Guardando la libreria pensavo a quale potesse essere il libro o il fumetto che ho ripreso più spesso in mano in questi anni.

It, la saga della Torre Nera o uno dei ventordici romanzi di King?
Il Signore degli anelli di Tolkien?
La regina dei draghi o Tempesta di spade di George R.R. Martin?
Sandman di Neil Gaiman?

No. Dobbiamo volgere lo sguardo a oriente, mi sa.

Quindi, Video Girl Ai o Berserk?

No, è un manga molto più easy, più pepato: con i culi e le tette in bella mostra molto più della Ai, Moemi e Nobuko di Katsura.

 

KIRARA, GIOIELLO DI COMMEDIA EROTICA ADOLESCENZIALE KIRARA, GIOIELLO DI COMMEDIA EROTICA ADOLESCENZIALE
È un manga semisconosciuto di nome Kirara.
Forse è tutto merito del caso, ma determinante che Kirara si trovi nell’angolo della libreria più a portata di mano. Ed essendo piuttosto breve è anche il primo che mi viene naturale prendere e rileggere nei ritagli di tempo.
Considerando che le copertine dei volumi sono al limite della disintegrazione, ipotizzo che i ritagli di tempo che gli ho omaggiato sono molteplici.
Il che mi porta a pensare che sarebbe anche ora di dedicargli un breve articolo.
Partiamo, va’.

KIRARA, GIOIELLO DI COMMEDIA EROTICA ADOLESCENZIALE

 

Kirara è un manga composto da sei volumi di 200 pagine ciascuno pubblicato in Italia tra la fine del 1999 e gli inizi del 2000 da Planet Manga della Panini, al prezzo di 6.900 lire.

Venne realizzato da Toshiki Yui, tra il 1993 e il 1997, un autore all’epoca famoso per due cose:
– l’utilizzo massiccio della computer graphic nei suoi disegni,
– i suoi manga erotici.

Kirara contiene entrambi gli elementi, anche se appartiene più al filone commedia sentimentale/soprannaturale/sexy tanto in voga in quegli anni.

Possiamo affermare che Kirara è stato uno degli ultimi manga a sfruttare la scia di opere immortali come Lamù, Orange Road e Videogirl Ai, che all’epoca spopolavano.
Essendo un fan di queste opere, appena lessi l’incipit ed ebbi intravisto un tema a me molto caro e familiare come la commedia sentimentale adolescenziale, l’acquisto divenne obbligatorio.

Diciamo subito che il manga di Yui non aggiunge nulla al genere, ci si butta a pesce rispettandone tutti i crismi e prendendo un po’ da un personaggio e un po’ dall’altro.

 

Ma parliamo della storia.
Kompei e Kirara stanno per convolare a nozze.
Kirara come tutte le spose è in lieve ritardo.
Sfortuna vuole che, durante il tragitto, la sposa abbia un incidente d’auto dove ci lascia le penne.
La ragazza, non accettando il suo destino, durante il trapasso chiede con tutte le sue forze di poter tornare dal suo uomo e, incredibilmente, la sua preghiera viene ascoltata.
La ragazza, però, si risveglia nel letto di un Kompei di almeno otto anni più giovane di quello che stava per sposare e, per giunta, nelle vesti di un fantasma.
Kirara, che non ha potuto quindi vivere la sua notte di nozze, nonostante la sua condizione di fantasma cercherà in tutti i modi di sedurre Kompei, che nel frattempo conosce e inizia a interessarsi alla Kirara in carne e ossa adolescente.

Insomma, ci troviamo dalle classiche parti del triangolo amoroso condito in salsa soprannaturale.
Non mancano le scenette e le situazioni tipiche del genere: Kompei è il classico erotomane imbranato, a cui basta vedere un seno nudo per avere il sangue al naso, Allo stesso tempo è una persona fedele a se stessa e all’amore che nutre per la Kirara giovane (e viva). Come tutti gli adolescenti in preda agli ormoni non è immune nemmeno alle forme della Kirara adulta, che non lesina le proprie nudità.
Scene piccanti e imbarazzanti sono il marchio di fabbrica di questo manga, che purtroppo va in pappa appena tenta di discostarsene.

Non è certamente un manga che brilli per la sceneggiatura.
La storia è confusionaria e al limite della leggibilità, soprattutto quando intorno al quarto volume cominciano ad apparire angeli, ufo, gente che viene dal futuro, membri dell’occulto. Un’accozzaglia di elementi che porta solo casino e che sembra solo una scusa per mostrare l’ennesima topa tutta curve e dal seno esagerato.
Il manga funziona fin quando punta a far ridere attraverso le schermaglie amorose tra Kompei e le due Kirara.

Dal punto di vista grafico non è nemmeno male. Ho delle riserve sul modo di Yui di disegnare gli occhi, ma è una questione di gusto prettamente personale.
Neanche gli sfondi in computer graphic a me non esaltano molto, ma ci si passa tranquillamente sopra.
Menzione per il character design di Kompei, che a me appare come un chiaro omaggio al Kyosuke di Matsumoto.

Insomma, Kirara non sarà certo un manga esaltante da un punto di vista registico, ma si rivela ugualmente molto divertente, soprattutto se si è amanti della commedia adolescenziale sexy.
E qui lasciatemi dire che l’elemento sexy abbonda…

 

Negli anni duemila è stata realizzata una serie animata

 

(Da Frammenti e Tormenti)

 

 

Di Pirkaf

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