Watchmen, di Alan Moore e David Gibbons, è universalmente riconosciuto come uno dei migliori fumetti mai pubblicati.
Presentato dalla Dc Comics tra il 1986 e il 1987 in una “maxi-serie” di 12 albi, poi ripubblicati in volume, ha significato uno spartiacque per i comic book dei supereroi. È merito senz’altro di una storia accattivante, di una struttura unica nel suo genere, che scava nella psiche dei personaggi.

La storia di Watchmen è centrata su una generazione di eroi alle prese con un misterioso caso di omicidio da risolvere mentre il mondo è sull’orlo della guerra atomica.

OK I WATCHMEN, MA I MINUTEMEN CHI SONO?

Lo sceneggiatore britannico voleva originariamente utilizzare alcuni supereroi caduti in disuso, per la sua opera di maggior successo. Ma poi dovette cambaire idea, come vedremo.
Se oggi sappiamo da quali personaggi Alan Moore prese ispirazione per la creazione dei suoi protagonisti, da dove derivano i Minutemen, gli eroi che, all’interno della storia, agiscono durante gli anni quaranta?

OK I WATCHMEN, MA I MINUTEMEN CHI SONO?

A chi si ispirò Moore per questa prima generazione di eroi?

 

Originali ma non troppo

Alan Moore ha sempre sostenuto che per creare un maggiore legame emotivo con il lettore voleva usare dei personaggi dei fumetti veri, in modo da dare uno shock quando mostra la vera natura di questi paladini del bene, che in realtà sono fragili, problematici e imperfetti come tutti noi.

Esattamente come aveva fatto nella sua opera precedente, Miracleman, voleva prendere un eroe dei fumetti ingenuo e infantile e trasportarlo in un contesto iperrealistico, cupo e drammatico.

In una intervista Moore ha dichiarato che inizialmente per i Watchmen era orientato a utilizzare gli eroi caduto in disuso della Mlj comics (diventata in seguito Archie Comics).

“Avevo appena iniziato a pensare di usare i personaggi di Mlj – i supereroi della Archie – solo perché non erano pubblicati in quel momento e, per quanto ne sapevo, avrebbero potuto essere disponibili. Il concetto iniziale prevedeva che la versione piuttosto scadente di Shield degli anni sessanta e settanta fosse trovata morta nel porto. E quindi probabilmente avremmo avuto vari personaggi, incluso Private Strong di Jack Kirby, che sarebbero tornati di nuovo in azione per risolvere un omicidio misterioso. Sarebbe stato un buon modo per iniziare un fumetto: far trovare morto un famoso supereroe. Man mano che il mistero si svelava, saremmo stati condotti sempre più in profondità nel vero cuore del mondo di questo supereroe, per mostrare una realtà che era molto diversa dalla sua immagine pubblica. Questa era l’idea”, ha detto Alan Moore.

Successivamente ha saputo che la Dc Comics, per cui stava lavorando, aveva ottenuto i diritti dei personaggi della Charlton Comics: la maggior parte dei quali creati da Steve Ditko. Ovvero la seconda versione (modificata) di Blue Beetle, Capitan Atom, The Question, Nightshade; più Peacemaker e Thunderbolt. Quindi scelse di adoperare loro, tanto che la prima bozza della storia l’ha intitolata “Who Killed the Peacemaker?”.

Il direttore Dick Giordano però si oppose (come abbiamo visto qui) perché voleva includere questi personaggi nell’universo della Dc Comics, e questo sarebbe stato impossibile al termine della storia che stava scrivendo Moore.

Così l’autore inglese, con il contributo grafico del disegnatore Dave Gibbsons, decise di creare dei personaggi originali per la sua storia, ma che risultassero comunque familiari, in questo modo “avrebbero suscitato una specie di eco supereroistica o di familiarità al lettore… allora avrebbero potuto funzionare”.

Blue Beetle diventa Nite Owl, Capitan Atom il Dottor Manhattan, Question è Rorscharch, Thunderbolt è Ozymandis, il ruolo di Peacemaker va al Comico e infine Nightshade viene sostituita con Silk Spectre, anche se per lei va fatto un discorso a parte (e lo faremo).

Questi personaggi sono oggi familiari anche ad alcuni di noi lettori italiani, dato che dal 1991 possiamo leggerli sulle testate della Dc Comics, prima pubblicati dall’editrice Play Press e in seguito da Planeta-DeAgostini, Lion e oggi Panini Comics.

Ma i Minutemen?…
Questo gruppo di eroi, sebbene appaiano solamente nei flashback dei protagonisti, sono comunque importanti nell’economia della storia.
Come abbiamo visto se, nel creare i Watchmen, Moore ha preso ispirazione da personaggi preesistenti, anche i precedenti Minutemen hanno avuto dei modelli su cui basarsi.

Alan Moore, come abbiamo visto, inizialmente era orientato a opzionare gli eroi della Mlj Comics, in modo particolare quelli del team dei Mighty Crusaders, personaggi forse vagamente familiari ai lettori americani nel 1986, ma per il pubblico italiano degli emeriti sconosciuti essendo inediti nel nostro Paese.

Vediamo dunque insieme da chi, con tutta probabilità, Moore ha attinto.

 

HOODED JUSTICE – THE HANGMAN

Pubblicato nel 1942 sul comic book omonimo dalla Mlj Comics, The Hangman (il Boia) era un supereroe dai metodi spicci, che andava in giro con un cappio come cintura con il quale impiccava i nemici, la maggior parte dei quali nazisti. Spesso agiva in compagnia di due sidekick: Dusty the Boy Detective e Roy the Superboy.

Per il fatto che vada in giro con un cappio al collo a mo’ di collana e una corda come cintura, per tacere del cappuccio da boia, possiamo pensare che Hooded Justice dei Minuteman sia ispirato a Hangman.

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CAPITAN METROPOLIS – THE SHIELD

Pubblicato su Pep Comics n. 1 nel gennaio 1940, The Shield (lo Scudo) è stato il primo supereroe a tema patriottico dei fumetti americani, anticipando Capitan America della Timely/Marvel di più di un anno.

Come abbiamo visto, Alan Moore inizialmente voleva utilizzare Shield nel ruolo poi andato al Comico, ovvero l’eroe trovato morto da cui iniziare la storia. Per cui è chiaro che volesse utilizzarlo.

Shield era un supereroe dotato di forza e invulnerabilità, al contrario di Capitan Metropolis che era del tutto privo di superpoteri, ma a parte questo, per il tipo di maschera, colori utilizzati e richiami patriottici, sono palesi le somiglianze tra i due.

Pep Comics era una rivista antologica che spesso pubblicava anche le avventure di Hangman, e non di rado i due eroi apparivano insieme nelle copertine.
Questo potrebbe avere ispirato il legame tra Cap Metropolis e Hooded Justice: in Watchmen viene più volte detto che i due erano omosessuali e avevano una storia segreta.

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MOTHMAN – THE FLY

The Fly (la Mosca), creato da Joe Simon e Jack Kirby nel 1959, è stato un personaggio di scarso successo, ma che ha lasciato il segno.

Al secolo Tommy Troy, The Fly era un supereroe che poteva aderire alle pareti con le mani e aveva la forza proporzionale di un milione di insetti.
Se a questo aggiungiamo che era un orfano cresciuto dagli zii, di cui uno si chiamava Ben, sono certo che farà suonare qualche campanello nella testa di molti.

Infatti The Fly fu senz’altro la base su cui Stan Lee e Steve Ditko si ispirarono per la creazione di Spider-Man dopo che la proposta di Jack Kirby per un eroe chiamato Spider-Man venne rifiutata perché troppo simile a… The Fly.

Dalle ali artificiali e gli occhiali da aviatore è facilmente deducibile come The Fly, poi membro dei Mighty Crusaders della Mlj, sia stato la fonte d’ispirazione per Mothman dei Minutemen.

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SILHOUETTE – MISS FURY

Qui abbiamo parlato di Miss Fury, l’eroina della Golden Age creata da June Tarpè Mills per alcuni quotidiani, distribuita dalla Bell Syndacate.

In realtà quanto ipotizziamo è solo una deduzione, dato che Alan Moore non ha detto nulla in proposito. Entrambe le eroine vestono di nero, hanno una certa carica sensuale e alcuni atteggiamenti sadomaso-bondage, che abbondavano nelle pagine di Miss Fury (come in quelle di Wonder Woman).

Miss Fury venne bandita da alcuni quotidiani quando in una storia apparve in bikini, suscitando l’indignazione dei benpensati dell’epoca. La stessa cosa accade nelle pagine di Watchmen a Silhouette, che viene cacciata dai Minutemen in quanto si viene a sapere che ha una relazione con una donna.

Miss Fury ha fatto da modello per altre due celebri eroine: John Romita Sr. e Frank Miller hanno riconosciuto di essersi ispirati a lei per modellare la nuova Vedova Nera e la Catwoman apparsa in Batman: Anno Uno.

 

DOLLAR BILL – PRIVATE STRONG

Di Dollar Bill si sa poco perché è deceduto molto prima degli eventi narrati in Warchmen e non dice neppure una battuta durante i flashback.
Morì in circostanze tragicomiche, in quanto il suo mantello rimase impigliato nelle porte girevoli nella banca per la quale lavorava, dando il tempo ai rapinatori di sparagli (dettaglio citato anche nel film Gli Incredibili della Pixar).

Per i colori vistosamente patriottici e il fatto che fosse un agente di un ente privato (la National Bank) ci fa dedurre come la sua fonte d’ispirazione sia Private Strong, eroe creato nel 1959, sempre per la Mlj, da Jack Kirby e durato una manciata di numeri.
Sulle pagine di The double life of Private Strong, tra l’altro, vennero pubblicate le prime storie di The Fly.

Come abbiamo visto in apertura, nella prima bozza di Watchmen Private Strong doveva essere uno dei protagonisti della storia, che tornava in azione per indagare sull’omicidio di The Shield.

 

NITE OWL 1 (HOLLIS MASON) – BLUE BEETLE 1 (DAN GARRETT)

Il secondo Nite Owl è ispirato da Ted Kord, il secondo Blue Beetle (come abbiamo visto qui), mentre il suo predecessore è preso dall’originale Blue Beetle, Dan Garrett. Il cui costume, a parte i colori, è molto simile.

SILK SPECTRE – NIGHTSHADE / PHANTOM LADY / BLACK CANARY

L’altra eroina dei Minutemen, Silk Spectre (Spettro di Seta), merita un approfondimento. Inizialmente, come tutti i personaggi di Watchmen, il suo modello di riferimento era un’eroina della Charlton Comics, Nightshade, creata da Steve Ditko su Capitan Atom e di fatto sua partner e interesse sentimentale. La stessa cosa che Laurie Juspeczyk, la seconda Silk Spectre, è per il Dottor Manhattan.

Ma Moore ha sempre trovato Nightshade “noiosa” e poco stimolante, per cui, venuta a cadere l’idea di utilizzare personaggi preesistenti, sceglie di modellare la sua nuova eroina su altri personaggi, in particolare sulla provocante Phantom Lady della Quality Comics (anch’essa integrata nell’universo Dc in Crisi sulle Terre infinite) e soprattutto da Black Canary.

Di quest’ultima in particolare ha preso due caratteristiche: le calze a rete, marchio di fabbrica del personaggio, e il fatto che passi l’alias di madre in figlia.
Anche Black Canary era un’identità che si tramandava da una generazione all’altra.
La prima Black Canary, Dinah Drake, agiva durante la Golden Age insieme alla Justice Society.

Dopo Crisis hanno stabilito che sua figlia, Dinah Lauriel Lance, la compagna di Green Arrow e membro della Justice League, ne avesse preso il manto e continuato l’opera.
Questo dettaglio è stato cancellato dopo i vari reboot dell’universo Dc, in cui Dinah Lance è l’unica Black Canary esistente.

 

“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, l’enunciato sulla Fisica di Antoine-Laurent Lavoisier funziona anche per i supereroi.

 

 

 

2 pensiero su “OK I WATCHMEN, MA I MINUTEMEN CHI SONO?”
  1. Bellissimo excursus su una delle opere più belle e complesse dei “FUMETTI” (a me piace chiamarli così). Ho trovato l’articolo non solo interessante ma anche molto originale, e di questo ringrazio l’autore. Non posso che sottolineare quanto tutto il mondo dei supereroi affondi le sue radici nella fantasia dei grandi geni del passato.

  2. Interessantissimo articolo con riferimenti a vecchi personaggi mai apparsi in Italia. Bravo.👏 Io amo poter scoprire i vecchi personaggi della Golden Age

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