MERCOLEDÌ DI TIM BURTON È PIÙ UMANA?

In questi giorni su Netflix è iniziata la serie di Tim Burton dedicata a Mercoledì.

La serie televisiva degli anni sessanta della Famiglia Addams, ispirata alle inquietanti vignette di Charles Addams, è sempre stata nel cuore deglii telespettatori, grazie al suo irresistibile fascino macabro e a una irriverenza che la porta a essere contro corrente, a prescindere dal periodo e dal tipo di trasposizione.

Dopo averla rivista al cinema, sia in live action che in versione animata (in 2D e 3D) e ancora in tv con le serie animate, la famiglia Addams sbarca su Netflix, con una serie che stavolta è tutta dedicata alla piccola Mercoledì, quello che per me è il personaggio più affascinante della famiglia.

La nuova serie mescola sapientemente elementi horror e mystery: voglio dirvi, in cinque punti, perché merita di essere amata.

MERCOLEDÌ DI TIM BURTON È PIÙ UMANA?



1 – JENNA ORTEGA COME MERCOLEDI

Partiamo dalla protagonista: Jenna Ortega, un’attrice giovanissima che impersona magistralmente questo personaggio complesso e contorto, sul cui viso non traspare alcuna emozione, se non quelle più criptiche e perverse (nel senso dark del termine).

Prima di lei Christina Ricci ci aveva saputo regalare una mercoledì indimenticabile, eppure nonostante il legame che gli spettatori un po’ più grandicelli come me hanno con la Ricci e la sua interpretazione, va riconosciuto che il lavoro della Ortega è per certi aspetti superiore.



2 – TINTE DARK ALLA BURTON

Che dietro questo progetto ci sia Tim Burton lo si vede dalle primissime battute della prima puntata. Tutto sussurra “Tim Burton”, a partire dalla palette di colori e dalle tinte che caratterizzano ogni singolo frame. Quella che però è più nel mood burtiano è proprio il trattamento di Mercoledì, che, come diceva lo stesso regista alla recente manifestazione del fumetto a Lucca, ha tanto in comune con lui… e si vede!

MERCOLEDÌ DI TIM BURTON È PIÙ UMANA?



3 – MISTERI SCOLASTICI E TECNICHE DI SCRITTURA

La Mercoledì che ci viene presentata è una moderna Nancy Drew, una giovane investigatrice che ha molti punti in comune con grandi personaggi provenienti dal mondo della letteratura. Mercoledì, prima di essere una giovane detective, è una sagace risolutrice e una provetta scrittrice che rimanda ad autori come Edgar Allan Poe, Mary Shelley e Agatha Christie. Tim Burton ha saputo cucire perfettamente addosso a Mercoledì questa dualità detective-scrittrice.

4 – TENEBROSE SCUOLE DI MAGIA

L’ambientazione è la tenebrosa e cupa località di Jericho, dove sorge la Nevermore Accademy, una vera e propria scuola per reietti e per giovani dotati di poteri sovrannaturali, che per certi versi ci ricorda l’amata Hogwarts di Harry Potter e per altri è un mix di luoghi provenienti dall’immaginario burtiano.

Non so se è la mia impressione, ma in alcuni casi mi è sembrato di vedere frammenti di Edward Mani di forbice e in altri Beetlejuice, altre volte ancora sembrava di essere nella versione dark di un libro di Dahl, nel quale viene inserita la costante mystery.



5 – CUORE DI TENEBRA

Ciò che impressiona di più è l’evoluzione di un personaggio già di per sé interessante. Dalla prima all’ottava puntata assistiamo alla crescita di una Mercoledì che ci è sempre stata presentata come priva di cuore e di umanità, un personaggio tenebroso e dal cuore di pietra che preferisce la sfortuna e la morte a tutto il resto, mettendo da parte la pietà.

In questa serie Mercoledì, però, fa i conti con i legami: con l’amicizia, grazie alla figura della sua compagna di stanza; la rivalità, che ritrova nel personaggio di Bianca; e persino una parvenza d’amore, grazie a un triangolo amoroso che si sviluppa tra lei, un compagno della Nevermore e un “umano” come tanti.

Ancora più interessante è il rapporto tra Mercoledì e i suoi familiari, in particolar modo il legame con mamma Morticia, che ai suoi occhi sembra perfetta e irraggiungibile e per questo degna di odio e disprezzo (sentimenti negativi che agli Addams nella loro trasgressività piacciono pure, eh).

Nella serie, il rapporto contorto madre-figlia è costante e mette in continua luce il fatto che, pur provando disprezzo per la genitrice, Mercoledì le assomiglia tantissimo, soprattutto nelle scelte e nei modi di fare.
Insomma, l’adolescenza è un elemento chiave della serie, che però mette da parte i caratteri principali della moderna comunità adolescenziale fondata soprattutto sui social e sugli smartphone.

E quindi?… Preparatevi ad affiancare Mercoledì nella sua oscura caccia al mostro!



MERCOLEDÌ

  • Regia: Tim Burton
  • Cast: Jenna Ortega (Mercoledì), Catherine Zeta Jones (Morticia), Luis Guzman (Gomez)
  • Genere: Mystery-Horror
  • Numero Puntate: 8 episodi
  • Piattaforma: Netflix
  • Uscita: 23 novembre 2022
  • Titolo originale: Wednesday
  • Nazionalità: Stati Uniti


La storia

Un giallo con toni soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy. Vengono descritti i tentativi di controllare i poteri paranormali della ragazzina, di sventare una terrificante serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima…
Tutto ciò mentre Mercoledì esplora le nuove e complicate relazioni alla Nevermore.




(Da Everpop).


2 pensiero su “MERCOLEDÌ DI TIM BURTON È PIÙ UMANA?”
  1. ma va fin dalla prima puntata si capisce che è un finta dura dal cuore tenero. Aiuta tutti anche se in modo distaccatto.

  2. Burton come al solito parte per la tangente, per carità può piacere ma non c’entra assolutamente una mazza con l’originale, men che meno ovviamente con quello dei Sixties (fabbrica di cioccolato anyone?)

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