Martian Manhunter, sebbene sia stato di rado protagonista di serie da solista, è uno dei più influenti e importanti personaggi della Dc Comics, e membro del suo gruppo di punta, la Justice League.

Sebbene sia un alieno, nel corso degli anni è stato indicato come rappresentante della comunità nera, e nelle sue storie vengono spesso trattati i temi del razzismo e della discriminazione.

LE ORIGINI

Martian Manhunter è stato creato nel 1955 su Detective Comics n. 225 da Joseph Samachson e Joe Certa. La sua origine è tipica dei fumetti ingenuamente fantascientifici dell’epoca, e non ha subito variazioni sostanziali nel corso degli anni, se non arricchimenti di continuty.
J’onn J’ozz, questo il suo nome alieno, viene trascinato sulla Terra dal suo pianeta d’origine, Marte, da un esperimento dello scienziato americano Saul Erdel, creatore di un raggio traente.

MARTIAN MANHUNTER, IL SEGUGIO DI MARTE



Alla vista dell’alieno lo scienziato viene colto da infarto e muore, privando così J’onn del modo di ritornare sul proprio pianeta. Grazie alle sue capacità di mutare forma, assume l’identità umana del detective John Jones (assonante con il suo vero nome) e inizia la carriera come poliziotto e supereroe.

MARTIAN MANHUNTER, IL SEGUGIO DI MARTE



La sua gamma di poteri è paragonabile a quella di Superman: comprende superforza, volo, invulnerabilità e una “vista atomica”; a cui si aggiungono altre capacità come la telepatia, il mutare forma, l’invisibilità e l’intangibilità. In conclusione, Martian Manhunter è forse il più potente eroe Dc. La sua unica vulnerabilità è il fuoco, del resto diversi eroi Dc dell’epoca avevano un tallone d’Achille (si pensi alla kryptonite per Superman e al giallo per Lanterna Verde).

Colosso calvo e con la pelle verde, in realtà Martian Manhunter è per certi versi il controaltare di Superman. Se Kal El si è integrato benissimo sulla terra, sentendosi totalmente terreste e diventando un’icona americana, Martian Manhunter con il tempo diventa un simbolo dell’immigrato accolto con diffidenza ed emarginato. Inoltre, mentre Superman è cresciuto sulla Terra, in Kansas, J’onn ha una casa su Marte di cui sente nostalgia, e a cui vorrebbe tornare.

Ben presto Martian Manhunter diventa una presenza fissa della Justice League of America, di cui è uno dei membri fondatori nel 1960 su The Brave and the Bold n. 28 insieme a Flash, Lanterna Verde, Aquaman e Wonder Woman.

MARTIAN MANHUNTER, IL SEGUGIO DI MARTE



COLONNA DELLA JUSTICE LEAGUE

Presto il suo posto nella Lega viene preso da Superman, e con la chiusura della sua serie personale la presenza di Martian Manhunter nell’universo Dc diventa sempre più sporadica.

All’inizio degli anni ottanta la Dc decide di cambiare faccia alla Justice League, dando spazio a personaggi minori spesso appartenenti a minoranze etniche. Martian Manhunter torna quindi accanto al veterano Aquaman in quella che viene definita, nel 1984, la Justice League Detroit, composta dalla gitana Gypsy, l’ispanico Vibe e l’africana Vixen.

MARTIAN MANHUNTER, IL SEGUGIO DI MARTE



Quando Aquaman lascia la squadra per le vicissitudini raccontate nella sua serie personale, sarà proprio J’onn a prenderne il ruolo di leader. Questa versione del team viene ricordata come la peggiore della storia della serie, ma fortunatamente le cose per J’onn e la Lega migliorarono nel 1986, immediatamente dopo gli eventi di Crisi sulle Terre Infinite (tra l’altro, Martian Manhunter è uno dei pochi personaggi Dc a non avere una controparte Golden Age in Terra 2, essendo stato creato nei primi mesi della Silver Age).

Sotto i testi di J.M. De Matteis e Ketih Giffen, la Justice League, ribattezzata International, diventa uno dei titoli di punta per la Dc, grazie alle caratterizzazioni che il duo di sceneggiatori dà dei suoi membri, personaggi per lo più nuovi, derivanti da case editrici fallite e acquisiti dalla Dc (come Blue Beetle della Charlton Comics e l’originale Capitan Marvel della Fawcett). Oppure si tratta di eroi caduti nel dimenticatoio come Mister Miracle, Dottor Fate e la Lanterna Verde – Guy Gardner.

MARTIAN MANHUNTER, IL SEGUGIO DI MARTE



In mezzo a questa miriade di personaggi spesso rissosi, arroganti, immaturi, dal senso dell’umorismo discutibile e pronti a fare polemica su qualsiasi cosa, J’onn è l’elemento razionale che fa da collante. La sua pazienza viene spesso messa a dura prova, dando vita a un ciclo esilarante passato alla storia.

Una strana caratteristica che i nuovi autori danno a J’onn è la passione per i biscotti Oreo: il marziano ne è ghiotto e non li divide con nessuno, unico caso in cui il suo animo altruista predisposto al sacrificio viene meno.

MARTIAN MANHUNTER, IL SEGUGIO DI MARTE



Per un certo periodo alla Lega si unisce Ventosangue, un misterioso afroamericano dai grandi poteri. Costui è presente anche durante la morte di Superman (1992). In seguito viene rivelato che si tratta di Martian Manhunter sotto mentire spoglie, costretto da un incantesimo a impersonare questo personaggio, dal quale viene separato su Justice League America n. 77 nel 1993, tornando nella forma classica.

MARTIAN MANHUNTER, IL SEGUGIO DI MARTE



La versione divertente della Lega dura ben 10 anni, fino al 1996, quando inizia a perdere consensi. A rilanciare la serie sarà Grant Morrison nel 1999, puntando sui “pezzi da 90” della casa editrice, un ritorno alle origini che vede nella formazione Superman, Batman, Wonder Woman, Flash e Aquaman insieme a Martin Manhunter, che rappresenta la continuità della tradizione.

In una serie dai toni più seri e drammatici Manhunter non fa difetto, spiccando ancora di più per il suo raziocinio e la sua maturità, elemento fondamentale in un gruppo in grado di agire su tutta la Terra e che spesso mantiene la comunicazione grazie ai suoi poteri telepatici.

MARTIAN MANHUNTER, IL SEGUGIO DI MARTE


J’onn viene descritto come un personaggio tormentato e sofferente, disposto a sacrificarsi per il prossimo, una figura quasi messianica che ha visto il lato peggiore dell’umanità, spesso violenta e discriminante, ma è sempre pronto a perdonare e a difenderla da ogni minaccia.

RAPPRESENTANTE DELLE MINORANZE

Nell’epoca post-Crisi molti dettagli sono stati aggiunti alla storia di Martian Manhunter. Il non invecchiare come gli umani e i suoi poteri di mutaforma hanno permesso di scriverne le avventure in varie epoche, spesso legate ai periodi più contradditori dell’America, come il maccartismo. Attraverso i suoi occhi gli autori hanno quindi trattato tematiche sociali rilevanti.

Particolarmente apprezzata dal pubblico in questo senso è la miniserie del 1992 American Secret scritta da Gerald Jones, in cui John Jones/Martian Manhunter deve risolvere un caso di omicidio nel 1959, in una storia impregnata sulla paranoia della Guerra fredda.

MARTIAN MANHUNTER, IL SEGUGIO DI MARTE



Ancora prima, nel 1988 è J.M De Matteis, nella prima miniserie da solista dedicata al Segugio di Marte, a rivelarci alcuni dettagli sulla storia di J’onn, modificando retroattivamente alcuni aspetti, come il fatto che la forma con cui lo vediamo non è quella originale, ma una sorta di versione umanoide più accettabile per gli umani (concetto ripreso su The New Frontier di Darwyn Cooke del 2003).

MARTIAN MANHUNTER, IL SEGUGIO DI MARTE



Ci viene anche detto che J’onn su Marte aveva moglie e una figlia morte insieme alla razza marziana, estintasi completamente. J’on era sopravvissuto per puro caso grazie al raggio traente del dottor Erdel.

Questa caratterizzazione rende il razionale e freddo marziano più umano, nascondendo un dolore e un senso di perdita e solitudine che cerca di mascherare sotto un’apparente calma.

Altri dettagli sulla sua storia vengono forniti sulla seconda serie di Martian Manhunter, scritta da John Ostrander, in cui si rivela che su Marte esistevano due razze di marziani, quelli bianchi, violenti e imperialisti, e quelli verdi (a cui appartiene J’onn) pacifici e filosofi, spesso ridotti in schiavitù dai primi.

La figura di marziani bianchi razzisti e dei verdi perseguitati fa di J’onn un analogo dei nativi americani e degli afroamericani, trasformando l’eroe in una sorta di rappresentante delle minoranze oppresse.



Sempre Ostrander nel corso della serie mostra come J’onn per anni ha vagato sulla Terra, spesso fuori dagli Stati Uniti, assumendo diversi aspetti, non sempre da uomo bianco.



Essendo l’unico membro della Justice League non di pelle bianca, di fatto Martian Manhunter è diventando con il tempo l’elemento etnico del gruppo. Tanto che, sebbene nelle sue storie originali il detective John Jones è rappresento come bianco, spesso nelle trasposizioni live action, come nel telefilm Smallville o in Supergirl, il personaggio viene interpretato dagli attori di colore Phil Morris e David Harrewood.


Conferma questa tesi l’assenza di Martian Manhunter dai film e dai fumetti usciti dopo il reboot del 2011, in cui l’eroe afroamericano Cyborg prende il suo posto all’interno della Justice League.



Nonostante ciò, era prevista la presenza di Martian Manhunter nella versione director’s cut del film Justice League di Zack Snyder, in cui il generale Calvin Swanwick, personaggio apparso nelle pellicole precedenti Man of Steel e Batman vs Superman, si rivelava essere l’eroe marziano, interpretato, ancora una volta, da un attore di colore, Harry Lennix.

ERA MODERNA

Come molti supereroi, anche Martian Munhunter nonostante la sua quasi invincibilità è morto in un’occasione ed è successivamente risorto (un destino toccato a diversi supereroi)

Durante l’evento Crisi Finale scritto da Grant Morrison, J’onn viene attaccato dal leader di una organizzazione criminale, un misterioso uomo chiamato Libra, che lo uccise sfruttando la sua debolezza verso il fuoco, come incentivo per spingere Lex Luthor e Vandal Savage a unirsi alla sua causa.



J’onn viene seppellito su Marte all’interno di una piramide. Al funerale partecipano tutti i membri della Justice League, incluse le riserve e i membri “minori” come i vecchi amici dei tempi di Detroit, ossia Vixen, Vibro e soprattutto Gipsy, che maggiormente aveva legato con lui.

Superman tiene l’elogio funebre, celebrando il suo animo sensibile e generoso, mentre Batman compie un gesto d’affetto nei suoi confronti lasciando sulla sua bara un biscotto Oreo.



J’onn può quindi ricongiungersi con la moglie M’yri’ah e alla figlioletta K’hym… ma si sa, le morti dei supereroi non durano per sempre.

Nella saga La Notte più Profonda di Geoff Johns, il criminale Mano Nera crea Il Corpo delle Lanterne Nere composto da superesseri defunti, incluso J’onn, che risorto come una sorta di zombie attacca i vecchi amici della League: Hal Jordan e Barry Allen

Nella saga successiva, però, ovvero Nel Giorno più Splendente, la potente entità Lanterna Bianca riporta in vita tutti i defunti, compreso Martin Manhunter, che decide di restare sulla terra.



Come abbiamo detto, il reboot New 52 ha cambiato l’universo Dc. In questa nuova versione J’onn non è mai stato nella Justice League, sostituito da Cyborg come membro fondatore della squadra (Justice League vol. 2 n. 1 di Geoff Johns e Jim Lee, 2012).



Nel nuovo corso di storia Martian Manhunter è un membro dell’organizzazione segreta Stormwatch. In questa versione J’onn pare più distante, misterioso e introverso, mentre nella versione classica era più altruista e desideroso di venire accettata dell’umanità. Le sue motivazioni sono sconosciute: arriva a cancellare la memoria dei suoi ex compagni…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *