken, un ufficiale nazista riportato in vita come cyborg che si porta la testa sotto braccio. I loro scagnozzi sono le Maschere di Ferro e gli Elmetti di Ferro.

Dal 9 febbraio 1980 sulle tv private vanno in onda Le nuove avventure di Pinocchio (Kashi no Ki Mokku, 1972), di Tatsuo Yoshida, tratto dal romanzo di Carlo Collodi.La storia parte come quella “consueta”, con il burattino di legno che prende vita per la gioia di Geppetto, che l’ha intagliato. Pinocchio è molto ingenuo ed è facile preda di cattive compagnie. A cercare di insegnargli la retta via ci prova il Grillo Parlante: il quale, fatto fuori da Pinocchio stesso, diventa un piccolo fantasma che agisce da buona coscienza, o almeno ci prova… A causa della sua ingenuità, del suo egoismo e del suo voler fare di testa sua in modo insensato, Pinocchio finisce sempre nei pasticci. Qui la storia prende un’altra direzione rispetto al libro. Il padrone di un circo lo imprigiona e, da quel momento, il burattino trascorre una vita al limite della sopportazione, affrontando guai e pericoli a non finire.

Dal 9 febbraio 1980 su Telemontecarlo va in onda Gundam (Kidō senshi Gandamu, 1979), di Yoshiyuki Tomino e Yoshikazu Yasuhiko.  L’umanità, per la sovrappopolazione, ha creato diverse “isole” nello spazio orbitanti intorno alla Terra. Una di queste, la Side 3, dichiara la propria indipendenza dalla Federazione della Terra. Preso il nome di Principato di Jion cerca di sottomettere le altre isole sfruttando il Mobile Suit, un robot pilotato da un essere umano. Ad opporsi a questo piano si erge il mobile suit Gundam.

La Base Bianca è un’astronave della Federazione su cui il capo ingegnere, Tem Rei, sta trasportando materiali del Gundam verso la colonia Side 7. I ribelli attaccano e Peter Rei, figlio dell’ingegnere, li contrasta come può con i robot della Federazione. La Base Bianca subisce molte perdite tra cui il padre di Peter, poi carica a bordo i superstiti della colonia ormai distrutta. Per mancanza di personale molti civili assumono le funzioni dei militari. Tra questi Peter Rei, Kai Shader, Hayato Kobayashi, Seira Masu, Mirka e Flammet Yasu. Il comando dell’astronave è assunto dal giovane tenente Bright. La Base Bianca deve rientrare sulla Terra evitando gli attacchi dello spietato Scia Aznabul e Peter Rei fa del suo meglio pilotando il Gundam. C’è anche il problema dei civili a bordo da sbarcare in un luogo sicuro. La guerra si sposta sulla Terra, e poi di nuovo nello spazio.

Dal 15 febbraio 1980 sulle tv locali va in onda Temple e Tam Tam (Fūsen shōjo Tenpuru-chan, 1977), di Seitarō Hara.Temple, una bimba che ama la musica, si è fatta comprare dal papà un completo da majorette. Nella propria stanza trova il ragazzo-nuvola Fatti, il quale è in grado di trasformarsi in vari strumenti musicali: è sceso sulla Terra per conoscere gli esseri umani.
Fatti porta Remole in un viaggetto a bordo di una mongolfiera, ma incappano in una tempesta che la allontana dai suoi genitori. La bimba, disperata, incontra il coetaneo Tam Tam, che suona il tamburo per la sua banda composta tutta da piccoli animali: l’anatra Ghetti, il topo Ciuppi e il gatto Dodo. Temple li aiuta a scappare da una compagnia di musica itinerante gestita da un cattivo capo che sfrutta il povero Tam Tam e i suoi amici. Insieme, cercano poi di ritrovare la casa di Temple.

Lunedì 25 febbraio 1980, all’interno della Tv2 Ragazzi alle 17 va in onda L’ape Maia (Mitsubachi Māya no bōken, 1975) coprodotto dai giapponesi della Zuiyo Eizo e dagli austriaci dell’Apollo Film. L’anime è tratto dal romanzo omonimo del 1912, “Die Biene Maja und ihre Abenteuer”, dello scrittore tedesco Waldemar Bonsels. La seconda serie del 1979 da noi è stata trasmessa da giovedì 26 novembre 1981 alle 16, sempre all’interno della Tv2 Ragazzi.La piccola ape Maia è molto curiosa. In compagnia del suo amico, il piccolo fuco Willi, che in verità non ha molta voglia di fare l’esploratore, si diverte a dare un’occhiata al mondo che la circonda. Fanno amicizia con la cavalletta Flip, e, nella seconda serie, con il saggio topo Alessandro. I quali sono sempre pronti a dar loro una mano e a spiegare ciò che vedono. Incontrano il ragno Tecla, il lombrico Max, la mosca Puck, l’esercito delle formiche e molti altri ancora. Alcuni sono simpatici e amichevoli, altri un po’ meno, come i feroci calabroni che danno grossi problemi all’alveare di Maia.

Dal 2 marzo 1980 sulle nostre tv private va in onda Candy Candy (Kyandi Kyandi, 1976), tratto dal manga di Yumiko Igarashi del 1975, a sua volta basato sull’omonimo romanzo di Kyoko Mizuki.Agli inizi del Novecento due bambine, Candy ed Annie, vivono all’orfanotrofio Casa di Pony diretto da Miss Pony e Suor Maria. In seguito Annie viene adottata e Candy resta in compagnia del suo cucciolo, il procione Klin. La ragazza è triste ma un giorno incontra un bel ragazzo che lei soprannomina il Principe della Collina. Lo ritrova dopo essere stata adottata da una ricca famiglia aristocratica del posto, i Legan. Attraverso i Legan conosce la famiglia Andrew, il cui capofamiglia, il misterioso zio William, è da tempo lontano da casa. A governare casa Andrew ci pensa l’anziana zia Elroy, e Candy stringe amicizia con i suoi nipoti: Archie, Stear e il suo “principe” Anthony. Pessimi, invece, sono i rapporti con Iriza e Neal, i figli dei Legan, che la tormentano sempre. I cugini Andrew riescono a far desistere i Legan dall’intenzione di mandare Candy in Messico e la fanno adottare, invece, dalla propria famiglia. Purtroppo, Anthony rimane ucciso durante un incidente di caccia. Candy, distrutta dal dolore, ritorna alla Casa di Pony. Un inviato dello zio William la convince ad andare a Londra per studiare in un prestigioso collegio. Lì ritrova Archie, Stear e, purtroppo, anche Iriza e Neal. C’è pure la sua amica d’infanzia Annie. In più si aggiunge una nuova compagna, Patty. Incontra un ragazzo con il quale all’inizio non va molto d’accordo, ma che diventa poi molto importante per lei: Terence.

Dal 10 marzo 1980 sulle tv locali va in onda Charlotte (Wakakusa no Charlotte, 1977), da un soggetto di Shunichi Yukimuro.La piccola Charlotte vive con il padre in una fattoria nel Canada. La mamma, che lei credeva morta, era stata allontanata dal duca di Montbarn, il nonno della ragazza, ma ora stava per tornare dalla Francia quando una tempesta fa naufragare la nave su cui era imbarcata e se ne perdono le tracce. Il padre, che con una barca cercava di soccorrerla, fa una brutta fine.

Charlotte resta sola a badare alla fattoria e deve anche difendersi dalle mire della servitù del ranch, i Garson, che vogliono approfittare della situazione per impadronirsi di tutto. E dalla ricca famiglia Gordon, che ha pure mire espansionistiche. A difendere Charlotte ci sono Sandy, un ragazzo che vive insieme al nonno Melville. E c’è anche un misterioso “cavaliere” che la protegge.
Poi arriva lo zio Albert che se la porta in Francia, dicendole che la mamma era tornata indietro dopo essersi salvata. Invece era solo un inganno: la ragazza fa di tutto per tornare in Canada, dopo aver mandato a quel paese il nonno. Grazie ad alcuni nuovi amici, Charlotte riesce a incontrare davvero la mamma Simone (che poi parte per occuparsi del ranch in Canada), e a sciogliere la dura scorza del nonno che le consente di tornare a casa sua.
Qui riprendono le lotte contro i Gordon e anche il nonno, ormai ravveduto, arriva a dare una mano, ma i problemi non finiscono mai…

Dall’11 marzo 1980 sulle tv locali va in onda Daitarn 3 (Muteki kōjin Daitān 3, 1978), di Yoshiyuki Tomino.Il professor Haran Sozo crea i cyborg meganoidi per colonizzare Marte, ma questi sfuggono al suo controllo. Guidati dall’indecifrabile Don Zauker, un robot avvolto in un largo mantello e con un cervello umanoide, e dalla gelida cyborg Koros, i meganoidi si mettono in testa di sottomettere la razza umana per trasformarla come loro. I meganoidi costruiscono le grandi Macchine della morte, poste sotto il comando dei Comandanti in grado di diventare megaborg: giganteschi cyborg armati. Unica difesa dell’umanità è il figlio dello sfortunato professore, Haran Banjo, esperto nelle arti marziali e tiratore scelto. Soprattutto pilota dell’altrettanto gigantesco Daitarn 3, un robot in grado di sfruttare l’energia solare come arma. Daitarn 3 può trasformarsi anche in carro armato e astronave. Banjo ne prende il controllo attraverso l’auto volante Mach Patrol, che può trasformarsi anche in caccia aereo. Ad aiutarlo c’è il suo maggiordomo Garrison Tokida, raffinato e elegante, ma sempre pronto a scendere in campo. La bella Beauty Tachibana, figlia di un socio del padre, classica bionda svampita e prorompente. Reika Sanjo, ex agente dell’Interpol, meno appariscente di Beauty, ma altrettanto attraente. E il piccolo Toppy, un orfano salvato da Reika e Banjo. Il nostro eroe non esita un istante a lottare contro i Meganoidi, ed elimina i vari Comandanti che assumono le forme più bizzarre.

Dal 16 marzo 1980 sulle tv locali va in onda Judo Boy (Kurenai Sanshirō, 1969), tratto dal manga di Tatsuo Yoshida del 1968.Sanshiro ha perso il padre, un grande maestro di judo, ucciso da un rivale. Lo raggiunge ormai morente e trova come indizio un occhio di vetro. Giura vendetta e, a bordo della propria moto, si mette alla caccia dell’uomo con un solo occhio. Lo accompagna Ken, un piccolo orfano con un cane di nome Bobo, e viene sostenuto da Maria, una giovane fioraia.
Dal 21 marzo 1980 su Telemontecarlo va in onda Astroganga (Asutorogangaar, 1972), di Tetsuhisa Suzukawa.Charlie (Kantaro) è il figlio del professor Hoshi e di Maya, un’aliena sfuggita alla distruzione del suo pianeta ad opera di uno spietato popolo alieno, i blaster. Purtroppo i genitori muoiono per l’attacco degli alieni e il bambino si affida sia al nonno sia al robot vivente Astroganga. Con l’aiuto dei quali cerca di respingere i crudeli alieni che vogliono depredare la Terra.
Astroganga è nato da un metallo alieno “vivente” portato dalla madre Maya, ed è alimentato dall’energia di un vulcano attivo. Inoltre è dotato di propria intelligenza e prova emozioni. A sostenere Charlie c’è la sua amichetta Cindy (Rie), figlia del comandante della polizia locale, il signor Bronson (Hayakawa).

Lunedì 7 aprile 1980 su Rai Uno all’interno del programma 321 Contatto, alle 17.30, vanno in onda Le avventure di Huckleberry Finn (Huckleberry no Bouken, 1976), di Mamoru Sasaki. L’anime è ispirato al romanzo omonimo del 1884 dello scrittore americano Mark Twain.Huck, abbandonato dal padre, vive da solo in una botte. Diventa l’amico di molti coetanei, tra cui Tom Sawyer, anche se le famiglie del paese lo considerano un cattivo esempio per i loro figli.
Un giorno, mentre è alla ricerca di un tesoro dei pirati, Huck riesce a far catturare due ladruncoli che avevano rubato nel villaggio. Così la vedova Douglas convince tutto il paese ad adottarlo. Huck ci pensa un po’ e poi accetta.
Il padre si fa di nuovo vedere attirato soldi, ma il ragazzo riesce a scappare dalle sue grinfie. Durante la fuga incontra Jim, uno schiavo scappato dai padroni. I due stringono amicizia e, dopo aver costruito una zattera, iniziano un viaggio lungo il fiume Mississippi.

Dal 18 aprile 1980 sulle tv locali va in onda Kum Kum il cavernicolo (Wanpaku Omukashi Kumu Kumu, 1975), di Rin Taro.L’anime, ambientato nella preistoria, ha come protagonista il piccolo Kum Kum, figlio di Paru Paru, capo di un villaggio di uomini primitivi. La mamma, meno severa del padre, si chiama Maru Maru. Ha una sorella più grande, Furu Furu, è un fratellino più piccolo, Toru Toru.
Kum Kum vive le sue avventure in mezzo alla natura e tra i dinosauri, in compagnia della piccola Nuvoletta (Chiru Chiru), Aaron e Moki Moki. Aaron ha come fratello il forzuto Jumbo (Golon). C’è anche il Vecchio Saggio, il cui arduo compito è quello di fare da insegnante alla banda di Kum Kum.

Dal 24 aprile 1980 sulle tv locali va in onda Gackeen il robot magnetico (Magune Robo Ga Kīn, 1976), di Shinobu Urakawa e Tomoyoshi Katsumada.In un lontano passato la Terra fu invasa dal popolo alieno degli azariti, che però ebbe qualche difficoltà e per questo si rifugiò nel profondo degli oceani. Ora si sono risvegliati e vogliono dominare il mondo.
Il professor Kazuki istruisce la figlia Mai e Takeru, un ragazzo esperto di arti marziali, per pilotare il grande robot Gackeen.
Le forze nemiche sono guidate dal Comandante Brain, i cui generali spesso litigano tra loro per farsi belli agli occhi dell’Imperatore. La tecnologia degli azariti permette di combinare animali, vegetali e parti meccaniche per formare terribili mostri.
Takeru e Mai diventano “magnetici” vestendo i panni di “Plus e Minus” e salgono a bordo delle rispettive navicelle per pilotare i due minirobot Plyzer e Mighty. Quando il gioco si fa duro si trasformano invece nel robot  Gackeen, di cui fanno parte integrante.

Dal 8 giugno 1980 sulle tv locali va in onda The Monkey (Gokū no Daibōken, 1967), di Osamu Tezuka.L’anime narra, in forma parodistica, il viaggio del monaco buddista Sanso che deve recuperare alcuni testi sacri, storia raccontata nel romanzo cinese “Il viaggio in Occidente” (Saiyuki).
Il monaco è accompagnato da tre guardie del corpo: il re scimmia Sun Wukong, il maiale Zhu Wuneng e il demone fluviale Sha Wujing.
Il protagonista principale è lo scimmiotto Goku. Capriccioso, testardo e pure ex-capo di banditi. Usa un bastone magico e si sposta su una nuvoletta.
Goku accompagna il monaco Sanso in compagnia di Hakkai, un maialetto molto goloso; di Sagoyo, un vecchietto a cui interessano solo gli oggetti preziosi; e della piccola fatina Tatsuko. Insieme affrontano mostri e difficoltà varie.
Goku, man mano che avanzano nel difficile viaggio, si mette sempre più decisamente dalla parte della giustizia.

Dal 9 giugno 1980 sulle tv locali va in onda Space Robot / Getta Robot (Gettā Robo, 1972), di Go Nagai.Il professor Saotomé costruisce lo Space Robot per esplorare il cosmo. Nel frattempo si risvegliano gli esseri dell’Impero dei dinosauri, che vogliono riconquistare la Terra che avevano dominato prima di andare in letargo. Il professore ingaggia, come piloti del robot, tre ragazzi: Ryo, Hayato e Musashio. Ognuno guida un diverso veicolo volante in grado di formare tre diverse configurazioni del robot.

Ryo è il leader, con la Getta Aquila forma il Robot Getta 1, che diventa il Getta Dragon. Hayato, solitario e scorbutico, ha il Getta Giaguaro che forma il Robot Getta 2 e il Getta Rygar. Musashi ha il Getta Orso, che forma il Robot Getta 3, poi Getta Poseidon.
Musashi si sacrifica nello scontro finale contro l’Impero dei dinosauri e viene sostituito da Benkei, imbranato ma coraggioso.
Ad aiutarli c’è la figlia del professore, Mikiru, che guida l’astronave di supporto. L’Impero dei dinosauri è guidato dal Grande diavolo Uller, suo vice è l’Imperatore Gol, che ha al suo servizio il ministro Galek. Quest’ultimo realizza i Mega Zaus (dinosauri potenziati per metà macchina e per metà animali).Dopo il drammatico scontro finale e il sacrificio di Musashi, si risveglia l’Impero dei Cento demoni, che fa fuori i rimanenti dinosauri diventando il nuovo nemico.
Il nuovo leader è l’Imperatore Brai, suo ufficiale combattente è il crudele maresciallo Hidler, mentre il dottor Guller progetta e realizza i mostri meccanici.
Lo Space Robot, uscito piuttosto malconcio dalle battaglie precedenti, viene ricostruito nel più potente Getta Robot.

Dal 1 settembre 1980 sulle tv locali va in onda Peline Story (Perīnu Monogatari, 1978), per la regia di Hiroshi Saitō. L’anime è ispirato al romanzo del 1893 di Hector Malot “In famiglia”.Siamo alla fine dell’Ottocento, Edmond Paindavoine è figlio di un industriale che sposa, senza l’approvazione del padre che lo ripudia, una giovane di umili origini, Mary, da cui nasce Peline. Mentre cercano di tornare in Francia dall’India per riappacificarsi con il nonno, Edmond muore in Bosnia.
Madre e figlia proseguono da sole il viaggio su un carro trainato dall’asinello Palikare. Le due vivono svolgendo il mestiere di fotografe ambulanti. Giunte a Parigi, anche la madre, ammalatasi per il difficile viaggio, muore. Prima però rivela a Peline che il problema per il nonno non era il figlio, ma loro due, che non voleva accettare.

Peline, con coraggio, intraprende l’ultima parte del viaggio verso Maroucourt, dove si trova la sede centrale della fabbrica del nonno, decisa a conquistarne l’affetto.
Agisce con prudenza facendosi prima assumere nella fabbrica sotto il falso nome di Aulerie. Intanto il nonno Vulfran, con problemi di salute e alla vista, aspetta sempre il ritorno del figlio a cui vorrebbe lasciare i suoi possedimenti.
Peline/Aulerie lavora così bene che il nonno la promuove a sua segretaria personale. La ragazza ancora non rivela nulla di lei o di suo padre per non dare un dolore al vecchio e perché teme di essere cacciata. Infine la notizia della morte di Edmond diventa nota e Aulerie aiuta Vulfran a superare la disperazione. Tra i due nasce un sincero e profondo affetto.

Lunedì 1 settembre 1980 alle 19.15 su Rai Due va in onda Astro Robot – Contatto Ypsilon (Burokk-a Gundan IV Mashīn Burasutā, 1976), di Akira Hatta.Dalle profondità degli oceani emerge il popolo dei moguru, che vuole impadronirsi della Terra. Proviene da un pianeta situato tra Marte e Giove, che furono obbligati a lasciare prima della sua distruzione. Nei profondi abissi hanno ricostituito l’impero degli atlantidi.
A combatterli ci sono quattro ragazzi: Ylli, Ynta, Yanosh e Yshida. Grazie al loro potere Ypsilon guidano i quattro robot samurai del defunto professor Hojo, custoditi nella base del dottor Uri, che guida l’Organizzazione per la difesa mondiale.
I moguru sono guidati dalla malvagia regina Hellqueen, che dà ordini allo scienziato Zanga, incaricato della realizzazione dei mostri da combattimento, e a Gorosky, spietato comandante dell’esercito. La regina, morta in seguito a un rituale andato male, viene sostituita dalla sorella minore Sandra, non meno crudele. I quattro robot sono Terremoto Stellare, Sfondamento Galattico, Turbine Solare e Tempesta Spaziale. Il loro quartier generale è la base del dottor Uri. Il dottore adotta la figlia di Hojo, Uka, la quale manifesta una forte simpatia per Yanosh, il pilota di Tempesta Spaziale.
La mascotte della base è il robottino Picot. Yanosh, cresciuto in un orfanotrofio, scopre che sua madre era terrestre, ma il padre era un alieno moguru fuggito dal suo mondo per aiutare la Terra.

Dal 2 settembre 1980 alle 18.20 su Rai Uno va in onda Fiabe… così (Manga sekai mukashi banashi, 1976), dello studio Dax Productions. In seguito va in onda con altri titoli sulle tv private: Fiabe dal mondo, dal maggio del 1982; Racconti dal mondo, da luglio 1982; e Le più belle favole del mondo, dal 3 settembre 1983.Ogni puntata comprende due episodi che adattano famose fiabe di tutto il mondo, o la vita di personaggi storici famosi o celebri romanzi, ciascuno realizzata da diversi autori.

Dal 14 settembre 1980 sulle tv private va in onda Il fantastico mondo di Paul (Poru no Mirakuru Daisakusen, 1976), di Hirsohi Sasagawa.Il protagonista è un ragazzo di nome Paul che deve liberare l’amica Nina rapita da Belt Satan, un demone proveniente da un altro mondo. Sempre da quel mondo proviene anche Pakkun, un essere che si impossessa di un pupazzo del ragazzo trascinando tutti nel “Paese delle Meraviglie”.
Paul è in compagnia del suo cane Toppe, che nella nuova dimensione diventa quasi umano, riuscendo anche a parlare. Mentre lo yo-yo di Paul diventa un oggetto magico.

Dal 6 ottobre 1980 sulle tv locali va in onda La principessa Zaffiro (Ribon no kishi, 1967), tratto dal manga del 1953 di Osamu Tezuka.Zaffiro è una ragazza che si finge maschio per ereditare il trono del regno di Silverland. Questo anche perché il re, suo padre, ha come successore prossimo il malvagio fratello duca Duralluminium.
Il Duca, sospettando l’inganno, vorrebbe sostituire Zaffiro con il proprio figlio Plastic, viziato e sciocco. Ad aiutarlo nei suoi complotti c’è il barone Neelon, i cui piani si risolvono in altrettanti fallimenti.
Zaffiro si cala perfettamente nella parte, anche perché l’angioletto Choppy, benché imbranato, fornisce alla principessa un carattere da maschiaccio.
La principessa Zaffiro è abile con la spada, con la quale non esita a difendere i più deboli. Finisce per innamorarsi del principe del regno confinante, Franco di Godland.

Dal 6 ottobre 1980, all’interno del contenitore Ciao Ciao, sulle tv locali va in onda Kyashan il ragazzo androide (Shinzō Ningen Kyashān, 1973), di Tatsuo Yoshida e Yoshitaka Amano.Protagonista è Tetsuya, figlio del professor Azuma, uno scienziato che realizza quattro androidi per fronteggiare l’inquinamento.
Il suo modello migliore, BK1 alias Briking, è risvegliato in malo modo da un fulmine. Si ribella mettendosi in testa di distruggere la razza umana insieme ai suoi “fratelli” androidi Akubon, Sagure e Barashin. Tetsuya sceglie di diventare anche lui un’androide per tentare di salvare l’umanità. Nasce così Kyashan, aiutato dal cane Flender, dalla madre che si trasforma nel cigno-robot Swanee, e da Luna Netsuki, amica di infanzia del ragazzo. Briking scatena i suoi robot invasori tenendo prigioniero il professor Azuma per fargli costruire robot sempre più letali.

Dal 6 ottobre 1980 sulle nostre tv private va in onda Grand Prix e il campionissimo (Arrow Emblem: Grand Prix no taka, 1977), di Kougo Hotomi.Takaya Todoroki è un ragazzo che vuole correre in Formula 1, ma dopo un incidente le cose si mettono male. Il pilota Niki Lanz però lo sponsorizza per la scuderia Katori e da quel momento il giovane pilota, dopo aver ideato una nuova auto di sei ruote, mostra a tutti di che pasta è fatto. I suoi più grandi sostenitori sono l’amica Suzuko Ose e il piccolo Angoro.

Dal 16 Ottobre 1980 sulle tv private va in onda la prima serie di Star Blazers (Uchū Senkan Yamato, 1974), di Leiji Matsumoto. Seguita subito dopo dalla seconda serie e nel luglio del 1983 va in onda la terza e ultima serie.In Italia fu trasmessa la serie adattata negli Stati Uniti, con i nomi originali trasformati in nomi inglesi: Derek Wildstar (Susumu Kodai), Mark Venture (Daisuke Shima), Nova (Yuki Mori), Cap. Avatar (Amm. Juko Ozita), Sandor (Shiro Sanada) e Desslock (Soto Deslar).

La Terra è bombardata dagli alieni del pianeta Gamilon, guidati dal Supremo Desslock. Un deserto radioattivo ricopre la superficie e la popolazione si rifugia sottoterra. Dal profondo dello spazio arriva una speranza: la Regina Starsha offre il Cosmo Dna per far tornare il pianeta vivibile. I terrestri radunano un equipaggio guidato dal capitano Avatar e, a bordo dell’astronave Argo (Yamato), sono pronti a raggiungere Iskandar, il pianeta gemello di Gamilon, ma hanno solo un anno di tempo…Nella seconda serie la Terra ha ritrovato pace e prosperità. Si sono costruite nuove astronavi chiamate Andromeda e l’Argo è destinata alla pensione. Ma una voce dallo spazio avverte della minaccia di una enorme cometa bianca apportatrice di catastrofi. Si tratta della voce di Trelena, ultima sopravvissuta del pianeta Telezar distrutto dall’Impero della Cometa. L’Impero, guidato dal malvagio Principe Zodar e dalla principessa Invidia, sottomette tutti i pianeti che incontra.

Lunedì 20 ottobre 1980 su Rai Uno, alle 17.05 all’interno del programma 3,2,1, Contatto! inizia Anna dai capelli rossi (Akage no An, 1979), per la regia di Isao Takahata, basato sull’omonimo romanzo del 1908 della scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery.Triste è la vita per la piccola Anna Shirley che, rimasta orfana per la morte dei genitori a causa di una malattia, passa di famiglia in famiglia, prima di essere affidata all’orfanotrofio di Hopetown.
Un’anziana coppia di fratelli, Marilla e Matthew Cuthbert, la adottano portandola nella loro fattoria Tetto Verde. In realtà, il signor Matthew aveva chiesto un maschietto per aiutarlo nei campi, ma al suo posto arriva Anna, che è molto contenta della nuova famiglia. La sua allegria e la sua fantasia conquistano subito l’affetto del signor Cuthbert, mentre Marilla resta piuttosto delusa: ritenendo inutile la sua presenza, vorrebbe rispedirla indietro. La ragazza, però, riesce a commuovere anche la signora Cuthbert, che acconsente così a tenerla.

Anna, che ora a 11 anni, si rifugia nei suoi sogni fantastici. Sua grande amica diventa la coetanea Diana Barry.
Iscritta a scuola, conosce Gilbert Blythe, che la prende scherzosamente in giro per i capelli rossi. Anna la prende male e da quel momento nasce una forte rivalità con il ragazzo, nonostante lui si sia scusato.
Grazie a questa rivalità, Anna si impegna negli studi diventando la prima della classe. Diventa sempre più interessata ai libri e alla scrittura, e decide di laurearsi.

Dal 16 dicembre 1980 sulle nostre tv locali. all’interno del contenitore Ciao Ciao, va in onda Hurricane Polimar (Hariken Porimā, 1974), di Tatsuo Yoshida.Takeshi sembra un ragazzo svogliato, ma in realtà nasconde un segreto: possiede il Polimet, un casco speciale ricevuto da uno scienziato che gli permette di diventare il supereroe Hurricane Polimar. Il padre del ragazzo, Toragoro Onigawara, è il capo dell’Interpol e con il figlio non va molto d’accordo. Anzi, i due hanno litigato e Takeshi se n’è andato da casa andando a fare da assistente al detective privato Joe Kuruma, che si dà arie da grande Sherlock Holmes ma combina solo disastri. Con il detective collabora una ragazza di nome Teru, e si aggrega anche il “coraggiosissimo” cane San Bernardo di Takeshi, Barone.
Polimar e i suoi amici affrontano diverse bande criminali con costumi e armi ispirate agli animali.

 

 

9 pensiero su “I PRIMI ANIME IN ITALIA: DAL 1975 AL 1980”
  1. Una mia curiosità “tecnica”, Gianluca. Ma le date esatte delle programmazioni televisive di vecchi programmi, cartoni, serie, ecc, dove li trovi? Hai una collezione personale di Sorrisi e Canzoni Tv o del Radiocorriere Tv ? Oppure frequenti e ti compili blocchi e blocchi notes di date su analoghe collezioni ma custodite in qualche biblioteca? O, infine, cosa forse più semplice, sei un grande frequentatore del noto Archivio on-line del Radiocorriere tv? E’ solo una mia curiosità, da persona che come te scrive e usa espedienti simili. Grazie. Ciao.

  2. Ciao Dick73. Non solo il Radiocorriere online, ma anche (e molte volte soprattutto per quando riguarda le tv private), tutti i quotidiani online disponibili e che lo erano tempo fa (vedi in primis “La Stampa”, “L’Unità”, “La Provincia” “SceltaTv” e simili) In più, da parecchi anni (insieme ad altri appassionati) facevo (e faccio parte) di un paio di forum in cui quasi si faceva a gara ad individuare le prime tv dei vari programmi (cartoni, telefilm, sceneggiati ecc.), confrontando anche i palinsesti dei giornali che ognuno di noi aveva a casa, conservati dai “tempi antichi” (e c’erano utenti di ogni parte d’Italia, così si potevano trovare date diverse anche su varie tv locali sparse un pò ovunque, non solo Tv sorrisi e canzoni, ma anche altri simili).

  3. Danguard va anticipato al Dicembre 1978 in quanto fu trasmesso all’ interno del programma contenitore ( che io vidi all’ epoca ma di cui non ricordo il nome purtroppo) condotto da Cino Tortorella.
    Andarono in onda solo 9 episodi (1 a settimana) fino al Febbraio 1979.
    La trasmissione era prodotta dalla Lombarda tele Nova la quale poi distribuì sul territorio nazionale il programma a varie tv locali
    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0jUS1j1ayGJohWgg8mnSfy4aymhPWvwTdf8yp88w6So3LZqvwDoqj1PRwaMG4Gj1Kl&id=100051612018911

  4. Suggerirei l’ortografia “veghiano”, che è corretta laddove “vegano” non lo è né grammaticalmente né storicamente. “Veghiano/i” è anche l’ortografia usata nei libri Rai-Eri commercializzati all’epoca. Oppure, ecumenicamente, “le Forze di Vega”, “gli alieni di Vega” ecc.

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