Paperinik è l’identità segreta che permette a Paperino, dopo aver indossato i panni del giustiziere mascherato, di vendicarsi dei torti subiti.

Partiamo dal novembre del 1962, quando inizia a essere pubblicato il fumetto “nero” Diabolik. Angela Giussani crea un personaggio inusuale, non un eroe, ma bensì un criminale. Dopo di lui seguono molti altri criminali in calzamaglia, sempre con una “K” nel nome.

Nascono anche le parodie, come “Dorellik”, interpretato da Johnny Dorelli nel 1966 all’interno del varietà televisivo della Rai “Johnny sera”. Il personaggio di Johnny Dorelli approda al cinema nel 1968, con “Arriva Dorellik”, in compagnia di Margaret Lee.

L’allora redattrice Elisa Penna ha affermato di avere commissionato lei la parodia disneyana di Diabolik a Guido Martina, lo sceneggiatore principale di Topolino, dopo avere visto il film di Johnny Dorelli.
Invece, in una intervista pubblicata dal quotidiano torinese “La Stampa” il 5 dicembre 1987, Guido Martina ha raccontato che Paperinik nasce durante un colloquio tra lui e l’allora direttore di Topolino della Mondadori, Mario Gentilini, il quale voleva una versione eroica di Topolino. Ma Martina aveva ribattuto che sarebbe stato più efficace un Paperino eroe in contrapposizione a tutti i suoi difetti. Paperinik, con la cappa finale, rappresenterà la rivincita di Paperino alle ingiustizie sopportate quotidianamente.


Paperinik appare per la prima volta in un episodio in due puntate in “Topolino” n. 706 e 707 dell’8 e 15 giugno 1969. Giovan Battista Carpi è l’ideatore grafico di Paperinik, mentre Guido Martina ha scritto la storia. Con una trama più cupa del solito, ricca di suspense e mistero con richiami a Fantomas.
In questa avventura Paperino, per caso, entra in possesso di Villa Rosa, la dimora del celebre ladro gentiluomo Fantomius.


In realtà il postino sbaglia la consegna dei documenti della proprietà che doveva arrivare a Gastone, ma Paperino fa finta di niente e ne approfitta.


Leggendo il diario del celebre ladro, Paperino apprende i segreti dell’antica dimora, i suoi rifugi nascosti e le attrezzature tecnologiche, nonché il costume di battaglia. Carpi disegna Paperinik con il costume, ma a volto scoperto: solo in seguito arriva la mascherina nera.


La prima storia era forse stata pensata per rimanere unica, ma il probabile entusiasmo dei lettori deve avere convinto il direttore di Topolino a riprendere Paperinik.


La seconda storia, disegnata da Romano Scarpa, è “Paperinik alla riscossa”, pubblicata su Topolino n. 743 e 744 del 22 febbraio e il primo marzo del 1970. In questa seconda avventura Archimede equipaggia l’utilitaria 313 di Paperino con molteplici gadget, basandosi sui progetti del carro mobile di Fantomius e, grazie alla vernice “cangiante”, trasforma anche la cromatura dell’auto, rivestendola con un più adatto colore nero.


In più crea le Caramelle Cancellin o “Car-Can”, in grado di cancellare la memoria degli ultimi avvenimenti, e di cui si serve lui stesso, a volte, per dimenticare l’identità segreta di Paperino. In effetti in alcuni episodi Archimede sembra non conoscere l’identità segreta, in altre usa le caramelle, in altre ancora la conosce ed è complice.


E nasce il nuovo rifugio nel sottosuolo della casa di Paperino, con il famoso ascensore-armadio. Questo perché l’originale rifugio salta in aria a causa dell’esplosione della villa causata inavvertitamente da Gastone.


Paperino ora indossa una maschera-cappuccio che ricopre l’intera testa in blu e mascherina nera, poi resta solo la maschera nera. Il mantello da nero diventa rosso e poi anche blu e torna il berretto, presente all’esordio, ma tolto in occasione della seconda avventura.


Nelle avventure successive sarà Massimo De Vita il disegnatore del vendicatore di Paperopoli. Ormai Paperinik è diventato un personaggio affermato. La Mondadori gli dedica un “Manuale” nel 1972, con una raccolta di trucchi di magia, e anche il diario scolastico del 1974.


Inizialmente Paperinik si occupa solo di vendicare Paperino dai torti che subisce da Paperone con la sua smania di accumulare denaro, o da parte di Gastone che gli insidia Paperina. Ma punisce anche Rockerduck e i Bassotti quando minacciano il ricco zio o il benessere della città. Rimane un personaggio cupo sempre spinto a terrorizzare i suoi avversari, qualunque essi siano, piuttosto che agire da vero e proprio “eroe”. La stessa polizia lo considera un fuorilegge.

Questo periodo noir dura più o meno fino alla metà degli anni ottanta, poi Paperinik cambia rotta e, da vendicatore di torti (soprattutto i torti di Paperino), diventa sempre più un vigilante impegnato nella lotta contro il crimine, difendendo tutti i cittadini di Paperopoli dai malviventi di turno o aiutando la gioventù paperopolese quando si tratta di affrontare problemi ecologici, trasformandosi infine in un alleato della polizia che prima lo braccava.


L’attrezzatura del papero mascherato è inizialmente rappresentata dagli stivaletti a molla con cui compie balzi prodigiosi, da un fungo che scioglie le serrature, dalla pistola paralizzante, da una stilografica che scioglie il ferro e poi lo risolidifica, dalla cintura con i mini-razzi per permettere il volo, da una bomboletta soporifera e dalla sua mitica utilitaria targata 313 ricca di congegni, non ultimi i razzi che la fanno volare. Non dimentichiamo le maschere con cui, proprio come Diabolik, si camuffa in molti personaggi tra cui anche gli odiati-amati parenti. Oltre a una serie di invenzioni più o meno strampalate che Archimede gli fornisce a seconda dei casi.


Non manca la controparte femminile. A un certo punto Paperina vestirà i panni di Paperinika, per dimostrare che le donne non sono da meno nel combattere il crimine e vendicare i torti.


Ai giorni nostri, Paperinik/Pk ha perso molti dei suoi aspetti originali, diventando un vero e proprio supereroe dotato di marchingegni fantascientifici, così come si sono evoluti anche i suoi nemici, sempre più tecnologici e “alieni”. Ormai Paperinik è un personaggio che ha poco a che fare con le atmosfere tradizionali dei fumetti Disney.


A noi resta il ricordo del tenebroso raddrizzatore di torti di un tempo, che permetteva allo sfortunato e oppresso Paperino di avere un momento di rivalsa sul mondo intero.

Solo recentemente i (pochi) lettori americani dei fumetti Disney hanno potuto seguire le avventure di Paperinik, da loro diventato Duck Avenger

 

 

4 pensiero su “IL PAPERINIK ORIGINALE CANCELLATO DA PK”
  1. >>>Paperino ora indossa una maschera-cappuccio che ricopre l’intera testa in blu e mascherina nera, poi resta solo la maschera nera. Il mantello da nero diventa rosso e poi anche blu e torna il berretto, presente all’esordio, ma tolto in occasione della seconda avventura.

    vorrei segnalare che questa frase è falsa: nella seconda storia (la prima disegnata da Scarpa), Paperino indossa una maschera intera senza il suo solito cappello perchè… è travestito da Fantomius col vestito del narcotizzato Gastone (mentre Paperina interpretava Dolly Paprika, l’Eva Kant di turno), facendosi passare per il fortunato cugino!

    1. Ciao. Scusami ma quale sarebbe la frase falsa se poi la ripeti così come è scritta, ovvero che Paperino nella seconda avventura del personaggio indossa la maschera intera ecc. ecc. ? Aggiungendo solo che è per impersonare Fantomius ? Forse si sarebbe potuto aggiungere: “per l’occasione”, oppure: “per impersonare Fantomius”, ma tutt’al più è una mancata precisazione, non una frase falsa.
      Si sta parlando in generale (e in sintesi) di come “Paperino” (non Paperinik) si traveste nelle sue primissime avventure da vendicatore. Poi si va avanti descrivendo i cambiamenti del colore del mantello ad esempio. Nella prima avventura non ha nemmeno la maschera, ma poi resta da quella successiva alla seconda, dove era insieme al cappuccio.

  2. Faccio notare che copertina e illustrazioni interne del manuale di Paperinik sono di Giovan Battista Carpi, come di molti altri manuali e illustrati Disney. Troppo spesso ci si dimentica che questo Autore, rispetto alla maggior parte degli altri Disneyani era anche un grande illustratore.

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