Anche Lorna deve la propria esistenza a Barbarella. L’eroina spaziale francese, creata da Jean-Claude Forest, aveva dimostrato che un approccio erotico alla fantascienza era possibile: il mondo era ormai pronto per ammirare le procaci fanciulle che sciamavano da una galassia all’altra. Lasciarsi sedurre dalle avventure erotiche di quelle eroine era automatico, quasi un atto dovuto. Tuttavia si era pur sempre negli anni sessanta e certi limiti non potevano essere superati.

Doveva passare una ventina d’anni, prima che la coppia di autori spagnoli formata da Carlos Sainz Cidoncha e Alfonso Azpiri dessero una poderosa spallata alle convenzioni sociali creando una fantastica fanciulla spaziale: Lorna.

In realtà, al suo esordio Lorna si chiamava Nadiuska: con questo nome esordì nel 1979 sulla rivista spagnola Masti, nel pieno del boom erotico esploso dopo la morte del dittatore Francisco Franco avvenuta quattro anni prima. Nome a parte, le caratteristiche che le avrebbero garantito un successo internazionale c’erano già tutte.


Presto lo sceneggiatore Cidoncha si defilò dal progetto e l’intera gestione passò ad Azpiri. Nato a Madrid nel 1947, aveva affinato la sua arte sulle pagine di una delle migliori riviste di fumetti dell’epoca, la mitica Trinca. Quando gli chiesero storie brevi di quattro pagine dal taglio erotico in stile Playboy, pensò di sfruttare al meglio gli elementi sui quali era maggiormente preparato: la fantascienza e le ragazze seminude. Nasceva così, sul numero 11 di Cimoc, la Lorna definitiva.

Presentata come una esploratrice dello spazio, è probabilmente la ragazza più sexy della galassia “con le sue tette impossibili, i suoi capelli avvolgenti come una tormenta di fumo, le sue curve soavi e invitanti” (Alex de la Iglesia). È sfrontata ma soave nella sua nudità solare, sa essere ironica e divertente. Nei suoi lunghi viaggi solitari la accompagnano un paio di assistenti meccanici, uno dei quali, Arnold, le fa da amante. Chi sceglierebbe come compagno di letto un robot sboccato e lascivo che si autodefinisce “defloratore cibernetico”? La loro arca spaziale viaggia con il propellente dell’energia erotica prodotta dall’amplesso e incanalata nei macchinari attraverso lo Scopotrone.

In realtà anche nel sesso robotico Barbarella aveva preceduto Lorna

Per lo stesso motivo, spesso e volentieri Lorna si sacrifica con il selvaggio ma focoso barbaro Woltan, ma anche con “generatori” e “generatrici” occasionali. Il volo dell’Arca e del suo equipaggio sembra privo di un fine preciso. Lorna incontra creature misteriose e crudeli avversari, tra i quali spicca, per perversione e cattiveria, Mouse, il Signore del crimine che ricorda molto da vicino Jabba the Hutt di Star Wars (i richiami alla famosa trilogia sono abbastanza ricorrenti nella saga di Lorna). Vive anche brillanti esperienze in mondi voluttuosi beandosi di piacevolissimi passatempi. Questo in un clima disteso in cui persino le scene più “drammatiche” o “peccaminose” si trasformano in surreale divertimento.
La vita editoriale di Lorna è abbastanza frammentaria. Dopo gli esordi spagnoli Lorna è stata pubblicata in America da Penthouse e Heavy Metal. Da noi, a spizzichi e bocconi su Lanciostory e Skorpio. Nel 1981 la spagnola Editorial Norma iniziò a raccogliere le storie in albi più corposi, compito che a partire dal 2010 passò alla Planeta. La stessa Planeta ha pubblicato in Italia, qualche anno fa, una ottima edizione integrale.


Lorna rimane un personaggio di grande popolarità, ma quali sono i motivi di questo successo? il suo particolare erotismo, sempre elegante e raffinato lo ha reso un fumetto trasversale che piace sia agli intellettuali che ai lettori meno viziati. Questa può essere una prima spiegazione, ma è soprattutto la sensualità non algida ma carnale della biondona a rimanere impressa. Lorna è la ragazza che tutti abbiamo sognato nella vita. Così vicina nei nostri sogni, così lontana nella nostra realtà quotidiana.


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