Innovazioni termoresistenti: guida ai materiali industriali in ambienti ad alta temperatura

Le innovazioni più recenti nei materiali termoresistenti hanno consentito il moltiplicarsi di applicazioni in numerosi settori industriali che prevedono lavorazioni in ambienti ad alte temperature. Si tratta di soluzioni all’avanguardia necessarie in diversi contesti, grazie a cui le aziende hanno la possibilità di prosperare in presenza di condizioni termiche estreme. Il futuro dell’ingegneria industriale è destinato a essere definito anche dall’impiego di questi materiali all’avanguardia, visto che l’alta temperatura rappresenta una sfida significativa in molti ambiti. L’industria chimica, così come quella navale, quella ferroviaria, quella aerospaziale o quella automobilistica: tutti ambiti in cui c’è bisogno di prodotti resistenti al calore, in grado di assicurare un isolamento ottimale rispetto alle alte temperature.

I materiali termoresistenti

Che si tratti di produrre tubi corrugati per alte temperature, fascette in plastica o altri oggetti per la cui lavorazione è richiesta una temperatura di esercizio elevata, i materiali termoresistenti di ultima generazione offrono non solo una resistenza chimica significativa, ma si fanno apprezzare anche per la facilità di lavorazione e per gli alti standard di flessibilità. Un esempio in tal senso proviene dal peek, uno dei termoplastici più richiesti, e più performanti, nel panorama di mercato attuale proprio grazie alla sua capacità di resistere al calore.

Le proprietà del peek e gli usi in ambito industriale

Questo materiale può essere utilizzato anche in ambienti pericolosi e dove le temperature toccano i 240 gradi. Ha proprietà eccellenti di resistenza alle radiazioni e agli agenti chimici: per questo i prodotti realizzati con questo materiale sono idonei a numerose applicazioni in molteplici settori industriali. Il peek è più leggero rispetto al metallo e garantisce una notevole velocità di applicazione. Offre una eccellente resistenza alle radiazioni, chimica e all’usura, e può essere impiegato in un range di temperatura compreso tra i 55 gradi sotto zero e i 240 gradi.

La poliammide 4.6

Un altro esempio di materiale plastico destinato ad applicazioni a temperature elevate può essere individuato nella poliammide 4.6, che resiste fino a 150 gradi e si caratterizza per una notevole rigidità. Altre doti sono rappresentate da una resistenza ottimale agli agenti chimici e da proprietà di autoestinguenza buone. La stabilità delle dimensioni viene garantita anche sotto effetto del calore. Quella della poliammide 4.6 è una plastica di qualità elevata, che può essere esposta a una temperatura di esercizio di 150 gradi per 5 mila ore di seguito e si presta a essere riciclata con facilità.

Il pvc ignifugo

Sinonimo di sicurezza e affidabilità, il pvc ignifugo contribuisce a ostacolare la combustione e si autoestingue. Esso viene usato, per esempio, per divisori e porte, grazie a cui gli eventuali incendi che si dovessero innescare possono essere contenuti con facilità. La polimerizzazione è la reazione chimica che sta alla base della produzione di questa materia plastica: è, in sostanza, il processo per mezzo del quale, a partire dai monomeri, si arriva alla catena polimerica. La polimerizzazione può essere a stadi o a catena: dipende dalle modalità con le quali viene effettuata. Nel primo caso, da catene polimeriche più corte si forma una catena più lunga; nel secondo caso, i monomeri si legano a una specie chimica attiva, con la reazione che prosegue di volta in volta all’estremo della catena. Le plastiche in grado di resistere alle alte temperature, come il pvc ignifugo, nella maggior parte dei casi vantano buone proprietà come isolanti elettrici, ostacolando o impedendo del tutto il passaggio di corrente.

Quali prodotti possono essere realizzati con materiali termoplastici

È davvero ampia e variegata la gamma di prodotti termoresistenti che al giorno d’oggi possono essere realizzati con plastiche innovative. Si possono citare i sistemi di legatura automatici, i profili passacavo in ptfe e le guaine di protezione in ptfe, ma anche i marcacavi termorestringenti e le etichette di identificazione in pvdf destinati alla stampa a trasferimento termico. Non vanno dimenticate, poi, le guaine termorestringenti, che possono essere dotate o meno di adesivo interno.

L’etilene tetrafluoroetilene

Concludiamo questa rassegna con una menzione speciale per l’etilene tetrafluoroetilene, un materiale stabile ai raggi UV che può essere impiegato in ambienti chimici aggressivi e in cui le temperature possono raggiungere i 170 gradi. Parliamo di un materiale termoplastico che vanta una resistenza ottimale agli agenti atmosferici, agli agenti chimici, alle basi, agli acidi e agli ossidanti, per temperature comprese in un range da 80 gradi sotto zero a 170 gradi. Ecco perché trova un vasto impiego in ambito industriale, anche grazie alla sua buona resistenza agli urti e alle radiazioni, offrendo una valida risposta a molteplici esigenze applicative che riguardano componenti che devono essere esposti a temperature molto elevate anche per periodi di tempo molto lunghi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *