Joker, fortunata pellicola del 2019 diretta da Todd Philips, ispirata all’omonimo supercriminale della Dc Comics, altri non è che… Fantozzi, il personaggio nato in un romanzo scritto da Paolo Villaggio nel 1971, che nel 1975 è arrivato sul grande schermo con la regia di Luciano Salce.

A prima vista sembra assurdo accostare la nemesi di Batman allo sfigato per eccellenza del cinema italiano, eppure se analizziamo bene i due film vediamo come narrino entrambi la stessa storia, sia pure con toni differenti.

Joker è un film cupo dai toni drammatici, che si rifà alle pellicole americane di fine anni settanta e inizio ottanta, come Taxi Driver di Martin Scorsese. Fantozzi è un classico della tragicommedia italiana, come I Soliti Ignoti o Amici Miei.
Entrambe le pellicole rappresentano una critica alla società che mortifica l’uomo.

Vediamo insieme come, al di là dei toni differenti, i protagonisti di questi due film si somiglino.

UN FALLITO IN CERCA DI RIVALSA

Il ragioniere Ugo Fantozzi lavora presso una “megaditta” in cui è poco considerato dai colleghi, ignorato dai più e sottomesso dai “feroci” padroni, come li descrive Villaggio. Fantozzi vive con una moglie brutta in un matrimonio senza passione, che gli ha dato una figlia ancora più brutta. Trova gratificazione solo guardando la partita in tv.

IL JOKER DI PHOENIX È FANTOZZI



Alla stessa maniera Arthur Fleck, il personaggio interpretato da Joaquin Phoenix destinato a diventare Joker, è un clown fallito che all’inizio del film viene picchiato da alcuni teppisti e rimproverato dal suo capo per aver abbandonato la postazione di lavoro. Vive in casa con una madre dalla salute malferma, di cui si prende cura ma che non gli permette di intraprendere una relazione sentimentale. Unica gratificazione è seguire in tv il programma televisivo di Murray Franklyn (interpretato da Robert De Niro), che lui idealizza come figura paterna.

Entrambi hanno una cotta per una donna inarrivabile, la signorina Silvani per Fantozzi, sua collega d’ufficio, mentre per Fleck è Sophie Dumond, madre single che abita nel suo stesso condominio.

I due subiscono continue umiliazione pubbliche: Fleck cerca di far sorridere un bimbo mentre si trova in autobus, ma viene ripreso in malo modo dalla madre. Questo gli provoca un’incontrollabile risata isterica che lo isola da chi gli sta intorno.

IL JOKER DI PHOENIX È FANTOZZI



Dopo il pestaggio, un collega gli vende una pistola per autodifesa, che lui usa in maniera goffa facendo partire un colpo mentre è in casa e facendola cadere mentre si sta esibendo in un ospedale pediatrico. 

L’uso goffo dell’arma da fuoco è un altro elemento in comune tra i due personaggi, visto che anche Fantozzi, quando è alle prese con pistole e fucili, combina disastri, sparandosi addosso o ad altri. Si vedano in questo senso la battuta di caccia ne Il secondo tragico Fantozzi oppure nel tiro al piattello sulla barca del direttore Barambani in Fantozzi contro tutti.

I TENTATIVI DI RISCATTO

L’intera saga di Fantozzi si basa sui suoi tentativi disastrosi di elevarsi socialmente, con la scalata ai piani dirigenziali in azienda o con le fughe d’amore insieme alla Silvani.

Nel primo film, Fantozzi porta la Silvani in uno “sciccoso” ristorante giapponese che si rivelerà un’esperienza tragica, a causa delle innumerevoli incomprensioni con il personale nipponico. Le quali sfoceranno nella cottura del piccolo pechinese della signorina, chiamato Pierugo, che finisce servito come arrosto.

Quando Fantozzi accompagna la signorina Silvani e il geometra Calboni a Cortina, a causa di una sua sparata in cui si spaccia per ex Azzurro di sci, viene travolto durante una disastrosa escursione sulla neve, che si conclude con la sua ennesima umiliazione pubblica, la quale spingerà l’amata tra le braccia del rivale.

IL JOKER DI PHOENIX È FANTOZZI



Questa stessa scena si ripeterà nel secondo film. Fantozzi abbandona la famiglia per scappare con la Silvani a Capri, dove però verrà raggiunta dal geometra Calboni, che si riprende la moglie (sposata in questo secondo film). L’ennesima umiliazione spinge Fantozzi a tentare il suicidio gettandosi a mare, ma verrà ripescato da un peschereccio.

Allo stesso modo Arthur Fleck, dopo aver sparato per legittima difesa a tre bulli in metropolitana, inizia a sentirsi sollevato spiritualmente e ad acquisire fiducia in sé stesso. Decide di approcciare la vicina Sophie, invitandola fuori a cena e a un suo spettacolo di cabaret.

Sophie si mostra sinceramente interessata ad Arthur, e addirittura approva quello che ha fatto in metropolitana, mostrandosi felice dell’omicidio commesso dal “misterioso pagliaccio” ai danni dei tre bulletti.



Ma come in Fantozzi, l’apparente successo si rivela un fiasco: quando Fleck scopre che la madre era una ex detenuta del manicomio di Arkham che lo ha adottato e che è stata abusante con lui da bambino, la sua fragile psiche crolla. La sua relazione con Sophie risulta essere un’allucinazione e la sua esibizione al cabaret è disastrosa, per di più mostrata a tutti in prima serata nel programma televisivo di Murray Franklyn.

LA RIBELLIONE

Sia Fantozzi sia Arthur Fleck, ribattezzato “Joker” in senso ironico da Murray, a questo punto non hanno più nulla da perdere.

Entrambi subiscono, inoltre, delle umiliazioni da chi sta sopra di loro. Arthur, convinto dalla madre di essere figlio biologico di Thomas Wayne, cerca di avvicinare il miliardario, prima alla villa, venendo scacciato dal maggiordomo Alfred quando si avvicina al figlio di Wayne, Bruce, e in un secondo momento in un bagno di un teatro, dove verrà colpito in malomodo da Thomas per la sua invadenza.

Allo stesso modo Fantozzi viene umiliato dai dirigenti della sua megaditta, verso i quali è sempre servile. Viene umiliato durante la celebre partita a biliardo da Diego Cattellani (primo film) e costretto a rivedere per centinaia di volte film sovietici da Guidobaldo Maria Riccardelli (secondo film), a costo di perdersi l’attesa sfida tra Italia e Inghilterra per le qualificazioni ai Mondiali.



Le delusioni in campo affettivo e le umiliazioni subite dai ricchi spingono entrambi i personaggi a fare scelte estreme contro i torti subiti.

Fleck, nelle vesti di Joker viene invitato al programma di Murray, dove dovrebbe venire messo alla berlina dal suo ex idolo. Joker fa un monologo in cui si prende il “merito” per le uccisioni in metropolitana e in cui esprime il suo rancore verso la società, la quale ha permesso che lui venisse pestato in un vicolo. Dopochè spara a Murray in diretta televisiva, uccidendolo.



Ha avuto, dunque, un faccia a faccia con una figura autorevole che, a detta del protagonista, ha tradito chi lo ha sempre sostenuto permettendogli di vivere tra i privilegi.

Un po’ come quando Fantozzi schiaffeggia il dirigente Riccardelli dopo l’ennesima visione della “corazzata Potëmkin”, Joker sparando a Murray ha il proprio momento di gloria, i suoi “92 minuti di applausi” citando l’opera di Villaggio.

La stessa cosa accade a Fantozzi alla fine del primo film. Dopo mesi di lettura dei saggi comunisti gli fanno capire come i capitalisti lo hanno sfruttato e lo hanno sempre “preso per il culo”.

Così Fantozzi lancia un mattone contro le vetrate della megaditta (come Joker spara a Murray) finendo per avere un confronto con il “megadirettore galattico” della megaditta, figura quasi “divina” agli occhi di un semplice lavoratore come lui.

Solo nel finale i due film e i due protagonisti prendono strade differenti: in tutti i film Fantozzi, dopo il confronto con l’autorità, decide di piegarsi al potente perdendo ideologicamente la sfida, finendo con il fargli letteralmente da “triglia” nel suo acquario oppure da parafulmine umano.

Joker invece dà vita a una ribellione della classe meno abbiente verso i ricchi, una sommossa che indirettamente costerà la vita a Thomas Wayne, ucciso da un balordo durante i disordini, per poi diventare il criminale che tutti conosciamo.

Ovviamente questo è dovuto alla diversità di genere delle due pellicole. Joker dà origine al più celebre villain della Dc, nemesi di Batman in una serie di scontri che i due personaggi portano avanti dal 1940, mentre Fantozzi è una commedia sulla società, in cui l’imprenditore ha sempre la meglio sul lavoratore sfruttato.



2 pensiero su “IL JOKER DI PHOENIX È FANTOZZI”
  1. Un parallelismo molto arguto ed intelligente: grazie per questo articolo. In effetti, non avevo mai pensato al fatto che in fondo entrambi i personaggi sono presentati come prodotti finali di una serie infinita di ingiustizie. Una delle critiche mosse al film di Phillips è proprio quella di voler “sdoganare” Joker come vittima della società, e quindi il malvagio come figlio naturale di una società ingiusta. Forse in parte è vero, anche se poi ovviamente ha ragione Batman: il male va sconfitto, e tanto peggio per Fant… ehm, Joker.

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