Mrs. Doubtfire (1993), a voler essere brutali, potrebbe essere brevemente riassunto come il sorello scemo di Tootsie. Perché, in sostanza, la Mrs. Doubtfire di Robin Williams e Chris Columbus altro non è che, come dire… la copia for dummies del film di Sydney Pollack.
Mrs. Doubtfire si aggrappa con le unghie e con i denti a Tootsie, in bilico su un baratro di va be’ e ma perché, nel disperato tentativo di non sembrare ciò che è in realtà.

Per essere ancora più chiari, il soggetto del film è tratto dal romanzo Madame Doubtfire di Anne Fine, conosciuto qui da noi col titolo Un padre a ore. Il quale, seriamente, è tutto tranne che una divertente storia per tutta la famiglia.

MRS. DOUBTFIRE È UN FILM INQUIETANTE

Mrs. Doubtfire inizia con Pudgy & Grunge, un corto animato realizzato appositamente dal leggendario Chuck Jones della Warner per il film. Il corto è un omaggio di Columbus all’epoca dei cartoni proiettati al cinema prima dei film: Titti e Silvestro cambiati quel tanto che basta per non dover pagare le royalties.

Scopriamo di essere in una sala di doppiaggio, dove Daniel Hillard (Robin Williams), un doppiatore di straordinario talento, sta prestando la voce a tutti i personaggi. Ripeto: doppiatore di straordinario talento.

MRS. DOUBTFIRE È UN FILM INQUIETANTE

Tutto va alla grandissima, fino a quando in una sequenza del cartone che sta doppiando, Pudgy il canarino accende e si fuma una sigaretta. Siccome “il fumo nuoce alla salute”, “qualcuno pensi ai bambini” eccetera, Daniel diventa Capitan Morale e si mette a cambiare le battute mandando tutto all’aceto.
Risultato: licenziato a calci in culo.

L’ovvia conseguenza non è cercarsi un altro lavoro, per poter campare e provvedere alla famiglia. Ma quando mai, le priorità sono altre. Da disoccupato ora ha finalmente tutto il tempo di stare con i figli. Per prima cosa organizza la festa di compleanno del secondogenito Chris.

MRS. DOUBTFIRE È UN FILM INQUIETANTE

Proprio perché disoccupato, per l’evento Daniel spende e spande come se non ci fosse un domani, organizzando una mega-festa da panico, con tanto di animali da circo itinerante. Ed è a questo punto che nasce l’inghippo: non è semplice organizzare una festa come quelle della “Delta Tau Chi” alle quattro del pomeriggio in una zona residenziale. Prima che tua moglie torni a casa da lavoro.

Infatti, una chiamata della vicina impicciona e Miranda (Sally Field), la moglie di Daniel, torna a casa trovando figli e marito che ballano sulla mobilia buona. Ragazzini che sciamano come cavallette imbruttite da tutte le parti e, tocco di classe, del bestiame potenzialmente ostile che pascola per casa in scioltezza.

MRS. DOUBTFIRE È UN FILM INQUIETANTE

Nella deliziosa e sempreverde cornice del disagio, con i bambini che sentono bene tutto quanto, Daniel e Miranda cominciano a prendersi a sputi e pernacchie.

Questa è una cosa che da quando ero ragazzino non ho mai capito. Posso pure arrivarci che a Miranda gli sale storta per via di una festa fuori programma che ha ridotto la casa un cesso. Però… da qui al divorzio ce n’è di acqua che passa sotto al ponte.

Voglio dire, il problema non è che tuo marito sia stato licenziato. Che abbia bruciato tutti i risparmi per organizzare la festa, incurante di ogni possibile conseguenza. Non è manco che la festa in questione fosse, che so, una cosa con le ‘gnotte che lanciano tanga in faccia ai minorenni o robe del genere.

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No, il problema sta tutto nel fatto che lui ha organizzato una festa riuscitissima per il figlio senza dirti niente. E a te moglie questa cosa non se ne scende e dunque chiedi il divorzio. Seems legit.

Succede quindi che, ottenuto il divorzio nonché la custodia dei figli, Miranda, donna in carriera impegnatissima, si mette alla ricerca di qualcuno che possa pascolare i piccoli al posto suo.

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Nel frattempo Daniel, disoccupato, senza un soldo e un posto dove stare, chiede ospitalità a suo fratello gay Frank (Harvey Fierstein). Il quale, comodamente ai fini della storia, convive con il suo compagno ed entrambi sono special effects make-up artists professionisti.

Venuto a sapere che Miranda è alla ricerca di una governante, e visto il suo attaccamento morboso per i figli, Daniel, insieme al fratello, mette in piedi tutta questa macchinazione ai limiti dell’allucinante.
Inizia con una serie di finte chiamate di lavoro alla moglie, fino a raggiungere il culmine presentandosi a casa nei panni di Euphegenia Doubtfire.

Ed è proprio qui che il film, già scricchiolante nelle premesse, inizia ad accartocciarsi malamente.

MRS. DOUBTFIRE È UN FILM INQUIETANTE

Mrs. Doubtfire diventa il nuovo cardine della famiglia Hillard: lava, stira, pulisce, cucina. I bambini le si affezionano praticamente subito e di conseguenza migliorano i loro voti a scuola. Miranda è entusiasta e, dulcis in fundo, anche Daniel, di sponda, impara molto dal proprio alter ego.

Le uniche ombre che minacciano questo nuovo (e abbastanza inquietante) status quo familiare sono essenzialmente due: l’immotivatamente ricco Stuart Dunmeyer (Pierce Brosnan), che tenta d’insinuare Miranda in ogni modo, e… Mrs. Doubtfire stessa.

Il personaggio messo in scena da Daniel è riuscito così bene da diventare praticamente “vivo” e insostituibile per gli Hillard. O almeno, finché i figli prima, e tutti quanti poi non scoprono gli altarini.

Detto questo, in sostanza non c’è molto altro. Su due ore di film, la premessa, l’intreccio e lo scioglimento occupano meno di un quarto del girato complessivo. Il resto è tutto un filler di gag e sketch della più classica tradizione da commedia degli equivoci. Quindi, da dove partire?

Presumo che il punto sia proprio quel Tootsie che si diceva all’inizio, no?
I due film presentano molte analogie di fondo, condividendo lo stesso leitmotiv: un uomo che per cause di forza maggiore è costretto a vestire i panni di una donna. Che, da personaggio fittizio, prende il sopravvento sulla vita reale.

Il problema sta nel fatto che laddove il film di Sydney Pollack ha una costruzione intelligente, che fa avanzare la storia per gradi in maniera credibile, il film di Chris Columbus costringe lo spettatore a farsi ingannare dall’inganno. A tutti i costi.

Il romanzo originale di Anne Fine, Madame Doubtfire, nonostante sia fondamentalmente una lettura adolescenziale, è un libretto piuttosto grottesco. Che presenta delle piccole, ma significative, differenze con il film. E le debolezze di Mrs. Doubtfire, in buona sostanza, nascono proprio dal tentativo di “ripulire” il soggetto da cui è tratto.

Nel film le motivazioni che portano al divorzio sono debolucce, per non dire sceme. Senza contare che Daniel è un attore specializzato in doppiaggio, di talento e piuttosto conosciuto, ricordate? Mi pare difficile credere che non riesca a trovare impiego.

Inoltre, per quanto bravo con le voci e sorprendentemente buono possa essere il trucco, puoi prendere per i fondelli solo sconosciuti o tizi con cui hai a che fare occasionalmente. Di certo, non puoi credere di non essere riconosciuto da moglie e figli a meno di un metro di distanza.

Per quanto inquietante, immaginate un attimo vostro padre con lattice, parrucca e due dita di trucco in faccia. Se non lo riconosci subito devi essere cieco o cerebralmente morto.

Nel romanzo gli Hillard sono una famiglia disfunzionale al massimo. Con molti problemi alle spalle e tanti scheletri nell’armadio che portano a litigi, anche violenti. Daniel, poi, è uno spiantato. Un aspirante attore che per guadagnarsi da vivere posa nudo in una scuola d’arte.

La “vera” Madame Doubtfire altro non è che un travestimento di comodo arrangiato da Daniel con un po’ di trucco e un turbante. I figli sanno da subito di dovergli mantenere il gioco, per farlo stare in casa in assenza della madre.

E poi, altro che super-casalinga, educazione e buone maniere: il Daniel cartaceo a casa non fa altro che bere, fumare e, ciliegina sulla torta, mettere pure le mani addosso ai figli.
In sintesi, senza che la meniamo troppo per le lunghe, tutti i personaggi sono molto, molto più negativi, mostruosi e tragicomici. Tuttavia…

“Cara Mrs. Doubtfire; due mesi fa, mia mamma e mio papà hanno deciso di separarsi. Adesso vivono in due case diverse. Mio fratello Andrew dice che non siamo più una famiglia, è vero? Ho perso la mia famiglia? C’è qualcosa che posso fare per fare tornare i miei genitori insieme?
Cordialmente, Katie McCormick”.

“Oh, mia cara Katie. Sai, alcuni genitori vanno d’accordo molto di più quando non vivono assieme. Non litigano tutto il tempo e possono diventare persone migliori. Papà e Mamme migliori per voi.
Qualche volta possono tornare insieme. E qualche volta no, mia cara. E se questo non succede… non dare la colpa a te stessa. Solo perché non si amano non significa che non amino te. Ci sono molti tipi di famiglia, Katie.

Alcune famiglie hanno una mamma, altre hanno un papà, o due famiglie. Ci sono bambini che vivono con gli zii. Alcuni vivono con i loro nonni, e alcuni bambini vivono con genitori adottivi. Alcuni vivono in case e quartieri diversi, in diverse zone del paese.
Possono non vedersi per giorni, settimane, mesi o anche anni qualche volta. Ma se c’è l’amore, mia cara, è quello il legame che unisce. E tu avrai per sempre una famiglia nel tuo cuore. Ti mando tutto il mio affetto, tesoro. Andrà tutto bene. Ciao cara”.

Che Mrs. Doubtfire in sé sia un film debole, poco plausibile, con un personaggio ai limiti dell’inquietante dato il morboso attaccamento per i figli, lontano anni luce da ciò che l’autrice del romanzo intendesse dire, non ha la benché minima importanza.

Lamentarsi della logica in un film come Mrs. Doubtfire è un po’ come chiedere di farsi fare un ritratto da Picasso e lamentarsi che non sia realistico.
Seppur in maniera essenzialmente… semplicistica, a differenza del romanzo che tratta il tema delle problematiche familiari e del divorzio con approccio satirico e largo uso di umorismo nero, il film pone la visione d’insieme delle cose in modo innocuo.

E con innocuo, non intendo dire scemo. Intendo dire che, con tatto e molta delicatezza, viene trattato un tema abbastanza spinoso che peraltro ho vissuto io stesso.
Dare un minimo di positività e spiegare ai bambini un argomento del genere, non è cosa semplice. Dargli una versione non finta, ma solo più rosea dello schifo di realtà con cui prima o poi si verrà a patti crescendo, non è semplice e non fa mai male.

 

Ebbene, detto questo credo sia tutto.

Stay Tuned, ma soprattutto Stay Retro.

 

Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre

Titolo originale: Mrs. Doubtfire

Regia: Chris Columbus
Produzione: Marsha Garces Williams,
Robin Williams, Mark Radcliffe
Sceneggiatura: Randi Mayem Singer, Leslie Dixon
Basato su Alias ​​Madame Doubtfire di Anne Fine

Starring: Robin Williams, Sally Field
Pierce Brosnan, Harvey Fierstein
Robert Prosky
Casa di produzione: Blue Wolf Productions
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 24 novembre 1993

 

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