Wolverine, mutante col potere di sopravvivere a qualunque cosa, fin dall’inizio ha trionfato su ogni avversità che una distratta Marvel gli ha messo contro per annientarlo.

Richiesto dall’editor Roy Thomas, che voleva una rappresentazione del classico personaggio canadese ruvido e rissoso, in un ritaglio di tempo è stato ideato graficamente dall’art director John Romita. Per poi essere disegnato da Herb Trimpe nelle pagine dell’albo di Hulk. Ad avergli dato uno straccio di personalità è stato lo sceneggiatore Len Wein, per questo co-creatore del personaggio.

Schizzi preparatori del personaggio di John Romita

Apparso nell’ultimo, celebre riquadro di Hulk n. 180 nel novembre 1974, Wolverine eruppe poi nella copertina del numero 182, per scomparire nel nulla al numero successivo. E nel nulla sarebbe rimasto, come tante altre comparse della serie del Golia Verde, se lo stesso Wein non avesse deciso in seguito di usarlo come recluta per un nuovo team multinazionale di mutanti che avrebbe dovuto rimpiazzare i vecchi X-Men.

La prima apparizione di Wolverine nell’albo di Hulk: disegni di Herb Trimpe

 

L’albo di questo gruppo di mutanti, iniziato nel 1963, da alcuni anni presentava solo ristampe delle vecchie storie, perché non vendeva abbastanza per realizzarne di nuove. Da qui l’idea di cambiare i membri del team a partire dall’albo speciale Giant-Size X-Men n. 1. L’intenzione era inserire un americano non statunitense a fianco del nativo pellerossa John Proudstar, quest’ultimo, tra l’altro, avrebbe tirato le cuoia nel giro di un paio di numeri tanto per far salire sin da subito l’audience. Come in effetti accadde.

Il nuovo scrittore, l’inglese Chris Claremont, eredita i personaggi dal n. 94 degli X-Men, il primo, dopo tanto tempo, a non presentare ristampe. Claremont non amava particolarmente il personaggio di Wolverine e non aveva intenzione di tenerlo a lungo nella squadra: gli diede un volto completo solo nel 98 e un nome nel 103, quando, inoltre, rivelò che gli artigli metallici sono parte del suo corpo. Nemmeno l’artista titolare, Dave Cockrum, lo aveva particolarmente a cuore.

Wolverine di Dave Cockrum nell’albo degli X-Men

 

L’intenzione sembrava essere quella di sbarazzarsi di lui, anche se questo proposito, in effetti, non venne messo in pratica. Solo per un caso nel n. 108 subentrò John Byrne, un disegnatore canadese (sia pure di origine britannica). Claremont dava molto spazio ai disegnatori nello sviluppare le sceneggiature delle storie prima di apporvi i dialoghi, e Byrne era deciso a diventare, prima o poi, anche sceneggiatore (l’occasione gliela darà in seguito il nuovo editor Jim Shooter).

Gli X-Men incontrano per la prima volta i canadesi Alpha Flight

 

Spinto dall’orgoglio nazionale canadese, Byrne si focalizzò su Wolverine rendendo più interessante il suo carattere ombroso. L’introduzione del gruppo di eroi canadesi Alpha Flight, tra i numeri 109 e 121, pose le basi anche al suo passato enigmatico, che catturò subito l’interesse del pubblico.

Negli ultimi anni John Byrne, faticando a trovare lavoro, si dedica spesso alla “ricreazione” dei passati successi: qui riprende il suo Wolverine nella caratterizzazione “definitiva”

 

Il ruolo di Wolverine nella saga del Club Infernale lo consacrò, infine, a erede della tradizione western del “last man standing”. Del resto non si era mai visto nelle pagine Marvel, prima di allora, un supereroe violento come lui (con l’eccezione di Conan, che però non era un supereroe).

Old Man Logan, eroe per caso e protagonista per destino.

 

 

Un pensiero su “LA NASCITA FIN TROPPO CASUALE DI WOLVERINE”
  1. Wolverine e’ ognuno di noi quando sognamo di affrontare il Male. Violento, spietato e cinico… Ma moralmente integro e disperatamente umano. Il Punitore va oltre e uccide per Giustizia e Vendetta. Grazie Marvel. By JackFrankLee che Odino vi protegga tutti

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