Gigi Meroni

Nel volume Il magnifico 7, scritto da Bruno Sarda e disegnato da Marco D’Aponte, si parla della vita del campione granata Gigi Meroni.


Gigi Meroni


‹‹Quando la vita di Gigi Meroni si è spenta così tragicamente in quell’ottobre del 1967 io ero un ragazzino di dodici anni orgoglioso di tifare Toro perché con lui anche noi, come i cugini bianconeri, avevamo un autentico campione in squadra. E quando Mario, lo juventino di terza A, mi disse che Meroni era morto lo presi come uno scherzo di cattivissimo gusto, ma poi il bidello mi confermò che l’impossibile era accaduto››.
Così Bruno Sarda, sceneggiatore torinese di fumetti (in primis disneyani) di lunghissimo corso racconta come aveva appreso la morte del campione granata Gigi Meroni, a ventiquattro anni falciato da un’auto (ironicamente guidata da Attilio Romero, tifoso granata e futuro presidente del Toro) in corso Re Umberto, il 15 ottobre 1967.
Di Bruno Sarda è la sceneggiatura, disegnata da Marco D’Aponte di Il magnifico 7. La leggenda di Gigi Meroni (Edizioni del Capricorno).

Lo sceneggiatore Bruno Sarda



Bruno Sarda, come è nato il fumetto?

‹‹L’idea è partita dal quotidiano torinese La Stampa (d’intesa con la casa editrice Capricorno), che voleva omaggiare la figura di Gigi Meroni in occasione dell’ottantesimo anniversario della sua nascita.
Quando l’editore, con il quale anni fa avevo già scritto un libro a fumetti sul Toro, mi ha contattato ero perplesso, temevo di non trovare materiale a sufficienza per un volume di oltre settanta pagine. Ma appena mi sono immerso in un lavoro di ricerca sul personaggio attraverso libri e interviste a lui dedicate (bellissimo lo sceneggiato Rai “La farfalla granata” di qualche anno fa) ho scoperto che le cose da raccontare erano moltissime, al limite avevo il problema inverso di come riuscire a farci stare tutto nelle pagine a disposizione.››

E lo sviluppo della storia?

‹‹Il racconto ha come punto di riferimento il tifoso granata: il lato sportivo del personaggio Gigi Meroni fa la parte del leone; ma  la sua figura è talmente atipica e singolare (soprattutto per quel periodo permeato di perbenismo e bigottismo: conviveva con una donna formalmente ancora sposata, e all’epoca non c’era il divorzio) che secondo me il libro è godibile anche per i non appassionati di calcio.
I disegni del bravo Marco D’Aponte accompagnano inoltre il lettore attraverso campi da gioco e splendide illustrazioni delle città di Genova (dove Meroni aveva giocato prima di passare ai granata) e Torino, che fanno da sfondo, oltre che alla sua vicenda sportiva, anche alla travagliata storia d’amore con Cristiana.››

Milo Manara sta disegnando la versione a fumetti di Il nome della rosa (il primo dei due volumi previsti uscirà a inizio maggio), lei anni fa aveva scritto ‹‹Topolino in: Il nome della mimosa››, una sorta di parodia disneyana del romanzo di Umberto Eco…

‹‹Quella di Manara, che non vedo l’ora di leggere, sarà una riduzione a fumetti dell’opera mentre la mia è stata una parodia con personaggi disneyani uscita nel lontano 1988. Dovevo cambiare l’ambientazione (nessun riferimento religioso) ed eliminare gli omicidi, non in linea con i canoni Disney.
Questi sono stati sostituiti da rapimenti e al posto dell’abbazia medievale ho messo un college inglese ottocentesco. C’era comunque un libro all’origine dei vari misteri.
La storia è stata splendidamente disegnata dall’amico Giampiero Ubezio e apprezzata dallo stesso Eco, contentissimo di essere finito su Topolino, come mi disse lui stesso al Salone del Libro di Torino di quell’anno (era la prima edizione).››


Quello di Gigi Meroni era un altro mondo anche per i derby. La Juventus in una stagione disastrata (dentro e fuori dal campo) come questa ha comunque vinto entrambi i derby, negli ultimi ventotto anni una sola vittoria granata, anche nelle annate peggiori per noi juventini il derby è quasi una certezza di fare punti.

‹‹Quando ero ragazzo la Juve si aggiudicava spesso gli scudetti, ma nei derby i granata le davano filo da torcere, e spesso li vincevano. Adesso, anche se i bianconeri a volte perdono da squadre inferiori, non succede più con il Toro.››

Gigi Meroni







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