Spazio 1999

Spazio 1999 (Space 1999) è una serie televisiva di fantascienza creata da Gerry e Sylvia Anderson.
L’idea iniziale della rete inglese Itc era realizzare la seconda stagione della precedente serie televisiva degli Anderson: Ufo, con lo spostamento delle azioni principali sulla base lunare, dove si sarebbe trasferito il comandante Straker e gli Shado. Il calo degli ascolti di Ufo fece naufragare il progetto quando lo studio con la nuova base lunare era stato già allestito. Dopo alcune trattative fallite con le reti americane, venne coinvolta la Rai come coproduttrice. La presenza italiana è visibile nella presenza di diversi attori italiani in alcuni episodi.

 

La prima stagione di Spazio 1999, trasmessa in Gran Bretagna nel 1973-1975, da noi fu proposta in maniera piuttosto caotica dal Secondo Programma (l’attuale Rai Due): i primi sei episodi il sabato alle 22 dal 31 gennaio al 6 marzo 1976; altri sei episodi alle 20.45 di giovedì dal primo luglio al 5 agosto 1976; gli ultimi dodici episodi furono mandati in onda la domenica alle 19 dal 31 ottobre 1976 fino al 09 gennaio 1977.

La seconda stagione del 1976 fu trasmessa su Rai Uno alle 19.05 a partire da venerdì 6 aprile 1979, con gli episodi divisi in due parti e in onda tutti i giorni tranne la domenica.

Questa seconda serie fu coprodotta non più con l’Italia, ma con la società dello statunitense Fred Freiberger. Non fu una scelta felice, perché il nuovo socio americano chiese di “movimentare” la storia aumentando l’azione e il numero degli alieni e “mostriciattoli” vari, ma il risultato non fu gradito ai più.
Oltretutto sparirono senza precise spiegazioni alcuni personaggi e ne furono messi altri.

La prima serie è sicuramente la migliore delle due: più lenta e riflessiva ma di sicuro più carismatica, ed è quella a cui i fan sono più legati.

 

I personaggi di Spazio 1999

All’interno di un cratere lunare viene realizzata una base scientifica a cui viene messo a capo il comandante John Robert Koenig (Martin Landau), un astrofisico americano che prende il posto del russo Gorski, il precedente comandante, ritenuto inaffidabile.
All’inizio degli anni settanta, quando è stata programmata la serie televisiva, l’idea di una storia ambientata su una base lunare nel 1999 (un anno prima del 2000) appariva credibile, dato che la Nasa aveva mandato diversi astronauti sul nostro satellite naturale dal luglio 1969 al dicembre 1972.


Il comandante Koenig sta preparando una spedizione spaziale quando il deposito di scorie nucleari, situato sulla superficie lunare a distanza dalla base, genera una gigantesca esplosione il 13 settembre 1999.

Un’esplosione talmente potente da sbalzare fuori la Luna dalla sua orbita intorno alla Terra!
I circa trecento membri della base lunare si ritrovano così a vagabondare nello spazio.

Nei vari episodi i terrestri incontrano diversi alieni e affrontano avventure su pianeti sconosciuti o all’interno della loro stessa base. Non tutti gli alieni e le bizzarre creature che incontrano sono ostili: a volte danno loro una mano, ma più spesso sono pericolosi e creano non pochi problemi.

Tutto questo viene raccontato durante il primo episodio, nel quale è presente anche l’attore Roy Dotrice nella parte del commissario Simmonds, rappresentante politico del governo della Terra. Arrogante e antipatico, Simmonds crede di poter ottenere quello che vuole alzando la voce.


Il servizio medico della base lunare è garantito dalla dottoressa americana Helena (Helen) Russell, interpretata da Barbara Bain, all’epoca sposata con Martin Landau. Anche nei panni dei due personaggi non nascondono una reciproca attrazione, sebbene la dottoressa cerchi sempre di mantenersi distaccata e professionale.

Suo assistente è il dottor Bob Mathias (Anton Phillips), viceufficiale medico che prende molto a cuore il suo lavoro.

Il professore inglese Victor Bergman (Barry Morse) si occupa del settore scientifico. Riveste il ruolo di confidente del comandante e tutti si rivolgono a lui quando ci sono problemi all’apparenza irrisolvibili.


Il vicecomandante di Moonbase Alpha è Paul Morrow (Prentis Hancock). Flirta con il tecnico informatico Sandra e come hobby suona la chitarra.


Sandra Benes
(Zienia Merton), tecnico informatico, dopo la morte del pilota Mike Ryan si affeziona al vicecomandante Morrow.


L’australiano Alan Carter (Nick Tate) è il pilota comandante delle flotta delle Aquile, astronavicelle in grado di sparare raggi laser.

Quando ci fu l’esplosione delle scorie nucleari, Alan era in volo verso la Terra, ma decise di tornare indietro per aiutare i compagni.

David Kano
(Clifton Jones), capoingegnere informatico. Si occupa del computer della base, che tratta quasi come un figlio. Subentra a Benjamin Ouma: l’attore Lon Satton, che lo interpretava, infatti, abbandonò il set dopo il primo episodio per una disputa contrattuale.
Kano è uno dei personaggi che scompare nella seconda serie senza dare una spiegazione precisa, insieme al Dottor Bergman e a Morrow.


Maya (Catherine Schell) viene introdotta all’inizio della seconda serie. Si tratta dell’ultima superstite del pianeta Psycho. Prende il posto di Bergman come esperto scientifico, ha il potere di assumere qualsiasi forma di vita animale o umanoide.

Altro nuovo personaggio della seconda serie è Tony Verdeschi (Tony Anholt), che diventa il vicecomandante della base in sostituzione di Morrow. Intreccia una storia d’amore con Maya, e tra i suoi pensieri fissi c’è quello di realizzare una bevanda il più possibile simile alla birra.

Molte sono state le “guest star”, gli attori famosi intervenuti ad interpretare alcuni personaggi, come David Prowse (il Darth Vader di “Guerre Stellari”), che indossa i panni di un pericoloso “mostro” in un episodio della seconda serie.

Gli episodi di Spazio 1999


Il primo contatto con esseri provenienti da altri mondi si ha già nella seconda puntata della prima serie: “Destinazione obbligata: Terra”, in cui l’ospite d’onore è Christopher Lee nei panni di Zantor, capo dei Kaldoriani. Il suo equipaggio, proveniente dal morente pianeta di Kaldor, cerca un nuovo posto in cui vivere. Gli alieni atterrano sulla Luna, ma la loro visita alla base Alpha non è delle più felici perché un kaldoriano viene involontariamente ucciso dai terresti. Zantor mostra una considerevole saggezza e gentilezza, perdonando l’errore dettato da ignoranza dei terrestri. Offre anche la possibilità, per uno di loro, di tornare sulla Terra. Koenig affida la scelta al computer della base per evitare favoritismi, ma il commissario Simmonds mostra la propria indole egoistica pretendendo di essere il fortunato. Paga caro il suo gesto, perché resta prigioniero nella capsula che avrebbe dovuto portarlo sulla Terra, dato che non si è potuta calibrare a dovere vista l’improvvisa richiesta. Ironia della sorte, il computer aveva selezionato proprio il suo nome…

Nell’episodio “Sole Nero” la Luna viene sbalzata a molti anni luce di distanza dal sistema solare. Durante i primi giorni di “navigazione” nello spazio, la Luna si imbatte in un buco nero che l’attira a sé. Il professor Bergman, pur sapendo che è molto rischioso, utilizza le torri che forniscono energia alla base lunare per creare un campo di forza in grado di respingere l’attrazione. Il comandante Koenig sa che è un piano disperato e per garantire almeno dei sopravvissuti seleziona un gruppo di 6 persone che, a bordo di un Aquila attrezzata come scialuppa di salvataggio, si allontaneranno dalla Luna.

Tra i prescelti c’è la dottoressa Russell, Sandra Benes e Alan Carter. L’Aquila decolla e si allontana mentre i rimanenti, per non pensare al peggio, trascorrono questi istanti facendosi compagnia con i passatempi preferiti.

Il vicecomandante Paul Morrow suona alla chitarra un pezzo composto dallo stesso attore che lo interpreta.

Soli in sala comando, Koenig e Bergman stappano un liquore per brindare.

All’improvviso, gli uomini sentono di stare attraversando il Sole Nero e iniziano a invecchiare velocemente. Si accorgono di sentire i rispettivi pensieri senza bisogno di parlare. Sentono anche il suono di un’altra voce femminile, forse “divina”?

La voce li rassicura e in effetti la base esce indenne dal buco nero, i terrestri ritornano giovani come prima e  la Luna viene a trovarsi in un punto sconosciuto dell’universo. Anche l’Aquila di salvataggio riesce, senza spiegare come e perché dato che doveva dirigersi dalla parte opposta, a tornare alla base.
Il viaggio prosegue…


Nell’episodio successivo, “Questione di vita o di morte”, si sente parlare per la prima volta dell’Operazione Exodus, ovvero del trasferimento di tutti i membri della base lunare su un pianeta abitabile. È la prima ma non ultima volta che si fa questo tentativo, ma alla fine si scopre sempre che il pianeta scelto non è affatto consigliabile per essere abitato.

L’Operazione Exodus ricorre anche nell’episodio “Il pianeta incantato”, dove compare Catherine Schell (che interpreterà poi Maya nella seconda serie). Il pianeta appena scoperto sembra essere un luogo felice, ma in realtà lascia completamente “imbambolati” i visitatori, che si perdono in scherzi senza neanche divertirsi veramente. Il comandante è l’unico ad accorgersi che l’entità aliena del pianeta, la quale parla attraverso la sua schiava androide interpretata dalla Schell, vuole trasformarli nei sui burattini.

Un altro ospite famoso lo troviamo ne “Gli amanti dello spazio”: Peter Cushing nei panni dello scienziato alieno Raan. Il quale sottopone la mente Koenig a esperimenti psicologici brutali, mentre il suo corpo giace in coma nell’infermeria della base tra la disperazione dei suoi compagni.

Il primo attore italiano compare nell’episodio “Fantasma su Alpha”. Giancarlo Prete interpreta Dan Mateo, il botanico che svolge esperimenti di comunicazione con le piante. Esperimenti che sfociano in un horror con l’apparizione di un raccapricciante e pericoloso “fantasma”.

 

Ne “Il pianeta di ghiaccio” c’è Brian Blessed nei panni del dottor Cabot Rowland. Lo rivediamo nella seconda serie come Mentor, il padre di Maya.

 

Altra presenza italiana ne “Il dominio del drago”Gianni Garko interpreta Tony Cellini. Durante una missione la sua nave venne attaccata da un mostro che uccise l’intero equipaggio e ora intende riscattarsi.

 

Il testamento degli Arcadi” è la puntata conclusiva della prima serie, in cui Orso Maria Guerrini interpreta Luke Ferro. La Luna è attratta dal pianeta disabitato Arkadia e i macchinari della base lunare iniziano a perdere energia. Una spedizione scopre che il pianeta ha subito una profonda devastazione, ma ci sono alcune piante di origine terrestre che sembrano in via di infoltimento. In una caverna vengono rinvenuti alcuni scheletri umani e una iscrizione in sanscrito. Dalla traduzione si apprende che alcuni umani sono fuggiti da Arkadia poco prima di una catastrofe: praticamente la vita della Terra ha avuto origine dai discendenti di quel pianeta, che ora aspetta nuova linfa vitale. Luke e la sua compagna Anna Davis hanno una specie di visione che li convince a restare, mentre la Luna si allontana da Arkadia riprendendo la sua odissea. Luke e Anna diventano i nuovi “Adamo ed Eva” di quel mondo.

La serie di Spazio 1999 presenta molte lacune dal punto di vista scientifico, a cominciare dell’iniziale esplosione talmente violenta da causare la fuoriuscita della Luna dall’orbita terrestre. Ci sono molte altre situazioni inverosimili, oltre ad alcuni errori nelle sceneggiature, ma la serie è ricordata con nostalgia da chi la vede all’epoca.

Sigla della prima stagione

 

Sigle della seconda stagione

 

 

In alto la sigla d’apertura, in basso la sigla finale della seconda stagione realizzata dagli Oliver Onions, Guido e Maurizio De Angelis, utilizzando come base un brano della colonna sonora del film di Bud Spencer “Lo chiamavano Bulldozer” (con un risultato piuttosto ridicolo – NdR).

 

 

11 pensiero su “SPAZIO 1999 ERA PER METÀ ITALIANO”
  1. Mi dispiacie per gli oliverio online, ma qui hanno l’opzione toppato:meglio altre loro digli, qualias orzowey,sandomani, il maresciallo roccasione, altrimenti ci arrabbiamo….

    1. Beh, forse la seconda stagione della serie, dato che il produttore Fred Freiberger produsse anche la terza stagione di Star Trek serie classica, mentre la prima stagione, prodotta da Sylvia Anderson, ha uno stile molto diverso, più riflessivo e concettuale.

  2. Una serie che ho adorato, per i miei gusti infinitamente meglio di star trek. E’ intrisa di “sense of wonder” che è il vero succo della fantascienza (che a livello letterario per me ha prodotto il meglio pure dal dopoguerra agli anni ’70), mentre star trek è più “politico”, o diciamo politically correct, oltre a mancare appunto di quello spirito pionieristico di Spazio 1999.

  3. Francamente non adoro i plagi sempre meglio l’originalita’. Comunque io preferivo la prima serie, anche se Maya e’ stata un mito e comunque è rimasta scolpita nella mente. Effetti speciali a volte ok a volte troppo caserecci soprattutto se valutati secondo le tecniche moderne. adoro anche la fantascienza anni 50, pensiamo a “la cosa dell’altro mondo,” con James Aarnes lo zio Zen de la conquista del west, altro mito anni 70, 80……nei panni del la cosa…..fu scelto “per la sua altezza” . Mi è rimasta ancora impressa la mano del braccio strappato a la cosa dai cani che si muoveva……..ciao

  4. per non parlare dell’arredamento della base alfa. tutta roba di design che oggi vale una fortuna. compresa la poltrona gaudì di artemide
    io ne ho una!

  5. Mi fa ritornare piccolo alla vista degli episodi. All ‘epoca ero un bambino. Ed ero innamorato della serie.
    David

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