Parasite è un film che racconta una favola nera. È la storia di un giovane emarginato che tenta di migliorare la propria condizione sociale attraverso alcuni imbrogli. Un racconto che ha la forza e la violenza delle favole dei fratelli Grimm, anche se arriva dall’oriente.

Film sudcoreano del 2019 diretto dal regista Bong Joon-ho, Parasite è stato presentato alla 72ª edizione del Festival di Cannes che si è svolta a maggio dell’anno scorso.
È il primo film sudcoreano ad aggiudicarsi la Palma d’oro.

 

Parasite ha vinto quattro Oscar

Parasite è stata anche la prima pellicola sudcoreana girata non in lingua inglese ad aver vinto il premio Oscar come miglior film. Ha vinto anche l’Oscar come miglior regia, miglior film internazionale e miglior sceneggiatura originale.

Una delle maggiori preoccupazioni dell’Accademia che assegna i premi Oscar è il politicamente corretto. Premiare un buon film sudcoreano è una dichiarazione di imparzialità.

 

Parasite: una storia sudcoreana

PARASITE, UN ERMARGINATO COREANO
Il manifesto di Parasite

 

Nel manifesto di Parasite i protagonisti del film sono fotografati con una striscia sugli occhi. La striscia nera per la famiglia Kim, che è povera. La benda bianca per la famiglia Park, che è ricca.
Queste strisce sono un simbolo della incapacità di vedere con uno sguardo attento e compassionevole.

La distanza tra poveri e ricchi nel film è incolmabile, vivono in due mondi diversi anche se si compenetrano.

 

La casa dei ricchi

I protagonisti ricchi di Parasite abitano in una villa dal design essenziale e minimalista. Il film racconta che era stata costruita da un architetto per sé. In seguito venne acquistata dai signori Park.

 

I poveri spiano i ricchi

PARASITE, UN ERMARGINATO COREANO
L’attore Song Kang-ho impersona Kim Ki-taek, l’autista-maggiordomo

 

Gli spazi aperti consentono ai poveri di vedere come vivono e che cosa fanno i ricchi. In questo fotogramma l’autista-maggiordomo Kim spia approfittando delle caratteristiche della casa.

 

Passaggi segreti

Nei castelli e le case nobiliari c’erano i passaggi segreti. Servivano ai camerieri per lavorare senza disturbare i datori di lavoro. I proprietari, a loro volta, si servivano dei passaggi che avevano fatto costruire per spostarsi senza essere spiati dalla servitù.
Nella reggia francese di Versailles un corridoio collega lo studio di re Luigi XVI alla camera da letto della moglie Maria Antonietta. Si dice che il re lo usasse perché molto timido: voleva evitare che le guardie si accorgessero che la moglie Maria Antonietta, a volte, lo respingeva.

 

Parasite, la casa dei poveri

PARASITE, UN ERMARGINATO COREANO
La casa dei poveri Kim

I Kim del film coreano vivono in un seminterrato. Hanno un sussidio statale insufficiente, si arrangiano con lavoretti saltuari e sottopagati che svolgono malamente. Non hanno nessuna prospettiva di poter salire la scala sociale anche perché non hanno i soldi necessari per studiare.
Nella fortemente meritocratica Corea del Sud il titolo di studio riveste una importanza fondamentale per trovare un buon lavoro.

 

Nei seminterrati della affollata Seul

A Seul lo spazio è limitato e gli affitti sono alti

Anche i seminterrati sono abitati: Bong Joon-ho, il regista di Parasite, rappresenta la situazione reale della sua città.

 

La pietra magica

Il giovane Kim riceve il dono una pietra di Suseok da un amico

 

Un bel giorno il giovane e povero Kim riceve la visita di un amico studente universitario. L’amico gli regala una pietra di grande valore. Gli consiglia di proporsi come insegnante di inglese della figlia dei ricchi Park. Il giovane povero lo fa. Non dimentica la sua famiglia, cercherà di portarla con sé.

 

I ricchi sono gentili

L’attrice coreana Cho Yeo-jeong interpreta la padrona di casa della famiglia Park

 

La padrona di casa, signora Park, è timida e gentile. Rappresenta l’ideale estetico coreano della giovinezza. La signora ha la pelle chiara e perfetta, occhi tondi, pettinatura da ragazza di buona famiglia. Nel fotogramma qui sopra indossa una giacca a quadretti bianchi e beige minimalista.
Non ha un vero rapporto con nessuno, tanto meno con la servitù. È presa dal suo mondo e dalle sue fantasticherie sulle straordinarie doti artistiche del figlio.
Per i cinici Kim sarà facile approfittare della sua gentilezza.

 

I Park amano l’Occidente

Il piccolo Da Song Park gioca ai pellirosse

 

I Park organizzano una sontuosa festa in giardino per il compleanno del figlio

 

I Park, innamorati di tutto ciò che è americano, organizzano una sontuosa festa in giardino per il compleanno del figlio.

 

I poveri hanno un odore strano

I ricchi Park sentono lo strano odore dei Kim

 

I Kim si fanno riconoscere come poveri ed emarginati, non per la loro incompetenza o le cattive maniere.

I ricchi Park coricati sorvegliano il figlio nella tenda indiana

 

I Kim sanno di miseria. Evidentemente si tratta di un odore inconfondibile che resta attaccato ai vestiti. I Park lo attribuiscono all’uso della metropolitana. I Park non la usano, viaggiano nell’auto guidata da Kim.

Per i signori Park l’odore di povero ha qualcosa di eccitante.

 

I Kim non si pongono limiti

I Kim fanno festa in assenza dei Park

 

I Kim non si fermano davanti a nulla. Approfittano dell’assenza dei Park per gozzovigliare nella loro casa.

 

I ricchi non vogliono assomigliare ai poveri

La signora Park mangia gli spaghetti con cubetti di filetto

 

La signora Park si fa cucinare un piatto di spaghetti dalla signora Kim. Ma li vorrà serviti con alcuni cubetti di filetto, perché gli spaghetti da soli in Corea del Sud sono considerati cibo per poveri.

 

I problemi climatici sono devastanti per i poveri

Una pioggia devastante

 

Le grandi perturbazioni influiscono in modo diverso sui poveri e sui ricchi. La pioggia torrenziale che si abbatte su Seul è uno spiacevole diversivo per i Park, mentre per i Kim è devastante. Invade completamente il seminterrato dove abitano. Devono trasferirsi con altri sfollati in una palestra.

 

I poveri non sono solidali

I poveri coreani non aiutano gli altri poveri, non fanno gruppo. Sgomitano solo per diventare i servitori dei ricchi. Odiano gli altri poveri e cercano in tutti i modi di superarli, considerandoli solo dei pericolosi concorrenti.

 

Il giovane povero

Lee Ki-woo interpreta il figlio dei Kim

Il giovane povero cerca in ogni modo di difendere la posizione che ha raggiunto.

 

La realtà intollerabile di Parasite

Il figlio dei Kim sopravvive al coma con un sorriso ebete sul viso

 

La scalata sociale senza un valido titolo di studio non è possibile. La realtà può diventare intollerabile. Si sopravvive raccontando favole e credendoci. Anche se sono favole nere. Tuttavia sono consolatorie.
Così il figlio dei Kim racconta alla gente che suo padre vive nascosto nel bunker della casa dei Park. Sogna di diventare ricco e di comprare la casa dei Park per liberare il padre e vivere insieme a lui.

A noi spettatori sorge il dubbio che la prima parte del film sia stata un sogno, una fantasia del giovane emarginato. Ci chiediamo se il suo amico gli abbia mai regalato la pietra magica.
Vorremmo sapere se il giovane Kim abbia finto di essere uno studente universitario per insegnare inglese alla figlia dei Park.
Forse non è mai uscito da quel seminterrato pieno di scarafaggi e ha sempre avuto un sorriso ebete sul viso.

 

 

 

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