Parlare di Corto Maltese, il personaggio creato da Hugo Pratt, oggi può apparire per certi versi anacronistico. Si tratta di un personaggio ben caratterizzato, legato a doppio filo all’etica e all’estetica degli anni settanta. Il suo successo ha le radici nel fatto che il fascinoso marinaio incarna alcuni temi identitari di quel periodo, anche se ripresi da un mondo precedente.

C’è il tema libertario che Corto vive nella maniera più naturale, passando da un avventura all’altra senza legarsi a nulla e a nessuno. C’è il tema della insofferenza verso l’ordine costituito, che Corto evidenzia mettendosi sempre dalla parte del più debole.

Che fine hanno fatto questi temi a oltre cinquant’anni di distanza? Oggi che la libertà in un certo senso è più temuta che ambita e che il “ribellismo” si è trasformato nel conformismo più stagnante? Cerchiamo di capirlo analizzando la serie di episodi brevi, venti pagine ognuno, che vennero pubblicati sul settimanale francese Pif Gadget tra il 1970 e il 1973.

Il segreto di Tristan Bantam (aprile 1970) – Voto: 6,5

Il primo episodio breve inizia là dove si era conclusa la “Ballata del mare salato”, nei mari del sud. Ma se l’ambientazione è la stessa della Ballata, molte altre cose sono differenti.

LE STORIE BREVI DI CORTO MALTESE



Innanzitutto non si tratta più di un racconto corale come era la Ballata, qui il focus è decisamente spostato sul marinaio della Valletta: Hugo Pratt è interessato soprattutto ad approfondirne il carattere. Lo si capisce da come inizia l’episodio, con una vignetta che di Corto dice: “Si vedeva subito che era un uomo del destino”.

Appuntamento a Bahia (aprile 1970) – Voto: 6,5

Qui Pratt approfondisce i caratteri dei due comprimari che aveva introdotto nell’episodio precedente, l’anziano professor Steiner e il giovane Tristan Bantam. Il vecchio e il bambino sono due archetipi molto utilizzati nei racconti di avventura.

LE STORIE BREVI DI CORTO MALTESE



L’anziano e il giovane cominciano a prendere vita, anche se nessuno dei due è comparabile agli splendidi personaggi della ballata. Uno sciamano caraibico rivela che Corto Maltese si è tracciato una personale linea della fortuna sulla mano sinistra con il rasoio di suo padre.

 

Samba con Tiro Fisso (maggio 1970) – Voto: 7,5

Con questa avventura ambientata in Brasile la saga di Corto Maltese, dopo un inizio incerto, comincia a spiccare il volo. Vengono infatti introdotti due personaggi dal carisma indiscutibile. Bocca Dorata, grande maestra di magia che ha conosciuto la madre di Corto Maltese, la bellissima “Nina de Gibraltar” e Tiro Fisso, il cangaceiro che combatte contro il dispotico colonnello Goncalves.

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Sul finale prende vita anche la splendida figura di Capitao Corisco, giovane simbolo della lotta contro l’oppressore.

Un’aquila nella giungla (luglio 1970) – Voto: 6

In questo epiosodio Corto Maltese continua a svelarsi: “Non sono di quelli che mettono le radici”, gli fa dire Pratt. “Quel che cerchi non esiste”, sentenzia Bocca Dorata. “Non ho nemici io”, afferma Corto. “Mi faccio gli affari miei e basta”, dice. Ma sappiamo che non è vero.

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Qui Pratt inizia a introdurre personaggi storici vissuti veramente: in questo caso si tratta dell’asso dell’aviazione tedesca Hasso Eccard von Manteuffel, per dare al racconto maggiore realismo e verosimiglianza.

... E riparleremo di gentiluomini di fortuna (settembre 1970) – Voto: 6,5

Questo episodio narra una eccitante caccia al tesoro. Quattro assi delle carte da gioco contengono le indicazioni per trovare il ‘Fortuna Reale’, un galeone spagnolo del 1700 carico d’oro. Corto Maltese ha l’asso di fiori, l’amico-nemico Rasputin quello di cuori e una ragazza chiamata Ambiguità quello di quadri.

LE STORIE BREVI DI CORTO MALTESE



La storia vive soprattutto del ritorno del personaggio di Rasputin, qui nel ruolo di mattatore. I battibecchi tra i due sono la parte più godibile.

Per colpa di un gabbiano (novembre 1970) – Voto: 6

Gli episodi brevi di Corto Maltese sono noti anche per lo stile con il quale sono disegnati, che evolve rapidamente rispetto a quello della “ballata”, per raggiungere nuovi e sorprendenti traguardi estetici. In questo episodio le immagini di Pratt sono particolarmente poetiche ed evocative.

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La sua ricerca metafisica comincia a individuare nella linea dell’orizzonte, in questo caso quella che divide mare e cielo, che si confondono in una cosa sola, un centro attorno al quale organizzare il racconto.

 

Teste e funghi (novembre 1970) – Voto: 7

Con “Teste e funghi” Hugo Pratt si conferma al pari di Federico Fellini, altro riminese, un cantore della dimensione onirica e occulta dell’umano. In questo episodio, dove Corto assaggia suo malgrado i funghi psichedelici messicani, si afferma che “i sogni sono d’oro la realtà di piombo”.

LE STORIE BREVI DI CORTO MALTESE




Qui troviamo uno dei più riusciti di quei famosi silenzi che Pratt anni prima cominciò a inserire nella storia del fumetto. Silenzi ancora oggi potenti. Silenzi che creano una sorta di sospensione temporale, metafisica e poetica.

La conga delle banane (gennaio 1971) – Voto: 8

Primo capolavoro della serie, giocato su poche ma intense pennellate di nero languido e sensuale che danno vita a un espressionismo voluttuoso e sanguigno. La storia prevede ben due personaggi femminili indimenticabili, la seducente Esmeralda e la misteriosa Venexiana Stevenson.

LE STORIE BREVI DI CORTO MALTESE



L’intreccio procede con un ritmo musicale quasi contrappuntistico, come in tutte le migliori opere di Pratt. Corto si permette di citare anche un film dell’epoca parafrasandone il titolo, invece di “Vado l’ammazzo e torno”, dice: “Vado mi faccio ammazzare e torno”.

Vudù per il presidente (marzo 1971) – Voto: 6,5

Questa volta il corso della narrazione porta il marinaio con l’orecchino nell’isola immaginaria di Port Ducal, dove le credenze popolari sono così vive da essere tenute in conto anche dal codice penale, che prevede la pena di morte per chi “con arti magiche o ipnotiche obbliga i morti a lavorare”.

LE STORIE BREVI DI CORTO MALTESE



Pratt continua a danzare leggero lungo il confine che separa fantasia e realtà. E lo fa utilizzando un segno grafico concreto e sciamanico insieme, letteralmente intriso nella sensualità e nella selvaggia anima dei Caraibi.

La laguna dei bei sogni (maggio 1971) – Voto: 7

Con questa storia ambientata in Venezuela, Hugo Pratt sembra parlarci delle droghe che in quell’epoca stavano cominciando a dilagare tra i giovani. Ci troviamo nella “Laguna dei bei sogni”, così chiamata perché dimora di insetti mortali e infestata di malattie che causano febbri potenti e allucinazioni.

 

 


È il posto ideale per chi come il tenente Robin Stuart sta fuggendo da un passato di scelte sbagliate o forse soltanto da se stesso. 

 

 

Nonni e fiabe (luglio 1971) – Voto: 7

Questa storia chiude il ciclo di avventure di Corto Maltese ambientate in Sud America. La ricerca di un bambino perduto nel cuore della giungla amazzonica viene paragonata alla mitica ricerca dell’Eldorado.



Corto Maltese si confronta con il mito fondativo dell’intera America Latina, quello di Eldorado, un paese immaginario che si credeva favolosamente ricco d’oro e che divenne presto esteso per antonomasia a indicare genericamente un luogo d’abbondanza e di delizie. 

L’angelo della finestra d’oriente (settembre 1971) – Voto: 7

Corto Maltese approda per la prima volta a Venezia. Una Venezia fatta di vicoli, di canali, di corti nascoste, di misticismo e di cabala. L’episodio è dominato dalla personalità straripante di Venexiana Stevenson. Forte e decisa di carattere, Venexiana è un’avventuriera non bella, ma affascinante per la sua scaltrezza mista a una femminile praticità.



Per il suo volto così caratteristico Pratt si ispirò a quello di Mariolina Pasqualini, colorista delle storie di Corto Maltese negli anni settanta e moglie di Guido Fuga, altro storico collaboratore di Pratt.



Sotto la bandiera dell’oro (novembre 1971) – Voto: 7

Racconto antimilitarista potente come pochi, questa avventura corale ambientata nella terra di nessuno. Tra il Tagliamento e il Piave, subito dopo la disfatta di Caporetto, c’è anche un timido scrittore, un certo Ernestway, che sta scrivendo un libro che si intitola “Addio al battaglione”.



Il giudizio di Corto-Pratt sulla guerra è ancora una volta lapidario (e di “sinistra”): “Queste guerre non riesco a capirle… Una guerra di rivoluzione sì, forse… ma non queste”.



Concerto in O minore per arpa e nitroglicerina (gennaio 1972) – Voto: 8

Se la madre di Corto Maltese è una gitana di Siviglia, il padre è un marinaio inglese di Tintagel, in Cornovaglia, nipote di una strega dell’Isola di Man. L’elemento magico si unisce a quello politico in questa storia che apre il ciclo delle “Celtiche” dando vita al secondo capolavoro della serie.



L’episodio è incentrato su uno degli argomenti clou del periodo: la lotta per la liberazione dell’Irlanda combattuta dall’Ira. Qui facciamo la conoscenza dell’iconico personaggio di Banshee, la seconda Pandora.



Sogno di un mattino di mezzo inverno (marzo 1972) – Voto: 7

Ancora una storia che mescola sogno e realtà. Ci troviamo a Stonehenge insieme a Mago Merlino e Morgana. Merlino dice di Corto Maltese: ”Sta sognando a occhi aperti e chi sogna occhi aperti è pericoloso perché non sa quando finisce il sogno”.



Ancora una storia di guerra dove facciamo la conoscenza della bellissima spia tedesca Rowena, di cui Corto dirà: “Ma perché le donne che mi interessano si trovano sempre dall’altra parte della barricata?”.

Côtes de nuit e rose di Piccardia (Giugno 1972) – Voto: 6,5

Il protagonista è nientemeno che il barone Manfred Albrecht von Richthofen, l’asso della Prima guerra mondiale detto il “Barone Rosso”. Viene ricordata la sua ultima missione, quando fu abbattuto dalla contraerea australiana mentre sorvolava a bassa quota la terra di nessuno tra il fronte francese e quello tedesco, presso Vaux sur Somme.



Corto Maltese non perde l’occasione di emettere uno dei suoi giudizi trancianti: “Gli eroi di carriera mi lasciano del tutto indifferente”

Burlesca e no tra Zuydcoote e Bray-Dunes (luglio 1972) – Voto: 6

La storia chiude il ciclo di avventure di Corto Maltese detto “Le Celtiche”. Ritorna Cain Groovesnore, protagonista di “Una ballata del mare salato”, e informa Corto del fatto che sua cugina Pandora sta per sposarsi, il che provoca nel marinaio un attimo di tristezza.


Curiosa la comparsa del capitano Rothschild, del Bureau della Sûreté francese, appartenente alla famiglia dei Rothschild del ramo francese, quella dei famosi vini Château-Lafite che Corto, a suo dire, era venuto apposta in Francia per bere.

Nel nome di Allah misericordioso e compassionevole (agosto 1972) – Voto: 6,5

La storia apre il ciclo di avventure detto “Le Etiopiche”. Durante la Prima guerra mondiale, Corto Maltese attraversa il deserto dello Yemen in compagnia di un beduino chiamato El Oxford (per via del fatto che ha studiato all’Università di Oxford) e un guerriero dancalo di nome Cush.



Un marinaio nel deserto sembra una contraddizione di termini, ma come sappiamo Corto vive le sue avventure a cavallo della linea dell’orizzonte (che questa volta separa cielo e sabbia).

L’ultimo colpo (novembre 1972) – Voto: 7

L’ultimo colpo è quello che uccide il capitano Bradt, proveniente da “un paese lontano dove l’erba è sempre verde e dove i fratelli odiano i fratelli”. In questa strana storia che mischia la Somalia all’Irlanda colpiscono soprattutto due cose.



L’inizio particolarmente poetico, con le immagini di ogni singola vignetta che accompagnano il testo di una poesia di Rimbaud e la parte centrale dove il lettore dal caldo asfissiante del deserto viene catapultato nella fredda e piovosa Irlanda.

… E di altri Romei e di altre Giuliette (gennaio 1973) – Voto: 7

Di shakespeariano in questa storia, oltre al titolo, troviamo soprattutto il ritmo vorticoso degli avvenimenti e l’ambiguità dei personaggi che prima vengono presentati in un certo modo, quasi come dovessero essere delle figure di sfondo, e poi te li ritrovi tutto d’un tratto a diventare protagonisti.



Anche la trama è decisamente shakespeariana, per come è tutta permeata di magia, anche se si tratta di una magia africana, fatta di angeli caduti, di sciamani, di credenze, di predizioni e di mistero. 

Leopardi (aprile 1973) – Voto: 7

Nella storia che conclude il ciclo delle Etiopiche, nonché la serie di racconti brevi con protagonista il marinaio dall’orecchino, Pratt si diverte a inserire diversi elementi tratti dalla sua prima opera da autore dei testi oltre che dei disegni: Ann y Dan.



La vena nostalgica prosegue con Hugo Pratt che immette nella storia anche suggestioni legate a un altro storico personaggio del passato: il capitano Slutter della “Ballata”. Se siete persone affascinate dal mistero e che apprezzano le storie che lasciano qualcosa in sospeso, allora questo è il racconto che fa per voi.


3 pensiero su “LE STORIE BREVI DI CORTO MALTESE”
  1. Bell’articolo, anche se con un piccolo errore nell’incipit: non è vero che il ciclo inizia dove finisce la “Ballata”, poiché la Guyana olandese (in Sudamerica, lato Atlantico) non fa parte dei “mari del Sud” (termine che si riferisce al Pacifico meridionale, dove in effetti è ambientata la ballata).

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