Kenwood TS-700G

Nel 1961, quattro anni dopo il lancio del primo satellite artificiale, il russo Sputnik, gli americani erano già in grande vantaggio tecnologico nella corsa allo spazio. Numerosi satelliti statunitensi del progetto Corona fotografavano a tappeto l’Unione Sovietica e gli aggiornatissimi radioamatori californiani erano in grado di costruire propri satelliti sperimentali, il primo dei quali fu messo in orbita il 12 dicembre di quell’anno con un razzo militare il cui carico principale era un satellite spia. Solo nel 1978 i radioappassionati sovietici riuscirono a lanciare un loro primo rudimentale ripetitore orbitale, il Radio Sputnik 1.
Al satellite californiano fu dato il nome di Oscar 1, il primo di una lunga serie di Oscar che è poi l‘acronimo di Orbiting Satellite Carrying Amateur Radio (satellite orbitale dotato di apparecchiatura radioamatoriale). Oscar sapeva fare solo due cose, misurare la propria temperatura e ridere. Per farsi riconoscere trasmetteva in continuazione i due segnali dell‘alfabeto Morse corrispondenti alle lettere h e i: hi hi hi hi hi hi… il suono delle risate nei fumetti, quattro punti e due punti. Per permettergli di comunicare informazioni sul proprio stato febbrile, gli ingegneri fecero in modo che tanto più alta era la temperatura tanto più veloce era la risata.
Il lancio di Oscar 1 aveva due finalità: verificare la possibilità di comunicazioni via satellite con apparecchiature relativamente semplici (in questo caso solo in ricezione), e ottenere informazioni sulle condizioni ambientali in cui si trovavano a lavorare i transistor, inventati solo pochi anni prima e ancora piuttosto umorali nel loro comportamento.
I militari accettarono di accollarsi il lancio perché il fatto che semplici appassionati americani potessero raggiungere con facilità lo spazio era un ulteriore motivo di propaganda e sberleffo nei confronti dei sovietici, e perché erano anche loro interessati ai risultati della sperimentazione.
La Federal Communications Commission esentò Oscar 1 dal trasmettere il proprio segnale ufficiale di identificazione, W6EE, come richiesto dalle norme internazionali. La complicazione circuitale sarebbe stata eccessiva e in fondo non c’era motivo di dubbio sull’identità di quel segnale Morse dallo spazio.

Lance Ginner - Oscar1 Satellite
1. Lance Ginner, uno dei creatori di Oscar 1, nel 1961 con in braccio il piccolo satellite

Oscar era piccolino, 30 centimetri il lato massimo e una decina di chili il peso. La sua potenza di trasmissione di 140 millesimi di Watt era molto inferiore a quella di uno smartphone e orbitava intorno alla Terra a una media di 350 chilometri di altezza, niente a che vedere con i giganti di tonnellate che oggi a 36.000 chilometri di distanza diffondono i canali televisivi. La sua risata fu ascoltata da più di cinquecento radioamatori in tutto il mondo, e alcuni di loro la registrarono.
Ecco il segnale di Oscar 1 ricevuto il 14 dicembre 1961.

Le batterie resistettero tre settimane. Il 2 gennaio 1962 Oscar si spense e a fine mese precipitò bruciando nell‘atmosfera, dopo aver compiuto 312 volte il giro del mondo.

Thor-DM21 Agena B Rocket
2. Un razzo della famiglia Thor, simile a quello utilizzato per la messa in orbita di Oscar 1

I satelliti, soprattutto quelli delle prime generazioni, tendono volentieri a essere visti come piccole creature un po’ sbarazzine. È festosa la loro partenza su un razzo che li porterà lontano. È triste la consapevolezza del fatto che non potranno mai tornare indietro. Si prova orgoglio per il coraggio di quei ragazzi di metallo e un po‘ di invidia per la meravigliosa avventura che è stata loro riservata. Inevitabile il rimpianto quando un satellite con cui si è fatta amicizia, necessariamente a distanza, si spegne e precipita.

Lance Ginner Oscar-1 K6GSJ
3. Lance Ginner nel 2011 con un prototipo originale di Oscar 1

Mi piace pensare che in quelle tre settimane durante le quali ha corso follemente ridendo in un cosmo ancora deserto, Oscar 1 si sia divertito tantissimo, probabilmente molto più di quanto molti di noi si divertano in un‘intera vita.

Kenwood TS700G
4. La radio prodotta dalla Kenwood usata dall’autore per le comunicazioni satellitari negli anni ottanta del Novecento (la stessa dell’immagine di apertura)

(Testo, foto di apertura e 4 copyright © Andrea Antonini Berlin 2019; foto 1 e 2 tratte da Wikipedia; foto 3 pubblicata per gentile concessione della American Radio Relay League).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *