Nel 1993 Bob Guccione, editore della Penthouse International, decise di accettare il progetto presentato da George Caragonne e Horatio “Ray” Weisfeld per lanciare sul mercato una elegante rivista di fumetti con supereroi erotici. Penthouse Comix nasceva con ottime premesse, perché le risorse economiche a disposizione permettevano di coinvolgere alcuni dei migliori artisti del settore, garantendo loro guadagni più elevati della media.


Il primo numero (96 pagine a colori) di questa elegante rivista patinata uscì nella primavera del 1994. Disegnatori come Adam Hughes, Garry Leach, Kevin Nowlan, Mike Harris, Arthur Suydam, Horacio Altuna e Milo Manara furono presenti fin dagli esordi del magazine e ad essi si affiancarono talenti come Richard Corben, Tony Salmons e Bart Sears. Lo slogan scelto per il lancio era un ammiccante “Anche i Supereroi lo fanno!”, e non si riferiva certo allo jogging in Central Park.

Una disperata Night Girl di Tony Salmons

Tra i generi coperti dai fumetti presentati non poteva mancare quello delle Jungle Girls, in una interpretazione leggermente diversa dall’usuale. Nasceva così, con storie di Ray Weisfeld (fino al numero 4, perché poi l’autore abbandonò il personaggio ) e disegni di Arthur Suydam, il progetto Libby in the Lost World.

Libby Eisenberg è una procace ragazzona di New York in cerca dell’uomoo che le consenta di vivere nel lusso e nell’agiatezza. Quando sembra aver trovato ciò che cerca, ovvero il suo ricco cialtrone, l’aereo privato che doveva condurla verso le nozze viene colpito in volo da un mostro preistorico. Libby, l’unica superstite, si ritrova in un mondo preistorico in cui i dinosauri stanno spiluccando ciò che resta del suo promesso sposo.


La ragazza, terrorizzata, viene inseguita da un tirannosauro intenzionato a mangiucchiarla dopo averne assaggiato i vestiti, lasciandola letteralmente in mutande. Durante la fuga la donzella perde pure quelle, ritrovandosi nuda al cospetto di brutali e feroci cavernicoli alquanto felici di avere a che fare con una femmina. In evidente e atavica astinenza sessuale, i selvaggi tentano di usarle violenza, ma né gli uomini né le bestie avevano fatto i conti con i corsi di difesa personale seguiti da una giovane donna americana. Contro ogni previsione, Libby sconfigge i vogliosi cavernicoli e riesce ad uccidere lo spaventoso rettile che la tormenta.

A questo punto, Libby viene consacrata come una dea vivente, bionda come il sole e splendida nella sua nudità, anche se non proprio spirituale. Deve adattarsi al nuovo mondo in cui è misteriosamente capitata e comincia a farlo scegliendo come amante (ricordandosi l’esortazione della mamma: “sposati un medico!”) lo sciamano della tribù, che è quanto di più affine a un cerusico si possa trovare in quelle lande sperdute. Tutto sommato, l’intesa sessuale con il suo Ugah Boogah non manca, ma la disinibita tettona continua a pensare con nostalgia al mondo civile che si è lasciata alle spalle. La vicenda si dipana con grande spiegamento di situazioni paradossali che potrete leggere in questo link (si tratta di un sito per maggiorenni).

Dopo un avvio promettente, le copie vendute di Penthouse Comix cominciarono a scendere vistosamente. I motivi sono vari, a partire dai testi dei fumetti non ai livelli dei disegni. Inoltre, problemi con la censura portarono ad attenuare le scene hard: pian piano i fumetti, oltre a diventare soft, iniziarono a puntare sull’umorismo.


A tutto questo si aggiunge il licenziamento di George Caragonne, l’editor trentenne proveniente dalla Marvel (per la quale aveva scritto anche una famosa biografia a fumetti di papa Giovanni Paolo II). Accusato di avere sottratto denaro falsificando i bilanci, Caragonne si suicida gettandosi dall’ultimo piano di un palazzo.


Di Penthouse Comix escono 32 numeri, tra il giugno 1994 e il luglio 1998, i primi pubblicati anche in edizione italiana dalla Play Press di Roma. Se un piccolo merito può essere attribuito a questa pubblicazione è di avere aperto una finestra su una realtà ignorata del fumetto: per decenni, i supereroi e le supereroine erano stati presentati come individui poco avvezzi alla carnalità. Intendiamoci, nulla di veramente memorabile passò per quelle pagine, ma almeno vennero prodotti fumetti intrisi di erotismo: il che non è poco, per un mercato tradizionalmente puritano come quello americano.

Un pensiero su “LIBBY NELLA RIVISTA EROTICA DEI SUPEREROI”
  1. Manca però una curiosità importante: la pubblicazione ( Italia compresa) di un episodio di Batman realizzato da Moebius.
    Episodio che sarebbe dovuto essere pubblicato inizialmente su Batman Black e White, ma che la DC rifiutò.

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