In un periodo cinematografico come quello che stiamo vivendo, nel quale gli Anderson vanno per la maggiore (non sempre con merito), ci lascia un regista che questo cognome lo ha onorato pur non ricevendo grandi riconoscimenti. Erano altri tempi d’altra parte (più o meno gli anni sessanta e settanta), tempi in cui operavano autentici titani della macchina da presa, e quindi era facile finire ai margini dell’attenzione critica. In ogni caso, non è retorico scrivere che con Michael Joseph Anderson Sr., scomparso il 25 aprile 2018, se ne va uno degli ultimi grandi mestieranti. Termine che anni fa veniva utilizzato in senso dispregiativo, ma che oggi andrebbe rivalutato.

Nato a Londra nel 1920, Michael Anderson sarà stato anche un mestierante o addirittura, secondo alcuni, uno yes man, forse perché andava d’accordo con i produttori più accentratori, da Mike Todd a Dino De Laurentiis. Ma di una bravura tale che, se fosse attivo oggi, la sua firma non verrebbe certo misconosciuta. Forse sarebbe addirittura elevato al rango d’autore: scelte tematiche (la predilezione per la fantascienza, ad esempio) e la caratterizzazione dei personaggi principali lo autorizzerebbero. Vogliamo in ogni caso ricordarlo attraverso cinque sequenze tratte da alcuni dei suoi film più riusciti.

Il giro del mondo in ottanta giorni (Around the World in Eighty Days, 1956)
Una delle più celebri trasposizioni cinematografiche di un romanzo di Jules Verne, che ha l’ulteriore merito di cogliere sostanzialmente lo spirito del testo letterario. La prima e unica produzione firmata dal vulcanico Mike Todd (morto in un incidente aereo nel 1958) è ancora oggi un film di una bellezza visiva strabiliante. Anche perché fu girato in Todd-AO, un sistema di ripresa brevettato dal produttore che perfezionava il Cinerama. Notevole anche dal punto di vista narrativo, con alcune sequenze (Auda salvata dai Thugs, l’assalto dei Sioux, la corsa finale verso il Reform Club) che restano indelebili nella memoria. Todd inventò il termine cameo, con cui definì le brevi apparizioni di molte star di Hollywood.

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L’uomo venuto dal Kremlino (The Shoes of the Fisherman, 1968)
Tratto dal romanzo di Morris L. West “Nei panni di Pietro” (1965), racconta di un Papa russo appena eletto che decide di donare tutte le ricchezze della Chiesa ai bisognosi. Come ha scritto Giovanni Mongini in “Storia del cinema di fantascienza”: “Interessante come tematica e sincero nei suoi intenti, è un’opera di alto valore per il cinema in generale”. Il film conferma la capacità del regista inglese di lavorare con ampi budget e cast prestigiosi: in questo caso Anthony Quinn, Oskar Werner, Vittorio De Sica e Laurence Olivier. Secondo alcuni anticiperebbe per certi versi il pontificato di Karol Wojtyla e non è un caso, forse, che nel 1988 Anderson diriga proprio il film “La bottega dell’orefice”, tratto da un testo teatrale del Papa polacco.

La fuga di Logan (Logan’s Run, 1976)
Prima che la fantascienza cinematografica cambiasse con l’avvento di Guerre stellari, Anderson diresse un film che oggi verrebbe forse definito distopico (termine che negli anni settanta era usato raramente). Anche se lo è fino a un certo punto. Ambientato in una città moderna racchiusa in una grande cupola e isolata dal resto del mondo dove gli abitanti sembrano vivere in una società perfetta, l’unico problema è che per evitare l’aumento demografico i cittadini arrivati a trent’anni vengono eliminati. Logan e una ragazza riescono a fuggire e a raggiungere un luogo mitico chiamato Santuario. Tratto dal romanzo omonimo di William F. Nolan e George Clayton Johnson, resta a distanza di tanto tempo un’opera dal fascino indiscutibile. Per l’eleganza che stempera la cupezza di alcuni passaggi, per la splendida fotografia di Ernest Laszlo, per certi indimenticabili effetti speciali e per l’idilliaco finale.

L’orca assassina (Orca, 1977)
Il grande successo ottenuto nel 1975 da “Lo squalo” spinse vari produttori a realizzare film con feroci animali assassini, meglio se acquatici. Non poteva mancare ovviamente Dino De Laurentiis (reduce da “King Kong”), che nel 1977 affida a Michael Anderson la regia di “L’orca assassina”. Un’opera ambiziosa, non un semplice clone del film di Spielberg. Guarda caso incentrata sull’unica creatura marina che può uccidere uno squalo, cosa che puntualmente accade in una delle prime scene. In questa curiosa guerra tra bestie marine, la Universal si prese la rivincita nel 1978 realizzando “Lo squalo 2” (Jaws 2), di Jeannot Swarcz. Nel quale un’orca viene ferita a morte dal gigantesco squalo bianco. La regia della seconda unità venne affidata a Folco Quilici, scomparso anch’egli di recente.

La vergine americana (Second Time Lucky, 1984)
In pieno decennio ottanta, Anderson gira negli Stati Uniti un fantasy tipico di quel periodo. Vivace, colorato e senza grandi pretese, anche se tira in ballo Dio, il diavolo e il peccato originale. Scarso successo di pubblico e di critica. Merita però una seconda chance, anche per ricordare e ammirare una giovane attrice, Diane Franklin, all’epoca in rampa di lancio (la ricordiamo in “Amityville Possession” e “L’ultima vergine americana”).

Filmografia completa di Michael Anderson

Private Angelo (1949)
Tempesta a Liverpool (Waterfront) (1950)
Hell Is Sold Out (1951)
Night Was Our Friend (1951)
The House of the Arrow (1953)
Lo stravagante mister Morris (Will Any Gentleman…?) (1953)
I guastatori delle dighe (The Dam Busters) (1955)
Nel 2000 non sorge il sole (1984) (1956)
Il giro del mondo in 80 giorni (Around the World in Eighty Days) (1956)
Fuoco sullo Yangtse (Yangtse Incident: The Story of H.M.S. Amethyst) (1957)
Acqua alla gola (Chase a Crooked Shadow) (1958)
Il fronte della violenza (Shake Hands with the Devil) (1959)
I giganti del mare (The Wreck of the Mary Deare) (1959)
I giovani cannibali (All the Fine Young Cannibals) (1960)
Il dubbio (The Naked Edge) (1961)
I tre da Ashiya (Flight from Ashiya) (1964)
Monsieur Cognac (Wild and Wonderful) (1964)
Operazione Crossbow (Operation Crossbow) (1965)
Quiller Memorandum (The Quiller Memorandum) (1966)
L’uomo venuto dal Kremlino (The Shoes of the Fisherman) (1968)
La papessa Giovanna (Pope Joan) (1972)
Doc Savage, l’uomo di bronzo (Doc Savage: The Man of Bronze) (1975)
Un colpevole senza volto (Conduct Unbecoming) (1975)
La fuga di Logan (Logan’s Run) (1976)
L’orca assassina (Orca) (1977)
Dominique (1979)
Squilli di morte (Murder by Phone) (1982)
La vergine americana (Second Time Lucky) (1984)
Separati in vacanza (Separate Vacations) (1986)
Vendetta (Sword of Gideon) (1986) – Film TV
La bottega dell’orefice (1988)
Millennium (1989)
E Caterina… regnò (Young Catherine) (1991) – Film TV
La nave fantasma (The Sea Wolf) (1993) – Film TV
Rugged Gold (1994) – Film TV
Captains Courageous (1996) – Film TV
Ventimila leghe sotto i mari (20,000 Leagues Under the Sea) (1997) – Film TV
Summer of the Monkeys (1998)
Il mondo è magia – Le nuove avventure di Pinocchio (The New Adventures of Pinocchio) (1999)

 

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