Il bello di essere giovani è che non si ha memoria. Tutto è nuovo, tutto è originale. Noi giovani siamo la novità, portiamo una ventata di innovazione e introduciamo elementi che prima di noi non esistevano. 

Ci siamo passati tutti. Anche io a 20 anni pensavo di essere innovativo ed originale rispetto a chi mi ha preceduto. Lo penso ancora, ma allora avevo torto perché ero giovane, mentre ora ho torto perché sono vecchio, ed i vecchi, per definizione, non sono innovativi. Quello che cambia è la terminologia, non la sostanza profonda del concetto. Oggi i vecchi li chiamiamo boomer, ieri erano i matusa.

Tra le innumerevoli illusioni dei tempi recenti c’è l’idea che il politicamente corretto sia una moda recente introdotta dall’ideologia woke, quelli che da noi chiamiamo i buonisti. 

Balle. Il politicamente corretto è vecchio tanto quanto l’etica. Ci sono sempre stati i buonisti, i politicamente corretti, i loro detrattori e nemici. E quelli che ironizzano su queste faccende. Solo che ogni generazione cambia morale, cambia nome, cambia etichetta, cambia target della polemica, e si dimentica che le stesse paranoie e contro-paranoie esistevano prima.

Il film più politicamente corretto della storia non è un film dell’ultimo decennio, non è un polpettone sociale impegnato comunistoide dedicato alle famiglie arcobaleno. No, è un film del secolo scorso, del XX Secolo. Un blockbuster, come si diceva ai tempi dei boomer, un film con dinosauri. Il seguito di Jurassic Park: “The Lost World – Jurassic Park” (1997) di Steven Spielberg.

Questo film è figlio dell’ondata di politicamente corretto che andava di moda alla fine degli anni ’90, ma che ovviamente la maggioranza dei sostenitori odierni del politicamente corretto non possono ricordare perché non erano ancora nati oppure erano ancora in età da scuola elementare e non avevano ancora installato certe categorie nella mente.

Per chiarire sull’uso delle parole, per “politicamente corretto” intendo un film che include in modo forzato e pretestuoso il maggior numero possibile di categorie sociali minoritarie, categorie che quando sono incluse devono essere in ruoli positivi, mentre i ruoli negativi spettano sostanzialmente alle categorie sociali dominanti. Sì, è una paranoia tipicamente americana, ma esiste ed è una regola che, ad intervalli regolari, viene imposta ai film prodotti in quel periodo. Specialmente se vogliono incassare tanto.

Ecco la lunga lista di elementi che rendono TLW-JP (in breve, JP2) il più grande (o il peggiore, dipende dai punti di vista) capolavoro nella storia del politicamente corretto al cinema.

1 – Il protagonista maschile è un nerd più intellettuale che muscolare, perché anche un matematico può diventare un eroe di un film d’azione. Ma non deve essere un maschio alpha alla James Bond o alla Indiana Jones.

2 – La protagonista femminile è sessualizzata meno di una scatola di acciughe. Il suo ruolo è forte ma tenero, autonomo ma non prevaricatore, saggio ma non saccente, pacato ma non passivo. In pratica, ha solo pregi e nessun difetto. Va sull’isola da sola, e dice al suo uomo: “Io ti amo, ma non ho bisogno di te”. Roba da uccidere il patriarcato da 200 km di distanza!

3 – Uno dei buoni è calvo ed appesantito. Calvo e sovrappeso! Di solito la calvizie è roba da cattivi o da anti-eroi, mica da personaggi positivi. E muore da eroe, sacrificandosi per gli altri. Alla faccia del body shaming, questo è extreme body positive!

4 – Uno dei buoni è un eco-terrorista. Un estremista radicale di sinistra. Uno che spacca tutto per la causa ambientale. e che si diverte a danneggiare la proprietà privata!

5 – C’è una bambina, ed è di colore. Ed è la figlia di un bianco, quindi sottintende una sorta di famiglia mista, una specie di legame arcobaleno. [Questa cosa palesemente politically-correct la notano pure il buono calvo e il buono eco-terrorista mentre discorrono tra loro].

6 – I cattivi sono una multinazionale. La multinazionale è sempre malvagia in questi film.

7 – I cattivi sono tutti maschi. Tutte le femmine nel film sono buone, sagge, oneste. Questo è un classico del politicamente corretto. Peccato che i ruoli cattivi femminili siano spesso i più affascinanti, ed ometterli uccide metà delle trame interessanti. Corollario: nessuna donna muore.

8 – L’unico miliardario buono è pentito della sua adesione al capitalismo e si re-inventa ecologista.

9 – Il capo dei cattivi è maschio, bianco, figlio di papà capitalista,raccomandato (e vota repubblicano).

10 – Il personaggio più macho e tosto del film è gay. Sì, Roland Tembo è palesemente gay. Se Tembo non è gay io sono Superman. Lo conferma la sua scena iniziale poi omessa dal film finale in cui si palesa come eroe ed icona gay che spacca il naso al classico maschio bianco sessista. [Non puoi fare un film politicamente corretto senza un eroe gay].

11 – L’amico del personaggio gay è asiatico. 

12 – I dinosauri praticano amorevoli cure parentali ed hanno cuccioli pucciosi. Sono dinosauri buonisti. Buonisti!

13 – Il paleontologo dei cattivi che non crede nei dinosauri buonisti muore. Merita di morire perché non credeva nei dinosauri buonisti.

14 – Viene fatto credere che dozzine di specie di dinosauri male assortiti inseriti in un’isoletta possano creare un ecosistema in armonia ed equilibrio invece di collassare ecologicamente in pochi mesi. Questa cosa è ecologia politicamente corretta: in questi film non esiste competizione biotica in Natura. I danni ambientali sono sempre e solo opera dell’uomo.

Trovatemi un altro film dove abbiamo pelati positivi, gay cazzuti, donne forti, dinosauri buonisti, bambine di colore figlie di nerd bianchi, multinazionali cattive, capitalisti pentiti, e terroristi di sinistra eroici… non esiste nessun altro capolavoro della correttezza politica come questo film.

 

 

(Da Theropoda).

 

 

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