Negli Stati Uniti del 1930, in piena Grande depressione, Mickey Mouse (Topolino) e Horace (Orazio) vanno in un cantiere alla ricerca di un impiego e vengono cacciati malamente da Pat Hibulaire (Pietro Gambadilegno).

Mestamente i due tornano a casa e, per tirarsi un po’ su di morale, decidono di andare a fare un’escursione in riva al fiume, in compagnia di Donald Duck (Paperino), Clarabelle (Clarabella) e Minnie.

Al loro ritorno in città, dopo qualche giorno di vacanza spensierato, scoprono che l’infido banchiere Rock Fuller è venuto in possesso di tutte le proprietà della zona ed è intenzionato a demolirle per costruire un campo da golf.

Come se non bastasse, si accorgono che tutti gli operai assunti per la demolizione e successiva costruzione sono ridotti alla condizione di zombie da una misteriosa sostanza chi cui sono dipendenti: il Café Zombo.
Topolino e Orazio decidono di indagare per risolvere il mistero.

LOISEL REALIZZA TOPOLINO

Nel 2016, dopo dodici anni dalla pubblicazione del sesto e ultimo volume di Peter Pan (1990-2004, Vents d’Ouest / Glénat), Régis Loisel torna come autore completo di sceneggiatura e disegni con una storia di Mickey Mouse edita dalla casa editrice francese Glénat, quarto titolo per la sua serie créations originales Disney: Café Zombo.

In questo volume, Loisel omaggia il Mickey Mouse degli anni trenta di quello che è il più importante interprete dei fumetti del personaggio: Floyd Gottfredson, il quale realizzò le strisce giornaliere (per un certo periodo anche le tavole domenicali) dal 1930 al 1975: Panini Comics ne sta pubblicando l’integrale in volumi cartonati.

Contrariamente a quanto visto nei precedenti volumi (la serie francese è in fase di pubblicazione sempre da Panini, ma non in ordine di uscita), in questa storia Topolino è fortemente legato alla realtà del periodo della depressione americana e alla conseguente difficoltà nel trovare un lavoro per vivere dignitosamente.LOISEL REALIZZA TOPOLINO

Régis Loisel gioca con il Topolino odierno, sempre attivo, scaltro e operoso, mostrandoci il personaggio disoccupato in un’America operaia, schiacciata da un sistema che opprime i più deboli.

L’attenzione posta sull’aspetto economico ed occupazionale, oltre a inquadrare il periodo storico dell’America post crollo di Wall Street del 1929, rispecchia anche una visione odierna, dovuta a una similitudine che alcune condizioni sociali hanno in entrambi i periodi.

Dal cibo spazzatura alle speculazioni edilizie, passando per i soprusi che le grandi compagnie attuano ai danni dei più deboli, tutto trova il suo spazio in una storia dal ritmo incalzante, piena di umorismo e gag, dove con leggerezza apparente si affrontano temi importanti.

Uno spazio particolare viene dato ai personaggi femminili, Clarabella e Minni, che mostrano carattere e autorità non rimangono in panciolle in giardino mentre i fidanzati svolgono le faccende domestiche, rimproverandoli se si lamentano, pur tuttavia divenendo parte attiva nella risoluzione dei problemi.

Quella che viene mostrata in Café Zombo è un’America schiacciata dalla miseria dove, tra le strade abbandonate all’incuria e il degrado, vige la legge del più forte. Nonostante tutto, le situazioni sono divertenti. I personaggi seguono le classiche situazioni che li caratterizzano in una giostra di situazioni beffarde.LOISEL REALIZZA TOPOLINO

Café Zombo non ha solo contenuti interessanti, ma anche una meravigliosa e ricca parte grafica. Il volume è stampato nel formato che i francesi chiamano all’italiana, cioé orizzontale (305 x 196 mm), con due strisce da quattro vignette l’una, di grandezza variabile, per pagina.

La scelta riporta ancora di più alle strisce giornaliere degli anni trenta, oltre che nello stile grafico, anche nel formato. Il disegno, che omaggia come detto Floyd Gottfredson, è dinamico, alquanto particolareggiato nelle ambientazioni e con personaggi molto espressivi, spesso dagli atteggiamenti sopra le righe (come si può trovare anche in Mickey’s Craziest Adventures di Lewis Trondheim e Nicolas Keramidas – edito in Italia da Giunti), ma sempre realizzati con grande gusto.

Non mancano, anzi abbondano, le scene di lotta dove, in perfetto stile slapstick, a suon di schiaffoni vengono raddrizzati i torti subiti come si usava una volta. Una soluzione che, almeno sulle pagine del fumetto, funziona egregiamente. Il tratto è asciutto e aggressivo con linee cinetiche che spingono le scene d’azione, aiutate da un lettering efficace.

Efficaci anche i colori utilizzati dall’autore francese, che virano principalmente sull’arancione e il verde, con il blu usato spesso per evidenziare il centro dell’azione, scurendo la parte “meno importante” della vignetta.

È un Mickey Mouse meno scontato e molto dinamico quello di Loisel.
Le strisce piene di azione, le ambientazioni dettagliatissime con ogni vignetta che straborda di particolari (elemento che spezza con la pulizia di Gottfredson), restituiscono all’albo un risultato sontuoso.

 

Régis Loisel ha dichiarato di aver sempre desiderato realizzare un fumetto con protagonista Topolino, e di avere provato un piacere speciale nella realizzazione di Café Zombo.

L’umorismo, a volte lontano dagli stilemi disneyani, è comunque rispettoso dei personaggi e aiuta a ricordare che Mickey Mouse non è sempre stato quel personaggio politicamente corretto che siamo abituati a vedere ma, anzi, ha un grande passato che farebbe impallidire tutti i perbenisti odierni.

La magnifica veste grafica e l’umorismo che non nasconde la critica sociale rendono Café Zombo un’opera imprescindibile per qualsiasi estimatore dei personaggi Disney, come dell’artista di Saint-Maixent-l’École, ma anche per qualsiasi appassionato della nona arte, perché si tratta di uno dei più bei fumetti usciti in questi ultimi dieci anni.

Nella speranza che la (probabile) futura pubblicazione nel nostro Paese non si faccia attendere troppo e, soprattutto, che venga realizzata nel rispetto dell’edizione originale (e non con l’assurdo cambio di formato che sta utilizzando attualmente Panini per i volumi della serie fino ad ora pubblicati dall’editore modenese), consiglio di fare un pensiero anche sull’edizione originale in francese che, per la magnificenza visiva, vale comunque la pena avere anche se non si conosce la lingua.

 

Imperdibile Loisel!


Café Zombo 

storia, disegni
e colori:
Régis Loisel

Glénat

cartonato
formato orizzontale
(305 x 196 mm)
pag. 80
11/2016


 

 

 

Un pensiero su “LOISEL REALIZZA TOPOLINO”
  1. Questa avventura congiunta tra Mickey ed Horace Horsecollar (allitterazione sempre obbligatoria…!) avviene nel 1930, nel periodo in cui Orazio svolgeva normalmente il ruolo di spalla di Topolino, ed è interessante notare come alla storia partecipino attivamente anche le partners femminili dei due protagonisti, ovvero Clarabella e Minnie.
    Due anni dopo, farà la sua comparsa Dippy Dawg, cioè la prima versione di Pippo, che con l’evoluzione in Goofy, quindi dal 1934 in poi, spodesterà drasticamente la figura di Horace come pard di Mickey.
    Inevitabile conseguenza, anche l’eclissi di Clarabella, il cui ruolo di dama dell’amico del protagonista, di fatto non troverà sostitute.

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