Africa. Dopo la morte del re della savana Panja, gli succede suo figlio Kimba, il leone bianco. Kimba continua l’opera del padre con l’obiettivo di costruire un regno sicuro e pacifico per tutti gli animali, incapaci di difendersi con le proprie forze dai soprusi dell’animale più aggressivo di tutti: l’uomo.

 

Kimba

 

Kimba il leone bianco, realizzato tra il 1950 e il 1954, è una delle opere più iconiche dell’intera produzione di Osamu Tezuka. La trasposizione cinematografica del 1966 ha ottenuto il Leone d’Oro alla XIX Mostra del cinema per ragazzi di Venezia, e la serie televisiva (trasmessa in Italia nel 1977) resta una delle più amate.

I volumi di Kimba della Osamushi Collection J-Pop mi stanno facendo tornare bambino.
Dopo anni dalla prima edizione della Hazard, il mitico leoncino bianco torna in Italia con un’edizione degna di un vero re, (ri)curata nel minimo dettaglio, come del resto i volumi e le serie che l’hanno preceduto.

Tutto inizia in Africa, con un gruppo di esploratori che si ritrova un po’ per caso in un villaggio indigeno preso di mira da un grosso leone bianco: Panja, il re della savana. Questo sovrano felino è così forte e furbo da essere diventato un mito, eppure nonostante la sua forza indomita il leone cade per amore.

 

 

La sua compagna leonessa viene catturata e spedita verso Londra, città in cui non arriverà mai, poiché la nave su cui viaggia e su cui ha messo al mondo il suo cucciolo, Kimba, affonda per un incidente. Kimba viene messo in salvo dalla madre prima che la nave coli a picco. Dopo una serie di disavventure marine, il leoncino riesce a raggiungere Londra, in compagnia di un topolino suo suddito. Trova rifugio tra le braccia di un giovane studioso, grazie al quale riesce alla fine a tornare in Africa, dove iniziano le sue vere avventure.

 

Kimba

 

Questo primo arco narrativo racchiude l’infanzia e l’adolescenza del leoncino, del quale seguiamo la crescita e l’evoluzione, attraverso svariate avventure non sempre lineari. Kimba, sin dalla nascita, si ritrova a dover affrontare mille difficoltà che lo temprano e lo aiutano a conoscere la vastità del mondo che lo circonda.

Quello di Tezuka è a tutti gli effetti un romanzo di formazione a fumetti, basato su metafore e su continui richiami alla vita reale, alla crescita e allo sbocciare della consapevolezza, attraverso il mondo animale e la figura di un leoncino bianco, per questo in qualche modo diverso.

Osamu Tezuka affronta tematiche diverse, a volte di grande spessore. Il punto di forza dei fumetti dell’autore giapponese sta nell’essere costantemente attuale, reale anche attraverso un’opera di fantasia. I suoi sono veri e propri specchi (magari distorti) sulla vita, l’uomo e la società.

Kimba è un orfano al quale la vita si presenta come un difficile cammino, che però riesce ad affrontare sempre a testa alta, senza mai arrendersi. Il “gattino” che ci viene presentato inizialmente cresce e acquista, passo dopo passo, il coraggio che lo porterà verso un futuro florido, dove ad attenderlo ci sarà anche l’amore.

Con il suo solito ritmo spedito e incalzante, Osamu Tezuka riesce a raccontare una storia dal sapore tenero e nostalgico, adatto a tutte le età. Una storia ricca di azione, nella quale la vita viene presentata così com’è, senza tanti fronzoli. Niente è scontato all’interno di questo fumetto, non ci sono cliché. Un’opera senza tempo che tratta la vita quotidiana in maniera sempre differente, fruibile ad ogni fascia d’età: rileggere Kimba a trent’anni mi ha permesso di trovare una chiave di lettura differente da quella che avevo utilizzato nella lettura di diversi anni fa.

 

 

Kimba il leone bianco

Autore: Osamu Tezuka
Editore: J-Pop Manga
Collana: Osamushi Collection
Pagine: 230 pagine
Prezzo: € 12,00
Titolo originale: Jungle Taitei
Nazionalità: Giapponese

 

(Da Everpop).

 

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