Jupiter’s Legacy è un fumetto scritto nel 2013 da Mark Millar per la Image Comics, con i disegni di Frank Quitely.
La storia tratta di uno scontro tra due generazioni di supereroi, con le loro differenze etiche e la diversa visione del loro ruolo nella società.

La tematica “politica e supereroi” non è certo un tema nuovo nei fumetti, dato che viene affrontato con regolarità almeno dagli anni ottanta, a partire dalle opere di Alan Moore e Frank Miller, Watchmen e Il ritorno del Cavaliere Oscuro, e in seguito dello stesso Mark Millar in lavori come Authority e Ultimates.

In Jupiter’s Legacy l’autore scozzese ritorna sull’argomento e, sebbene tra le sue fonti d’ispirazione citi Star Wars, King Kong, la mitologia romana, i fumetti della Golden Age e i romanzi delle pulp, notiamo come ci sia anche l’influenza di fumetti contemporanei.

VOLUME 1: LO SQUADRONE SUPREMO E KINGDOME COME

Mark Millar mette dunque a confronto due generazioni di eroi, quelli ispirati ai classici della Golden Age, dai grandi principi morali, ritenuti infallibili e perfetti, e quelli derivati dal periodo definito Modern Age, in cui la deriva morale e le debolezze caratteriali li rende più umani e meno idealistici.

Nel 1939 una nave trova un’isola misteriosa nell’Atlantico. Cinque uomini e una donna la esplorano e ne tornano trasformati: lì acquisiscono dei superpoteri che li cambiano in modo radicale.
Sheldon Sampson diventa The Utopian (una sorta di Superman); Grace Kennedy, Lady Liberty (la Wonder Woman della situazione); George Hutchence, Skyfox (dall’intuito e dalla forza di volontà di Batman); Walter Sampson, Brainwave (con la personalità machiavellica di Luthor e i poteri mentali di Martin Manhunter); Fitz Small il velocissimo Flare (chiaramente Flash); e Rochard Conrad diventa Bluebolt, con uno scettro in grado di teletrasportarlo (un omaggio a Lanterna Verde).

LEGACY


Insieme formano un gruppo chiamato l’Unione e vegliano sull’America, difendendola dai pericoli ma non ostacolando il libero arbitrio dei cittadini. Insomma, il team, seguendo il forte codice morale imposto da Utopian, non si immischia nella politica degli uomini.

La premessa richiama la Justice League della Dc e i precedenti supereroi idealistici della Golden Age.

La storia però si svolge ai giorni nostri, nel 2013 (anno in cui è stato pubblicato il fumetto originale), in cui i figli di quei supereroi conducono una vita da superstar annoiate, affogando nella droga e nell’alcol la loro incapacità di essere all’altezza dei loro genitori, tanto da evitare gli scontri con i più potenti supercriminali: arrivano sul luogo dello scontro tra i malvagi solamente alla fine, per poter apparire nelle foto pubblicate su giornali e social.

In particolare ci viene descritta la vita di Brandon e Chloe, i figli di Utopian e Lady Liberty, i più grandi supereroi del mondo, e il loro disagio nel non riuscire a tenere il passo dei genitori. Brandon, per esempio, non riesce a compiere imprese eroiche senza evitare danni collaterali, venendo in più di un’occasione ripreso e umiliato dal padre, cosa che lo porta alla depressione per la bassa autostima.

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Chloe addirittura ha abbandonato ogni ambizione da eroina, mantenendosi come modella e frequentando di nascosto il figlio di Skyfox, “Hutch” per gli amici, privo di superpoteri ma dotato dal padre di un congegno in grado di teletrasportarlo ovunque (simile a quello posseduto da Blue Bolt) che usa per commettere azioni criminali.

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Mark Millar ha affermato che l’ispirazione di Jupiter’s Legacy gli sia venuta leggendo la biografia di Carrie Fisher, in cui l’attrice affermava che, nonostante la fama internazionale dovuta all’aver interpretato la principessa Leila in Star Wars, si sentisse inadeguata rispetto ai suoi genitori, anch’essi attori.

Millar ha allora ipotizzato il disagio che potrebbero provare i figli di Superman e Wonder Woman.

Anche il titolo si rifà a questo concetto: Legacy in inglese significa eredità mentre Jupiter sta per Giove, inteso come padre degli Dei romani, ma anche il pianeta più grande del sistema solare, a simboleggiare la grandezza e il peso che tale eredità comporta.

Sebbene sia innegabile che molti figli d’arte soffrano del confronto con i propri genitori, nel mondo dei fumetti un argomento del genere era stato già affrontato tredici anni prima da Mark Waid quando scrisse Kingdome Come per la Dc, con i disegni di Alex Ross.

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Anche nella serie di Waid veniva trattato il conflitto generazionale tra supereroi e figli, i quali agivano secondo un’etica molto più elastica, tanto che a volte non c’era alcuna distinzione tra loro e i criminali che combattevano, sia nell’uso della violenza sia nei riguardi dei civili, a simboleggiare la differenza tra gli eroi “classici” e quelli “moderni”.

In Kingdome Come il ritorno di azione di Superman e della vecchia guardia riporta l’ordine tra gli eroi, restituendo loro una sorta di bussola morale, mentre in Jupiter’s Legacy avverrà l’opposto, in quanto sarà la morte di Utopian e di tutto ciò che rappresenta a scatenare il caos.

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Brainwave, fratello maggiore di Utopian, si convince che i moralismi del passato siano superati e che sia arrivata l’ora per i supereroi di prendere in mano le redini del mondo, in modo da mettere fine alle crisi economiche e sociali. Davanti alla netta opposizione di Utopian, Brainwave organizza un piano per liberarsi di lui e prendere il potere.

Facendo leva sullo scontento dei giovani, e soprattutto sull’astio che Brandon prova verso il padre, fa in modo che Utopian venga ucciso dal figlio stesso (come Bruto fa con Giulio Cesare).

Contemporaneamente a questi eventi, Chloe cade in overdose e viene ricoverata in ospedale, dove gli rivelano di essere incinta. Chloe non fa in tempo a prendere una decisione che viene attaccata dal fratello Brandon e dallo zio Brainwave. Nello scontro la madre di Chloe rimane uccisa, ma la ragazza e Hutch riescono a fuggire teletrasportandosi in un luogo sicuro.

Brandon diventa il leader dell’Unione, che da lì a poco prende il potere trasformando l’America in una dittatura. Brandon è “l’uomo immagine”, a prendere veramente le decisioni è Brainwave, finalmente libero dall’ingombrante fratello.

La diversa visione del ruolo del supereroe nella società e la questione etica di prendere o meno direttamente il controllo del mondo è il tema di un’altra saga a fumetti precedente a Jupiter’s Legacy, anch’essa con protagonisti personaggi ispirati ai classici Dc, ossia lo Squadrone Supremo di Mark Gruenwald.

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Pubblicata dalla Marvel nel 1985, nella serie una metà dello Squadrone Supremo prendeva il controllo dell’America trasformandola in uno stato utopico, ma di fatto togliendo la libertà ai cittadini. L’altra metà dello Squadrone si opponeva, cosa che ha portato all’inevitabile scontro.

Un scontro che avviene anche in Jupiter’s Legacy.

VOLUME DUE: COME IN CIVIL WAR

La seconda parte di Jupiter’s Legacy si svolge nel 2022, nove anni dopo gli eventi del primo volume. L’America di Brandon Sampson, manovrato dallo zio, è una dittatura con i metaumani costretti a darsi alla macchia, spesso fuori dagli Stati Uniti, perché braccati per essere rinchiusi del Supermax, il carcere di massima scurezza per supercriminali.

Chole e Hutch vivono sotto falsa identità in Australia, lontani dai lussi a cui erano abituati in gioventù, dove crescono loro figlio Jason, che ha sviluppato dei superpoteri simili al nonno, di cui vorrebbe prendere il posto.

Jason è un bambino di grande intelligenza, conduce una doppia vita proprio come gli eroi di un tempo, fingendosi un bambino normale. Di tanto in tanto compie atti eroici per salvare le persone.

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Durante una delle sue imprese viene notato dal “cacciatore di superumani” agli ordini del regime, Barnabas Wolfe, un ex criminale in grado di controllare la materia.

Wolfe rintraccia Jason e minaccia di catturarlo, cosa che costringe Chloe e Hutch a intervenire.
Oramai costretti ad abbandonare la loro copertura, genitori e figlio decidono che è ora di creare una resistenza alla dittatura di Brainwave e Brandon.

Così gli eredi di Utopian vanno in giro per il mondo, grazie al teletrasporto di Hutch, a reclutare superumani per creare un esercito di liberazione. Molti dei simpatizzanti sono rinchiusi nel Supermax: bisogna trovare il modo per organizzare un’evasione di massa, ma per farlo occorre cercare l’aiuto del supercriminale più astuto del mondo: Skyfox, il padre di Hutch.

Skyfox come detto fu uno dei primi cinque supereroi durante la Golden Age, amico d’infanzia dei fratelli Sampson, a un certo punto della carriera decise che i supereroi non facessero abbastanza per risolvere i problemi sociali, ritenendo che lui e i suoi compagni non facessero altro che difendere un sistema ingiusto (l’atteggiamento di Freccia Verde negli anni settanta: un ex milionario che diventa sostenitore di idee radicali).


Cercò quindi di sovvertire il sistema bancario per creare un sistema economico più equo, ma quando venne catturato dai suoi ex alleati, e vide le persone che voleva aiutare applaudire al suo arresto, ritenne che l’umanità non meritasse il suo aiuto e si ritirò in un laboratorio segreto.

Grazie a Jason, i suoi genitori Chloe e Hutch riescono a rintracciarlo e, sebbene all’inizio sia titubante, si unisce alla causa.

Lo scontro fraticida tra due fazioni di supereroi e l’evasione dal maxicarcere per metaumani ricorda moltissimo un’altra opera dello stesso Mark Millar, forse il suo lavoro più celebre per la Marvel: Civil War.


Anche nel megaevento Marvel una diversa opinione etica e politica ha diviso la comunità dei supereroi in due fazioni destinate a scontrarsi, una guidata da Iron Man e l’altra da Capitan America. E anche lì c’è una maxievasione di eroi tenuti prigionieri nel Baxter Building (sede dei Fantastici Quattro), divenuta possibile grazie al contributo del Punitore.

Evidentemente questo è un concetto caro a Mllar.
Nel finale di Jupiter’s Legacy, la figlia di “Superman” e il figlio di “Batman”, vincitori dello scontro, liberano l’America dalla dittatura riprendendo il ruolo originale dei loro genitori.

JUPITER’S CIRCLE: COME IN WATCHMEN

Mark Millar infine si rifà a Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons, in un prequel dove approfondisce alcuni aspetti dei protagonisti soltanto accennati nella seroe principale, dove mostra il modo in cui l’evoluzione dei costrutti sociali abbia influenzato la vita di molti dei protagonisti.

Sebbene non possa godere dei disegni di Frank Quitely, se non in qualche copertina, questo prequel di disegnatori vari è una lettura intrigante che ci rivela alcune sfumature della personalità dei protagonisti, un “dietro la maschera” che offre un quadro più completo.

Per esempio, ci rivela che Blue Bolt fosse in realtà omosessuale, cosa che non poteva essere rivelata nel 1959 senza grande scandalo. Blue Bolt viene ricattato con foto compromettenti da J. Edgar Hoover, direttore (anche nella realtà storica) dell’Fbi, che lo vuole costringere a rivelare le identità segrete dei suoi compagni. Blue Bolt tenta il suicidio per non tradire i suoi, ma viene salvato in extremis e fa coming out con gli amici costringendo Hoover a tornare sui propri passi, perché Skyfox ha a suo volta ricattato Hoover, di cui si dice fosse anch’egli un omosessuale in segreto.


Flare, che praticamente non appare mai in Jupiter’s Legacy, in Jupiter’s Circle è protagonista di una struggente storia che tratta la crisi di mezz’età. Abbandona il tetto coniugale per intraprendere una relazione con una donna più giovane, con tutte le complicazioni del caso come le divergenze tra il seguire il proprio cuore e il proprio “dovere familiare”.


Ma l’aspetto più importante è forse quello legato a Skyfox e Brainwave, con il primo, alcolizzato ed egocentrico, che bullizza il secondo, fino a quando si innamora di una modella di nome Sunny. La donna però rifiuta la sua proposta di matrimonio ritenendolo immaturo e irresponsabile.

Sunny inizia allora a frequentare Walter Sampson/Brainwave, cosa che fa pensare a Skyfox che l’amico abbia usato i suoi poteri per influenzare la donna, anziché accettare l’idea di poter essere stato realmente respinto.

Il conseguente litigio fa sì che Skyfox venga espulso dal gruppo. George Hutchence abbandona il costume di Skyfox per diventare un girovago che inizia ad abbracciare posizioni di estrema sinistra.

Nel 1965 appoggia la comunità afroamericana contro la polizia permettendo saccheggi per la città, per poi arrivare a rapire il vicepresidente volendo sostenere il ritiro delle forze americane in Vietnam.

Skyfox torna brevemente nel gruppo quando cade vittima dell’attacco di uno scienziato pazzo. Utopian e gli altri sono felici di riabbracciarlo, ma Brainwave scatena nuovamente la sua furia facendogli credere che i suoi sospetti iniziali sul controllo mentale di Sunny fossero fondati.

Stavolta la frattura è insanabile e Skyfox diventa un fuorilegge.

Gli episodi portano anche approfondimenti su Utopian e Lady Liberty, con lui che viene lasciato dalla prima moglie che non riesce a tenere il passo di un uomo tanto perfetto, sentendosi inutile (problema che come visto Utopian avrà in futuro anche con i figli). Mentre Lady Liberty vede la propria vita sentimentale praticamente annullata, in quanto gli uomini sembrano in soggezione davanti a una donna tanto forte che prende l’iniziativa.

Rimasti entrambi soli, lei e Utopian finiscono per convolare a nozze e mettere su famiglia.

Come in Watchmen, Jupiter Circle mostra i supereroi tutt’altro che perfetti, pieni di debolezze e fragilità.

Nel 2021 Jupiter’s Legacy ha avuto una serie live action prodotta da Netflix, ma non ha trovato il consenso del pubblico chiudendo dopo la prima stagione nonostante il finale aperto.







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