Se si fa il nome di Superman si finisce quasi inevitabilmente a evocare anche Lex Luthor, il suo acerrimo nemico. Il brillante ma cinico scienziato calvo che cerca in tutti i modi di distruggere l’Uomo D’Acciaio.

Luthor è uno dei più vecchi personaggi della Dc Comics e anche lui nel corso degli anni ha subito vari restyling e modifiche, andando incontro ai cambiamenti imposti dallo scorrere del tempo. Quello che è rimasto inalterato è il suo geniale intelletto, la smisurata sete di potere e l’odio verso Superman.

 

IL LUTHOR DELLE ORIGINI

Creato da Jerry Siegel e Joe Shuster su Action Comics n. 23 nel 1940, Lex Luthor è in origine il classico scienziato pazzo intento, nella sua prima storia, a far scoppiare una guerra tra due nazioni europee.
Lois Lane e Clark Kent indagano per conto del Daily Planet, cosa che comporta il rapimento della ragazza e l’intervento di Superman in suo soccorso.
Da questo momento Luthor diventa un nemico ricorrente.

Agli inizi Luthor non aveva la caratteristica testa calva, bensì una folta chioma rossa: pare che la pelata sia da attribuire a un disegnatore che, in una storia, confuse Luthor con un’anonima guardia calva al suo servizio.

Sia come sia, per Luthor divenne presto il look definitivo, e con il trascorrere del tempo il suo tratto più caratteristico, divenendo, insieme a Charles Xavier degli X-Men, il personaggio calvo più famoso dei fumetti americani.

LEX LUTHOR È IN CONTINUA EVOLUZIONE
Prima apparizione ufficiale di Lex Luthor: si notino i capelli

 

Originariamente Luthor non aveva un particolare livore verso l’Uomo D’Acciaio, se non quando intralciava i sui piani ambiziosi. L’odio venne motivato anni dopo dallo stesso Jerry Siegel, quando ne narra le origini: anche Luthor era originario di Smallville ed era amico di Superboy, quando un esperimento andato a male provocò un incendio nel suo laboratorio.

L’intervento del giovane supereroe salvò la vita a Lex, ma i fumi chimici gli causarono la caduta dei capelli. Non potendo accettare il proprio fallimento, accusa Superboy di aver provocato l’incendio per invidia nei suoi confronti, giurandogli vendetta.

Luthor ha sempre usato il proprio intelletto per creare armi all’avanguardia con cui poter fermare Superman, oltre a sofisticati manufatti e robot, spesso alimentati dalla famigerata kryptonite.

Chiamato inizialmente sempre per cognome, è solo durante la Silver Age che ci viene rivelato il suo nome di battesimo, Lex (diminutivo di Alexander).
La scelta del nome è probabilmente dovuta alla “sindrome della doppia L”, comune nelle storie dell’epoca, in quanto era in uso in molti personaggi di contorno: Lois Lane, Lana Lang, l’amica sirena Lori Lemaris e Linda Lee (Supergirl).

Negli anni settanta viene fornito a Luthor un abito caratteristico. Mentre prima indossava camici da scienziato o tute da galeotto, ora sfoggia un costume da combattimento viola con guanti e stivali verdi (che contrasta con il blu e rosso del costume di Superman). È un costume pieno di armi in grado di nuocere all’eroe.

Con questo look appare anche nella serie a cartoni Super Friends e nel celebre team-up tra Superman e l’Uomo Ragno, in cui Luthor si allea con il Dottor Octopus nella famosa “Battaglia del Secolo” del 1976.

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Lex Luthor Silver Age con camicia viola e pantaloni verdi

 

Negli anni ottanta, in occasione della miniserie Super Powers, con cui la Dc lanciava una linea di giocattoli dedicata ai suoi personaggi più celebri, a Luthor viene fornita un’armatura da guerra, anch’essa verde e viola, con la quale può affrontare in combattimento il suo celebre avversario.

A crearne il design è George Perez, che da lì a poco di affermerà come uno dei massimi disegnatori del fumetto.
Questa in armatura sarà l’immagine più caratteristica del personaggio per molti anni (e come vedremo verrà ripresa in seguito).

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L’armatura da combattimento ideata di George Perez

 

Il Luthor originale era un personaggio piuttosto piatto nelle motivazioni e nella psicologia, ordiva sofisticati piani solo per la brama di potere o per vendicarsi di Superman.

Spesso cercava di impadronirsi di grosse somme di denaro, quando i suoi laboratori e le invenzioni che utilizzava sembravano già richiedere cifre folli per poterli realizzare.

In occasione del restauro dell’universo Dc Comics, che si concretizza a metà degli anni ottanta con Crisi delle Terre infinite, gli autori decidono di aggiornare anche questo personaggio fondamentale.

 

IL LEX LUTHOR MODERNO

Luthor ha un ruolo chiave in Crisis, nelle varie versioni del Multiverso: il figlio del Luthor buono di Terra 3, Alexander Luthor, sarà uno dei protagonisti dell’intera saga, mentre il Luthor di Terra 1 organizza insieme a Brainiac un mega esercito composto da tutti i malvagi delle Multiterre (non prima di aver ucciso la sua controparte di Terra 2, che non ha perso i capelli), arrivando all’inevitabile scontro con gli eroi, salvo poi doversi alleare con loro per fermare il piano di distruzione dell’Anti Monitor.

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Luthor in “Crisi sulle Terre infinite”

 

Quella è l’ultima apparizione del “Luthor classico”, prima del riadattamento per mano di John Byrne nella miniserie Man of Steel (1986).

Il nuovo Lex Luthor non è più il vistoso scienziato pazzo in armatura, ma il proprietario di una potente multinazionale. Il fenomeno dei pescicani di Wall Street gli offre l’immagine dell’avido industriale disposto a tutto.

Le origini di Luthor vengono riscritte in chiave meno ingenua. Spariti i riferimenti alla giovinezza a Smallville con Superboy, Luthor cresce nei bassifondi di Metropolis in una famiglia disfunzionale e violenta.

I genitori, da cui ha subito abusi, muoiono in un non ben specificato incidente e Lex beneficia di un’assicurazione sulla vita che investe sapientemente, diventando in breve tempo il proprietario della LexCorp, una multinazionale nel campo della ricerca scientifica e nello sviluppo delle armi.

Lex Luthor di fatto diventa il proprietario di Metropolis, comprando polizia, politici e l’informazione: solo il quotidiano Daily Planet di Perry White e Lois Lane si scaglia contro di lui.

Si tratta di un Luthor inflaccidito dai piaceri della vita quello di Byrne, che ha perso i capelli per una normale alopecia e che obbliga le donne ad andare da lui con l’intimidazione. Un uomo ambizioso in grado di ottenere tutto ciò che vuole.

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Il primo Luthor con i capelli radi di John Byrne

 

Le cose ovviamente cambiano con l’arrivo di Superman, che giunge per la prima volta a Metropolis sventando un assalto allo yatch di Luthor da parte di alcuni terroristi. Ma scopre che è stato organizzato dallo stesso Luthor per contattare Superman, a cui propone di lavorare per lui.

Il supereroe respinge l’offerta e lo fa arrestare per avere messo in pericolo i presenti solo per una messa in scena.
Il rifiuto, l’umiliazione subita e l’invidia provata per Superman fanno sì che Luthor da quel momento giuri vendetta.

Lex Luthor finanzia così ogni esperimento volto alla distruzione dell’eroe, come la creazione di Bizzarro, suo clone difettoso; di Metallo, un cyborg alimentato a kryptonite; o sfruttando il Parassita, una creatura aliena in grado di assorbire i poteri di Superman; arrivando infine ad allearsi con il potente computer alieno Braniac.

Byrne racconta anche come Luthor sia riuscito a scoprire la reale identità di Superman grazie a un mega computer, ma il suo ego non è in grado di accettare che una creatura tanto superiore possa scegliere di condurre una vita “mediocre” nei panni dell’umile Clark Kent, rifiutando la cosa come inverosimile.

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Copertina di Superman 2 (vol. 2) di John Byrne

 

Questa versione di Lex Luthor viene mantenuta fino al 1991.
Si scopre che Luthor aveva usato un anello con una gemma di kryptonite per proteggersi da Superman, ma la radiazione emessa lo ha fatto ammalare di cancro. Si è amputato una mano, sostituita da una artificiale.

Alla fine il magnate di Metropolis simula la propria morte durante un incidente aereo, ingannando il mondo e persino Superman. La sua mente viene trasferita in un clone più giovane e fisicamente in forma, e con lunghi capelli rossi.

Mostrandosi al mondo come il suo stesso figlio, Alexander Luthor Jr., Lex ha la possibilità di ricostruirsi un’immagine, senza più i precedenti negativi dell’incarnazione precedente.

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Alexander Luthor del 1991/92 con barba e capelli

 

In questa nuova versione, Luthor continua in gran segreto la propria campagna contro Superman.
Seduce e manipola la nuova Supergirl, un essere mutaforma ingenuo chiamato Matrix che ha assunto le sembianze della defunta bionda eroina, e soprattutto assiste alla celebre Morte di Superman avvenuta nel 1992 per mano di Doomsday, rammaricandosi di come non sia stato lui a ucciderlo.

Scopriremo in seguito come ci sia sempre lui dietro il nuovo Superboy (uno dei quattro aspiranti a cogliere l’eredità del defunto eroe nella saga Reign of Supermen), quando ci verrà rivelato come il ragazzo non sia altro che un clone creato nei laboratori del progetto Cadmus, nato per metà dal Dna kryptoniano di Kal El e metà da quello dello stesso Luthor.

Gli autori restituiscono a Lex l’aspetto iconico, quello calvo e meno giovane, quando il corpo clonato comincerà a deteriorarsi, e Lex, ormai prigioniero di un corpo inerme, fa un patto con il demone Necron ottenendo il suo corpo originale, più slanciato e in forma, anche se sempre calvo.

Con l’arrivo del nuovo millennio Luthor ottiene la carica di maggior prestigio della sua lunga vita editoriale.

 

PRESIDENTE LEX LUTHOR

Nel 2000 la Dc Comics fa vincere a Luthor le elezioni presidenziali americane.

Lex Luthor presidente

 

Cavallo di battaglia nella sua corsa alla stanza ovale è la ricostruzione di Gotham City. Nella saga “Terra di nessuno”, nel 1999, Gotham City viene devastata da un terremoto. Abbandonata dal governo degli Stati Uniti, viene lasciata in balia dei criminali, difesa unicamente dal dipartimento di polizia di Gotham e dalla Bat-Family.

Sarà la ricchezza di Luthor a favorirne la ricostruzione e il ricongiungimento al resto del paese, cosa che appunto darà la spinta alla sua campagna elettorale.
La cosa lo mette in contrasto con l’altro grande eroe Dc, Batman, o meglio con il suo alter ego, il miliardario Bruce Wayne.

Luthor si mostra un avversario temibile anche per il Cavaliere Oscuro, tanto che riesce ad accusare Wayne dell’omicidio della sua fidanzata, Vesper Fairchild. Bruce si dà alla macchia, riuscendo a dimostrare nei panni di Batman l’estraneità al delitto (in “Bruce Wayne: fuggitivo”).

L’apice della presidenza Luthor si ha durante il conflitto con l’alieno Imperiex, che attacca la Terra distruggendo la capitale del Kansas, Topeka, facendo numerose vittime.

Lex Luthor per proteggere la Terra organizza l’esercito americano con gli eserciti degli altri Paesi e la comunità dei supereroi in un’unica forza di difesa, mostrando leadership e capacità strategiche determinanti per la vittoria finale…

Ma in seguito verremo a sapere che era consapevole dell’imminente attacco al nostro pianeta, e aveva taciuto per potersi mettere in luce durante la guerra.

Sempre Lex Luthor presidente

 

In preda alla rabbia, davanti all’ennesimo tentativo di sconfiggere Superman andato in fumo, decide di affrontarlo direttamente, tornando ad utilizzare la sua armatura da guerra (quella iconica di George Perez) e iniettandosi nelle vene il Venom, il potente steroide che dona la forza a Bane, il brutale avversario di Batman.

Durante lo scontro finale con Superman, reso irritabile e poco lucido dalle droghe, Luthor ammette alcune delle malefatte compiute mentre era in carica come presidente, ignaro che la sua confessione viene registrata e resa pubblica. Questo gli costa la presidenza e lo rende un ricercato.

Luthor in armatura contro Superman, disegnato da Ed McGuinness

 

L’immagine di Luthor presidente ha lasciato un’impronta nella mitologia del personaggio, venendo ripresa anche in altre storie, come Il Cavaliere Oscuro colpisce ancora (sequel de Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller) e nell’elseworld “Superman: Red Son”, in cui l’astronave di Kal El precipita nell’Unione Sovietica. Dove Superman, successore di Josef Stalin, si confronta in un clima da Guerra fredda con gli Stati Uniti guidati appunto dal presidente Luthor.

La figura di Luthor continua a essere centrale non solo nelle storie di Superman, ma in quelle di tutto l’universo Dc. Nei due maxieventi Crisi Infinita e Crisi Finale, nel reboot del 2011 New 52, l’ambigua figura di Luthor in bilico tra il criminale machiavellico e il riluttante antieroe continua a essere un punto di riferimento.

 

LUTHOR SULLO SCHERMO

Come avversario principale, Lex Luthor è apparso in tutte le trasposizioni dedicate a Superman.
Nei film di Richard Donner interpretati dal compianto Christopher Reeves è il brillante Gene Hackman a prestargli il volto, sebbene mostri la caratteristica pelata solo nel finale del primo film, quando si toglie il parrucchino.

Gene Hackman

 

Nel 2006, in occasione del nuovo film Superman: Returns, a interpretare il calvo e geniale Lex è l’attore premio Oscar Kevin Spacey.

Kevin Spacey

 

Dieci anni dopo, in occasione del film Superman vs Batman: Dawn of Justice è stato scritturato Jesse Eisenberg. Come Hackman prima di lui non mostra la famigerata pelata durante lo svolgimento del film, a eccezione del finale.

Jesse Eisenberg

 

L’interpretazione più nota di Luthor è forse quella del telefilm Smallville, che mostra un Luthor giovane in bilico tra la natura avida e priva di scrupoli e l’amicizia sincera con Clark Kent. L’interpretazione di questa versione del personaggio ha dato fama all’attore Michael Rosembaum.

Michael Rosembaum

 

Più recente, ma subito apprezzata da molti, è la versione calva e barbuta di John Cryver nel telefilm Supergirl.

John Cryver

 

Luthor continua ancora oggi a essere il più grande criminale della Dc, ruolo contesogli unicamente dal Joker.
Un villain continuamente in evoluzione.

 

 

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