PHANTOM SEER, UN RAGAZZA CON IL SENSO DI RAGNO

Ho un amore smisurato per i manga del settimanale giapponese Shonen Jump. Sin dall’adolescenza ho seguito le pubblicazioni di questa rivista con grande interesse, sia per quanto riguarda i capolavori sia per le opere minori.

Tra i miei manga preferiti spiccano I signori dei mostri e Uno shinigami in infermeria, due serie in cui yokai e personaggi soprannaturali la fan da padrone. Potete quindi immaginare la mia reazione al primo capitolo di Phantom Seer su Jump, letto mesi e mesi fa.
Be’, quel misto di stupore e curiosità che mi avevano catturato è tornato prepotentemente quando, qualche giorno fa, il volume ha fatto capolino anche nelle fumetterie d’Italia.

Phantom Seer è uno shonen dalle tinte horror per giovani e adulti che ruota attorno alle vicende divertenti-paurose-pericolose di Riku Aibetsu, una studentessa delle superiori che “sente” i pericoli.

Quando sta per succedere qualcosa, la studentessa sente una sorta di formicolio, una specie di “senso di ragno”, che l’avverte del pericolo imminente. Tale incredibile capacità la porta ad avvicinarsi a Iori Katanagi, uno studente considerato un giovane medium.

Nonostante le storie su di lui sembrino campate in aria, corrispondono a realtà perché Iori è davvero un medium, appartenente a una importante e potente famiglia dotata di questa facoltà. Si trova sotto la direzione della sorella maggiore, che “veglia” costantemente su di lui.

L’incontro tra Riku e Iori, voluto dal destino, porta i due studenti a scoprire le meraviglie e i pericoli di un mondo che procede al passo con il nostro, un mondo popolato da potenti e terribili spiriti.

La caratteristica peculiare di questo manga scritto da Togo Goto è l’incredibile caratterizzazione dei personaggi che, all’interno della storia, gioca un ruolo importantissimo.
Riku e Iori sono due protagonisti che entrano all’istante in contatto con il lettore, quasi come se fossero dei compagni storici.

Seppure tra loro inizialmente non sembri esserci un grande feeling, soprattutto per il caratteraccio e la svogliatezza di Iori, ben presto i due protagonisti finiscono per creare un legame profondo che aiuta entrambi a uscire dalle situazioni più pericolose nelle quali, immancabilmente, finiscono.

Le due personalità si contrastano, ma allo stesso tempo si equilibrano: Riku è la bontà d’animo fatta a persona, una ragazza pronta al sacrificio, soprattutto quando sente di essere responsabile di qualche disastro.
Mentre Iori è il perfetto opposto, un vero e proprio anti-eroe, che scende in campo solo quando si sente in pericolo personalmente o quando è la sorella maggiore a ordinarglielo (anche lei, alla fine, è una sorta di pericolo per lui).

I due personaggi, insieme a nuovi protagonisti che si affiancano capitolo dopo capitolo, muovono i loro passi in un palcoscenico piuttosto assurdo. Il mondo di Phantom Seer sembra essere visto attraverso un filtro cupo, che porta nelle storie un senso di inquietudine e di ansia tipici del genere horror.
La realtà che i protagonisti vivono è allo stesso tempo affascinante (per il lettore) e pericolosa (per loro), un connubio perfetto per una serie adrenalinica e travolgente come questa.

Non meno interessanti sono poi i disegni di Kento Matsuura: tavole pazzesche dalla costruzione sempre ben studiata danno vita a scene che bucano la pagina. Le tavole, soprattutto le doppie pagine, sono caratterizzate da un forte dinamismo e da inquadrature cinematografiche costantemente mosse.

Il design dei personaggi, poi, è di livello davvero alto. Per capirlo basta sfogliare le prime pagine, o osservare soltanto l’illustrazione che apre il primo capitolo.

La meraviglia delle meraviglie è rappresentata dal design dei mostri e degli yokai. Ci viene offerta una rappresentazione originale, diversa dai soliti canoni, caratterizzata da figure disegnate con un tratto sottile che all’occorrenza sa farsi sporco e nero come l’oscurità d’animo.

Insomma, Phantom Seer è un manga da tenere d’occhio. Una miniserie in quattro volumi che saprà farvi saltare dalla sedia.