Tra dame, cavalieri e robot alla Gundam (ma più in stile liberty), il manga e poi anime Magic Knight Rayearth targato Clamp raggiunge una profondità inaspettata ed è in grado di parlare a tutti.

Magic Knight Rayearth (o semplicemente Rayearth) è uno dei più celebri lavori delle Clamp: il manga è composto da sei volumetti (tankobon, in giapponese) scritti e disegnati tra il 1993 e il 1994.

La serie animata per la tv, più complessa e articolata, è composta da due stagioni per un totale di 49 episodi, prodotte tra il 1994 e il 1995 dalla Tms – Tokyo Movie Shinsa, storica casa di produzione di classici come Lupin III, Lady Oscar, Georgie, Occhi di Gatto e altri.

 

È la storia di tre studentesse, la maschiaccia e sbarazzina Hikaru Shido, la bella e aristocratica (ma anche decisa ed esuberante) Umi Ryuzaki, e la timida e occhialuta Fu Hooji.
I loro nomi significano rispettivamente “Fuoco”, “Mare” e “Vento”: nel doppiaggio italiano sono state ribattezzate Luce, Marina e Anemone: adattamento valido poiché in greco ànemeos significa vento.

Magic Knight Rayearth
A questa specie di coniglio accenneremo più avanti

 

Pur frequentando scuole diverse, le tre si incontrano in una gita alla torre di Tokyo. All’improvviso un vortice simile a quello del Mago di Oznle le trasporta su Sephiro, pianeta in bilico tra scienza e magia. Il mago Clef (vecchio di secoli ma con l’aspetto di un bimbo) le informa che sono state prescelte dal destino per diventare i sacri cavalieri magici che, narra la leggenda, salveranno Sephiro risvegliando i tre geni mana guerrieri, cioè tre robot giganti dotati di vita propria.
Le tre pensano che la loro missione, una volta risvegliati i geni, sia di salvare la principessa Emeraude, rapita dal tenebroso consigliere Zagato.

Magic Knight Rayearth
“Tenebroso?! Vado dallo stesso sarto di Arles dei Cavalieri dello Zodiaco…”

 

Si mettono quindi in viaggio guidate da Mokona, una via di mezzo tra un coniglio e un Pokémon ante litteram.

Magic Knight Rayearth
Mokona e la fatina Primera, personaggio antipatico e inutile di cui NON parleremo più avanti

 

Lungo il viaggio, le ragazze sono aiutate da Ferio, un giovane vagabondo innamorato di Anemone, e dalla forgiatrice d’armi Presea, che si sacrificherà per loro (ma tranquilli: nella seconda stagione arriva la gemella Sierra, un colpo di scena degno di Beautiful).

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Clef (in alto sui trampoli, evidentemente), Presea e Ferio

 

Di puntata in puntata, Luce, Marina e Anemone sconfiggono, o portano dalla propria parte, tutti i nemici che Zagato scatena contro di loro: la strega Alcyone (ex-allieva di Clef), il piccolo domatore di mostri Ascot, la danzatrice Caldina, lo spadaccino Rafaga (capitano delle guardie caduto sotto il controllo ipnotico di Zagato) e il mutaforma Innova.

I cattivi, da sinistra: Rafaga, Ascot, Caldina e Alcyone. Innova si è tramutato nel masso su cui sono seduti

 

Una volta risvegliati i geni, si arriva alla resa dei conti con Zagato che, terminati gli scagnozzi, affronta personalmente i cavalieri avendo la peggio.

Il lieto fine sembrerebbe garantito, ma una brutta sorpresa attende le ragazze.
Infatti Sephiro è un mondo che si regge sulla forza di volontà, ed Emeraude ne è anche il “nucleo” o “colonna portante”: ciò significa che deve costantemente pregare per il bene e la pace del pianeta. Ma da quando si è innamorata, ricambiata, di Zagato, dal momento che chi ama non può fare a meno di rivolgere i propri pensieri alla persona amata, l’equilibrio geofisico di Sephiro ha iniziato a volgere alla catastrofe. La principessa ha quindi evocato i cavalieri non perché la salvassero, bensì perché ponessero fine alla sua vita in modo che il pianeta potesse scegliersi una nuova colonna. E Zagato cercava solo di salvare la propria amata.

Zagato: corazza dura, polpa tenera. Come un granchio dark…

 

Le ragazze se ne rendono conto troppo tardi. La disperazione di Emeraude dà vita a un nuovo managuerriero che attacca gli altri tre. Le ragazze eseguono quindi la volontà della principessa per poi ritrovarsi in lacrime sulla Terra.

Termina qui la prima parte di Magic Knight Rayearth (corrispondente ai primi tre volumi del fumetto e ai primi venti episodi tv).

La seconda (con un taglio meno fantasy e più fantascientifico) inizia qualche tempo dopo, con le tre amiche che si ritrovano nuovamente su Sephiro, anche se nessuno sa spiegare loro chi e perché le abbia richiamate.

Magic Knight Rayearth
E sono tutti molto felici di rivederle…

 

La situazione non è migliorata: anzi, Sephiro è stato invaso dalle delegazioni di tre pianeti vicini, i cui reggenti aspirano a diventare nuova colonna portante, ignorando quale vita di privazioni essa comporti.
Autozam, guidato dal comandante Aquila Bianca (Eagle Vision in originale) è un pianeta largamente meccanizzato che ha esaurito le risorse naturali.

Magic Knight Rayearth

 

Mentre Chizeta, un mondo arabeggiante governato dalle gemelle Tarta e Tatra, ha problemi di sovrappopolazione.

Magic Knight Rayearth

Infine Pharen (pianeta simile all’antica Cina) ha un’imperatrice  bambina, lady Aska, che vuole fare di Sephiro il suo parco giochi.

 

NO! Non lei…
… ecco. Scusate la confusione…

 

Nel frattempo l’attenzione si sposta su Luce, ormai protagonista assoluta. Da un lato si innamora di Lantis, fratello gemello di Zagato (riecco l’effetto Beautiful), che non sembra avercela particolarmente con lei per la sorte del fratello, ma nemmeno se la fila troppo.

Magic Knight Rayearth
Come Milord di Sailor Moon, ma con un’armatura figherrima

 

Dall’altro il senso di colpa per la morte di Zagato e di Emeraude dà vita a Nova, personificazione dei suoi sentimenti negativi…

… la quale, nel doppiaggio nostrano, diventa un maschio (indovinate perché)

 

Sconfitte (a costo di perdite e sacrifici) le forze del Male, si scopre il motivo della seconda venuta dei cavalieri: la persona prescelta per diventare la nuova colonna è proprio Luce. La ragazza usa allora il potere del nucleo contro il nucleo stesso, eliminando la figura della colonna portante. D’ora in poi, come per la Terra, il bene di Sephiro dipenderà dalla buona volontà d’ogni singolo abitante.

 

“Tutto qui il trucco? Se lo sapevo non mi facevo sopprimere…”

 

Le tre ragazze salutano gli amici e si ritrovano nuovamente a casa.
Un anno dopo, dalla torre di Tokyo dove tutto ha avuto inizio, alle tre amiche apparirà, in lontananza e in trasparenza come un arcobaleno, una visone di Sephiro tornato finalmente agli antichi splendori.

Alla voce: Happy Ending

 

Malgrado i tanti lavori successivi come Card Captor Sakura, X, Proteggi la mia Terra eccetera, Rayearth resta una delle opere delle Clamp più amate dal pubblico.

L’eminente psicologa Maria Rita Parsi lo liquidò come un cartone di “ragazzine adolescenti che maneggiano fallici spadoni” (parole sue, eh).

Alla faccia della Parsi, va detto che, seppure Magic Knight Rayearth fosse solo questo, sarebbe comunque un capolavoro. Un perfetto mix di fantasy e fantascienza, tra lo shojo manga, ossia il fumetto per il pubblico femminile (con ampio spazio ai sentimenti e alla psicologia dei personaggi) e lo shonen, quello per il pubblico maschile (con duelli, magie, robot giganti e battaglie tra astronavi).

Dico, avete mai visto una cosa simile in Candy Candy o in Georgie?

 

Ma Magic Knight Rayearth è molto di più.

La trama parte semplice e scanzonata come in un videogame, con le tre amiche che affrontano nemici sempre più forti, accrescendo i proprio poteri come se accumulassero un punteggio.

E infatti esiste il gioco per Sega Saturn

 

Ma poi raggiunge una complessità che va ben oltre le solite scaramucce tra Bene e Male, e riflette su temi adulti come il conflitto tra dovere e sentimenti, la libertà di decidere della propria vita, l’organizzazione del potere, le responsabilità del singolo per costruire una società e un mondo migliori…

Dal canto loro le tre protagoniste, come nel più classico romanzo di formazione, maturano imparando sulla loro pelle che anche i cattivi hanno un cuore, che la vita non sempre è giusta, che anche i buoni possono perdere, gli innocenti morire, e che il confine tra giusto e sbagliato non è poi così netto.

Il tutto in uno splendido stile di disegno tra liberty e barocco (negli abiti come nelle armi e nel design degli elementi meccanici), che diverrà un marchio di fabbrica delle Clamp, sottolineato nella serie tv da colori vivaci e delicati al tempo stesso e da animazioni che hanno segnato un salto di qualità negli standard televisivi anni novanta.

Un discorso a parte merita l’adattamento italiano. Nella seconda metà degli anni novanta la censura Mediaset era all’apoteosi dell’assurdità. Gli anime giapponesi non solo erano massacrati dai tagli, ma anche i nomi dei personaggi e i dialoghi erano completamente stravolti. Rayearth su Italia 1 divenne “Una Porta Socchiusa ai Confini del Sole” e nel finale della prima stagione, stando al doppiaggio nostrano, Emeraude e Zagato non muoiono: vengono spediti in un’altra dimensione dove potranno vivere felici per sempre. E dopo ciò le ragazze si ritrovano sì in lacrime sulla Terra, ma quelle sono lacrime di gioia!

Già, peccato che:  A) si vedano chiaramente i robot esplodere,  B) non si spiega il senso di colpa che attanaglia Luce & compagne lungo la seconda stagione.

Beh, che dire: se il talento è la giusta combinazione tra fantasia, arte di arrangiarsi e faccia come il sedere, allora gli adattatori Mediaset anni novanta hanno trasformato la censura in una forma d’arte…

Fortunatamente a fare giustizia ci ha pensato la Yamato Video, che poco tempo dopo ha pubblicato l’intera serie in Vhs con il suo vero titolo, gli episodi in versione integrale, e un nuovo doppiaggio fedele ai dialoghi originali.

Yamato Video

 

(Immagini trovate nel web: © degli aventi diritto).

 

 

 

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