La grandezza della coppia formata da Stan Laurel e Oliver Hardy è innegabile. Non solo per la genialità delle loro invenzioni comiche, ma anche per l’elevata qualità artistica dei corti e dei lungometraggi di cui sono stati protagonisti.

Pur essendo ormai risaputo che Stan Laurel in particolare si occupava della parte creativa delle pellicole, sia in fase di scrittura sia sul set, non può essere sottovalutata l’importanza dei registi che hanno diretto la coppia.

Tra i più importanti è senz’altro da annoverare l’americano James Parrott (1897-1939). Non è importante solo per il numero consistente di cortometraggi con Laurel e Hardy che portano la sua firma (oltre ai cinque con il solo Oliver e un lungometraggio) girati in un breve volgere di tempo, ma perché ne ha realizzati alcuni dei migliori.

JAMES PARROTT, REGISTA DI LAUREL & HARDY
Parrott e Laurel & Hardy


Il primo dei venti cortometraggi diretti da James Parrott e interpretati da Stan Laurel e Oliver Hardy è Now, I’ll Tell One, girato nel 1927. Incentrato sul processo a un uomo denunciato dalla moglie per maltrattamenti, ha come protagonista Charlie Chase (fratello di Parrott e all’epoca comico di grande successo).

Tuttavia in questa pellicola Laurel e Hardy non formano ancora una coppia. Il primo ha un ruolo quasi da co-protagonista (è il maldestro avvocato della difesa), mentre Hardy compare per pochi fotogrammi nella parte di un poliziotto.

Il primo corto in cui i due formano una coppia è Metti i pantaloni a Philip (Putting Pants on Philip), diretto da Clyde Bruckman qualche mese dopo. Anche se, come ha scritto Marco Giusti (Stan Laurel & Oliver Hardy, Il Castoro Cinema, La Nuova Italia 1978), “in realtà in questa comica L & H sono lontanissimi dai loro soliti personaggi”.

A creare progressivamente il duo comico contribuiscono in maniera determinante lo sceneggiatore Leo McCarey (poi divenuto a sua volta un ottimo regista) e il produttore Hal Roach. Ed è con McCarey e Roach alle spalle che Parrott nel 1928 comincia a dirigere i corti con la “vera” coppia Laurel & Hardy.

Esordisce con due comiche mute. In Una bella serata Stan (che qui si chiama Pincher) e Oliver sono entrambi sposati e vogliono spassarsela in un night club. A un certo punto però si accorgono di non avere denaro per pagare il conto e vengono oltretutto scoperti dalle mogli.

Nel successivo Gli uomini sposati devono andare a casa? solo Oliver è sposato. Stan va a casa sua invitandolo a giocare a golf. Oliver dice di voler restare a casa con la moglie. Stan allora si autoinvita a rimanere ma sbadato com’è finisce per indispettire la moglie di Oliver che, per liberarsene, permette loro di andare al campo di golf. Capiamo che è stato uno stratagemma architettato da Stan e Oliver per poter uscire.

Al campo conoscono due ragazze e finiscono per scatenare una bagarre nel fango tra i giocatori. Tutta la parte della pellicola riguardante l’incontro con le ragazze, a cui offrono da bere, viene poi ripresa e rielaborata nella comica sonora I due ammiragli (Men’O War), diretto nel 1929 da Lewis Foster.

I mariti che cercano di sfuggire al giogo coniugale è uno dei soggetti più utilizzati da Laurel e Hardy. In vari casi, invece, i due sono disoccupati, o si arrangiano per sbarcare il lunario o ancora, combinano guai mentre lavorano o vanno in giro per la città.

Su quest’ultima traccia sono stati realizzati quasi tutti i film diretti da James Parrott. A cominciare da Marinai a terra, del 1928. In libera uscita, i due noleggiano un’automobile. Vogliono spassarsela con due ragazze, ma bloccati in un ingorgo provocano una rissa. Con Marinai a terra Parrott conferma di avere doti registiche non comuni, anche dal punto di vista tecnico e dell’elaborazione visiva.

Alle carrellate delle pellicole precedenti aggiunge “un campo lungo dalla impeccabile composizione fotografica” (dal libro di John McCabe Stan Laurel – Viaggio nel cosmo comico di Stanlio, Sagoma Editore, 2020).

Da sempre, i registi comici devono essere al servizio delle gag e James Parrott non fa eccezione. Consapevole di questa necessità, risulta evidente che in alcuni dei suoi capolavori è riuscito ad assemblare in maniera perfetta il ritmo, le situazioni comiche e l’uso della macchina da presa.

È il caso di Tempo di picnic, del 1929. Trattasi di una comica di stampo quasi bunueliano, non solo per la vicenda, molto semplice. Stan e Oliver, con le mogli e un parente, si apprestano a partire per una gita in campagna. L’auto però fa le bizze, una ruota si buca e nel frattempo i due riescono a litigare con un vicino di casa. Quando finalmente riescono a mettere in moto, la macchina affonda in una pozzanghera.

Tra le righe della sceneggiatura, si può leggere un’ironia caustica nei confronti della vita piccolo-borghese americana. Come se non bastasse, a un certo punto vediamo l’intera famigliola rifugiarsi allarmata in casa quando si vede arrivare lungo il marciapiede un prete.

JAMES PARROTT, REGISTA DI LAUREL & HARDY


Una lezione di regia comica è anche Sotto zero, del 1930.
Ambientato in un inverno particolarmente freddo, con strade innevate, vede Stan e Oliver esibirsi come suonatori ambulanti. Nessuno tuttavia dona loro qualche soldo e il rapporto con gli abitanti del quartiere non è proprio idilliaco.

A un certo punto la fortuna sembra guardare dalla loro parte: trovano un portafogli pieno di banconote. Non immaginano però che il portafogli appartiene al poliziotto di ronda, che invitano al ristorante. Quando lo scoprono è troppo tardi. Come quasi tutti i film con Laurel e Hardy, Sotto zero non si conclude con un lieto fine.

D’altronde, nonostante si tratti di comiche, la vita non è facile nelle pellicole della coppia. Non solo per loro, ma anche per tutti i personaggi che li incrociano.
Come le mogli, spesso dispotiche ma che dopotutto subiscono i guai che combinano Stan e Oliver.
Succede in un altro capolavoro diretto da James Parrott: Un marito servizievole, realizzato sempre nel 1930.

Oliver deve uscire con Stan. La moglie però gli ordina di mettere a posto l’antenna sul tetto, perché vuole ascoltare la radio. Oliver si fa aiutare da Stan, ma i due riescono soltanto a rompere i vetri delle finestre e a devastare il salotto.

Un marito servizievole dimostra in almeno una sequenza l’intelligenza registica di James Parrott.
Stan e Oliver sono sul tetto per sistemare l’antenna. Oliver dice a Stan di inchiodare un palo all’estremità del tetto. Stan appoggia l’altro palo a terra. Oliver scivola sul palo, rotola giù dal tetto e finisce a capofitto nell’acqua di una vasca.

Parrott inquadra in campo medio Oliver che scivola, poi dall’alto Oliver che cade nella vasca. Infine, in figura intera e frontalmente, Oliver che riemerge sconsolato dall’acqua.
Dopodiché Oliver risale sul tetto e ordina a Stan di attaccare un capo dell’antenna al palo. Per farlo Stan tende il palo e quando lo lascia il filo dell’antenna fa cadere nuovamente Oliver dal tetto.

Parrott questa volta riprende sempre in campo medio Oliver che rotola giù, ma cambiando l’angolazione. Poi non vediamo Oliver cadere, ma Stan che inquadrato in figura intera sente l’urlo dell’amico. Allarmato, corre a guardare giù. In figura intera, in piedi sul tetto, osserva lo spruzzo d’acqua che raggiunge il tetto.
Vediamo ancora Oliver che esce dall’acqua, ripreso in figura intera.

Oliver risale sul tetto. Nel mettere su l’antenna però questa volta scivolano entrambi.
Parrott li riprende in campo medio, con un’angolazione opposta rispetto a quella precedente. Segue l’inquadratura dei due che rotolano giù, ripresi dalla sommità del tetto. Precipitano uscendo dall’inquadratura. Vediamo l’acqua schizzare in alto mentre il comignolo, tranciato dall’antenna, gli crolla addosso.
Ora li vediamo entrambi nella vasca, in figura intera, quasi sepolti dai mattoni del comignolo.

Parrott gira per tre volte la stessa situazione comica (la caduta dal tetto), in una lunga sequenza di notevole coerenza espressiva, molto elaborata e non ripetendo mai un’inquadratura, se non nella parte finale, con la vasca ripresa frontalmente.

Lo spazio fisico interno all’inquadratura è fondamentale nei film con Laurel e Hardy. È la messa in scena del macrocosmo di un microcosmo (la coppia comica) in perenne conflitto.
Parrott ne amplia ulteriormente il valore simbolico. Il tetto di Un marito servizievole è uno spazio da cui non si può far altro che cadere.

In quello che probabilmente è il più riuscito tra i cortometraggi con Laurel e Hardy, vale a dire La scala musicale (del 1932), uno degli ultimi girati da Parrott, il regista riprende lo spazio nel quale si muove la coppia con alcune inquadrature tra le più belle della storia del cinema.

La vicenda del cortometraggio, anche in questo caso, è molto semplice. Stan e Oliver devono consegnare un pianoforte in una casa in cima a una lunga scalinata. Dopo essere riusciti a entrare nell’abitazione, scoprono che il proprietario è un irascibile signore con cui avevano avuto una discussione poco prima e che detesta i pianoforti. Preso dall’ira l’uomo distrugge lo strumento, che però era un regalo della moglie per l’anniversario di matrimonio. Dispiaciuto e rabbonito, sta per firmare la ricevuta della consegna ma la penna che gli dà Stanlio gli schizza l’inchiostro addosso.

Durante la salita, ripetuta più volte, i due incontrano vari personaggi: una balia, un poliziotto e un signore tronfio che poi, come detto, si rivela colui a cui devono consegnare il pianoforte. Con tutti e tre hanno un rapporto conflittuale. L’unico con cui non litigano, ma che li prende in giro, è il postino a cui chiedono indicazioni.

L’importanza data da Parrott alle inquadrature del percorso in salita deriva dalla valenza metaforica rappresentata dalla scalinata. Ancora una volta sintesi di un’esistenza, di Laurel e Hardy ma non solo, segnata da un rapporto irrisolto con lo spazio fisico e con ciò che esso contiene.


Filmografia Laurel & Hardy diretti da James Parrott

Cortometraggi

Now, I’ll Tell One (1927)
Una bella serata (Their Purple Moment, 1928)
Gli uomini sposati devono andare a casa? (Should Married Men Go Home?, 1928)
Marinai a terra (Two Tars, 1928)
Habeas Corpus (id., 1928)
Esplosione (They Go Boom, 1929)
Tempo di picnic (A Perfect Day, 1929)
Lavori forzati (The Hoosegow, 1929)
I ladroni (Night Owls, 1930)
Lo sbaglio (Blotto, 1930)
I monelli (Brats, 1930)
Sotto zero (Below Zero, 1930)
L’eredità (Laurel and Hardy’s Murder Case, 1930)
Un marito servizievole (Hog Wild, 1930)
Un nuovo imbroglio (Another Fine Mess, 1930)
La scala musicale (The Music Box, 1932)
Il circo è fallito (The Chimp, 1932)
Ospedale di contea (County Hospital, 1932)
Anniversario di nozze (Twice Two, 1933)

Lungometraggi

Muraglie (Pardon Us, 1931)

Sceneggiature

Avventura a Vallechiara (Swiss Miss, 1938), regia di John G. Blystone
Vent’anni dopo o Stanlio e Ollio teste dure (Blockheads, 1938), regia di John G. Blystone



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