Ma davvero qualcuno pensava che, staccando gli albi della Editoriale Corno dalle “raccolte” fatte con le copie rese, poteva rivenderli singolarmente triplicando il proprio lucro?

Evidentemente sì, visto che “albi” del genere ancora si trovano in vendita sulle bancarelle, o su ebay, o alle fiere. Si tratta di oggetti decisamente brutti, vuoi perché il dorso è costituito da grumi di colla anziché dalle pagine spillate, vuoi perché più piccoli rispetto all’originale perché rifilati.

LE RACCOLTE DI FUMETTI, FIGLIE DI UN DIO MINORE
Un albo Corno staccato da una raccolta affiancato da uno originale: si noti il dorso del primo

 

Inoltre, smembrare le raccolte costituisce un atto di violenza su un prodotto editoriale che, pur di minor pregio rispetto agli albi originali, ha pur sempre una sua dignità. Anzi, per restare nel campo delle pubblicazioni dell’editoriale Corno, non mancano gli appassionati particolarmente dediti proprio alle raccolte.

Si deve però ammettere che il campo è davvero frastagliato.

Ci sono raccolte completamente casuali, con il nome di un personaggio in copertina e albi di altre serie all’interno. Ci sono raccolte con tre albi sequenziali e altre con numerazioni random. Ci sono raccolte con due albi allineati per il verso giusto, e il terzo incollato al contrario.
Ve ne sono di molto antiche senza le copertine degli albi contenuti. E raccolte di albi che contenevano adesivi o manifesti che, a causa dell’incollaggio sul dorso, non sono più staccabili.

LE RACCOLTE DI FUMETTI, FIGLIE DI UN DIO MINORE
Raccolte della Editoriale Corno di varie tipologie e dimensione

 

Soprattutto, ci sono raccolte con copertine rielaborate dal “Milite Ignoto della Grafica”. La più “originale” è forse la Raccolta Eroi 2000 n. 4 dell’aprile 1975, con un Capitan America che troneggia al centro, e una curiosa prospettiva di parallelepipedi (grattacieli?) che sembrano sfidare ogni legge dell’architettura, anche quella di fantasia di Piranesi o Escher, partendo tutti da un unico punto.

(Dallo stile geometrico già visto nelle copertine di Kriminal, Satanik e Alan Ford, anche se meno abbozzato, parrebbe uno degli ultimi lavori per la Corno fatto molto velocemente del pur bravissimo art director Luigi Corteggi, poco prima di approdare nello stesso anno alla Sergio Bonelli – NdR).

LE RACCOLTE DI FUMETTI, FIGLIE DI UN DIO MINORE

In ogni caso, a conferma dell’interesse che queste raccolte riscuotono ancora oggi, va detto che nell’ottima collana in tre volumi “L’era dei supereroi Corno”, l’autore-editore Luca Mencaroni si è lanciato nel tentativo di schedarle tutte, riproducendone le copertine, pur facendo presente che gli albi in esse contenuti non sono sempre gli stessi.

LE RACCOLTE DI FUMETTI, FIGLIE DI UN DIO MINORE
Da “L’era dei supereroi Corno”, di Luca Mencaroni, vol. 1

 

L’Editoriale Corno ha realizzato moltissime raccolte di vario tipo e formato, ma naturalmente non è stata l’unica a farlo. Pressoché tutti gli editori di fumetti hanno utilizzato questo strumento, quando ancora conveniva inondare l’allora spazioso “reparto fumetto” delle edicole di materiale per smaltire eccedenze o riciclare materiale.

Nemmeno spetta alla Corno l’esclusiva delle raccolte sgangherate e/o causali. Nella raccolta Fobos dell’editore Williams Inteuropa, che nei primi anni settanta aveva l’esclusiva del materiale Dc Comics, sono presenti tre albi, ma solo uno appartiene alla serie il cui nome è in copertina (una serie di storie brevi senza personaggio fisso a tema horror): gli altri due sono di Batman e di Flash.
Almeno la raccolta che ho io: non è detto che le altre raccolte con la stessa copertina contengano i medesimi albi.

LE RACCOLTE DI FUMETTI, FIGLIE DI UN DIO MINORE
Tre albi della collana Fobos e la raccolta che include il solo n. 2, uscita nel 1973

 

Se si tratta di una iniziativa estemporanea, allora la raccolta può essere acquistata, letta sotto l’ombrellone, magari anche buttata via dal pubblico disattento.

Se invece parliamo di collezionismo, della volontà di possedere una serie completa, la raccolta potrebbe essere addirittura (anche se non tutti sono d’accordo) uno strumento migliore dei singoli albi.

Prendiamo la serie Orient Express, pregevole rivista antologica diretta da Luigi Bernardi. I trenta numeri editi tra il 1982 e il 1985 stanno benissimo in dieci volumi-raccolta da tre fascicoli ciascuno, che sono perfettamente coerenti (niente doppioni, niente numeri saltati, niente “intrusi”) e hanno il vantaggio, con il loro bel dorso quadro colorato, di essere più compatti e poter stare più ordinatamente sugli scaffali di una libreria rispetto ai singoli fascicoli spillati.
Difetto non da poco: mancano le copertine interne. Pregio: quelle della raccolta sono ben fatte (a cura, come precisato all’interno, di Elisabetta Bioletto) e di solito sfruttano particolari di vignette di storie contenute all’interno.

Per esempio, la copertina del secondo volume è ricavata da una vignetta di Vittorio Giardino (presente con il suo Max Fridman) e dunque questa copertina dovrebbe forse aggiungersi alla lista ufficiale di cover giardiniane elencate nel sito internet dell’artista.

Un’altra cover d’autore (sempre che non le si voglia considerare apocrife, per essere ricavate da un singolo disegno) è quella di Will Eisner utilizzata per la Raccolta Eureka n. 1 messa sul mercato dalla Max Bunker Press nel luglio del 1989.

Stiamo parlando della seconda serie della rivista Eureka. La prima, edita dalla Editoriale Corno per complessivi 254 numeri dal 1967 al 1984, non risulta aver avuto raccolte. Esistono invece raccolte delle collane parallele Eureka Pocket ed Eureka Selezione. (Le rese della prima serie di Eureka venivano vendute nelle buste, con i bordi delle pagine macchiati di blu – NdR).

Il prodotto in questione è un balenottero di 384 pagine e si presenta anche esteriormente come un volume autonomo, con un suo proprio titolo, “Il grande caldo”. Non risulta edita una seconda raccolta per i successivi quattro numeri, con i quali si completò la collana (Eureka ebbe poi anche una terza e quarta serie, pur esse prive di raccolte).

“Il grande caldo”, raccolta dei primi quattro numeri di Eureka seconda serie

 

La casa editrice fondata da Luciano Secchi ha a lungo sfruttato il canale delle raccolte per Alan Ford e altri personaggi, a volte dando fondo alle risorse in termini di denominazione di questi prodotti (raccolte al Fluoro, raccolte special, raccolte del ventennale, almanacco eccetera).

Raccolte della Max Bunker Press

 

È abbastanza raro che accada, ma anche una fanzine può avere una raccolta. Esiste per esempio una pubblicazione della gloriosa Anaf, Associazione Nazionale amici del fumetto (da qualche anno divenuta Anafi, con l’aggiunta della Illustrazione), intitolata “L’Anaf annaffia da dieci anni” che, dietro una copertina di Benito Jacovitti, ripropone, oltre ad alcuni materiali celebrativi, i primi tre numeri della rivista amatoriale Il Fumetto, usciti nel lontano 1970.

Il rischio delle raccolte è che traggano in inganno l’acquirente, che, insomma, sotto una copertina nuova ripropongano materiale la cui origine non viene chiarita, e che quindi il lettore potrebbe anche già possedere. In questo caso il fenomeno si confonde con quello dei cosiddetti ricopertinati, cioè di quegli albi a fumetti rimandati in edicola con una nuova copertina arbitraria che li fa apparire inediti e ne cela il vero contenuto.

Come sempre, il dilemma “raccolta sì – raccolta no” non può avere una risposta definitiva; è questione di gusto, di sensibilità personale, eventualmente di interesse collezionistico.

Sicuramente in passato il fenomeno ha avuto una portata notevole. Andando indietro nel tempo, certe cosiddette raccoltine del Tex a striscia sono diventate oggetti ambitissimi, grazie anche alle copertine realizzate appositamente da Galep.

Raccoltine Tex nel formato a striscia. Esiste una ristampa amatoriale dell’editore Mercury

 

Oggi le raccolte sono quasi completamente sparite, per varie ragioni. Le tirature dei fumetti “da edicola” sono così modeste che è difficile sia necessario smaltire le copie invendute. È venuto meno il lettore stagionale e occasionale a cui il prodotto era soprattutto destinato. In generale, il fenomeno è legato all’idea della serie periodica, idea sempre più in crisi, mentre tengono le vendite di volumetti manga e di graphic novel.
(Ci sono anche problemi di gestione dei magazzini, sempre più onerosi per gli editori, e i maggiori costi di distribuzione, che non rendono più conveniente il ritorno delle rese – NdR).

Attualmente, in edicola le sole raccolte presenti sono dell’Editrice Aurea e riguardano le testate Lanciostory, Skorpio e Dago.

Il tema, quindi, può avere una portata nostalgica o collezionistica. Chi volesse oggi acquistare una serie completa del passato potrebbe valutare se dirigersi sui singoli numeri o sulle raccolte, purché ne esistano di complete, come nel caso già citato di Orient Express.

Resta poi la possibilità della sorpresa. L’idea di andare in un mercatino, comprare un albo apparentemente insignificante, magari con qualche copertina anonima e scoprire che invece è una raccolta di qualche serie dimenticata, che contiene ottimi fumetti o brillanti redazionali.
Tre al prezzo di uno, e pazienza se, per molti lettori, le raccolte sono sempre state figlie di un dio minore.

 

© Francesco Lentano 2022

 

 

 

6 pensiero su “LE RACCOLTE DI FUMETTI, FIGLIE DI UN DIO MINORE”
  1. Figlie di un dio minore, le raccolte, ma a loro modo affascinanti. Alcune costituiscono vedere e proprie serie. Vorrei qui ricordare la Super Alan Ford Serie Bianca, raccolta della Super Alan Ford Serie Oro, che presentava, in ogni numero della raccolta, un solo numero della serie Oro, ricopertinato!

  2. Da studentello a me piacevano molto le raccolte della Star Comics, F4 e Uomo Ragno, quelle con copertina gialla: con poca spesa si poteva recuperare un sacco di materiale. Quando MML diede inizio a Marvel Italia tra le varie cose annunciò che di raccolte non ce ne sarebbero più state: capii che era finita un’epoca.

  3. Ma perché gli albi delle buste avevano i bordi blu? Era un difetto di stampa o era fatto di proposito per distinguerli dagli altri? Me lo sono sempre chiesto.

  4. No. Le rese si fanno al momento dell’uscita del numero successivo, quindi non sarebbe stato possibile usare gli albi delle raccolte, più vecchi.
    Giuseppe

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