Namor il Sub Mariner è il più vecchio supereroe lanciato dalla Marvel Comics, all’epoca nota come Timely, che continua a essere pubblicato anche oggi, in qualche modo.
Scritto e disegnato nel 1939 da Bill Everett, Sub-Mariner esce su Marvel Comics n. 1, dopo che alcuni mesi prima era apparso su Motion Picture Funnies Weekly un albo-omaggio distribuito nei cinema, i cui diritti sono stati comprati da Martin Goodman, un editore di pulp che ha deciso di sfondare nel promettente settore dei comic book.
Al personaggio, ispirato al poema “La Ballata del vecchio marinaio” dello scrittore inglese Samuel Taylor Coleridge, Everett ha dato il nome “Namor” scrivendo al contrario la parola “Roman”, anche se nella testata scrive il soprannome Sub-Mariner.

 

Sub-Mariner nella Golden Age

Namor è figlio del capitano americano Leonard McKenzie e della principessa subacquea Fen.
Mentre viaggia a bordo di una nave rompighiaccio verso il Polo, il capitano incontra la giovane donna acquatica che sta spiando gli umani per conto del re degli abissi. Tra i due sboccia l’amore, dal quale nasce Namor, un bambino dalla pelle rosa come i terresti, ma allo stesso tempo erede al trono degli uomini acquatici.
Namor è una creatura ibrida, in grado di respirare in entrambi gli elementi, inoltre ha la capacità di volare grazie a due minuscole ali alle caviglie.

NAMOR IL SUB-MARINER, PRIMO SUPEREROE MARVEL

Le capacità di Sub-Mariner permettono di combattere sulla terra, in acqua e in aria.
Namor è dotato di forza sovrumana: i suoi poteri diminuiscono man mano che sta lontano dall’acqua, fino quasi a sparire.
Nelle prime storie, Sub Mariner appare come un nemico dell’umanità che attacca le coste terrorizzando gli abitanti della superficie, ma il fatto che combatta in difesa del proprio popolo gli vale la simpatia dei lettori.
Pur non avendo un successo eccezionale, la Dc Comics decide di creare l’omologo Aquaman, che, grazie al recente film, oggi è diventato più celebre.
Sub-Mariner è protagonista di uno dei primissimi crossover tra supereroi: quando inonda i grattacieli dell’isola di Manhattan combatte la Torcia Umana di Carl Burgos, su Marvel Comics Mistery n. 9.

NAMOR IL SUB-MARINER, PRIMO SUPEREROE MARVEL

Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, anche Sub Mariner combatte le forze dell’Asse. Finisce per unirsi alla Torcia, a Capitan America e altri supereroi nell’All Winner Squad, lo Squadrone dei Vincitori.

NAMOR IL SUB-MARINER, PRIMO SUPEREROE MARVEL

Alla fine degli anni quaranta, e la caduta in disgrazia dei supereroi, anche per Sub-Mariner cessano le pubblicazioni. Che vengono riprese nel 1954, anche per l’opzione hollywoodiana riguardo a una possibile serie televisiva (che non si farà mai), ma dopo pochi numeri l’albo chiude nuovamente. (Per altri particolari su Bill Everett e il Sub-Mariner della Golden Age vedi qui – NdR).

 

Il terzo ritorno di Namor

Nel numero 4 dei Fantastici Quattro, Stan Lee e Jack Kirby recuperano il vecchio eroe riciclandolo come avversario del team.
Nella storia, Johnny Storm, la nuova Torcia Umana, incontra casualmente in un ostello un vagabondo barbuto che soffre di amnesia. Usa la sua fiamma per togliergli la barba, scoprendo che si tratta di Sub-Mariner e lo aiuta a recuperare la memoria immergendolo nell’oceano. Namor nuota fino alla sua città subacquea, quando la vede distrutta dagli uomini di superficie decide di vendicarsi sugli abitanti di New York.

NAMOR IL SUB-MARINER, PRIMO SUPEREROE MARVEL

Solo con grande sforzo i Fantastici Quattro impediranno al principe Namor di creare troppi danni. Sub-Mariner incrocia altre volte il quartetto. Lee e Kirby ne fanno un controverso antieroe: è arrogante, aggressivo e sempre sul piede di guerra, ma ha anche sentimenti nobili, come un forte senso della lealtà. Susan Storm, la Ragazza Invisibile, ne è attratta, anche se alla fine sposa Reed Richards.

Sub-Mariner compare anche su altre serie, come quelle dei Vendicatori e degli X-Men, alleandosi con criminali, per esempio il Dottor Destino o Magneto. Alleanze di breve durata, in quanto Namor è fondamentalmente buono.

Tra le imprese passate alla storia sono da menzionare quelle su Avengers n. 4 e Daredevil n. 7. Nell’albo dei Vendicatori, Namor incontra alcuni eschimesi che pregano un irriconoscibile uomo congelato. In uno dei suoi soliti accessi di ira, Namor prende il blocco di ghiaccio e lo scaglia in acqua.
La corrente lo trasporta verso acque più calde e, una volta sciolto il ghiaccio, i Vendicatori scoprono il corpo in animazione sospesa di Capitan America, il più celebre eroe della Timely/Marvel.

NAMOR IL SUB-MARINER, PRIMO SUPEREROE MARVEL

Nell’episodio che lo riguarda, Devil usa tutta l’abilità di cui dispone per cercare di fermare la furia distruttrice di Sub-Mariner. Perde clamorosamente, eppure non cede: anche quando cade a terra tenta di bloccare l’inarrestabile Sub Mariner afferrandogli una caviglia. Mostrando ancora una volta dignità e fierezza, prima di andarsene Namor si complimenta per il suo coraggio.

NAMOR IL SUB-MARINER, PRIMO SUPEREROE MARVEL

 

Da eroe solitario a membro dei Difensori

Nel 1965 riprendono finalmente le sue avventure, scritte da Stan Lee e disegnate da Gene Colan, su Tales to Astonish n. 70 (l’albo “antologico” è per metà dedicato a lui e per metà a Hulk: una decina di pagine ciascuno).
Dal 1968 al 1974 a Sub Mariner viene dedicata una testata sua, con storie di una ventina di pagine scritte da Roy Thomas e disegnate da John Buscema e altri. Gli episodi di John Buscema, in particolare, sono probabilmente quelli più suggestivi del personaggio.

NAMOR IL SUB-MARINER, PRIMO SUPEREROE MARVEL

Ambientate principalmente nel regno sottomarino di Atlantide, queste storie vedono Namor affrontare i rivali del trono di Atlantide, o sono dedicate alla ricerca di manufatti dotati di poteri particolari come il tridente di Nettuno e la Corona dei serpenti.

Nella serie appaiono nemici come lord Krang, Birrah, Lyra, Attuma, lo Squalo Tigre e i comprimari Namora, Stingray e l’amata Lady Dorma. Quest’ultima è protagonista di un momento tragico che segnerà per sempre Namor, quando viene uccisa da Lyra per vendetta verso di lui.
La morte di Lady Dorma anticipa di due anni la dipartita di Gwen Stacy sull’Uomo Ragno, e pur non avendo lasciato un’impronta altrettanto profonda nel mondo dei comics fu un grande colpo di scena.

Una delle ultime run di Sub-Mariner vede il ritorno del creatore Bill Everett fino alla sua morte avvenuta nel 1973, il quale distacca abbastanza il personaggio dall’universo Marvel.
Neanche l’estremo tentativo di dare a Sub-Mariner un costume da “supereroe” riesce a impedire la chiusura della testata.

Nel 1971, Namor è tra i fondatori dei Difensori, il “non gruppo” ideato da Roy Thomas, composto all’inizio da eroi storicamente solitari come Hulk, il Dottor Strange, Sub-Mariner stesso e Silver Surfer.

NAMOR IL SUB-MARINER, PRIMO SUPEREROE MARVEL

Questo insolito team ha più successo delle avventure in solitaria di Sub-Mariner, dato che la prima serie dei Difensori continuerà fino al 1986 (anche se nel frattempo Sub-Mariner e gli altri fondatori lasceranno il gruppo).

Sempre Roy Thomas, attraverso un’operazione di “retro continuity”, ispirandosi al gruppo All Winner Squad dal 1975 al 1979 rinarra le storie ambientate nella Seconda guerra mondiale di Sub-Mariner, Capitan America e la Torcia Umana originale, nel gruppo degli Invasori, un team che combatte i nazisti in Europa negli anni quaranta.

 

I Vendicatori e il rilancio di John Byrne

Dopo la chiusura della sua testata nel 1974, Sub Mariner continua comunque a rivestire un ruolo importante all’interno dell’universo Marvel, continuando a comparire come comprimario di lusso in altre testate, per esempio in quella del gruppo canadese Alpha Flight ideato da John Byrne. Tanto che convola a nozze con una eroina del gruppo, Marinna, creatura anfibia come lui, ma di origine aliena.

Negli anni ottanta lo sceneggiatore Roger Stern lo utilizza nei Vendicatori. Dopo aver abdicato dal trono di Atlantide, Namor trova ospitalità e un nuovo scopo nella vita nella squadra di supereroi che un tempo aveva combattuto, su invito del suo vecchio compagno d’armi Capitan America.

Il Namor di questo periodo è più tranquillo e riflessivo rispetto al personaggio degli esordi, cerca di fare ammenda per la cattiva fama dovuta ai suoi scatti d’ira.
Durante questo lungo ciclo di storie, Namor vede il suo rapporto con Marinna naufragare, in quanto la sua natura aliena prende il sopravvento trasformando l’innocente ragazza in un mostro “leviatano”. Namor è costretto a sopprimerla, dopodiché lascia il gruppo per vagabondare negli oceani.

Sub-Mariner è uno dei personaggi cardine del maxi crossover del 1989 “Atlantide Attacca!”. I sacerdoti lemuriani, nemici degli atlantidi, portano in vita il dio serpente Set, richiedendo le forze congiunte dei Vendicatori e dei Fantastici Quattro per sconfiggerlo.

Da qui John Byrne riprende il personaggio nel 1990, cominciando una serie che rivede in chiave completamente nuova questo celebre eroe. Intanto mette nella testata il nome Namor, non più il soprannome Sub-Mariner.
Byrne, diversamente dalla serie classica di venti anni prima, non focalizza la storia nei fondali marini e si discosta totalmente dalle atmosfere vagamente fantasy. Sposta Namor in superficie, al centro della moderna New York, mettendolo alle prese con ben altri “squali”, quelli di Wall Street.

Namor abbraccia la causa della lotta all’inquinamento. Utilizzando agli antichi tesori trovati nelle profondità marine fonda la Oracle, una istituzione dedicata alla salvaguardia dell’ambiente.
Ad aiutarlo, la cugina Namorita, anch’essa mezza atlantidea, e la famiglia Alexander, ovvero l’oceanografo Caleb e la sua bella figlia Carrie.

Tra i nuovi avversari di Sub Mariner ci sono la coppia formata dai fratelli Desmond e Phoebe Marris, ricchi rampolli dell’alta finanza e dagli atteggiamenti apparentemente incestuosi. Il primo cerca di manipolare Namor andando incontro a una brutta fine, la seconda finisce con innamorarsi del nostro eroe e diventare sua alleata.

Byrne approfitta della serie di Sub Mariner per riportare in vita alcuni personaggi del Marvel Universe, come l’inglese Spitfire, un’eroina della Seconda guerra mondiale creata da Roy Thomas sugli Invasori, e soprattutto Iron Fist, personaggio degli anni settanta morto malamente al termine della sua serie.

Gli scatti d’ira di Namor vengono spiegati così da John Byrne: essendo per metà umano e metà atlantideo, deve cercare di mantenere costante il livello di ossigeno contenuto nel sangue, trascorrendo abbastanza tempo sia in acqua sia sulla terra ferma. Lo sbalzo di questi valori sarebbe la motivazione delle sue crisi di rabbia.

Byrne scrive e disegna la serie per 25 numeri, poi il compito passa a Bob Harras (testi) e Jae Lee (disegni) fino alla chiusura.

Namor si unisce poi brevemente ai Fantastici Quattro, nella storia dedicata alla ricerca dello scomparso Reed Richards.
In questo periodo (siamo a metà degli anni novanta) Namor come tanti altri personaggi, tra cui Superman, ha i capelli lunghi come va di moda all’epoca, spesso raccolti in una coda.

 

Namor negli anni Duemila

Sebbene le sue serie regolari hanno sempre stentato un po’ nelle vendite, finendo per chiudere, Namor è una presenza costante all’interno dell’universo Marvel. Brian Micheal Bendis, per esempio, ci racconta che Namor è un membro degli Illuminati, un gruppo segreto che gestisce in maniera clandestina alcune gravi crisi del Marvel Universe, all’oscuro del resto della comunità di eroi.
Oltre a Namor ne fanno parte Iron Man, Mister Fantastic, Dottor Strange, il professor Xavier e l’inumano Freccia Nera.

La serie degli Illuminati, uscita dopo l’evento Civil War, si concentra spesso su storie ambientate nel passato Marvel, ma tratta anche di situazioni del presente, come quando il gruppo decide di bandire Hulk dalla Terra. Namor è l’unico a opporsi, arrivando alle mani con Iron Man e di fatto sciogliendo il gruppo.

In seguito veniamo a sapere che una versione “oscura” di questi Illuminati è capeggiata da Norman Osborn (Goblin) ed è composta da Loki, Dottor Destino, Emma Frost e il re del crimine Hood.

Quando la Marvel decide che Sub-Mariner ha una natura mutante, dati i sui poteri che non si spiegherebbero con la semplice unione tra un terricolo e un’acquatica, lo fa unire alla squadra X-Men Red, che aiuta durante lo scontro con i Vendicatori chiamato AVX (acronimo di Avengers vs X Men).

Nel 2008, Namor è protagonista di una curiosa miniserie di successo e apprezzata dalla critica: “Abissi”.

La storia, ambientata nei lontani anni trenta, vede il professor Stein, abituato a screditare in modo scientifico le leggende metropolitane come quella del bigfoot, accettare una missione in un sottomarino per confermare o smentire l’esistenza di Atlantide. Ma la sua, oltre a una discesa negli abissi, diventa anche una discesa nella follia.

Namor in questa storia appare poco, ma la sua presenza permea il racconto in modo inquietante: come un “uomo nero” o un mostro mitologico, terrorizza i superstiziosi marinai che si stanno avvicinando lentamente al suo territorio.
Scritto da Peter Milligan e illustrato da Esad Ridic, “Namor: Abissi” è forse più vicino a un romanzo di Jules Verne che a un fumetto di supereroi.

Sebbene non sia più al centro di un progetto stand alone, Namor continua a essere un personaggio di grande importanza nel mondo Marvel.
Attualmente i Marvel Studios stanno contendendo alla Universal i diritti cinematografici sul personaggio, dato che questa compagnia li ha acquistati anni fa. Le trattative sarebbero a buon punto, tanto che rumors in Rete (non confermati) vorrebbero proprio Namor come avversario di Pantera Nera nel suo sequel previsto per il 2022.

Al momento non sappiamo se questo avverrà, ma è ovvio aspettarsi, in tal caso, un rilancio in grande della testata di Namor.

 

 

 

3 pensiero su “NAMOR IL SUB-MARINER, PRIMO SUPEREROE MARVEL”
  1. Pare che Namor sia cambiato notevolmente, diventando anche un assassino, fa uccidere da degli squali Stingray. Mi dispiace vedere che un personaggio che consideravo un valoroso eroe, sia come Invasore, sia come Avenger che come X-Man, sia diventato negativo. Spero ardentemente che la Marvel lo riabiliti a quello che era una volta!

  2. Mi permetto di segnalare il lavoro di Marie Severin sul personaggio. La cartoonist aveva sacrificato il testone piatto della caratterizzazione di Everett – che Gene Colan non sopportava perchè a suo dire non era uno chassis da eroe positivo – e ne aveva fatto un Diabolik muscoloso e biotto che nuotava e si muoveva in modo realistico nelle profondità oceaniche. Una curiosità: Ramona Fradon – una delle altre poche disegnatrici di supereroi del tempo – per Mamma DC si occupava di Aquaman e da qualche parte in rete è possibile vedere uno sketch in cui le due signore della matita ritraevano i due re di Atlantide.
    Sono troppo pigro per andare a controllare, ma mi pare che Jae Lee abbia esordito quando al timone di Namor era ancora Byrne. Poi ha passato la palla a Bob Harras. Le storie di Byrne e di un giovanissimo e stiloso e derivativo – clone di Bill Sienkiewicz, ma frullato con tratto che di lì ha poco avrebbe avuto lo X Factor di Larry Stroman – sono state pubblicate sullo X-Marvel di Play Press. Le storie di Harras/Lee in due volumetti Marvel Italia.

  3. Questa di Stingray non la sapevo, comunque secondo Wikipedia è sopravvissuto.
    Degna di nota, su Sub-Mariner, anche la miniserie del 2003-2004 scritta da Bill Jemas ed Andi Watson, ambientata nei primi anni venti: nessun altro personaggio Marvel, nessun incrocio narrrativo, niente di niente, solo una storia interessante.

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