Natale e fantascienza sembrerebbero un binomio poco praticato. Ci sono però grandi autori che hanno scritto racconti sull’argomento. Vediamo prima alcuni dei più famosi per arrivare, poi, a un racconto ricordato da pochi e che del Natale dà una definizione sorprendente.

Carlo Fruttero e Franco Lucentini (a cura di): “Il secondo libro della fantascienza” (Einaudi, “Fuori collana”, 1961). Contiene la prima edizione italiana di “La stella” di A.C. Clarke

Tra i più noti spicca La stella (The Star, 1955) di Arthur C. Clarke, l’autore che tutti conoscono per il Ciclo di odissea nello spazio; sul soggetto del primo volume a cui seguì il romanzo omonimo si basa il film di Stanley Kubrik, Odissea nello spazio 2001. Durante la spedizione verso un lontano ammasso stellare alcuni esploratori spaziali trovano i resti di una civiltà antichissima distrutta dall’esplosione del suo sole, che ha voluto conservare testimonianza della sua pacifica e avanzata cultura portando documentazione e reperti sul pianeta più lontano del loro sistema solare. Uno dei protagonisti, un gesuita che svolge mansione di astrofisico a bordo, è lacerato da una profonda crisi di fede. Sarà decisivo quello che scoprirà in questa missione per risolvere il suo dubbio fondamentale.

Frederick Pohl: Processo al domani – Galassia 53 (La Tribuna, 1965). Contiene la prima edizione italiana di “Buon Compleanno, caro Gesù”

Famoso è anche il racconto Buon Compleanno, caro Gesù (Good Birthday, Dear Jesus, 1956) di Frederick Pohl, uno degli autori che fu apripista nella cosiddetta fantascienza sociologica. La sua, infatti, è una storia satirica in cui viene preso di mira il consumismo commerciale e pubblicitario che ruota intorno alla festività, portato a un livello parossistico molto realisticamente anticipatorio della situazione attuale.

Isaac Asimov: Asimov Story n. 3 (Mondadori, 1973; Urania, le Antologie 629). Contiene la prima edizione italiana di “Natale su Ganimede”

Non meno importante per il nostro argomento è Natale su Ganimede (Christmas on Ganymede, 1942) di Isaac Asimov, un racconto in cui l’umorismo impera, elemento di cui l’autore spesso si è servito con sapienza durante la sua carriera di scrittore. Su Ganimede, satellite di Giove, c’è una colonia umana che fa capo a una compagnia commerciale e che si serve del lavoro degli autoctoni, esseri di una certa intelligenza chiamati ossies perché somiglianti a struzzi, per sfruttare giacimenti di un materiale molto richiesto sulla Terra. Capita che uno dei protagonisti, un giorno, parli del Natale agli ossies, i quali ne restano profondamente incuriositi. Ma la rivelazione causerà parecchi problemi alla compagnia.

NATALE E FANTASCIENZA, UN RACCONTO DIMENTICATO
Gianfranco De Turris: Il silenzio dell’universo (Solfanelli, 1988)

“Un racconto si scrive non soltanto perché si ha un’idea ‘fantascientifica’ ma anche perché si ha qualcosa di meno superficiale da dire.” Così, nell’antologia Iperuranio (Delos Digital, 2018) curata da Andrea Tortoreto, si esprime Gianfranco De Turris, giornalista, saggista, scrittore e critico luminare di letteratura fantastica, per introdurre uno dei due suoi racconti contenuti, che a noi interessa per l’argomento natalizio, fra i dodici di autori diversi che la pubblicazione contiene: si tratta di Natale su Miranda, conosciuto anche come Il silenzio dell’universo.

Il racconto fu scritto nel 1964, quando l’autore era solo ventenne ma, per le particolari modalità grafiche con cui era stato costruito, uscì in versione ridotta con il primo titolo per ben tre edizioni: in Folla I, una rara e introvabile edizione del 1966; in Destinazione uomo. Tendenze della SF italiana (“Galassia 113”, La Tribuna, 1970) e Destinazione uomo Amore a quattro dimensioni (“Bigalassia 15”; La Tribuna, 1973). Solo nel 1988 fu pubblicato in versione integrale nel volume antologico personale di De Turris Il silenzio dell’universo (“Minas Tirith, 6”, Marino Solfanelli Editore, 1988). L’ultima edizione esistente è quella sopra nominata di Delos Digital.
La storia racconta di un cosmonauta che per motivi di studio risiede da solo su Miranda, uno dei satelliti di Urano tra le cinque lune maggiori. In un paesaggio desolato e oppresso dal silenzio, all’avvicinarsi del Natale accende la radio e quando riceve “i soliti canti tradizionali, antichi e nostalgici … le solite frasi, i soliti auguri, le solite cose” cade in una profonda crisi di solitudine, pur avendo scelto volontariamente quella totale reclusione dall’umanità. Ma c’è un Essere che gli tiene compagnia, un’entità telepatica antichissima e nativa di Miranda, di natura fisica seminconsistente, con la quale comunica regolarmente. L’Essere tenta di capire il motivo della sua crisi e nasce un dialogo profondo tra due esseri che nulla hanno in comune se non…

NATALE E FANTASCIENZA, UN RACCONTO DIMENTICATO
Marzio Tosello (a cura di): Un fantastico Natale. 31 Natali alieni (“Fuori Collana”, Arnoldo Mondatori, 1988)

Un paio dei racconti più sopra sono contenuti nella bella antologia curata da Marzio Tosello che raccoglie ben 31 racconti a carattere natalizio, per lo più di genere fantascientifico, ma anche orrorifico o noir, sia di autori relativamente moderni che classici: riporta infatti anche Un albero di Natale (A Christmas Tree, 1850) di Charles Dickens che, per la natura fantasmagorica del racconto, rientra nel genere fantastico e Il banchetto di Natale (The Christmas Banquet, 1843) di Nathaniel Hawthorne, l’autore dello splendido romanzo La lettera scarlatta.
L’antologia è Un fantastico Natale. 31 Natali alieni, pubblicata da Arnoldo Mondatori nel 1988 (“Fuori Collana”).

Gianni Rodari: “Il pianeta degli alberi di Natale” (Einaudi, 1962

Un altro italiano ha scritto un libro dove fantascienza e il tema natalizio si intrecciano. Negli anni Sessanta il grande cantastorie e scrittore Gianni Rodari diede alle stampe Il pianeta degli alberi di Natale (Einaudi, 1962). La copertina e le illustrazioni furono disegnate da Bruno Munari.

Libro per ragazzi e per tutti gli adulti che non hanno perso il loro senso di bambino, racconta di un pianeta dove tutti i giorni è Natale.
Il capitano di un’astronave raccoglie un naufrago, è un bambino che di nome fa Marco, “un brunetto col ciuffo in mezzo agli occhi, vestito di un pigiama rosso”. Gira che ti rigira, mentre l’astronave sta per approdare sul misterioso pianeta, Marco scopre che il capitano non è un terrestre.
Scritto nella maniera fantasiosa di Rodari, al racconto vero e proprio l’autore aggiunge una seconda parte con precise informazioni sulla geografia e le tradizioni degli abitanti alieni, alcune poesie e… una “Raccolta quasi completa dei cartelli e degli avvisi copiati sul pianeta”. Meglio leggerne almeno un paio prima di andarlo a visitare.

È PERMESSO GIOCARE NELLE AIUOLE,
COGLIERE I FIORI, SDRAIARSI AL SOLE,
ARRAMPICARSI SUI PINI.
(I VIGILI SONO PREGATI
DI AIUTARE I PIÙ PICCINI).

AVVISO AI SIGNORI SERI:
NEI GIORNI DI FESTA
SIETE PREGATI DI CAMMINARE
SULLE MANI E SULLA TESTA.

NATALE E FANTASCIENZA, UN RACCONTO DIMENTICATO
Autori vari: Il primo libro delle metamorfosi (“Urania, Le Antologie, 482”, Mondadori, 1968)

E veniamo ora al racconto di cui ho accennato all’inizio.
Negli anni Sessanta la collana Urania di Mondadori pubblicò Il libro delle Metamorfosi, suddiviso in tre volumi, i primi due dei quali vennero dati alle stampe nel 1968 e il terzo l’anno dopo, nel 1969.
Le tre raccolte contengono racconti di maestri del genere letterario fantascientifico e fantastico che si misurano con il tema metamorfico, mutante, o comunque ciò che è inerente a una trasformazione.

Il racconto di apertura della prima raccolta antologica, Il primo libro delle metamorfosi, è Il pianeta dei finti (Planet of Fakers, 1966) dello scrittore scozzese J. T. McIntosh, il cui vero nome era James Murdoch MacGregor (1925-2008). Un autore reputato di buona letteratura di genere soprattutto nei romanzi e nei racconti degli anni Cinquanta e Sessanta. Il racconto esce in questa antologia per la prima volta in Italia e avrà altre ristampe in successive edizioni con il titolo di Il pianeta dei simulatori o Il pianeta dei falsi.

In questa storia il tema natalizio assume un connotato sorprendente e fonte di una non comune riflessione che, vista con gli occhi di oggi, si rivela molto attuale.
Una spedizione umana fonda una colonia su un pianeta deserto dove l’atmosfera non è respirabile, stanziandosi così all’interno di una cupola. Ma pare che qualcosa non vada per il verso giusto perché la scena si apre su una situazione grottesca in cui un ometto grasso entra in una stanza, pieno di paura e vergogna, a cui viene ingiunto di denudarsi e di sottoporsi ad alcuni esami. La stessa cosa si ripete con altri, dopo di lui. Nessuno ha il permesso di riprendere i propri vestiti e, anzi, tutti sono costretti a girare nudi per la base. Sembra proprio che l’ordine del buon senso sia sovvertito. Che cosa sarà successo?
Non ci resta che leggere la storia ma, per chi non fosse in grado di procurarsela in questa edizione o un’altra, il Centro Turistico Studentesco Basilicata lo ha caricato nel suo sito a questo link.

Quest’anno ci ha lasciato per sempre un nostro redattore, Pietro Zerella, amante e grande conoscitore del fumetto. Una volta scrisse un bel racconto fantastico che vogliamo riproporre in questa occasione. Non è strettamente fantascientifico, ma gli eroi stessi lo sono: scaraventa in un clima di superba e commovente magia, ed è crudele quanto lo può essere in alcune occasioni la verità. Si intitola Gli ultimi doni di Natale degli eroi dei fumetti.

La redazione augura a tutti i lettori fantastiche letture e buone feste natalizie!

 

 

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2 pensiero su “NATALE E FANTASCIENZA, UN RACCONTO DIMENTICATO”
  1. Grazie a Tea Blanc per le colte informazioni e al Centro Turistico studentesco della Basilicata per aver scaricato uno di questi stavaganti racconti sul Natale.
    Io, che non so camminare sulle mani e sulla testa coi piedi jn alto e sarà difficile lo impari per l’occasione, proverò a leggere digitale

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